Punizione Corvesca, Contest a Tema Aprile 2016

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view post Posted on 26/4/2016, 20:20

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Riprende il proprio posto di menestrello e, schiarendosi la voce, comincia a recitare le valorose gesta dei propri compagni.

Ebbene qui di nuovo mi trovate,
A narrar, dei corvonero, altre bravate.
A me questo compito ingrato
Di raccontar di chi viene maltrattato.
Una sera da un gruppo di concasati
Il giovane Mitchell venne punito per i suoi peccati:
Ogni notte un nuovo concerto
Portava nella torre grande scontento.
Così la bronzea casata
S'è riunita per un'imboscata.
Le loro gesta ora v'illustro
Ma non vi stupite del poco buon gusto!
A cominciare stavolta è lei
Che apre nuovamente la porta ad altri guai:
Dopo aver stordito e addormentato
Il povero corvonero disgraziato
Jenifer la prefetta
E la sua pipistrella prediletta
Nel dormitorio maschile si son intrufolate
Con intenzioni ben poco garbate!
Il ragazzo addormentato
Venne immediatamente attaccato
E il pestifero animaletto
Svuotò la propria vescica sul suo letto,
Del nauseabondo odore, provocato da tale azione,
Vi risparmio una dettagliata descrizione.
Ma questo è solo l'inizio
Del, lungo una notte, supplizio.
Il prossimo addetto alla tortura
È Niko dalla lucente armatura
Come fosse un muro in una città
Dipinge il compagno senza pietà.
La cattiveria non ha limiti
Quando si tratta di Sophia e dei suoi crimini:
Darà una spuntatina ai suoi capelli
Prima che diventino ricci ribelli!
L'innocente Violet si aggrega a questa malefatta
Tingendo la chioma ormai rarefatta.
Maeve, la nuova arrivata,
Dimostra la sua stoffa alla casata
Le sopracciglia alla vittima depilerá
Una del tutto, una qua e là.
Le visite non terminano presto
Considerando il comune pretesto,
Una PUNIZIONE CORVESCA va data
A chiunque rechi disturbo a questa fiera casata.
La prossima ad arrivare è Alice la neo-prefetta
Che con schiuma e polvere si diletta.
Un altro scherzo è già in agguato
Dietro la porta del ragazzo vessato:
Come se già non se ne avesse abbastanza
Danielle scatena il putiferio nella stanza,
Una palude portatile viene usata qua
Per confondere il giovane quando si sveglierà.
Ora tocca a Daddy, gran burlone
Che casta un incantesimo sul dormiglione.
Fluttuante nella stanza ora sta
A causa di quel "Wingardium Leviosá".
Se hai cara la vita ti sconsiglio di osare
Il tuo concasato, dal sonno, svegliare
Fai in fretta, Jack, a scappare,
Prima che egli ti possa attaccare.
Quel poveraccio sta ora lì appeso
Come un cucciolo abbandonato e indifeso.
Ma anche lui conosce, nel profondo del cuore,
Degli scherzosi compagni il sincero amore.
Ed ecco così lo scherzo è finito
Credo lui stesso, in fondo, si sia divertito.



Edited by Arklys - 30/4/2016, 20:08
 
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view post Posted on 27/4/2016, 01:36
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La conoscenza è limitata, l'immaginazione abbraccia il mondo.

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Il giorno predestinato era giunto e la sopportazione si era esaurita nel mentre. Tutto era stato deciso e concordato, tirarsi indietro non era più possibile ormai. Jen tirò un respiro sedendosi a cena al tavolo dei corvonero in sala grande. Sguardi complici percorrevano il tavolo in tutta la sua lunghezza tra bevande e portate. Sembrava che tutti fossero coinvolti; dalle matricole appena arrivate, ai veterani della casa, e forse cosa più sconcertante era che le prefette non facevano eccezione. L'unico che poteva dirsi completamente all'oscuro di tutto sedeva proprio al fianco della prefetta.
Jen gli regalò un sorriso infame mentre si chiacchierava tranquillamente. Tutto doveva sembrare come al solito, anche se la prefetta sapeva che per chi aveva gli occhi attenti come quelli di Mary, anche se non sapeva poteva fiutare l'intruglio nell'aria come fosse cibo. Per la prefetta il sonno non era alla base della sua esistenza, però tutta quella musica a profusione nella notte aveva provocato non poche lamentele. Osservando Taivas aveva l'impressione che persino i gufi su nella torre anticipassero le loro battute di caccia pur di star lontani dal dormitorio maschile di corvonero.
In ogni caso non servirebbe indugiar ancora sulle motivazione perché al tavolo accadeva qualcosa d'interessante: in una distrazione tattica (cos'è che i ragazzi più grandi gli dicevano? Mitch nuovo battitore di quidditch...?), Jen vuotò una dose di polverina color cannella nel suo calice. Valeriana, a volte la usa lei stessa per costringersi a qualche ora in più di riposo prima di una giornata pesante. Immediatamente vi versò anche della burrobirra fino all'orlo. Il sapore sarebbe cambiato leggermente, ma la ragazza confidava nella fiducia che il ragazzo riponeva in tutti loro e soprattutto in lei
*che riporrà fino a stanotte e dopo non più* [...]



