Il pollo fritto come fa?, Per Aryanne

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Rob Roy MacGregor
view post Posted on 16/5/2016, 21:13




Aveva osservato Aryanne mentre lo precedeva lungo la via principale di Diagon Alley. Sembrava così sicura di sé ed estroversa che non riusciva ad associarla all’amica di anni prima.
L'unica cosa che non era cambiata era l’ondeggiare della chioma. Nell’osservarlo, un mezzo sorriso idiota apparve sul volto barbuto. Lo sguardo si perse in qualche ricordo, una delle loro passeggiate nel parco del castello. Sospirò in modo impercettibile mentre tornava al presente.
Si chiese che significato avessero quei gesti per la nuova personalità della maga.
Non aveva risposto alla sua domanda ma non era da Rob dimenticarsi certi particolari, soprattutto quando si sentiva coivolto.
La raggiunse, dirigendosi al muro posizionato ad inizio via, camminando con calma, in un atteggiamento rilassato utile solo a mascherare quel leggere turbamento. Portò la mano destra alla tasca esterna della giacca, estraendo la bacchetta. Picchiettò qualche volta di troppo il catalizzatore sui mattoni, leggermente sovrapensiero, sbagliando nei primi tentativi.
Non si rese conto di quel errore, rimanendo per qualche istante fermo sul posto, con la bacchetta puntata alla parete, senza nemmeno far caso all’aprirsi del passaggio segreto.
Mise al suo posto il salice, portando la mano destra alla maniglia della porta e il busto mezzo rivolto alla donna, con l'intenzione di smuovere la mancina in un movimento che la invitava a precederlo.
Gli sorrise quasi divertito, per poi portarsi all'interno.
Era ormai orario di cena quasi inoltrato, e lo stomaco emise un forte brontolio, ricordandogli che non gli concedeva attenzioni dal pranzo.
Sembrava ululare qualcosa come: “Muovitiesfamamiotifacciopiegareinduefacendotifareunafiguradi-”
Ovviamente fece finta di nulla, guardandosi attorno come se facesse caso a quel posto solo in quel momento. Le iridi nere cercarono quelle cerulee.

“Sai, passo spesso di qui per andare a Diagon, ma è tanto che non mi fermo a mangiare. Anni direi. Che ne pensi? Almeno non vaghiamo a caso per Londra tra…”
Si fermò di colpo, evitando un discorso che non doveva essere udito da qualche dannato babbanofilo.
“Nel traffico e nel caos.”
Parlò con calma, anche se iniziava ad essere impaziente. Voleva avere una risposta e non si sarebbe arreso.
 
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MaAryanne
view post Posted on 20/6/2016, 19:16




Il passo rimane controllato e sul volto non vi è traccia di emozioni. Solo occhi leggermente socchiusi e puntati verso il basso,nella direzione di Rob che sta a pochi passi da lei. La domanda di poco prima la evita giusto per qualche istante poi rimanendo a debita distanza mostra un mezzo ghigno divertito. Si osserva ancora per qualche momento intorno,soffermandosi su qualche passante,fissandoli con quel suo fare controllato e piuttosto inquietante.

Forse lo conosci,forse no. Se lo scoprissi subito svanirebbe il divertimento. In più è parecchio tempo che mi interessa ma non si è mai accorto di nulla,quindi.

Si accorge di quel suo piccolo errore ma non parla,solo la smorfia si apre leggermente di più e il sopracciglio destro si alza impercettibilmente. Alla fine passa accanto al ragazzo,per superarlo nell'entrata,ancheggiando particolarmente davanti a lui,facendo finta di nulla. Ancora un brontolio dello stomaco la raggiunge e infine punta il tavolino più vicino e ci si siede,poggiando la schiena ben eretta contro la sedia e libera i capelli dalla coda severa,portando la lunga chioma chiara in avanti,sulla parte destra del petto.

Mh,io è parecchio tempo che non mi fermo a mangiare qui,ho una casa poco fuori da Londra,di solito mangio li. Sai che non amo i luoghi affollati e non sono capace a stringere amicizie.

Alla fine rimane ad osservare l'uomo sorridendo appena

Cosa vuoi mangiare? Prima che inizi a mangiarmi te.

La frase le scappa dalle labbra,e si accorge di ciò che ha detto solo qualche istante dopo,arrossendo appena portando un poco di colore sulle gote pallide
 
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Rob Roy MacGregor
view post Posted on 27/6/2016, 22:41




La coda di un occhio tanto nero quanto attento sbirciava in tralice il comportamento dell'amica. La seguì con lo sguardo, notando il suo trovare più importante il guardarsi attorno che il rispondere.
Assottigliò le palpebre, stringendo senza accorgesene la maniglia dell’ingresso. Non voleva travisare le sue parole e preferiva levarsi dubbi girandoci attorno.

