A wonderful day..or not?, Quest con Selene

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 24/9/2016, 01:27
Avatar

Group:
Serpeverde
Posts:
555

Status:


Alexander guardò Selene, piuttosto curioso della sua prossima mossa. Avrebbe cercato di convincerlo a desistere o l'avrebbe trasformato? Capire ciò che le stava passando per la mente risultava piuttosto difficile, ma credeva che non avrebbe dovuto aspettare poi troppo per sapere a cosa stava andando incontro.
Non avrebbe potuto nascondersi. Quelle furono le sue prime parole. Inarcò un sopracciglio, pensava davvero che la sua prima mossa sarebbe stata quella? No, non era un vigliacco. Nascondersi non faceva parte dei suoi piani.

Non lo farò.
Affermò, di nuovo con certezza. Non era un tipo che si nascondeva, non l'aveva mai fatto e di sicuro non l'avrebbe fatto neanche in quel possibile cambiamento di vita. Certo, però, prima avrebbe dovuto controllarsi: l'autocontrollo era fondamentale per lui.
La ascoltò parlare, non accennando ad una parola nel mentre. Era ovvio che non avrebbe saputo gestire niente all'inizio, ecco perché avrebbe dovuto prima imparare a farlo, altrimenti, non sarebbe andato da nessuna parte.
Lei avanzò, mentre i suoi occhi si spalancarono, rivelando un qualcosa che sicuramente non era umano.
Avrebbe saputo tacere il suo segreto? Sapeva solamente che ci avrebbe provato a tutti i costi.
Non parlava dei suoi problemi in famiglia né troppo di sé, perché mai avrebbe dovuto parlare agli altri di una cosa che probabilmente non sarebbe stata vista di buon grado da molti?

Sì.
L'assicurò lui, senza aggiungere nient'altro. Le spiegazioni per l'autocontrollo le avrebbe chieste solamente se e quando lei l'avrebbe trasformato. Chiederlo prima non avrebbe avuto senso, non era ancora sicuro della scelta dell'ibrida; che attendeva senza battere ciglio.
 
Top
view post Posted on 11/10/2016, 09:53
Avatar

Group:
Master
Posts:
115

Status:


Non aveva ancora finito.
Non avrebbe potuto finire. Non in quel modo, non quando le incertezze potevano salire a galla in qualsiasi momento. Per la prima volta dal loro inusuale e quasi piacevole incontro, perlomeno inizialmente, Selene si chiese tacitamente come facesse quel ragazzino ad essere tanto sicuro della sua scelta. Era conscio dei rischi che stava correndo? Era assolutamente favorevole ad una natura dannata, senza dubbio alcuno? Oppure desiderava solamente il brivido dell'avventura, della scoperta, della novità? Spiccò un balzo rapidissimo, la schiena inarcata, gli occhi che emettevano bagliori sinistri. In un attimo durato un semplice battito di cuore, il Licantropo dalle fattezze ancora ibride fu per l'ennesima volta accanto ad Alex. Ringhiò, un suono basso e profondo, che avrebbe fatto rizzare i peli - letteralmente - di qualsiasi creatura, magica o umana che fosse.


- Perché?

Aveva già compiuto quel quesito, lo sapeva.
Eppure... eppure non bastava. Questa volta non pretendeva la solita risposta di potere, fisicità e forza che qualsiasi essere vivente sperava di veder incrementare, a costo della sua stessa anima. Questa volta Selene cercava una risposta emotiva, che fuoriuscisse dai segreti più reconditi del cuore del giovane studente di Hogwarts. Il castello non sarebbe stato luogo sicuro, non per un lupetto alle prime armi, sempre se così fosse stato per davvero. Il rischio di doverlo uccidere era tanto alto quanto tangibile.


- Perché lo vuoi? Hai tutto: una vita tranquilla, amici al castello e forse anche fuori da quelle mura, una famiglia non proprio perfetta ma pur sempre reale. Hai la normalità!

