Non mancava molto alla cena e lo stomaco di Mitchell brontolava, fu così che il giovane corvo corse in dormitorio per cambiarsi i pantaloni sostituendo i suoi soliti pantaloni della tuta con dei jeans per poi dirigersi verso la Sala Grande in attesa della cena. Scese velocemente le scale del dormitorio e sempre a tutta velocità chiuse i libri che aveva lasciato sul tavolo della lasala comune radunandoli in un angolino di esso in modo da non disturbare gli altri studenti, una volta terminate quelle rapide pulizie si diresse a passo svelto fuori dalla sala comune per raggiungere la scalinata principale e dirigersi al piano terra. Il ragazzo stava camminando a passo sostenuto per le scale della torre quando passò vicino all'aula e la sua attenzione fu attirato da qualcosa, o meglio da qualcuno che era fuori posto. Quella zona di solito era frequentata solo da Corvonero a quell'ora ma quella sera c'era uno studente Tassorosso, anzi una studentessa. La curiosità morbosa di Mitchell lo portò ad avvicinarsi alla studentessa e quando le fu vicino capì esattamente chi fosse. "Ci si rivede Thalia - disse MItchell con il suo solito sorriso stampato sul volto facendo un cenno con il capo in segno di saluto.
Fondamentalmente Mitchell era felice felice di avere ri incontrato quella Tassorosso, dopotutto Thalia gli aveva suscitato simpatia fin dal primo momento poi l'altra discussione che aveva avuto con lei era stata assolutamente divertente. Il Corvonero non perse tempo e si posizionò direttamente di fianco alla Tassorosso per osservare anche lui lo splendido panorama che poteva godersi dalla torre, i verdi prati di Hogwarts e la foresta proibita. Poche volte aveva visto un panorama del genere, o quantomeno lo aveva visto poche volte prima di arrivare nella scuola di magia, infatti a Manchester il giovane Mtichell se si fosse affacciato alla finestra avrebbe visto solo le enormi distese di cemento separate qua e la da una qualche macchia verde che poteva essere un'aiuola oppure un parchetto in cui spesso si vedevano dei bambini giocare allegri, ma ora non più, ora era a Hogwarts e poteva godere di quel magico panorama ogni volta che voleva, cosa che gli piaceva particolarmente. "Si infatti, e devo ammettere che è sempre un piacere vederti" - disse il giovane corvo facendo un enorme sorriso alla ragazza per rispondere alla sua affermazione prima di voltarsi di nuovo ad osservare il panorama magnifico vedendo le cime degli alberi mosse leggermente dal vento. "Thalia, cosa ti porta così lontano dal resto dei Tassorosso? Non starai combinando dei guai spero" - disse Mitchell con tono ironico guardando negli occhi la ragazza.
Effettivamente Mitchell era felice di avere incontrato nuovamente Thalia e di avere ancora l'occasione di scambiare quattro chiacchiere con lei dato che l'ultima volta si era tanto divertito grazie alla lingua tagliente della ragazzina, chissà se sta volta il fato non riservasse qualcosa id ancora più divertente ai due studenti di Hogwarts. Andando oltre allo stupore iniziale per avere incontrato la ragazzina proprio in quella torre, dove non l'aveva mia vista Mitchell si lasciò andare e come solito si limitò a sorridere in attesa dell parole di Thalia che non tardarono ad arrivare. Beh sai vederti qui è strano, pensavo stessi architettando qualcosa di strano" - disse il Corvonero ridendo - "Non che mi dispiaccia se vuoi combinare qualcosa eh" - concluse subito dopo riprendendo a ridere. Pochi istanti dopo il ragazzino si era già ricomposto tornando ad essere quel ragazzo sorridente e cordiale che era pochi istanti prima scoprendo i piani di Thalia, ovvero era in attesa di Danielle, la Corvonero con cui aveva avuto un incontro ravvicinato tempo prima sulla torre di Astronomia mentre si stava rilassando in attesa della fine della cena, sentendo quel nome Mitchell si lasciò andare ad una lieve risata quasi impossibile da sentire se non per un orecchio molto attento, cosa che sperava non avesse Thalia. "Oh beh sì eravamo a lezione insieme però lo sai ci mette sempre una vita a spostarsi quella ragazza" - disse Mitchell guardando il giardino vuori dalle vetrate della torre di Divinazione prima di riprendere a parlare con Thalia: "Oh no, a parte prendere per il culo Peverell alla festa sono tranquillo... Forse". Rise ancora una volta e poi si voltò verso Thalia e disse: "Allora come vanno gli studi?".
La ragazza non si fece attendere nella risposta, e oltre tutto parve aver notato il velo di sarcasmo nelle parole di Mitchell. "Riguardo alla frase di prima ...colgo della sottile ironia. Credi che non sarei in grado di cacciarmi nei guai?" - disse la Tassorosso. Beh in effetti per Mitchell era difficile immaginare quella ragazza dai modi gentili ed educata combinare qualche danno, ad esempio riempire di Caccabombe l'ufficio di Peverell o fare anche qualcosa di più semplice, come fare confusione durante le lezioni. Anzi, molto probabilmente non sarebbe nemmeno stata in grado di violare il coprifuoco quando il pensiero arrivò nella mente del giovane Corvonero la sua espressione mutò in un sorriso, non il solito sorriso che aveva stampato in faccia era più il sorriso di chi voleva prendere in giro qualcuno. "Beh Thalia se devo essere sincero.... Non penso che tu sia capace di combinare guai" - disse Mitchell lasciandosi andare ad una sonora risata immaginando Thalia che usciva dalla sala comune dopo il coprifuoco per poi ritornare dentro esattamente un istante dopo terrorizzata. La risata del Corvonero durò alcuni secondi, poi il ragazzino si ricompose e si rimise a osservare la ragazza. "Però... Potresti sempre stupirmi...." - concluse Mitchell appoggiandole una mano sulla spalle mentre la guardava negli occhi con sul volto stampato un sorriso piuttosto malizioso.