“Perché lo reputi divertente?”
Riprese il passo con calma dopo essersi fatto precedere, il tono vago e leggero di chi voleva fingersi semplicemente curioso. Portò l'attenzione in alto, lontano da quel fiancheggiare altrui, verso il soffitto del locale privo di strani e confusi tentativi di distruggere il suo atteggiamento pacato.
Non capiva chediaminestessefacendo, quel fiancheggiare da dove MerlinomangiaAlioto sbucava?
Prese posto dopo di lei, sistemandosi in modo rilassato ma composto di fronte alla maga.

“Tranquilla, non penso che la zuppa si offenda se non sei amichevole… chissà se la fanno ancora."
Si guardò attorno in cerca di camerieri, parlando in modo divertito ed ironico. Un mezzo sorriso rese più gentile il volto dello scozzese, mentre le mani andavano a sistemare la giacca sullo schienale, raddrizzavano leggermente il maglioncino scuro e si bloccavano di colpo a causa dell'ennesimo guasto cerebrale.
Proseguì dopo qualche istante, il volto leggermente arrossato che non migliorò nel vedere il rossore della bionda.
Appoggiò il gomito destro sul ripiano e il pugno verso l'alto, accomodandoci il mento barbuto, così da essere leggermente chinato in avanti e atteggiarsi a calmo e quasi divertito.
In realtà rischiava di implodere.

“E come? Intendo, hai qualche ricetta o improvvisi?”
La domanda fu pronunciata con un mezzo ghigno ad increspare l'angolo sinistro delle labbra. Gli occhi puntavano quelli cerulei, concentrati e illuminati dalla strana luce di un predatore che osservava un animale nella notte, senza capire se poteva rischiare o meno di attaccarlo.
Si rese conto solo dopo dei vari significati che poteva avere la frase. Chi la fa la spetti… lui avrebbe aspettato la cena tentando di non andare in panico per la sua ultima, pessima, uscita.
 
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view post Posted on 3/7/2016, 15:34
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Niahndra sollevò il braccio con cautela prima una e poi una seconda volta, con altrettanta attenzione stiracchiò la schiena e i doloretti che l'avevano punzecchiata per tutto il giorno tornarono a farsi sentire nei punti in cui aveva accumulato maggiormente lo stress.
Aveva dato il cambio alla collega poco dopo il pranzo, ma le sembrava passata ormai un'eternità. Si passò pollice e indice sulle palpebre prima di appoggiare la fronte sulla porta metallica che separava la cucina dal resto del locale, in cerca di sollievo per il mal di testa.
«Non ti avevo detto di andare a casa?» Il vocione di Tom, il cui viso spuntava fuori dalla finestra comunicante, la mise sull'attenti; negli anni il proprietario aveva avuto modo di affezionarsi a quella ragazzetta mingherlina che aveva stoicamente resistito nonostante la sfiga più nera sembrava essersi avventata su tutti i suoi colleghi, spariti nel nulla uno dopo l'altro; ecco perché di tanto in tanto ci scappava qualche accenno di paternale del tipo "ma non dovresti uscire con gli amici il sabato sera invece di marcire qui con noi poveri vecchi?" o "non ti sei ancora stancata di piroettare tra i tavoli? Trovati un vero lavoro" mentre quella sera era la volta di "Niahndra, tesoro, sono il proprietario e quando ti dico di tornare a casa, tu torni a casa". Ovviamente la Alistine era più testarda di un mulo.
«Finisco il turno, ormai manca poco.» Che poi non volesse tornare a casa ad affrontare Sam, quello era un altro discorso.
Per sottrarsi alla risposta esasperata dell'omone, Niahndra sgusciò rapidamente via da dietro il bancone e – penna blocchetto e menù alla mano – si diresse ad un tavolo appena occupato da due giovani.
Sembravano impegnati in una conversazione, ma a differenza di altre volte Niahndra non aveva avuto ancora modo di osservarli per bene allo scopo di indovinarne i pensieri: si poteva dire che uno dei motivi per cui lavorava lì, fosse appunto osservare, per quanto creepy potesse sembrare.
«Buonasera, benvenuti. Posso lasciarvi il menù o sapete già cosa ordinare?» Avrebbe atteso una risposta con un leggero sorriso sulle labbra – il minimo sindacale per non apparire scortese – e se i due avessero avuto bisogno di qualche minuto per decidere, lei li avrebbe accontentati.

Eccomi. Decidete pure voi se Niah torna o prende subito le ordinazioni.
 
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MaAryanne
view post Posted on 5/7/2016, 06:50




Ed è quando ormai è seduta che si osserva intorno, controllando i movimenti della gente, come a voler rassicurare se stessa in qualche modo, per stare più tranquilla forse. La schiena va a poggiare direttamente allo schienale della sedia e le mani pallide, portano in avanti la chioma di grano. Si limita ad osservare Rob per qualche istante , studiando ancora il viso cresciuto dell'uomo, tentando di capirne le intenzioni, nel voler portare avanti un discorso con troppo interesse.

Mh,lo conosci Rob fin troppo bene direi. Diciamo che sono parecchi anni ormai che mi porto dietro questa cosa, quindi per me è normale fingere con questa persona che non mi interessi.