La voce si frantumò in suoni impossibili, aspri e crudi come se fossero mostruosi. Alexander voleva essere quello? Voleva essere un reietto per la comunità? Selene non aveva ancora accennato ai lati positivi, pensò di aver esagerato abbastanza, ma mancava un altro colpo da mirare con precisione. Si spostò indietro, chinata in avanti nella sua forma incompleta.

- Bambini, giovani e adulti rinnegano questa natura, la considerano una maledizione. Il morso di un Licantropo, il nostro morso, equivale ad una condanna. E tu lo cerchi, Alexander. Tu lo cerchi. Potere e distruzione, avrai questo in egual misura se accetti.
Ma darai alla tua famiglia, la nuova, fiducia e completa sincerità.
E' un patto che vale la pena stipulare?

 
Top
view post Posted on 2/11/2016, 11:34
Avatar

Group:
Serpeverde
Posts:
555

Status:


Alexander puntò gli occhi sulla creatura, alquanto affascinato da essa. Un qualunque altro ragazzo o ragazza della sua età, probabilmente di fronte a quella sarebbe morto dalla paura, ma lui era di tutt'altro avviso.
Si dimostrò sorpreso da quello che lei fece: in un attimo, balzò accanto a lui con una tale velocità che, se non avesse parlato dopo, probabilmente non se ne sarebbe neanche accorto.
La sua voce cambiò, il che fece sussultare Alexander. Quella volta, sì, un po' di paura l'aveva avuta, ma lui non l'avrebbe mai ammesso.
La lasciò parlare, prima di rispondere alle sue domande. Non c'era fretta, doveva ragionare e non rispondere impulsivamente, poiché credeva che sarebbe dipeso tutto dalla sua risposta.
Una volta che lei ebbe finito di parlare, il ragazzo la guardò.

Non ho affatto tutto. Mi manca una cosa fondamentale per andare avanti: la famiglia. Quelli che hai visto poco prima non potrei definirli manco come ''padre'' o ''madre''. Io cerco rapporti su cui, alla base di tutto, ci sono proprio gli aggettivi che hai detto tu: fiducia e completa sincerità. Con loro non ho niente di tutto di tutto questo. Tu stessa hai assistito alle loro mancanze questa mattina.
L'unica persona di cui si fidava realmente non poteva esserci ogni giorno per lui, d'altronde aveva anche lui una famiglia a cui badare. Non diede comunque altri motivi, pensava che quello che aveva detto sarebbe bastato ed avanzato, poiché comunque era la sincera verità.
E' un patto che vale la pena stipulare, credimi.
E poi, nel suo profondo, avrebbe voluto sempre essere un Licantropo, da quando ne conosceva più o meno tutti i particolari. Quel giorno aveva l'occasione per diventarlo e non se la sarebbe lasciata scappare. O almeno, sperava: era tutto nelle mani di Selene, lui non avrebbe potuto far altro che assistere alla sua decisione, ben conscio che, se alla fine avesse accettato, sarebbe cambiato davvero tutto.
 
Top
view post Posted on 2/11/2016, 12:03
Avatar

Group:
Master
Posts:
115

Status:


Un ringhio profondo, un altro dei tanti che avevano descritto quell'incontro fortuito e a tratti apparentemente fuori dall'ordinario, stracciò il silenzio di quella giornata imprevista. Selene aveva finalmente apprezzato la risposta ricevuta dal ragazzo, finalmente la vera realtà dei suoi intenti era stata manifestata. Non riuscì a trattenere un ghigno, una smorfia che sarebbe sembrata ironica, ma che per lei significava molto più di quanto potesse lasciar intendere. Spostò il peso da una gamba all'altra, le dita delle mani tozze per la sua semi-trasformazione, la schiena inclinata verso il basso come se in procinto di spiccare un salto. Un altro salto. Un ennesimo salto.

