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| CAPITOLO 12
Louis rientrò al castello fischiettando e trovò Marius ed Armand seduti davanti al camino. Il volto di Armand gli parve sconvolto. “Salve…ma …cosa è successo?” domandò preoccupato. Marius scosse il capo poi tornò a fissare il volto di Armand, di nuovo rigato da lacrime di sangue. “Armand?” sussurrò sfiorandogli appena il dorso di una mano, ma l’antico vampiro non si mosse. “Sai cosa ha fatto Lestat…quindi evita domande sciocche….” Sibilò Marius preoccupato. Louis si stupii. “Ve lo ha detto lui?” “In un certo senso…lo ha rivelato ad Armand…” “….Perchè?...” sibilò con un fil di voce Armand riscuotendosi dal torpore. “Mi dispiace Armand.. se avessi saputo delle sue intenzioni lo avrei fermato …volevo solo sapere chi lo stava allontanando da noi…ahimè ho scoperto ben altro….” “Come può continuare a …farlo?” “A fare cosa?” “A ferirci in questo modo…” asserii Armand “Lo conosci, è un principino viziato ed egoista, ha sempre fatto quel che voleva, fregandosene di tutti quanti….” “Questa volta ha esagerato….Ha risvegliato ricordi dolorosi…” Louis annuii pensando subito a Claudia. “E’ incredibile come il tempo passi in fretta…ma non porta mai del tutto via con se i ricordi più orribili….” Disse Marius abbracciando Armand che si sdraiò sulle sue ginocchia. “Ora lui dov’e’?” “Dal suo violinista umano…” sussurrò Louis con una fitta di gelosia. Marius lo guardò con gli occhi chiari e cupi. “Questa storia non può andare avanti …” “Si, lo so….è quello che gli ho detto io…deve porvi fine al più presto…ma non credo che lo farà, credo che voglia dare a Jean quello che non ha dato a Nicolas, un ennesimo senso di colpa eterno…” concluse con un sospiro. Armand si alzò dalle ginocchia di Marius “Louis, dimmi una cosa…” “Certo, cosa vuoi sapere?” “Questo Jean…somiglia molto a Nicolas?” Louis lo guardò stringendosi nelle spalle. “Armand hai dimenticato che io non l’ho mai conosciuto?” Il volto da adolescente si fece serio. “Hai ragione…ma da quanto ne parlava Lestat credevo che lo avessi visualizzato in qualche visione….” “Se vuoi vedere coi tuoi occhi , domani Jean dovrà presentarsi ad un provino per una Compagnia Teatrale che gli ho concordato….accompagnami ed allora mi dirai cosa ne pensi!” Armand si fece pensieroso per alcuni secondi poi si alzò in piedi e si incamminò verso la scalinata. “Salgo in camera mia…a che ora ci sarà quell’incontro?” chiese salendo i primi gradini lentamente. “Alle 18 in punto al Comèdie Française al Palais Royale….è l’unico teatro francese dello stato moderno che dispone di una compagnia permanente di attori…”spiegò. “Chiamami quando sarà ora di andare…” Poi Armand scomparve. Marius si alzò e gli si fermò dinnanzi. “Louis, cerca di badare ad Armand domani…sono preoccupato per le reazioni che potrebbe avere….” “Intendi nei riguardi di Jean?” Il vampiro biondo annuii e fece per seguire il suo pupillo. “Marius aspetta un attimo….” “UHM?” Louis lo raggiunse e lo guardò con occhi preoccupati. “Credi che Lestat provi ancora rancore verso Armand per ciò che fece Nicholas?” Marius scosse il capo mestamente. “Nicholas era diventato difficile da gestire, e quando impazzii fu ancora più ingestibile…Armand ha fatto la cosa che credeva essere giusta, ma purtroppo la follia di Nicholas ha avuto il sopravvento , non è riuscito ad impedire che si gettasse nel fuoco….” “Ma.. quando Lestat lo ha saputo…” Marius lo fermò con il gesto della mano. “Lestat lo aveva reso vampiro e poi era partito con sua madre Gabrielle in un viaggio per cercare me, lo ha scaricato come un peso morto sulle spalle di Armand, già provato per aver visto la sua congrega distrutta…Lestat è il solito egoista che non riesce a capire il peso delle sue azioni. Quindi ti imploro, bada ad Armand e se noti qualcosa di strano , venite via subito!” “Va…va bene…” si limitò a rispondere e lo vide salire la scalinata con passo svelto. Però quel discorso lo aveva messo a disagio. Seppur assillato da mille dubbi Louis si recò in camera sua , nella bara del quale ancora non riusciva a liberarsi. L’ennesima antica abitudine per il quale Lestat lo prendeva in giro. Ma a Louis non importava. Perché era l’unico vero posto nel quale si sentiva al sicuro. Chiuse il coperchio e scoppiò in un pianto silenzioso. Edited by Valene - 13/11/2018, 16:08
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