Una breve alzata di spalle, e le azzurre si spostano dal viso di lui, per portare i gomiti sul tavolo, piegando l'avambraccio sinistro per portare la mancina sotto al mento, per sorreggere il viso. Sono le iridi azzurre poi a tornare sull'uomo portanti sul volto un mezzo sorrisetto divertito dalla sua ultima frase . Ci mette qualche secondo prima di riuscire a rispondere , che le gote si arrossano ancora una volta , rendendo ancora più angelico quel viso, facendola quasi credere una persona che in realtà non è.

Oh Rob, sicuramente potrei improvvisare, ma non in un ristorante.

Il tono è lievemente più serio, come se quella sua domanda, lei, la credesse una sfida. Quasi un gioco.
Ed è l’arrivo della giovane a indurla a staccare lo sguardo divertito da lui, per portarlo sulla cameriera, volto che torna a essere gelido, anche se sulle labbra si forma appena un sorriso di circostanza

Mhhh, io prenderò una zuppa del Paiolo, dopotutto non posso prendere altro, dopo tutto il tempo che ho passato lontana da questo locale. Da bere prendo quello che prende lui.

Ed ecco che le palpebre tornano ad assottigliarsi verso l'uomo alzando brevemente il sopracciglio destra , per portare il busto in posizione eretta e le mani sul grembo, accavallando la gamba destra su quella sinistra.
 
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Rob Roy MacGregor
view post Posted on 5/7/2016, 19:34




Osservò il fare della donna, mantenendosi calmo. Il tono era leggero e scherzoso, come in un semplice gioco.
In realtà quella risposta gli serviva, quindi girava attorno al discorso come un paziente rapace.

“Lo conosco… umh. Non sarà Campbell? Sai... è un uomo sposato ora, forse dovresti lasciare indietro le cose vecchie. Seguirle è come legare un capo della corda alla propria caviglia e l'altro a quella di un Erumpet, per poi pretendere di proseguire spedito nella direzione opposta alla sua.”
Campbell era un ex Tassorosso basso, smilzo, dai capelli neri e dagli occhi di un verde intenso che ne rivelava l’acume. Non spiccava nella schiera di giovani maghi, eppure la sua intelligenza e quello sguardo particolare avevano conquistato fin da subito quella che sarebbe diventata la futura moglie. Era spesso attorno al rosso come una fedele ombra, era facile ricordarsi di lui se lo si associava allo scozzese. Era sempre stato l'amico più basso ma più sveglio del duo.
Rob parlava col modo fluido, sicuro e serio tipico di chi l’argomento l'aveva sperimentato. La mano destra andò a grattare distrattamente la pelle marchiata dal tatuaggio, posto ad altezza cuore sotto ai vestito. Compì quel gesto sovrapensiero, perdendosi un attimo chissà dove.
Ritornò fin troppo presente alla frase sulle improvvisazioni, rispondendo con una faccia indecifrabile, congelata in un tentativo di un mezzo sorriso divertito mal riuscito. Come un predatore notturno che capiva che era meglio starsene fermo sul ramo e far passare oltre una preda non alla sua portata, spostò lo sguardo verso una benedettaragazzinadaltempismoperfetto, gliavrebbededicatounacioccorana.
Rispose con un sorriso cordiale al benvenuto, osservando la bionda parlare per poi alzare leggermente la mano destra, portando di poco le dita verso l'alto e l'attenzione alla giovane.

“Anche per me una Zuppa del Paiolo, è rimasta sempre quella? Per il resto… qualcosa di fresco per entrambi, che non sia acqua. Se possibile, per me, anche un Whisky incendiario e qualche copia della Gazzetta. Se avete ancora quelle degli ultimi tre mesi mi fate un grossissimo favore, anche ingiallite, non importa.”
Spostò lo sguardo verso quello della donna.
“Sicura di non voler altro?”
 
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view post Posted on 5/7/2016, 23:00
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*ABORT THE MISSION. ABORT THE MISSION.*
Eeeee niente, ormai era andata, ormai si era avvicinata, ormai si era palesata. Ormai era fatta, non restava che andare avanti con lo show, nonostante le conseguenze.
Non era stata l'espressione gelida della giovane donna, prontamente comparsa solamente per onorare Niah, quanto più lo sguardo che aveva avuto fino ad un istante prima; ora, la Tassina era veramente negata nell'interpretazione dei rituali sociali comuni, ma sperimentava quello stesso disagio che attanaglia ogni famiglia babbana nel momento in cui una scena di intimità compare in televisione: quel trattenere il fiato, ostentare noncuranza, il fingersi progressisti, ma al tempo stesso sentirsi così spaesati. Appunto.
Purtroppo interrompere le persone era il suo mestiere, ma dopo anni forse ci si aspettava che sapesse scegliere il momento propizio, no? No.
La tensione che ne derivò fu proprio un toccasana per i suoi muscoli già indolenziti, tuttavia non riuscì a farci niente; cercò involontariamente di nascondersi dietro al block notes mentre prendeva le ordinazioni, un gesto perfettamente inutile che si illudeva darle sicurezza.
«U-uh una zup... due zuppe. Sempre quella, sir. Il proprietario non permette a nessuno di metterci mano.» Non seppe mai perché lo disse, semplicemente quella domanda – probabilmente retorica – le era sembrato l'amo più bello del mondo.
*Qualcosa di fresco che non sia acqua.* La domanda "alcolico o no?" rimase ad aleggiare nella sua mente mentre tra sé e sé supponeva di no, altrimenti perché avrebbe anche ordinato il whisky? Certo, lei la vedeva nell'ottica di una non-bevitrice ma--- *Niahndra, ti muovi?* «Tre mesi?» Spostò lo sguardo interrogativo sull'uomo. Inevitabilmente si trovò a chiedersi perché il cliente desiderasse quasi due centinaia di copie, ma poi corresse il tiro.
«Vedo cosa posso fare.»