2:00 am - Dormitorio Maschile Corvonero

Al contrario di quello che tutti si sarebbero aspettati a quell'ora tarda della notte, i corridoi e le torrette dei dormitori di corvonero pullulavano di bisbigli, passi leggeri e respiri celati. Era giunta l'ora. Già non aver sentito musica per quella sera era stata manna dal cielo. Il corvetto era crollato e quell'udibile differenza dichiarava che il piano era in atto.
La prefetta raccolse le corvette dalle loro stanze facendosi strada silenziosamente alla luce di un lieve lumos. Le ragazze avevano una guida speciale: a meno di mezzo metro dalla loro testa svolazzava Nyctha, la pipistrella della prefetta. Questa, abituata alle ronde con la McLoen, senza problemi le avrebbe condotte davanti alla porta del dormitorio dai ragazzi. Era un animaletto davvero efficiente, ma qualche difetto lo aveva anche lei...
Giunte a destinazione uno dei ragazzi implicati avrebbe aperto loro la porta. Qualche gesto d'intesa bastò ormai ognuno sapeva già cosa fare. Mitch avrebbe ricevuto il suo pesce d'aprile in ritardo, e se si considerava tutto quello che avrebbe subito quella notte, probabilmente non l'avrebbe trovato poi così divertente.
*Fortuna che avrà il weekend per riprendersi* Si disse la ragazza entrando nel dormitorio buio insieme al chirottero. Per una volta i suoi difetti sarebbero serviti esattamente a quello che lei desiderava. Sapeva bene come scatenare la sua incontinenza ormai, lo aveva imparato a sue spese nei 2 anni di convivenza da quel fatidico Halloween.
Quando silenziosamente arrivò vicino al letto del ragazzo, l'animaletto -topo volante per Jen- si avvinghiò alle travi che formavano il baldacchino del letto. La corvonero si curò di scostare lievemente le tende giusto per infilarvi una mano alla ricerca del pipistrello. Prese a farle un lungo grattino dietro le orecchie e dopo un attimo l'animale produsse qualche verso sommesso svolazzando via eccitato e svuotando la sua vescica sull'intero letto. Nonostante Jen non avesse scostato del tutto le tende poteva ben sentire quel fetore acre che si propagava per la stanza, familiare suo malgrado.
Mitch forse era fortunato ad essere sotto effetto di valeriana eppure la prefetta si chiese se sentiva qualcosa. Comunque, il suo compito poteva dirsi finito. Lanciò un'occhiata ai finti addormentati che subivano quel puzzo e fece un sorrisetto sghembo a Niko che l'avrebbe sarebbe stato il successivo burlone. Senza indugiare oltre, con cauto silenzio uscì dalla stanza lasciandolo alla sua opera. All'esterno si ritrovò con le altre illuminate da un flebile lumos. Non servivano cenni per dire che il misfatto era fatto, la sua faccia parlava da sé, eppure nessuno avrebbe compreso finché Niko non avrebbe aperto nuovamente la porta e sarebbero entrate in quella stanza fetida, sembrava un mix tra caccabomba e puzzalinfa...




Grafica - Arklys
Disegni - Niko Domenic


Edited by Arklys - 30/4/2016, 20:14
 
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view post Posted on 29/4/2016, 12:50
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ravenclaw

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Lavarsi i denti guardandosi allo specchio.
Sono quei momenti in cui la coscienza si fa più forte e più decisa.
Emerge in maniera prepotente dallo specchio, dove ha pure assunto le fattezze di chi vi sta davanti.
Semplicemente te stesso.
Non c'è nessun altro.
O meglio in realtà ci sono Niko, Daddy, Mitchell e Jack.
Parlano.
Parlando e ragionano del più e del meno prima di andare a letto.
In realtà c'era un sogghigno celato negli sguardi che il ragazzo si scambiava con gli altri due complici.
Entrambi sapevano che loro tre di lì a poco sarebbero stati belli svegli, mentre il loro compagno , con l' aiuto di un po di valeriana, avrebbe dormito.
Dormito come un sasso.
Cullato dai sogni , mentre intorno si scatenava l' inferno.
Inferno era un parolone, forse era meglio dire il "misfatto".
Una vendetta per tutto quello che il rossino, faceva sentire a tutta la casa. Musica a un volume alto, che andava oltre il buongusto, impedendo a chiunque di potersi immergere nei rispettivi passatempi.
Era un piano nato così, dal rancore collettivo.
Niente di inneggiante alla forca, ma una volontà di palesare il problema in maniera velata.
Ovvero attraverso uno scherzo collettivo notturno.
Quando gli era arrivata voce, non aveva resistito.
Era davvero una bella idea.
Per ben due motivi.
Uno : avrebbe fatto capire al compagno che anche se erano una "famiglia" mica poteva fare tutto quello che voleva.
Due : l' idea di fare uno scherzo notturno era troppo allettante e sapeva inoltre che da quello scherzo ne sarebbero usciti ancora più uniti come gruppo.
Quindi che lo spettacolo avesse inizio.