- E così il cucciolo umano cerca affetto. Il cucciolo umano cerca una nuova famiglia

Se avesse potuto scolpire quella parola, anche solo per magia, nel cielo circostante, probabilmente con quel tono accentuato ci sarebbe effettivamente riuscita. Scrollò le spalle, come a distogliere un peso troppo profondo dal suo stesso corpo. Era fatta, perlomeno quella era la principale conferma ed ipotesi che fece breccia nella mente del Licantropo. Non avrebbe continuato con le domande, nessun altro quesito avrebbe permesso al ragazzo di fronte di esprimersi al meglio. La sua richiesta proveniva dai recessi più segreti del suo spirito, era pronto a violare se stesso, la sua natura forse mesta ma pur sempre normale, affinché il valore più grande del mondo gli venisse concesso. Pretendeva una famiglia e al contempo la chiedeva con gentilezza: c'era un nesso ossimorico, quasi intenso, che fece spuntare l'accenno di uno strano sorriso sul volto straziato dalla condanna, sul volto di Selene. E ben presto, dunque, perse l'aspetto che occhi indiscreti, occhi impauriti, avrebbero definito sinistro. Tornò ad essere la bella fanciulla di un tempo, l'aurea di mistero ancora tangibile attorno alla sua figura, mentre avanzava come un'umana tra tante fino all'albero al quale era ancorato il giovane studente di Hogwarts.

- E sia. Avrai una famiglia, la mia famiglia.

La stretta al braccio di Alexander fu violenta, quasi brusca, mentre il buio invadeva lo spazio e stracciava il silenzio. Il paesaggio spoglio nel quale erano arrivati in precedenza sparì alla vista di entrambi a causa dell'oscurità più asfissiante. E prima che si potesse capire cosa fosse effettivamente accaduto, Selene e il Serpeverde si Smaterializzarono nuovamente allo Zoo di Londra. I suoni li avvolsero come in un canto antico, riportandoli a quella realtà lontana da ipotesi e paure, lontana dalla loro intensa conversazione.

- Stanotte fuori i cancelli di questo Zoo, alle due. Trova un modo per arrivarci, non attenderò un solo minuto. Stanotte alle due ti mostrerò il mio mondo.
E tu, bambolina, potrai prenderne parte.


Un occhiolino, una carezza che profumava di un affetto fraterno e poi Selene girò su se stessa, senza ricevere alcuna risposta dall'altro. Sparì come un'ombra, come un'eclissi a coprire quel sole brillante nei cieli più alti.

Sei di fronte ad una scelta, Alexander: tornare alle due di notte, con i rischi di dover fuggire dalla tua famiglia e di procedere da solo nel pieno della notte fino ai cancelli dello Zoo, oppure restare nel tuo letto al sicuro, senza preoccuparti più (forse) di alcun incontro. Ogni azione porterà ad una conseguenza, sia chiaro. Se consideri la prima, l'appuntamento è sancito, dovrai descrivere nel tuo post successivo l'arrivo alle due di notte - cerca di essere realistico - allo Zoo di Londra. Se consideri la seconda opzione, descrivi di dormire placidamente a casa. Buona fortuna.

 
Top
view post Posted on 2/11/2016, 13:34
Avatar

Group:
Serpeverde
Posts:
555

Status:


La sua reazione sembrava più ironica che altro, ma comunque non lo scalfì. Certo, il suo orgoglio diceva altro, ma al momento quello era meglio lasciarlo da parte: infondo, si stava pur sempre giocando la sua vita. Sperava comunque che lei non avrebbe continuato nelle sue domande inquisitorie, poiché effettivamente non aveva più altro da dirle.
La guardò. Dopo pochi minuti, finalmente ritornò nella sua forma umana. Cosa che apprezzò: effettivamente la preferiva molto più in quella forma che in quell'altra.
Lei avanzò poi verso di lui. Non era più trasformata, e non sapeva se fosse un bene o un male: ancora non gli aveva chiarito la sua posizione, ma credeva che sarebbe arrivata da lì a poco.
Un sorriso poi arrivò quando lei accettò finalmente la sua richiesta, senza più alcuna domanda né niente. Stava per risponderle, quando lei strinse la sua mano sul suo braccio, piuttosto profondamente.
Si materializzarono poco dopo di nuovo a Londra, con lui che quasi perse di nuovo l'equilibrio, mantenuto per un non niente. L'aveva fregato il fatto che non l'avesse avvisato, ma prima o poi si sarebbe dovuto comunque abituare a quella cosa, altrimenti non ne sarebbe uscito bene.
Non trovò il tempo di rispondere alle sue parole, ma si annotò quell'orario nella sua mente.
Sorvolò per una volta al suo bambolina: l'aveva davvero chiamato così?
Comunque, ora c'era una cosa da fare: trovare i suoi genitori. Cosa alquanto non semplice, poiché lo zoo era davvero troppo ampio.
Girò per diverse ore prima di trovarli. Fortunatamente, non se ne erano andati via, anche se non si sarebbe stupito se l'avessero fatto. Stettero lì per un altro paio di ore, poi ritornarono di nuovo a casa: nel mentre, Alexander si stava annotando tutta la strada che avrebbe dovuto percorrere quella notte.
Fortunatamente, non era poi così tanta come credeva lui.
Infondo, bastava partire qualche ora prima dato che era a piedi e sarebbe arrivato puntuale, o almeno sperava.