Tornò con un vassoio ed un cestino in cui aveva raccolto le copie che era riuscita a trovare, non erano di sicuro tutte ma di certo più di quante se ne sarebbe aspettata. Posò velocemente i due piatti colmi di zuppa ancora fumante, due bicchieri di limonata – non era riuscita a pensare a niente di meglio – un boccale di whisky per lui e una cioccorana omaggio. Lo scontrino fu fermato sotto il cestino del pane.
«Dovrebbe esserci tutto. Buon appetito.»


Zuppa del Paiolo x2 (12 falci)
Limonata x2 (2 falci)
Whisky incendiario (5 falci)
Gazzetta del profeta (1 galeone e 4 falci)
Totale: 2 galeoni e 6 falci

♦ Teoricamente la gazzetta esce due volte al giorno (?) ma ho trovato improbabile che il locale avesse conservato tutte le copie. Come prezzo, ho contato solamente gli articoli pubblicati nella nostra sezione del forum da Aprile compreso in poi.
♦ La cioccorana arriverà presto.
♦ Se vi serve altro, mandatemi pure un pm :3 Buon proseguimento!
 
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MaAryanne
view post Posted on 10/7/2016, 12:51




Con calma sistema la canotta , troppo scollata,che quasi le da fastidio, vista la calca delle persone all' interno del Paiolo. E le braccia vanno poi a posarsi sulle cosce minute, prima di ascoltare le parole di lui, ritrovandosi ad alzare ancora il sopracciglio destro , iniziando a poco a poco a mostrare un ghigno divertito.

Rob, mi prendi in giro? No dai seriamente, il tuo amico? Quello che ti seguiva ovunque ? Ho gusti ben diversi da lui, molto diversi.

Una fragorosa risata irrompe dalle la labbra schiuse mentre ancora lo osserva, visibilmente divertita prima di provare a spiegargli chi fosse il fantomatico giovane.

Era un mio caro amico, con cui stavo spesso. E non ho intenzione di lasciar scivolare la cosa, per quando possa farmi del male, aspettandomi un qualche sentimento da parte sua, non ho intenzione di mollare.

Viso che torna serio sulle ultime parole, le iridi azzurre si abbassano, consapevole che forse lui avrebbe potuto capire chi fosse il diretto interessato, visto che in passato aveva ben pochi amici , o almeno ben pochi riuscivano a prendere il coraggio di avvicinarla, visto il carattere freddo e distaccato. Solo con il rosso aveva instaurato un rapporto tale da non nascondere sentimenti o emozioni, tanto che ancora ora si trova a suo agio. Le iridi azzurre ora si spostano sulla giovane, per sorridere educatamente .
Anche per me, quello che beve lui. Ti ringrazio.
Ed ecco che torna sull'uomo ad ascoltare l'ultima domanda, a tornare a guardarlo questa volta seria in volto , un cenno del capo, nella sua direzione , gli concede solo quello come risposta , mentre torna a inarcare il sopracciglio mentre ne attende una qualche reazione.
Poi le iridi di ghiaccio tornano sulla fanciulla, per ascoltarne le parole, prima di sorridere cordiale ed osservarla assentarsi per andare a recuperare l’ordine. Ed ecco che torna su Rob , abbassando il viso sulle mani , che ora poggiano sul tavolo , per giocherellare con le dita.

Ma dimmi, davvero non hai incontrato nessuna? Dai Rob, mi pare talmente strano, sei diventato molto più bello di che mi ricordavo, quindi insomma , penso sia quasi impossibile che tu sia ancora solo.

E dopo aver ricevuto la limonata la mancina sale ad afferrare il bicchiere, portarlo alle labbra carnose e deglutire qualche sorso. Sorride verso il bicchiere di whisky incendiario, un sorrisetto angelico , giusto nel tentativo di comprarsi il giovane davanti a lei.

Vero che me ne fai assaggiare qualche goccia?

Qualche secondo e nota lo scontrino,tirando fuori dalla tasca del giubbino attaccato alla sedia, i soldi che trova all'interno.