Tempo di andare a letto e il russare di Mitchell dava conferma che stava avendo effetto.
Lui faceva solo finta di sonnecchiare.
Intanto osservava il soffitto della camera, immaginandosi tutto quello che sarebbe successo di lì a poco.
Una scena davvero unica.
Oltretutto sapeva che Daddy avrebbe preso parte QUINDI poteva solo andare in crescendo la cosa.
Un crescendo di scherzi e risate.
Una leggera attesa, che si sciolse sotto il rumore soffuso di alcuni passi.
Passi femminili.
Jen e tutte le altre erano in arrivo.
Lasciò che il prefetto entrasse e socchiudesse le tende.
* eh ? *
già perché lui non sapeva cosa avrebbero fatto ognuno di loro.
Non se ne era curato.
Loro avevano parlato e organizzato. Lui si era premurato solo di sapere quando sarebbe toccato a lui.
Il resto sarebbe stata una continua sorpresa, quasi come per Mitchell.
Lasciò libero il campo.
La vide accostare le tendine del letto, lasciando entrare un qualcosa di svolazzante.
L'oscurità gli impediva di vedere bene cosa fosse.
Dopo poco era già tutto finito.
Jen gli rivolse un sorriso divertito e complice.
Lui era il prossimo e silenziosamente abbandonò la sua postazione del letto e si apprestò ad entrare , scostando leggermente le tendine.
Da fuori non aveva percepito più di tanto il puzzo, ma appena si affacciò dentro, un pugno con le fattezze di un puzzo lo colpì con prepotenza al naso..
* oddio...ma cos'è ??!!*
gli stava quasi per scappare un urlo o perlomeno una esclamazione..
non riusciva a capire che fosse.
Era un fetore così acuto, che sembrava urina, ma ancora più rancida.
Aveva capito.
Stava per ridere, all' idea di cosa avesse architettato quella pazza.
Ma ora toccava a lui.
Avrebbe fatto una cosa molto old school. Scarabocchi sul viso.
Sguainò il suo pennarello, come se fosse la sua arma micidiale.
La osservò per un attimo, come a calcolarne con quanta superficie impregnare il volto del compagno di casa.
La punta toccava la pelle chiara del ragazzo, tracciando una linea.
Poi un'altra, che seguiva la precedente, formando un disegno.
Un accessorio che prendeva forma, prendendo spazio al volto.
* uhm..piano piano...*
sapeva che Mitchell avrebbe dormito beato per altro tempo, ma non poteva rischiare e cercò quindi di andare il più delicato possibile.
C'era tempo per qualche altro ultimo ritocco.
Ormai gli era presa la vena creativa. In realtà gli stava dando solo libero sfogo, visto che l' aveva sempre tenuto repressa, e ora poteva abbellire quel bel visetto come meglio credeva.
* ahahah sarà uno spasso....*
Perfetto.
Aveva finito.
Guardò compiaciuto la sua opera.
- niente male...-

commentò con un filo di voce.
Un volto , un paio di occhiali, due sopracciglia folte, un orologio sul polso e due baffetti messicani da urlo.
* Violet se ne sarebbe innamorata sicuramente *
pensò con un sogghigno divertito, contento, orgoglioso del suo lavoro.
Si sarebbe poi ritirato quatto quatto, dalla scena del crimine.
Sapeva che Jen fosse già fuori dalla stanza pronta a scatenare le altre "grazie" .
Le avrebbe dato un segno che il suo lavoro era pronto e che si poteva procedere al prossimo step.



Edited by Arklys - 30/4/2016, 20:19
 
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no'one
view post Posted on 29/4/2016, 21:17











Tutto le ricordava la fuga nelle cucine accaduta nemmeno un anno prima; in quell'occasione non era così tranquilla: spaventata, seccata e bacchettona. Attenta a non mettersi nei guai, con una voglia di osare sotto-pelle, che però l’aveva spinta a partecipare.
Ed ora eccola li, pronta a combinare qualche guaio per il semplice gusto di farlo. Un dispetto.
Mitch dormiva beato come un bambino e senza preoccupazioni al mondo, con un rivolo di bava che gli usciva dal lato destro della bocca. Non lo conosceva affatto. Era di un anno più avanti del suo, usciva o era uscito per un periodo con Violet e... stop. Tutto qua.


ZACZAC
ZACZAC
ZACZAC


"Babba bia come puzzi amico!" l'odore di urina in quella stanza era così forte da farle salire l'urto del vomito.
*Allora Mitch, come te li tagliamo questi bei capelli?* pensierosa guardò la massa già di per se corta. Era davvero un peccato che non avesse una bella chioma fluente o una zazzera folta come quella di Niko, in quel caso il lavoro che stava per fare sarebbe stato ancora più gratificante; era un ulteriore peccato che lei non avesse una rasoio elettrico o della tinta per capelli, di quelle che ci mettono qualche lavaggio ad andare via oppure addirittura di quelle permanenti. Solo crema depilatoria ed un rasoio adatto all'uso di quest’ultima *moicano? Punk? Pelato?* le scelte erano tante e il tempo davvero poco.
Da principio iniziò a tagliare ciocche a caso, poi una spuntatina qua e la più approfondita, che andava ben oltre il liberarsi delle doppie punte - i ragazzi hanno le doppie punte? - per finire col tagliare capelli a caso. Se avesse avuto una forbice per mano avrebbe potuto imitare senza problemi un giardiniere pazzo mentre potava un cespuglio.

NON ESAGERARE.

Quelle erano state le uniche parole che qualcuno le aveva rivolto prima di lasciarla entrare nella stanza.
Lasciando libero un ghigno birichino tirò fuori la crema e il rasoio da sotto il maglione mostrandoli a Violet con orgoglio: si era tenuta quella mossa come cartuccia segreta, senza rivelarlo agli altri.
Se certo, non esagerare. O le cose si fanno bene o non si fanno proprio, così le avevano insegnato.
Attentamente, spalmò una buona dose di crema sui capelli del ragazzo, stando ben attenta a delineare una linea spessa e centrale, al centro della testa; pochi secondi per giocare con la profumata schiuma e modellare una bella cresta.

“Vieni qui Mitch… vieni qui che ti separo la testa come Mosè fece con il Mar Rosso” ci voleva delicatezza in quelle cose, loro non erano qui per sfregiarlo… forse. Lei non lo era, su Violet non ci metteva la mano sul fuoco, qualcosa bolliva in pentola.
Canticchiando vide di passare il rasoio per bene, dalla fronte fin dove la testa appoggiava sul cuscino, cercando di rendere i capelli il più corti possibile, fintanto che il roseo della pelle fosse ben visibile.
Una piccola portaerei insomma. Beati rasoi a trentordici lame.

“Tadaaan” soddisfatta e contenta mostrò il suo lavoro all'amica *la pagherai, oh si se lo farai* con un pennarello indelebile disegnò un bel cuoricino sulla guancia non appiccicaticcia e in mezzo ci ficcò la sua iniziale.
Passò poi quest’ultimo alla sua complice: toccava a lei adesso.



