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| Non fece in tempo ad attraversare la stanza che una sua concasata la assalì entusiasta. Sulle prime rimase leggermente interdetta per poi scoppiare a ridere affettuosamente. Ancora non capiva perché, con certi corvonero, non avesse mai parlato più di tanto! Eppure, a partire dalla ragazzina che le stava davanti, doveva ammettere che sarebbe andata perfettamente d'accordo con molti di loro. La ascoltò mentre la riempiva di parole in successione rapida, rapidissima. Le sorrise e, mentre cercava di ricapitolare il breve discorso, il suo sguardo cadde su una torta, trionfante sulla sua alzata. Come se fosse stata in un disegno i suoi occhi si fecero letteralmente a cuoricino, assaporando già il momento in cui avrebbe addentato una di quelle sofficissime fette di dolce. Ciao Vi! Grazie del benvenuto, anche per me è un vero piacere vederti, sai?! Beh.. Credo proprio che accetterò la tua offerta.. Quella torta sta strillando di voler esser mangiata. Disse ridacchiando prima di avviarsi verso il tavolo pieno di delizie: era sicura che aveva beccato il posto giusto? Magari si trattava di una di quelle gare in cui vince chi mangia più cibo nel minor tempo possibile.. Beh, non le sarebbe di certo dispiaciuto vincere! Si ritrovò a ridacchiare mentre, cercando il più possibile di non farsi notare troppo, addentava soddisfatta la sua adorata fettina. Quando si voltò aveva il dolce fra i denti e si guardava attorno come un ladro sorpreso a rubare, gli occhi spalancati che si guardavano freneticamente attorno, come un predatore che non desidera nessuno attorno alla sua preda. Fu in quel momento che vide entrare un'altra ragazzina, non le pareva un viso conosciuto, dopotutto, in un castello delle dimensioni di Hogwarts, conoscere tutti era leggermente complicato, forse nemmeno i professori avevano raggiunto tale obiettivo! Rispose al saluto con un cenno della mano e un sorriso amichevole mentre masticava il suo dolce. Quella ragazza aveva un che di stravagante.. Forse i capelli rosa e biondi? O forse la maglia che portava, che ricondusse il pensiero della corvonero al mondo babbano, dove aveva visto svariate di quelle maglie, oppure poteva essere quello strumento che si portava dietro, quasi più grande di lei! Si ritrovò ad addentare l'aria, guardando sconfortata la sua mano vuota: non poteva essere già finita! Aveva appena iniziato a mangiarla.. Certe volte nemmeno si rendeva conto di quanto in fretta stesse divorando qualcosa: buon segno, comunque, si sentiva a suo agio e questo poteva essere solo che positivo. Mentre rialzava lo sguardo, pronta a tornare all'attacco, un ragazzo precipitò nella stanza, facendola ridere di gusto. L'aveva conosciuto nella torre di divinazione, assieme ad un'altra ragazzina, entrambi grifondoro, e le stava decisamente simpatico. Fortunatamente non si era fatto nulla e lei rispose cinguettante al saluto del giovane, rivolgendogli un ampio sorriso. Immediatamente il ragazzo si avvicinò a quello che la corvonero riconosceva come il garzone di Zufolo, e, dopo avergli consegnato dei pacchetti ben incartati, si appropriò del palco, per poi cantare e suonare una bizzarra canzone di auguri, dopo avergli augurato un buon compleanno. Quando il ragazzo finì Flammy non poté far a meno di applaudire con entusiasmo, mentre la sua concasata lo rimbeccava per averle rovinato i piani e un'altra andava ad abbracciare il festeggiato dopo essersi messa a ridacchiare. Senza allontanarsi troppo dal tavolo delle meraviglie andò a sua volta a fare gli auguri al festeggiato, venendo interrotta dalla stessa ragazza di prima che lo invitava a cantare qualcosa. Questo dovette scatenare qualche strana reazione nella sua compagna bronzo-blu perché, dopo qualche istante, questa riempì l'intera stanza con la sua voce, attirando l'attenzione di tutti. Dopo un discorso che sanciva la reale riapertura del club la ragazza si mise in attesa, tutta sola su quel palco, di qualche risposta, le braccia conserte dietro la schiena. Non fece in tempo a racimolare qualche proposta che una ragazza irruppe nella sala, domandando se si fosse persa qualcosa. La corvonero sorrise, lanciando un'occhiata alla concasata, per registrare la sua reazione, ma questa non reagì in alcun modo se non accogliendo a dovere la nuova arrivata. Soddisfatta di ciò che aveva visto il sorriso della rossa si ampliò al massimo, e, con un cenno della testa, salutò la nuova arrivata. Non erano in tantissimi, in quella sala, sicuramente sarebbero potuti essere di più, ma poco importava, in fin dei conti. Prese la parola quella stravagante ragazza dall'altro lato della sala, e mentre l'ascoltava, la giovane corvonero aveva già addentato un altro dolce: era più forte di lei! Ne aveva addentato un altro quando Violet rispose, prima di invitare qualcuno ad esibirsi. Per poco il dolce al cioccolato che stava mangiando non le andò di traverso. Si guardò attorno, notando che nessuno si stava avviando vers il palco. Lasciò il suo dolcetto a metà sul tavolo, promettendogli che sarebbe tornata a finirlo, e, dopo aver preso una delle chitarre presenti in quella sala, salì sul palchetto. Non le creava problemi essere al centro dell'attenzione, ma in quel momento si sentì vagamente imbarazzata. Rivolse un ampio sorriso a tutti i presenti, sistemò il microfono e, per prima cosa, rispose alla domanda della concasata.
Se può servire, qualche anno fa, imparai a suonare un paio di flauti babbani, non dovrebbe essere poi così complicato riprendere! Anche se ammetto che mi dispiacerebbe non poter utilizzare la mia voce..
Disse tranquillamente mentre faceva scorrere con disinvoltura le dita sulle corde della chitarra. Qualche accordo e qualche arpeggio dopo si sentì pronta per iniziare. Si schiarì la voce e prese a suonare una delle canzoni babbane a lei più cara: I lived.
Hope when you take that jump, you don't fear the fall Hope when the water rises, you built a wall Hope when the crowd screams out, they're screaming your name Hope if everybody runs, you choose to stay
Intonò dolcemente per poi alzare lo sguardo sul "pubblico" e rivolgere loro una risatina mentre riprendeva la sequenza di accordi con la quale aveva introdotto la canzone. Non sapeva quanto e, soprattutto, se c'entrasse esattamente con quella situazione, ma lei aveva inconsciamente deciso che sarebbe stata perfetta. Dovevano cogliere l'attimo e vivere a pieno la loro vita, e, in qualche modo, i ragazzi in quella stanza lo stavano facendo. A dispetto della quasi totalità del castello, che presto si sarebbe addormentato, loro erano lì, stavano facendo nuove conoscenze, stavano condividendo gli uni con gli altri le loro passioni, accomunate dalla parola "musica". Quello era vivere a pieno, ogni occasione, sempre. Quando finì un sorriso timido ma soddisfatto le si dipinse sul volto. Guardò di sottecchi i presenti, mentre si dondolavano assieme a quella chitarra che l'aveva accompagnata durante l'esibizione. Sperò che qualcuno prendesse il suo posto concedendole di riprendere fra le grinfie il suo amato dolce, così prese delicatamente il microfono inclinandolo leggermente verso la sua bocca.
Spero vi sia piaciuta, qualcuno vuole prendere il mio posto?
Domandò tranquillamente mentre rivolgeva a tutti l'ennesimo dolce sorriso.
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