Edited by MaAryanne - 10/7/2016, 14:11
 
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Rob Roy MacGregor
view post Posted on 10/7/2016, 21:42




Le iridi studiavano i movimenti della maga in lotta con la canotta, mentre sul volto appariva uno sguardo dubbioso che sembrava concentrato sugli occhi dell'altra.
Si voltò a prendere la giacca alle sue spalle, per poi controllare che il tavolo fosse sgombro almeno in un punto su cui distendere l’indumento. Cosa avesse in mente non era dato saperlo.
Sorrise sinceramente nel sentirla ridere, mentre sistemava la giacca. Le mani si fermarono e tornò a lei con l'attenzione.
Il tempo delle domande era finito e non sapeva se pentirsi di aver insistito.
Spostò lo sguardo dall’amica alla garzona appena giunta, il cui volto sembrava volersi nascondere dietro il block notes.
Ricordava che Abbott faceva spesso quell’effetto ai giovani maghi.
Trattenne un’espressione divertita, limitandosi ad annuire soddisfatto quando gli fu confermato che certe cose, per fortuna, erano rimaste quelle di sempre.

“Proprio quello che volevo sentirmi dire, e zuppa sia.”
Il tono era meno formale e più allegro, quasi per evitare che gli occhi cerulei congelassero la persona che, poco prima, lo aveva salvato da numerose frasi imbarazzanti.
Alla richiesta di conferme sul numero esagerato di articoli, annuì come se fosse la cosa più normale del mondo. Riferire i suoi perché non era da lui, così non aggiunse altro, lasciando tutto nelle mani della ragazzina.
Quel cenno della donna in sua direzione fu solo l'ennesima conferma. Non seppe come prendere quella rivelazione, così tentò di sviare il discorso ma a quanto pareva lei aveva deciso di incalzarlo, battendolo in tempismo.
Si fece leggermente serio, quasi distante. Il tono si abbassò mentre fissò gli occhi in quelli dell’interlocutrice, fermi e attenti come chi pretendeva di trovarvi qualcosa di vitale importanza. Il volto era una maschera di serietà e tensione.

“Try your friend afore ye need him. Così dicono dalle mie parti. Prima di averne bisogno, devi studiare il tuo amico. È passato del tempo e tante cose possono essere cambiate e… non parlo di semplice aspetto. Come sai che non sarà un’altra perdita di tempo?”
L'accento scozzese marcato e la parlata fluente del detto delle sue terre lasciarono il posto a qualcosa di più lento e inglese. Ancora una volta la giovane con le ordinazioni arrivò guadagnandosi la gratitudine del rosso.
Mentre smuoveva con la mancina lo scontrino da sotto il cestino, osservandolo, mosse la mano destra lentamente, spazzando l'aria verso la mano di Aryanne.

“Ti piace il Whisky? Ferma ferma! Cosa pensi di fare? Avevo detto che offrivo io.”
Il tono era tranquillo ma deciso, prese quattro galeoni dalla giacca, porgendoli alla cameriera con la destra.
“Grazie, prendi pure il resto, per il disturbo dei giornali. Non sarà un capitale ma per una bibita fresca dovrebbero bastare.”
Un mezzo sorriso che sapeva di ringraziamento cortese. Il suo stomaco decise che era ora di comandare, anche se era smosso da qualcosa che non era fame: un macigno da maledizionechestoriaèquestacomefaccioapiacerle.
“In questi giorni, ogni volta che mi fermo da qualche parte a Diagon oppure Hogsmeade… mi sembra di venire da un'altra epoca. Meglio aggiornar- per Merlino una cioccorana. Saranno anni che non ne provo una!”
Riferì quasi sovrappensiero mentre tentava di annegare i pensieri nella zuppa. O nel whisky, magari in entrambi.
Esplose poi in un’esclamazione contenuta ma leggermente estremizzata da un’agitazione che poco riusciva a contenere.
 
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MaAryanne
view post Posted on 11/7/2016, 20:27




E alla fine si ritrova ad assaggiare quella zuppa, sovrappensiero , tenendo lo sguardo sul piatto. Ancora una volta la sua maschera di ghiaccio fa si che le varie emozioni che smuovono lo stomaco, non si notino.

Una perdita di tempo? Penso che una persona possa cambiare, è ovvio. Si cresce, si cambia, si migliora o nello stesso tempo si peggiora. Ma non classificherei i miei sentimenti come una perdita di tempo. Forse hai ragione, forse lui non mi ricambierà mai, ma alla fine magari, conosceró qualcuno capace di farmelo dimenticare o almeno di farmi dimenticare questi sentimenti.

Sono parole leggere, mentre il volto rimane abbassato e il tono pare vagamente più triste. La mancina continua a portare il cucchiaio tra le labbra, per distaccarsi dopo poco e afferrare il bicchiere colmo di liquido chiaro.

Ti ringrazio, per la cena intendo. Sei sempre stato gentile con me, anche quando tutti non si avvicinavano. Tutt’ora non penso di fare un effetto bellissimo sulla gente.