Edited by Arklys - 30/4/2016, 20:21
 
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view post Posted on 29/4/2016, 21:27
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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La firma del duo


"Uh, mi fai quasi paura...davvero hai voglia di andare fino in fondo? Per me è decisamente divertente...ma per te? Come puoi fare questo al tuo fidanzatino?
Lucy era sempre all'erta e aveva visto quello che stava succendendo come cosa buona e giusta.
"Fidanzatino o no questo mi rovina il sonno e mi fa arrivare in classe con le occhiaie e l'attenzione di un bradipo. Non mi interessa, può essere anche Dio ma se non abbassa quella cacchio di musica io gliele faccio ingoiare le orecchie! Tu non sai quanto posso incazzarmi per una cosa del genere!"
Gli occhi che fissavano il ragazzo addormentato, dopo essere entrata nella stanza insieme a Sophì, ardevano come fuoco e quando la sua amica le mostrò i propri attrezzi, lei annui convinta. Era incavolata quasi come quando era stata svegliata, o meglio disturbata, in piena notte dalla pipistrella di Jen. Attese quindi che la sua amica finisse il taglio esagerato e quasi la ragazzina rischiò di svegliarlo perché dovette trattenere le risate coprendosi la bocca con la mano. Ora toccava a lei.
"Di che colore glieli facciamo i capelli? Mmm….potrebbe essere davvero divertente!"
Non aveva mai avuto il coraggio di entrare nel dormitorio maschile, non ne aveva mai avuto il pretesto, in fondo non era ancora sicura di provare quel genere di attrazione, in realtà non conosceva nemmeno il genere di attrazione che avrebbe dovuto provare nei suoi confronti. L'unica cosa certa era che non sentiva la stessa paura, la stessa adrenalina, di quando aveva combinato le sue marachelle, come entrare nelle cucine di Hogwarts. Non sentiva nulla, solo la voglia di vendicarsi che, ad ondate, arrivava anche dall'animo di Lucy. Da quando il loro legame era diventato così stretto il suo alter ego si divertiva davvero da matti nel vederla uscire di testa e, spesso e volentieri, ci metteva anche del suo perché la cosa avvenisse.

"Finchè non ti vedo farlo non ci credo…. .…dai forza.… ...FALLO!!!
Violet lo prese quasi come una sfida e, appena toccò a lei, tirò fuori la boccetta della tinta e iniziò a colorare i capelli del giovane continuando a ridacchiare sotto i baffi. Proprio lei he era sempre ligia al dovere e appariva una brava ragazza si stava divertendo a fare una cosa del genere. Ma nella sua mente continuava a ripetersi che Mitch se l'era meritato, aveva disturbato tutti e ora doveva soffrire un pochino.
Prese poi il pennarello indelebile che le aveva allungato Sophì e, proprio al centro del cuore, vicino all'iniziale della sua amica, vi disegno una bella "V"....con tutto il suo affetto. Firmare la propria opera era davvero esaltante, doveva ammetterlo, se poi lo faceva insieme a Sophia era ancora meglio.


"Brava….questa è la mia bimba!"



Edited by Arklys - 30/4/2016, 20:42
 
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mirtje
view post Posted on 29/4/2016, 21:30











L'unico obbiettivo che si era imposta all'arrivo ad Hogwarts era quello di vivere serenamente il suo lungo pernottamento nel castello e ciò implicava: niente drammi, nessuna preoccupazione e soprattutto il silenzio. Mitchell Lacroix pareva non pensarla allo stesso modo.
Per l'ennesima volta aveva disturbato tutti i presenti nella Sala Comune e nei dormitori con la sua musica folk rock ad alto volume, non permettendole di concentrarsi e lasciandole un mal di testa da record. Perciò aveva deciso di unirsi con i suoi compagni di Casata quella notte.

La ragazzina aspettò impaziente il suo turno, non vedendo l'ora di godersi lo spettacolo.
Quando anche Violet e Sophie ebbero finito, Maeve, con una lanterna in mano e un barattolo rosa sotto il braccio, si diresse verso la sua vittima, sorridendo divertita a ciò che sarebbe capitato da lì a momenti.
Si avvicinò al letto del ragazzo e, appena scostate le tendine, fu travolta da un odore nauseabondo che la pietrificò sul posto.
Con una smorfia disgustata sul volto, finalmente si mosse appoggiando la lanterna accanto al giaciglio dello studente, lasciando una leggera penombra sul ragazzo, scoprendone i capelli ormai non più vermigli e tagliati in malo modo. Il volto di Mitchell era disteso, privo di increspature che potevano indicare un sonno irrequieto ma con dei ridicoli disegnini che storpiavano la sua figura.
Sembrava che la valeriana avesse avuto effetto visto che non si era accorto di tutto ciò che gli era già capitato.

"Meglio per me." Mormorò talmente piano che a stento si rese conto di aver parlato.
Aprì il barattolo con cautela e prese una bella manciata di quello che era il contenuto: una crema verdastra che non profumava affatto come la descrizione del prodotto prometteva, ma sperava che fosse ugualmente efficace. Provò quasi pietà per il ragazzo, ma il pensiero come era nato sfumò via velocemente.
Il sopracciglio destro fu ricoperto del tutto dalla sostanza ma al sinistro Maeve aveva ideato qualcos'altro. Con l'indice ben ricoperto dalla crema depilatoria formò due linee verticali, ridacchiando sommessamente davanti alla sua opera d'arte.
Quando finalmente tolse quella poltiglia verde dal viso del ragazzo, lasciandosi andare in un
"Ugh" inorridito quando le sopracciglia di Mitchell le finirono sulle mani, a malapena riuscì a trattenere una risata.
* Sembra un'idiota * pensò divertita guardando l'espressione interrogativa che gli si era formato sul volto a causa della mancanza del sopracciglio e l'altro che era rimasto a pezzetti non contribuiva affatto a donargli un'aria intelligente. In più la crema gli aveva lasciato una sfumatura, dove era stato applicato, simile al colore del prodotto.
Soddisfatta, Maeve uscì dalla camera, lasciando il posto ad Alice.