//Casa di Alexander, ore: 00:30//
Tutto era pronto per il suo viaggio. Sua madre e suo padre se ne stavano fregando altamente di lui, come al solito: entrambi erano nella loro stanza da letto, a dormire probabilmente. La sua fortuna era che non si sarebbero svegliati manco se tutto il mondo stesse crollando intorno a loro. Non era la prima volta che sgattaiolava fuori di casa: molte altre volte l'aveva fatto e poteva considerarsi quasi un esperto in quello ormai. Con sé, oltre che qualcosa da mangiare e bere, chiuse dentro uno zainetto, prese anche la sua bacchetta ed un orologio da polso. Era ben conscio che non avrebbe potuto utilizzare incantesimi fuori da Hogwarts ma sarebbe stato davvero idiota a non portarsela dietro, dato che comunque stava facendo un tratto a lui quasi sconosciuto.
L'avrebbe usata, se avesse avuto qualche problema. Ma, al momento, stava procedendo tutto abbastanza tranquillamente, contro ogni sua aspettativa.
Uscì dalla finestra della sua camera stando attento a non fare nessun rumore: non voleva che i suoi si svegliassero, quindi avrebbe fatto il tutto con tranquillità, molta tranquillità.
Se ci fosse riuscito, sarebbe andato nella direzione dello zoo a piedi. Sperava solamente che nessuno, in caso, lo avrebbe riconosciuto: altrimenti sarebbe stato nei guai, di certo non avrebbe saputo come spiegare quella sua ''fuga'' di notte. Cosa che sicuramente si sarebbe inventato per la strada: era sempre meglio avere un piano di riserva che non averlo, almeno non si sarebbe ritrovato impreparato in quel caso.
La strada per andare all'entrata dello Zoo non era poi fin troppo lontana: distava solamente mezz'ora in macchina. Credeva che, visto che era a piedi, ci avrebbe messo comunque il doppio. Avendola poi fatta in quel giorno ben due volte, avrebbe saputo cogliere dei punti di riferimento che lo avrebbero aiutato a raggiungere la zona.
A quel punto, se la strada fosse stata libera e senza intoppi, sarebbe arrivato lì per l'una e mezza/due meno un quarto. Giusto in tempo per l'appuntamento che gli aveva dato Selene.


Specifico che ho usato il condizionale perché non voglio autoconcludere le cose. Spetta a te quindi decidere se Alexander è riuscito ad uscire da casa sua o meno, così come spetta a te decidere se ha avuto o no problemi durante la strada per l'entrata dello zoo.
 