Ed era vero in fondo. Gli anni di scuola li aveva passati sui libri, dedicandosi completamente allo studio, anche perché quel suo modo di fare , all'epoca , allontanava molto spesso i ragazzi della sua età. Lui era stato l’unico a parlarle e conoscerla prima di giudicarla. Il viso si alza incuriosito , mentre nota la giacca che prima stava su una sedia, sul tavolo, poco distante da lei, un lieve inclinare del capo verso destra, come dubbiosa dal gesto. Ma non ci si sofferma più di tanto. Si ritrova ad annuire con il capo alla domanda posta dal suo interlocutore

Si, abbastanza . Tendo a non prenderlo mai però, sfortunatamente reggo davvero poco gli alcolici.

Una mezza risata , tanto per scacciare la tensione che le opprime la gola e lo stomaco. Ed è un sorriso che va a cancellare l'espressione gelida , quando nota l'euforia per la cioccorana. Un sorriso più sottile, che fa arrossare le gote pallide.

Una cioccolata? Forza aprila e falle fare il salto!

La schiena ora poggia eretta sullo schienale della sedia, mentre le iridi azzurre rimangono sull'uomo.
 
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Rob Roy MacGregor
view post Posted on 11/7/2016, 23:03




La mancina sistemò le vivande di lato, leggermente lontane dal lato destro del proprio corpo. La destra stava cercando qualcosa nella giacca, ne estrasse la stessa bacchetta con cui aveva affrontato gli studi ad Hogwarts, rimessa a nuovo dalle abili mani di Olivander.
Si fece lontano e assorto dopo la frase sul dimenticare, il tono divenne basso e grave, come riferito a qualcosa ormai lontano.

“Non si dimentica, Aryanne, per niente e nessuno che non sia un incanto apposito. Si trovano distrazioni, al massimo, e poi.. si capisce che è meglio andare avanti, come in tutto.”
Non sembrava far riferimento a lei già che la sua attenzione era a qualcosa di invisibile davanti a sé. La mano destra terminò di sistemare il capo di abbigliamento sulla superficie liscia del tavolo.
S’interrompe per sollevare la bacchetta, gli occhi si assottigliano e l'espressione si fece concentrata. Sorrise distrattamente, facendo inarcare di poco l'angolo sinistro delle labbra, iniziando a parlare lentamente, lasciando fluire le parole senza nemmeno badarci. La bacchetta ondeggiò come se stesse rimbalzando da un pensiero all'altro, imitando un pendolo.

“Devo farmi perdonare tante cose. Per il resto… non so, penso sia il tuo sguardo, sembra voler assaltare la verità dietro ogni volto o aggredire chi ti si avvicina. Io ti trovavo curiosa, volevo scoprire se potevi vedere cose che io non potevo raggiungere. In effetti ti ho sempre considerata più sveglia di me.”
Si fermò per qualche istante, chiudendo gli occhi per aiutarsi ad immaginare un abito rosso, femminile, dal taglio orientaleggiante, quasi moderno rispetto ai propri gusti, con inserti di un oro leggero e non pacchiano. La base aveva tessuto e tinta della propria giacca, sebbene fosse meno sgargiante e più scollato sul davanti. Aggiunse qualcosa di femminile a caso, un fiocco per chiudere la giacca a metà ventre e una fila di bottoni in caso il primo metodo di chiusura non piacesse.
Sorrise compiaciuto.
“Bene, bene, beh assaggia pure e non esagerare allora, o devo portanti in spalla a casa.”
Non sembrava far caso alle proprie parole. La bacchetta iniziò ad avvicinarsi all’obiettivo.
“Vestis.”
Veloce come se si fosse trattato di un semplice monosillabo, pronunciò l'incanto nel momento in cui la punta della bacchetta toccò il tessuto.
Nelle sue intenzioni c'era quella di creare un abito femminile per l'amica.
Ritornò presente prima di riferire i suoi progetti, picchiettando le dita della mano sinistra sull’incarto della cioccorana.

“L’apriamo insieme dopo cena, così mi salvi nel caso la rana volesse picchiarmi, se ti va.”
Un riferimento alle sue disavventure durante le lezioni di Cura delle Creature Magiche, nelle quali non era raro vederlo in difficoltà anche coi Vermicoli.
Le sorrise, facendo un cenno del capo alla giacca.

“Provala, se non ti piace puoi darle una sistemata. Ho visto qualcosa di simile durante una visita in una città a oriente, non sono riuscito a pensare a qualcosa di meglio.”
Prese a spiluccare la cena. La distrazione era stata troppo breve e, svanita la concentrazione per l'incanto, le iridi nere erano tornate pensierose e il volto teso da qualcosa che gli aleggiava attorno.
 
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view post Posted on 12/7/2016, 14:09
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MaAryanne
view post Posted on 20/7/2016, 17:04




Gli occhi rimangono sulle mani del suo interlocutore, per osservare la bacchetta ricevuta parecchi anni prima, per scostarli da li solo dopo le parole dell'altro, rimanendo per qualche istante in silenzio. Prima di emettere qualche parola, ispira pesantemente aria dal naso.