Edited by Arklys - 30/4/2016, 20:22
 
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view post Posted on 29/4/2016, 21:32
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Che terribile prefetta, aveva ottenuto da poco quella carica e già stava programmando qualcosa di terribilmente "sbagliato", sbagliato ma allo stesso tempo altrettanto divertente. Fin da quando Mitchell era arrivato tra le schiere dei Corvonero era riuscito a far impazzire tutti con la sua musica a tutto volume e con il suo strimpellare a notte fonda. Per questo in quel momento si trovava a sgattaiolare dalla propria stanza per infilarsi nel dormitorio maschile, seguita dalle sue compagne di stanza. Era prefetta, ma in quel momento la sua spilla era ben riposta al sicuro nel suo baule, quella notte era una comune studentessa alle prese con corvonero troppo rumoroso. Infondo avrebbe potuto capirlo se fosse stata una cosa sporadica, ma ogni santa notte la torre di Divinazione risuanava della sua musica, cosa che infondo ad Alice piaceva, ma che purtroppo la costringeva a ridurre le poche ore di sonno che già aveva. Così, spinta anche dalla volontà generale, iniziarono a programmare una piccola vendetta in stile corvonero.
Erano giorni che confabulavano su quello che ognuno di loro avrebbe dovuto fare al ragazzo, in modo che nulla fosse lasciato al caso; tutto doveva andare alla perfezione, e quella sera Alice e i Corvonero avrebbero fatto vedere al caro Mitchell i sorci verdi.
Con l'aiuto dei suoi compagni di stanza, lei, Jen, Violet, Sophia, persino Danielle e la nuova arrivata Maeve, entrarono nel più totale silenzio nella loro camera, erano all'incirca le due di notte, e tutto andava secondo i piani, Mitchell dormiva beato nel suo letto, non cosciente di quello che gli stava per capitare.
Nelle sua mani Alice stringeva le sue due armi, nella mano destra c'era un bel sacchetto di polvere ruttosa, che aveva acquistato da Zonko, mentre nella mano sinistra c'era una fantastica e profumatissima schiuma da barba che si era fatta spedire da suo padre. *Fortuna che non è un tipo che fa domande* pensò sorridente la corvonero. Quasi scoppiò a ridere quando, avvicinandosi al corvetto, lo trovò totalmente diverso, e con un odore alquanto sgradevole *per non dire nauseabondo...brr* pensò rabbrividendo la ragazza. Sicuramente colpa del pipistrello di Jen, sapeva che avrebbe mirato al letto, ma a quanto pareva il pipistrello incontinente doveva aver sbagliato mira.
Il taglio di capelli che Sophia si era prodigata a fargli, stava per mettere a dura prova la sua missione, ma non poteva assolutamente ridere, lo avrebbe fatto tranquillamente l'indomani mattina. Quasi invidiava i ragazzi, avrebbe desiderato essere li al suo risveglio, ma sapeva che non sarebbe stato possibile, quindi si limitò a divertirsi per quella notte. Quando gli fu vicina aprì lentamente il sacchetto con la polvere all'interno, e delicatamente la sparse sul viso del giovane, in modo che la ingerisse, abbondò anche sul naso, così, nel caso non ne ingerisse abbastanza. Polvere nera si posizionava su tutto il suo viso, finendogli nel naso e nella bocca, sicuramente di li a poco tutto quello che sarebbe potuto uscire dalla sua bocca sarebbero stati rutti, e anche abbastanza sonori da quanto aveva letto sullo scatolo della polvere. E per completare la sua opera agitò la bomboletta, il Tictic dell'aggeggino all'interno sembrò quasi esagerato per la grandezza della bomboletta. Aspettò qualche secondo, poi delicatamente posizionò il palmo della sua mano verso l'alto, e a mò di panna montata sistemò una bella montagna di schiuma da barba sulla sua mano.
« Tesoro così impari a non farmi dormire» disse quasi a se stessa, con un sorrisetto stampato sul viso e un espressione soddisfatta sul viso.
Se tutto fosse andato secondo i suoi piani, non appena Mitchell sarebbe stato sveglio, in preda ad una raffica di rutti si sarebbe ricoperto da solo di schiuma da barba. *Ma ripensandoci...* pensò titubante la ragazza, mentre si spostava dall'altro lato del letto *gliene mettiamo un pò anche sull'altra mano*.
E così fece, ma quando ebbe finito non fu ancora contenta, così ne spruzzo un bel pò ai lati del cuscino, una volta finito piegò la testa per osservare per bene il suo lavoro, e solo quando si sentì soddisfatta si allontanò da lui. Toccava agli altri divertirsi.