La ragazza spostò la spalla lasciando cadere nel vuoto la mano di Mitchell che perse leggermente l'equilibrio rischiando di cadere in terra come un sacco di patate. Vista la scena non riuscì a non ridere appoggiandosi al muro per riprendere l'equilibrio perso poco prima. Una volta sentita la stabilità delle gambe si rimise in una posizione più consona ad un essere umano riprendendo a ridere per la scena appena vissuta. Sicuramente Thalia aveva notato la sfida nelle parole di MItchell, sperava di poter vedere la Tassorosso compiere una qualche malefatta, se fosse stata anche nei confronti di uno studente indifeso sarebbe stato anche più divertente, immaginandosi la scena però vide piuttosto Thalia che aiutava uno studente che veniva burlato in malo modo da qualcuno e non il contrario. "Ma come? Non lo sai che sono quelle come me che poi combinano guai? Mi sottovaluti, Mitch. Così mi offendi..." - disse la Corvonero aumentando la voglia di Mitchell di lanciarle una sfida, cosa che sarebbe avvenuta molto presto, infatti Mitchell guardò negli occhi la ragazza e disse: "Non voglio assolutamente offenderti, però... Beh dimostramelo che sei in grado di fare qualche danno, ti sfido" Chissà se la ragazza avesse accettato la sfida di MItchell cosa sarebbe successo? Solo a pensarci il ragazzino si mise a ridere.
Sperava di avere messo a segno la sferzata vincente in quella specie di duello a battute che era iniziato poco prima con Thalia, ma ovviamente la ragazzina si fece trovare pronta. Beh come non aspettarselo visto l'andazzo dell'ultima discussione avuta dai due studenti, Mitchell non aveva minimamente pensato di avere messo in scacco la Tassorosso con così poco. La studentessa parlò, rispondendo alla sfida di Mitchell con un'altra frase intrinseca di aria di sfida. La spia, parlava di fare la spia. Mitchell non avrebbe mai potuto fare una cosa del genere, odiava finire nei guai e odiava mettere nei guai la gente perciò sarebbe stato comunque tranquillo. "Io fare la spia? Cara mia non lo farei mai nella vita" - disse il ragazzo con il solito tono gentile e scherzoso mantenendo però sta volta un'espressione seria come per voler comunicare alla ragazza che si sarebbe potuta fidare del Corvonero. Ora la domanda vera e propria sarebbe stata cosa far fare alla ragazzina, farle combinare qualche casino, si ok ma cosa? A Mithcell non venne in mente nulla, stando anche in silenzio a ragionare per alcuni istanti, perciò che altro poteva fare se non dare carta bianca alla Tassorosso. "Dunque Thalia, cosa faresti per dimostrarmelo? Sempre se ne hai il coraggio - disse Mitchell mettendo il solito sorriso malizioso sul volto aspettando la risposta della Tassorosso sperando che sta volta si fosse arresa, dopotutto una battaglia del genere non l'avrebbe mai vinta.
Ebbene la sfida era stata accettata da quella ragazza di Tassorosso che ogni parola diventava per Mitchell più affascinante. Ovvio, non si fidava di Mitchell e il Corvonero non voleva veramente metterla nei guai, più che altro voleva prenderla in giro o capire fin dove si potesse spingere la sua anima di combina guai che erò ancora non era uscita del tutto. Questo era l'obiettivo tirare fuori quella specie di lato oscuro di Thalia e Mitchell lo avrebbe fatto, in un modo o in un altro. "Oh tesoro, non ho assolutamente insinuato nulla sul tuo coraggio. Sto solo dicendo che non saresti in grado di combinare dei guai" - disse Mitchell accennando ad un risata che aveva un qualcosa di malizioso, ma voleva più essere un gesto di sfida. l'ennesima aperta fra i due studenti. Dimostrarle di non essere un bugiardo, beh Mitchell su due piedi non sapeva esattamente che fare se non fosse che in quel momento gli venne forse l'unica idea che avrebbe potuto smuovere la conversazione. Il giovane Corvonero aveva un piano che gli girava per la testa ormai da mesi, e l'unico modo in cui si sarebbe potuto guadagnare la fiducia di Thalia sarebbe stato renderla partecipe della sua idea, spiegarle per filo e per segno il suo piano malvagio. "Beh... ti posso dimostrare che non sno un bugiardo senti qua..." - disse il ragazzino avvicinandosi all'orecchio della ragazza per parlare lontano da orecchi indiscreti. "C'è un certo insegnante di Storia della magia che mi non mi sta troppo simpatico. Beh il mio piano è raccogliere un piccolo gruppo massimo 2-3 studenti oltre a me e riempire il suo ufficio di Caccabombe" - concluse il ragazzino spostandosi dal volto della ragazza continuando però a guardarla negli occhi.