Forse hai ragione, non si dimentica nulla. Dopotutto, anche per me sono passati parecchi anni, ho conosciuto parecchi ragazzi, eppure, mi interessa sempre lo stesso. Si ci sono distrazioni, vero, ma non sempre una distrazione aiuta. Insomma, quando sei con una persona e ti viene in mente qualcun'altro, è una sensazione orrenda. Magari con il tempo si affievolirà e la lascerò scivolare tra i ricordi. Dopotutto non so se me la sento di dirgli ciò che provo e rischiare, sarà meglio che me ne stia buona infine.

Gli occhi si staccano dal rosso e ora puntano i tavoli dietro di lui, con aria assorta e piuttosto triste, come se quella realtà non le piacesse più di tanto.

Mh, dici? Io pensavo semplicemente di non saperci fare con le persone, proprio non le tollero a volte, in più alle volte dico esattamente ciò che penso e quindi rovino tutto.

Un mezzo sorriso piuttosto imbarazzato mentre parla inarcando un sopracciglio nel sentire quel suo riferimento a come la trovava lui.

Più sveglia? Sul serio? Alle volte sei proprio strano tu.

Scoppia a ridere, riportando lo sguardo sulla bacchetta di Rob osservando i movimenti per spostarsi sul suo volto concentrato.

Non sono mai stata più sveglia di te, semplicemente alle volte più paziente. In realtà non sempre capisco le persone, di solito non comprendo chi mi sta intorno, mi è più facile capire una persona a cui non tengo, soprattutto a cui posso dire tutto ciò che mi passa per la testa. Non so cosa ci sia di spaventoso nel mio sguardo, tendo semplicemente a non sorridere a tutti. Insomma, i più tanti sono mezzosangue, preferirei non fare amicizia.

Una scrollata di spalle mentre le ultime frasi vengono dette con un tono di voce decisamente più leggero. Le iridi azzure finiscono poi per osservare quell'indumento appena creato, sorridendo felice, lasciando da parte, per il momento la bibita.

Ma tu rimarrai senza giacca! Rob è magnifica!

La mancina corre ad afferrare il tessuto, per infilarla passando al suo interno anche il braccio destro, la chiusura la lascia aperta, annoda solo il grosso fiocco che finisce subito sotto al seno. Si alza in piedi sorridendo e girando su se stessa, quasi fosse una bambina. Dopotutto quel suo lato ben pochi lo conoscevano, e lui era uno di quelli, non le importava minimamente dei presenti attorno, al massimo , avrebbe preso a schiaffi qualche omuncolo idiota.

Allora artista, come sto?

Torna a sedersi afferrando il bicchiere del ragazzo, portandolo alle labbra, ne beve giusto un piccolo sorso, passando poi la lingua su di esse, come per assaporare meglio il sapore.

Sta tranquillo, non ho dodici anni, riesco ad arrivare a casa da sola, ma se volessi venire a farmi compagnia sei il benvenuto. Vivo da sola, quindi se passassi a Londra puoi anche fermarti da me, mio padre mi ha comprato una villetta, sai com'è, non ho ancora capito cosa dovrei farne di una casa così grossa, ma insomma. Come al solito decide il vecchio, per di più è ancora convinto che io debba fare grandi amicizie coi babbani. Ci rinuncio a capirlo.

Annuisce velocemente con il capo quando si parla della cioccorana, prima di puntare gli occhi sulla zuppa davanti a lei, afferrare il cucchiaio e infine iniziare a mangiare. Lo stomaco in subbuglio ringrazia ad ogni cucchiaiata di cibo messo in corpo, sopratutto cibo come si deve e non le solite zuppe in scatola dei babbani.

Sono secoli che non mangio una zuppa decente, nei viaggi mangiavo cose babbane, ma ultimamente, mi sono resa conto di non essere un ottima cuoca, quindi di solito compro cos già pronte e che fanno pietà.


Gli occhi rimangono fissi nel piatto mentre mangia, vengono spostati giusto per afferrare il bicchiere con la sua limonata e berne un lungo sorso.
 
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Rob Roy MacGregor
view post Posted on 20/7/2016, 20:07




Alla frase sul parecchi ragazzi il rosso sistemò la postura, raddrizzando la schiena come se la seduta fosse diventata improvvisamente scomoda. C'era qualcosa ad agitarlo ma non era da lui (quando sobrio) affermare cose vaghe, non ancora chiare a se stesso o troppo private.
Osservò la bionda per qualche istante, trattenendo a stento un'espressione dubbiosa. L'angolo delle labbra fu malformato con un movimento verso l'alto, fatto velocemente sparire.
Schiuse le labbra, preparando un frase dal tono calmo e quasi affettuoso, c'era una vena strana, come se volesse incitare l'altra a dirla tutta, anche se non aveva ancora capito quanto potesse apprezzare la verità. Anche se era un Domatore sicuro di sé aveva delle paure a trattenerlo in certi ambiti.

“Se è una sensazione così orrida e ti impedisce di trovare altri, forse è l'ora di mettere le cose in chiaro con questa persona.”
Si era chinato leggermente in avanti, il gomito sul tavolo e la mano sinistra che effettuò un involontario movimento dalla donna a se stesso, come a chiederle di riferirgli tutto come si doveva. Chiuse la mano a pugno, facendola sparire sotto al tavolo, per poggiare quella traditrice al ginocchio.
Un mezzo sorriso mentre si accingeva a completare l'incanto.