Edited by Arklys - 30/4/2016, 20:25
 
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Stanca di tutta la musica che Mitchell metteva a palla a tarda sera, Danielle, insieme a molti concasati, si era riunita intorno al caminetto della Sala Comune, ed insieme avevano deciso di "punire" il Corvonero. La piccola aveva confidato a Mitchell quanto amasse la musica, sicuramente, ma non messa a tutto volume quando aveva bisogno di riposare per le lezioni del giorno a venire; soffriva già di insonnia, senza il bisogno di avere qualche altro motivo per il quale rimanere sveglia. L'attuazione del piano sarebbe stata effettuata nel bel mezzo della notte, quando tutti sarebbero stati certi che Mitchell stesse dormendo. Erano scesi a cena in ordine sparso, come al solito, per non dare nell'occhio, ma la dodicenne sapeva bene che l'aria cospiratrice che tirava quella sera, era ben diversa dalle solite cene al tavolo dei Corvonero; per la prima volta da quando era ad Hogwarts, la dodicenne era riuscita ad organizzare insieme ai suoi concasati, una missione che, sebbene da un lato fosse punitiva per Lacroix, dall'altro aveva fatto sì che lei riuscisse a prendere più confidenza con i suoi coinquilini. Sebbene i volti degli altri fossero rilassati all'esterno, Danielle vide giochi di sguardi abbastanza frequenti, mentre il suo amico era ben poco consapevole ed ignorava ciò che gli sarebbe accaduto di lì a poche ore; afferrò la forchetta per poi conficcare le punte nel rosbif e mangiarlo, stando in silenzio, come sempre, per i fatti suoi. Posò la forchetta nel piatto argentato e bevve la sua acqua, passando in rassegna tutti gli altri con i grandi occhi castani, vide Mitch preso in una conversazione interessante e nello stesso attimo, Jenifer ne approfittò, mettendogli della Valeriana nel bicchiere (ringraziava le lezioni di Pozioni e di Erbologia sulle piante babbane e magiche e quelle affini per le sue nozioni) che avrebbe fatto sì che un bel sonno da bambino, ben presto si sarebbe abbattuto sul Corvonero. Alla fine della cena, tutti si sarebbero diretti, chi lentamente cercando di perdere tempo in giro per il Castello, chi più velocemente, verso la Torre di Divinazione.

[...]
Avevano stilato un determinato ordine in cui eseguire le cose: Jenifer aveva fatto sì che la sua piccola pipistrella (conosciuta in precedenza in Dormitorio) facesse pipì sul letto di Mitch e ad impuzzolentire tutta la stanza; Niko gli aveva scritto addosso; Sophie e Violet gli avevano, rispettivamente, tagliato e colorato i capelli; Maeve gli aveva depilato un sopracciglio e scombinato l'altro, sempre con crema depilatoria; Alice aveva deciso di utilizzare della Polvere Ruttosa e lo aveva riempito con schiuma da barba... Erano le due inoltrate, quando tutti i suoi predecessori avevano compiuto il misfatto e la neocorvetta (neo si fa per dire, ormai erano passati più di sei mesi da quando era entrata a far parte dei Corvonero) si sentiva piuttosto agitata e allo stesso tempo fremente per l'effettuazione del suo compito. Non sapeva assolutamente come le fosse balenata in mente l'idea di utilizzare una Palude Portatile, ma, schifettosa com'era sapeva che fosse uno degli scherzi che lei stessa avrebbe meno gradito...e quale miglior modo di utilizzarla, se non per punire qualcuno che aveva generato caos per sere e sere? Per quanto buona potesse sembrare, anche la piccola aveva un lato vendicativo e "cattivo" su cui fare leva, non era di certo una sprovveduta.
Era arrivato il suo momento: Danielle aveva atteso i ragazzi, fuori alla porta, con la scatola tra le mani; il suo compito era quello di lanciarla all'interno della stanza, il più vicino possibile al letto di Mitchell, che per fortuna era stato fatto addormentare. Vide sgusciare fuori dalla porta Alice, inspirò profondamente, prima di mettere piede nella stanza del Corvonero: un fetore acre le riempì le narici, segno che Nychta avesse svolto il suo compito da pipistrello. Si tappò il naso con la mano sinistra, tenendo nella destra la scatola, ben stretta, quasi come fosse una reliquia e avanzò verso il letto del ragazzo, prima di tirare la Palude, voleva vedere come lo avevano conciato: trattenne una risata alla vista del ragazzo con i capelli tagliati, colorati, disegni su vari punti del corpo, sopracciglia completamente andate e schiuma da barba sparsa un po' qui e un po' là; non avrebbe mai voluto immaginare cosa sarebbe successo se Mitchell si fosse svegliato.
In punta di piedi si allontanò dal letto, piazzandosi all centro della stanza circolare per calcolare bene le distanze; sperava che i rumori che ne sarebbero scaturiti, non avrebbero svegliato il ragazzo.

"Mi spiace per te, mio caro Mitch, ma questa volta te la sei andata davvero a cercare!"
Sorrise, stappandosi il naso, aveva pochi secondi per scappare via, prima che la stanza si riempisse. Scagliò la palude ai piedi del letto di Mitchell e corse all'esterno della stanza, mentre l'acqua iniziava piano piano ad espandersi, diffondendosi insieme al fango sul pavimento e ai piedi del letto di legno, giungendo a pochi centimetri dagli altri letti. Lanciò un'occhiata a Daddy, Jack e Niko, che occupavano la stessa stanza di Mitchell. La Palude Portatile era di quelle piccole, quelle che non riempivano interamente una stanza o per lo meno, non una stanza di quelle dimensioni. Iniziarono a spuntare man mano muschi, alghe, arbusti e un odore di umidità e fango, oltre che di rancidità simile alla putrefazione, dovuta probabilmente a qualche microorganismo, si diffuse nell'aria. Sorrise soddisfatta di se stessa e della sua idea, mentre osservava l'espansione della Palude Portatile dei Weasley; non invidiava assolutamente Daddy, che avrebbe dovuto agire dopo di lei e sperava davvero che, nessuno dei partecipanti alla punizione, venisse a contatto con la palude. Gli fece un cenno con la testa, mentre continuava a ghignare per lo scherzo a cui avevano sottoposto il Corvonero, ma non se ne poteva davvero più di tutto il caos che generava nella notte. Non vedeva l'ora di sentire cosa sarebbe successo al suo risveglio.



