La vera bellezza, Contest di Marzo

Aveva bisogno di stare da sola, aveva bisogno di stare lontano da tutti, proprio per questo aveva preso il suo specchio, la sua giacca ed era uscita di nascosto dal dormitorio. Mancava poco al tramonto e non voleva assolutamente perderselo. Corse via, rimanendo nella torre di divinazione e cercando un punto dove poter uscire, dove poter guardare fuori per godersi il panorama. Sapeva che era vietato ma non gliene importava niente, aveva passato così tanto tempo da reclusa che adesso doveva recuperare ogni singolo istante e i tramonti le piacevano davvero tanto. Si sedette per terra prendendo fra le mani lo specchio e guardandovi dentro.
Il riflesso che le rimandò non fu il suo, o meglio, era il suo ma non si muoveva insieme a lei, non imitava le sue mosse, sembrava posseduto da vita propria.

«Vuoi stare da sola e te ne esci insieme a me? Spiegami questa cosa, V.»

La Corvonero sospirò alzando lo sguardo sul cielo che, lentamente, stava cambiando i suoi colori man mano che il sole si avvicinava all’orizzonte.

«Sarà che forse io e te non parliamo abbastanza spesso…lo vedi questo tramonto? Non trovi che sia bellissimo?»

Chiese la giovane lasciando che la schiena si sciogliesse letteralmente contro il muro. Le piacevano i tramonti ma, nonostante tutto, li guardava sempre con profonda tristezza.

«Io vedo tutto quello che vedi tu…eppure non sono d’accordo. Non trovo i tramonti così tanto belli, non mi trasmettono nessun tipo di emozione.»

Perplessa Violet abbassò in fretta lo sguardo mentre i colori del cielo si facevano più colorati, più scuri, più tetri.

«Davvero non ti fa alcun effetto? E avanti, sentiamo, per te qual è la bellezza, quella ch ti toglie il fiato, quello che ti fa venire le lacrime agli occhi….avanti, sentiamo!»

Dalla superficie riflettente Violet potè vedere la sua controparte corrucciare la fronte, quasi come se fosse realmente alla ricerca di una risposta seria. Raramente la vedeva così presa da un discorso e ancora più raramente la sentiva mentre i pensieri di quella cosa cozzavano contro i suoi nel tentativo di farle arrivare un vero e proprio messaggio.

«Ti ricordi l’allenamento che abbiamo fatto con il professore di Volo? Quello per il Quidditch?»

Violet annuì, finalmente curiosa ma alzò anche lo sguardo per vedere i colori scurirsi ancora di più e il sole sparire sempre più velocemente lasciando lo spazio alle tenebre.

«Per me la bellezza è riuscire a sopravvivere ad una cosa come quella. Io non sono come te, non sono un’inguaribile romanticona, io vedo le cose come stanno. Per me la bellezza sta in un cuore che batte, in un animo coraggioso che rimane attaccato alla vita anche nelle situazioni più tragiche, davanti ai nemici più pericolosi. Non mollare mai…tu vedi la bellezza in un tramonto, nel profumo di una rosa….io la vedo negli animi e nelle persone che non si arrendono. Penso che sia questa la vera differenza tra me e te.»

Rimasero in silenzio per un lungo istante, minuti che sembrarono ore e intanto l’oscurità prese ad avvolgere tutto, anche Violet, anche lo specchio che stringeva tra le mani ormai gelide.

«Tu devi vederla così per forza, sei stata creata per questo, sei stata creata per combattere…..»

«Vorresti forse dire che la mia opinione vale meno della tua solo perché non sono una persona? Solo perché non ho un corpo tutto mio? Proprio tu che ti ergi a protettrice degli elfi e delle condizioni di chi soffre dici una cosa del genere?»

Aveva ragione, era un modo piuttosto razzista di ragionare, Lucy era comunque un’entità pensante che ragionava con la propria testa e che aveva le proprie idee, negare che il suo concetto di bellezza possa essere reale era davvero crudele da parte sua.

«Hai ragione, scusa, però faccio fatica a vederla dal tuo punto di vista. Che bellezza può esserci davanti ad una situazione che porta comunque alla morte o alla sconfitta di qualcuno? Non ci vedo niente di meraviglioso….»

Dalla superficie dello specchio Lucy emise un sospiro, in fondo doveva tenere bene a mente con chi stava parlando.

«Per tua fortuna ci sono io…e comunque solo perché le nostre idee non coincidono non vuol dire che non possono essere vere entrambi, sono solo punti di vista. Tu puoi continuare a guardare i tuoi tramonti se ti piacciono tanto. Però dimmi, perché sei tanto triste quando li guardi?»

<i>«Stesso discorso della bellezza…anche questi sono punti di vista. Prima vivevi in un mondo infantile fatto di bellezza e di bontà, adesso sei nella realtà dei fatti signorina, sei obbligata a vivere nel mondo reale….che purtroppo non è bello come hai sempre sognato. Ci sono mostri, ci sono i cattivi e ci sono gli eroi, le persone più coraggiose quelle che non hanno bisogno di grandi poteri per poter fare la cosa giusta ed essere BELLE.»

Calò nuovamente il silenzio in quell’oscurità che aveva scacciato via il sole e la cui unica fonte di luce era ora la luna che, molto lentamente, saliva verso il punto più alto del cielo. Violet alzò lo sguardo verso le stelle, verso quel satellite che circolava pigramente nel cielo e si sorprese a sorridere.

«Secondo te io sono bella?»

La Corvonero si aspettava un insulto, non aveva il coraggio di abbassare lo sguardo sulla sua controparte, su quello specchio in grado di rivelare la sua anima.

«Non ancora…ma credo che tu sia sulla strada giusta. Devo solo essere più sicura di te, non più potente come credi.»

Non era un insulto, anzi, era quasi un complimento. Con gli occhi spalancati nel buio abbassò lo sguardo su Lucy che sorridevo in maniera meno maligna del solito. Era davvero sorpresa, non si sarebbe mai aspettata una frase del genere da lei, non si sarebbe mai aspettata di sentirle dire che in qualche modo credeva nella sua forza e nella sua bellezza.

«Non guardarmi così, non sono pazza….tu, piuttosto….mi trovi bella?»

A quella domanda Violet ridacchiò coprendo le labbra con la mano destra e scosse la testa, esattamente come faceva ogni volta che Lucy la esasperava anche se non era quello il caso.

«Beh, sei coraggiosa, mi difendi anche se ogni tanto mi combini qualche guaio….secondo il tuo punto di vista sei bellissima davvero. Ma dal mio….tu non sei un tramonto, mi spiace.»

Guardandosi entrambe negli occhi ridacchiarono cercando di tenere la voce bassa per non farsi sentire da nessuno.
Due entità diverse, due punti di vista diversi. Chissà, magari potevano imparare qualcosa l’una dall’altra. Forse Lucy avrebbe potuto insegnarle la bellezza che si cela in un cuore che batte, che è attaccato alla vita e Violet le avrebbe potuto insegnare la bellezza che si cela dietro al miracolo di una gemma che sboccia o di un tramonto che ti saluta per rivedersi il giorno successivo. Chissà…forse.