“Non c'è niente da perdere con una persona che non vuole sapere il tuo parere. Significa che non ti accetta o scappa dalla verità o non sa affrontare il giudizio altrui. Che te ne fai.”
Terminato con successo il suo incantesimo, si rivolse alla donna con un cipiglio carico di sarcasmo, così come le sue parole.
“Più paziente di un Tassorosso? Sei piena di risorse. Meno sorrisi fai più si apprezzano quando li concedi.”
Seguì con lo sguardo i movimenti della maga, spostando lo sguardo alla giacca quando si leccò le labbra.
La frase non era buttata lì a caso, sembrava davvero apprezzare quello scoppio di allegria e apprezzamento dovuto al regalo.

“Non ti preoccupare, ne ho una scorta a casa, pensavo avessi freddo, sai ti ho trattenuta fino a quest'ora e io ero in giro ben coperto.”
Rimessa la bacchetta nella tasca dei pantaloni, smosse l'aria con la mano destra, come a dire che era cosa di poco conto. Stava sorridendo senza accorgesene, sinceramente.
Per un attimo gli sembrò che nello stanzone ci fossero solo loro due, in balia di scherzi, battute e scemate come anni prima. Non fece caso neppure alle frasi contro i mezzosangue. Solo un flash, prima di tornare al presente e al suo tono sicuro da bravo adulto che tentava di fare l’impassibile e sereno.

“Il rosso ti dona.”
Il suo amore per le diverse sfumature di rosso era risaputo, se c'era quel colore il suo occhio ne veniva sempre attratto, ma in quel momento nemmeno si era accorto che l’indumento era di quella tinta.
Tornò alla sua zuppa, qualche porzione per zittire lo stomaco in subbuglio, prima di guardarla con aria sorpresa.
Annuì, facendosi leggermente assorto, prendendosi qualche secondo prima di rispondere.

“Anche io abito a Londra, per il momento. Se non vuoi continuare ad avvelenarti, qualche volta, possiamo mangiare insieme. Ordino i pasti da un ex concasato che ha aperto un ristorantino fuori Londra, fa spedizioni via gufo davvero rapide. A volte capita di dover lottare con i rapaci più golosi ma ne vale sempre la pena. Oppure vado a Diagon Alley, a mangiare qualcosa o mi materializzo a Hogsmeade. Inoltre mi arrivano spesso pacchi di dolci dai parenti sparsi per la Scozia…”
Straparlava, imbarazzato da quel ricambio di invito che era stato proposto in modo naturale. Ritornò con l'attenzione alla cena.
“Ho sempre troppo da mangiare per farla breve, quindi non disturbi, se vuoi passare. Magari passo io, se preferisci.”
Era meglio riempirsi la bocca di cibo e tacere.
 
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MaAryanne
view post Posted on 20/7/2016, 20:51




Inizialmente sembra non dar molto peso alle prime parole del rosso, sul visino si può leggere solo un leggero sguardo dubbioso.

Forse lo farò non saprei, se prendo coraggio te lo faccio sapere.

Mentre lui poggia sul tavolo questa volta più vicino al suo viso, rischia di strozzarsi con la zuppa. Un leggero colpo di tosse per poi annuire prontamente alle sue parole.

Sono d’accordo con te, non sono degni di nota, ma insomma, fin troppe persone scappano dalla verità , non credi?

Il viso si rabbuia giusto per qualche istante prima di tornare a portare lo sguardo sul proprio piatto.

Uhm, si ammetto che sono piuttosto paziente, insomma bisogna imparare ad esserlo se vuoi studiare meglio la preda,no? Ho un sacco di risorse.

E ride sulle sue ultime parole, di gusto, godendosi quei momenti di pace , arrossendo per il complimento. Il volto rimane abbassato anche quando le spiega il motivo della creazione della giacca.

Davvero, grazie. Mi piace un sacco, la terrò sempre, prometto.

Solo alle ultime parole decide di alzare il viso per ascoltarlo, lasciandolo terminare , ed è puro istinto quello che le fa staccare la mancina dal cucchiaio per distenderla davanti a se, tentando di afferrare il volto del rosso per portarlo più vicino al suo, sporgendosi di conseguenza anche lei, chinando leggermente la schiena, puntando le iridi di ghiaccio verso di lui. Le ciocche bionde scivolano sul tavolo coprendo il viso pallido ai lati.

MacGregor,mi va bene l'invito, ma lascia che ti dica una cosa,Mh? Sono cresciuta, sono cambiata, ti ho gia detto che ti trovo un bel ragazzo. Quindi, se non vuoi rischiare, direi che è meglio che allontani questo bel visino dal mio, o sta sicuro che stasera si passa da me.

Le parole sono dette con un sorrisetto malizioso, mentre sulle gote si può notare un rossore piuttosto evidente
 
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25 replies since 16/5/2016, 21:13   292 views
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