Edited by Arklys - 30/4/2016, 20:26
 
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view post Posted on 30/4/2016, 01:04
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*Che schifo*

Pensò Daddy tra se e se, non appena sentì l’odore acre dell’acqua riciclata e ristagnante tipico delle paludi Weasley.
Uscendo rapidamente dalle coperte, osservando la situazione che si era creata attorno a lui, capì che era giunto il momento di agire.
Era fiero di quei ragazzi, avevano eseguito il piano alla perfezione senza sbagliare un colpo.
Fissando il giovane Corvonero, ignaro delle notevoli cattiverie che gli erano state fatte, si tirò le maniche del pigiama all’insù pronto a fargli capire cosa diavolo significasse il rispetto nei confronti dei concasati.
Non lo sopportava più, erano mesi che si comportava come un gatto attaccato al didietro, sempre a sentire quella musica Rock a tutto volume che poteva essere si bella, ma non a tarda notte.
Poggiandosi con la schiena sullo stipite del letto, prese lentamente la bacchetta dal comodino e lasciata appositamente lì per fare l’incantesimo che gli spettava.
Era proprio curioso di vedere se il personaggio già bello incerettato, tagliuzzato e schiumato avrebbe continuato a fare lo sbruffone alla fine di quella serata, utilizzando quella chitarra che solo lui ben sapeva dove era meglio infilarla.
Guardando con serietà l’unico lato visibile del materasso di Mitch dalla sua postazione, vi puntò la bacchetta sopra e quindi ruotò il polso con decisione verso destra, dal basso verso l’alto, abbassando con decisione la bacchetta come a volerlo colpire.


* Wingàrdium Leviòsa*

Pensò con intensità, ricordandosi di mettere l’accento sulla “a” e sulla “o” di quell’incanto effettuato in maniera non verbale, cosi da evitare che il ragazzo si accorgesse di quello che gli stava per capitare.
Concentrandosi intensamente affinché il materasso iniziasse a levitare in aria con sopra il corpo di quel ragazzo dai capelli rossi, visto che non era una magia poi cosi tanto facile quella di far levitare una sessantina di chili, si rilassò non appena vide l’oggetto muoversi verso l’alto di circa un metro.
Finalmente i suoi studi erano serviti a qualcosa, finalmente poteva permettere alla sua casata di fare uno scherzo con la “S” maiuscola.
Sorridendo spavaldo, iniziò a pensare alle spiacevoli conseguenze che quell’incantesimo avrebbe potuto causare a quel tipo prossimo all’essere risvegliato.
Sicuramente quando si sarebbe svegliato sarebbe rimasto spiazzato da quella altezza, probabilmente si sarebbe buttato dal letto senza pensarci facendo un bel volo, ma soprattutto un bel tuffo all’interno di quella palude dall’odore più che raccapricciante.
Pregustava con felicità il momento di vedere quel tipo tanto chiassoso entrare dentro la fanghiglia con tutto il pigiama, abbracciandosi a quella melma tanto densa quanto puzzolente.
Se l’incanto fosse andato a buon fine, si sarebbe messo a ridere beatamente di quella trappola ben congeniata. Avevano lavorato tanto a quello scherzo, non gli sembrava proprio il caso di non spiegare al concasato il motivo di quella particolare cattiveria nei suoi confronti.
Sapeva che stava per rischiare il pugno in faccia, ma alla fine dei conti non gli interessava; l'importante era far capire al concasato che stava esagerando.
Tenendo la librazione costante sull'oggetto, attese l'attacco di Jack. La punizione corvesca era praticamente giunta alla sua naturale conclusione, presto ci sarebbe stata la disfatta.



Edited by Arklys - 30/4/2016, 20:27
 
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DreamWizard
view post Posted on 30/4/2016, 08:22











La notte buia avvolgeva il dormitorio, accompagnata da uno strano (e ormai insolito) silenzio: tutto stava andando alla perfezione. Jack aveva faticato non poco a trattenere le risate mentre spiava in diretta dal suo letto tutto ciò che i suoi concasati, a turno come in una processione, avevano fatto a Mitchell: per una volta la posizione "privilegiata" che aveva nella stanza, come vicino di letto dello sfortunato compagno, gli aveva fornito delle belle soddisfazioni invece che la solita nottata insonne passata ad ascoltare controvoglia musica rock. *Gli sta bene*, si diceva, ed era vero: Jack, in vita sua, non aveva fatto male a una mosca eppure era rimasto così provato da questa situazione che si era deciso ad allearsi con i suoi concasati, stufi quanto lui, per dare una piccola lezione al compagno di stanza.
"Piccola", ovviamente.
La stanza si era riempita di un odore assolutamente disgustoso: a tratti si avvertivano forti e decise zaffate di urina, ma la nota di fondo era quella stagnante ed umidiccia emessa dalla palude portatile che Danielle aveva evocato, abbastanza estesa da lambire anche i letti vicini, tra cui il suo. Era un peccato che dalla sua posizione Jack non potesse affatto prendere visione del mirabile lavoro artistico eseguito dai compagni: tra volto, capelli e corpo aveva subito tante modifiche che neanche sua madre avrebbe mai potuto riconoscerlo.

Ormai era il momento di terminare il piano: Daddy aveva lanciato il suo Incantesimo di Librazione, perfettamente eseguito, e il materasso di Mitch fluttuava in aria, abbastanza vicino a Jack da poter essere raggiunto dal ragazzo mettendosi in piedi sul proprio letto e tendendo le braccia. La mossa era tanto semplice quanto ovvia, ed era il motivo per cui, quella sera, Fiocco non riposava come al solito nella sua gabbietta bensì a fianco del padroncino. Jack prese il topolino nella sua mano sinistra, ed un'arachide intera nella destra. A questo punto, davvero gli scappò un lieve sbuffo dalla bocca per l'ilarità del momento: vedeva distintamente i piedi nudi del compagno fluttuargli davanti, e poteva benissimo immaginarsi il loro destino, di lì a poco. Sporgendosi un poco dal letto, incastrò l'arachide tra l'alluce e il dito successivo del piede sinistro del ragazzo, mentre avvicinava la sinistra, con Fiocco, alla propria faccia. Lanciò un'occhiata al topo, che lo ricambiò attraverso la semioscurità della notte, e gli fece:
"Mangia di gusto, tesorino"; poi, lo depose sul letto di Mitch. Non poteva permettersi di assistere allo scherzo, perché non ci teneva affatto a diventare la valvola di sfogo del suo compagno: per questo si gettò immediatamente tra le coltri del suo letto e si stese, attendendo deliziato gli eventi che il destino, tramite i corvetti, preparava a Mitchell.



Edited by Arklys - 30/4/2016, 20:29
 
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view post Posted on 30/4/2016, 11:09
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Quella sera Mitchell andò a dormire subito dopo cena. Un fatto molto strano, infatti, lui era uno di quelli che amava fare le ore piccole in sala comune con la sua amata chitarra, dopotutto non avrebbe mai dato fastidio a nessuno, o almeno così pensava.
«Devo avere bevuto troppo, mi sento così… strano…» - disse Mitchell tra sé e sé mentre si dirigeva in direzione della torre di Divinazione, sede dalla casata di Corvonero dove vi era il suo dormitorio. Appena arrivato al suo lettuccio il ragazzino, si coricò sopra di esso, senza curarsi di essersi spogliato o cambiato per la notte e si addormentò in pochissimi istanti.
Fu un sonno tranquillo e pieno di sogni, che ovviamente la mattia successiva Mitch non avrebbe ricordato. Sembrava essere un sonno rilassante e destinato a durare tutta la notte, ma il Corvonero non sapeva che qualcosa stava per succedere.
ZAC, qualcosa gli aveva graffiato, o forse morso l’alluce. Mitch si svegliò di soprassalto. «BUUUURP», dalla sua bocca uscì un sonoro rutto, un rutto così forte che non solo avrebbe svegliato Jack che dormiva a fianco a lui, ma tutta la torre di divinazione. In preda al panico il ragazzino si portò velocemente le mani al volto.
SPLASH! Fu circa questo il suono che fecero le mani a contatto con il volto di Mitchell che in una frazione di secondo fu ricoperto di schizzi dal colore chiaro, probabilmente schiuma da barba. Mitchell ormai aveva capito di essere stato gabbato ed essere caduto nello scherzo di uno dei burloni della casata, molto probabilmente Daddy. Mitchell stava passando le mani sul suo volto per togliersi la schiuma da barba, posò un dito sulla fronte passando attraverso a dove sarebbe dovuto esserci il suo sopracciglio destro, che con grosso stupore notò essere sparito. Una specie di panico prese il controllo del ragazzino che si passò le mani prima sopra le sopracciglia notando che anche l’altra era stata mano messa e mutilata in malo modo, ridotta ad alcuni mucchietti di peli qua e là. «BUURP…. BUUURP… BUUUUUURP» ruttava il corvetto mentre cercava di parlare senza però riuscirci. “
Ah quando lo prendo quello stronzo che mi ha fatto questo me la paga!” – pensò lui mentre continuava a passarsi le mani nella zona dove prima vi erano le sopracciglia come se sfregando riuscisse a farle ricomparire per magia. Lo scherzo era riuscito bene fino a quel momento ai membri della casata e Mitchell sperava fosse finito lì, ma poco dopo si accorse di aver pensato male. Il ragazzino in preda al panico fece uno scatto di lato cadendo rovinosamente dal letto. Il volo fu più lungo del normale, e il ragazzino se ne accorse quando ormai fu troppo tardi.
Mitch era ormai a terra, in quell’acquitrino puzzolente che c’era al posto del pavimento. La puzza era fortissima, quasi intollerabile per Mitchell che fino a quel momento non se ne era accorto, forse a causa del risveglio non poco piacevole o a causa della schiuma da barba che gli era finita nel naso andando ad alleviare quel puzzo di urina e acqua stagnante che c’era nella stanza. Era bagnato fradicio seduto a terra, quando prese la bacchetta che era sul suo comodino, doveva almeno far scendere il letto che nel frattempo continuava a fluttuare. Afferrata la bacchetta, il ragazzino la puntò in direzione del letto, pronto a castare il contro incantesimo per fare scendere il letto e disse: «BURP BURP!».
Ancora rutti, effettivamente per chi era presente in quella stanza, sarebbe stata una scena al quanto esilarante ma non per Mitchell che in preda allo sconforto lanciò la bacchetta sul comodino e si portò le mani ai capelli. La dove vi erano i suoi rossi capelli sempre perfetti, proprio al centro della testa ora vi era solo un solco, un buco fatto probabilmente con un rasoio elettrico. Il ragazzino terrorizzato e disperato per la sua perdita corse verso il bagno più vicino, gli serviva immediatamente uno specchio per vedere le condizioni dei suoi amati capelli. Appena arrivato nella stanza e guardatosi nel riflesso il ragazzino, si lasciò andare a un urlo liberatorio: «BUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUURP!».
Al posto dei suoi capelli vi era un solco di capelli cortissimi al centro ed i lati erano stati colorati, ma non solo il suo corpo era pieno di scritte, e grazie a queste capì. Era una punizione, forse un po’ pesante per lui ma assolutamente divertente per gli altri della casata. Lui per tantissimo tempo li aveva tenuti svegli la notte ed il loro sfogo era arrivato. Capita la situazione il ragazzino sconsolato per ciò che gli era appena capitato tornò nella stanza che si era impregnata di quel puzzo orribile e provò a parlare: «Ok, avete vinto ragazzi… BUURP».



Edited by Arklys - 30/4/2016, 20:30
 
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