Top
view post Posted on 3/11/2016, 11:01
Avatar

Group:
Master
Posts:
115

Status:


Meravigliosa come una perla nella conchiglia più lucente, sorprendente nei bagliori che pulsavano nei dintorni, saltando da un lampione all'altro e vincendo quei fari di macchine che si rincorrevano l'una dietro l'altra in una gara senza fine, così si presentava la Capitale del Regno Unito, lontana da occhi indiscreti nel bel mezzo della notte. Lontana, ancora una volta, dagli sguardi indagatori e piuttosto incuriositi degli abitanti del Mondo Magico. La Londra Babbana non aveva alcunché di eccezionale, per chi non sapeva ammirarla per davvero; si sarebbe stagliata, netta, con tutto il suo fascino, al contrario, per attenti osservatori. Non era quello il caso di Alexander, perché avrebbe dovuto soffermarsi più del necessario per descrivere l'ambiente nel quale aveva scelto di agire, indisturbato e in segreto, fuggendo dalla calma della sua abitazione? La sua famiglia non comprendeva il suo spirito: sarebbe stato vero oppure sarebbe stato un giudizio affrettato, vittima dello stato d'animo perenne del giovane studente di Hogwarts. Forse i suoi genitori non erano chissà quanto negativi e indifferenti come le figure dipinte dal ragazzo, forse la sua ragione stava superando ostacoli che il cuore aveva frapposto nella sua stessa realtà. E se, a pensarci bene, avesse desiderato accettare l'invito di Selene soltanto per una ripicca verso qualcuno che poco aveva manifestato il suo amore? Non era assenza dello stesso, quanto indifferenza nell'esprimere l'affetto più recondito in modo spicciolo, in modo da spogliarlo da qualsiasi segreto e mistero. Magari era quello che Alexander cercava: non una natura dannata, come quella della bella Selene, quanto una vita tranquilla, costellata da abbracci e da sentimenti più veri, più precisi, di sicuro più simili a quelli di un'autentica famiglia rispetto alla propria. O forse cercava altro? Il senso del pericolo, il pizzico crescente della paura, perfino il pensiero dell'oscurità? Non avrebbe potuto domandarsi alcunché, perché era giunto a destinazione. Un orologio lontano, troppo a dirla tutta, scoccò un orario ben scandito: erano le due di notte, l'orario esatto dell'appuntamento con Selene. Non un minuto di ritardo, aveva detto; Alex era stato puntuale, quale ostacolo avrebbe potuto incontrare nella Londra Babbana nel quale era capitombolato? Forse tanti, forse nessuno, per fortuna il Fato lo aveva graziato in quei momenti. O magari l'aveva omaggiato della normalità per paura di quanto stesse per accettare? Altri taciti quesiti, altri minuti che scorrevano via velocemente. Il suono delle campane percepite poco prima si dissipò ovunque, segno che le due stessero già continuando il loro percorso grazie a indifferenti lancette. Di Selene, però, non si scorgeva neanche l'ombra. Non si sarebbe presentata? Impossibile, era stata molto chiara quel giorno. Prima che pensieri negativi potessero solcare la mente di Alexander, una lucina all'interno dello Zoo, alle sue spalle, attirò la sua attenzione. Il cancello era chiuso, apparentemente sembrava impossibile raggiungere quel bagliore: e poi, perché avrebbe dovuto, se l'appuntamento era fuori quella struttura? Un'altra scelta, forse una prova? Difatti, se solo avesse provato a spingere le sbarre di fronte, si sarebbe accorto che il cancello era socchiuso. Entrare non sarebbe stato complicato, allora. Ma la domanda tornò con forza: cosa fare?

 
Top
view post Posted on 4/11/2016, 23:37
Avatar

Group:
Serpeverde
Posts:
555

Status:


Il suo tragitto era stato senza alcun pericolo, per fortuna. Di certo, non avrebbe voluto usare la bacchetta in caso: erano delle procedure che Alexander avrebbe voluto sicuramente evitare. Comunque, non doveva pensare più a quello: era arrivato a destinazione in orario e quello importava. Forse anche con qualche minuto d'anticipo, il che non faceva assolutamente male. Un po' di riposo dopo una lunga camminata alla fine ci stava.
Si guardò intorno, sconcertato sul da farsi: sarebbe dovuto entrare o meno? Non lo sapeva ancora: Selene gli aveva specificato che sarebbe dovuto restare fuori dal cancello e così avrebbe fatto.
Gli avrebbe fatto cambiare idea solo un suo segnale, ma, al momento, non vedeva proprio nulla. Così, restò in attesa: le 2 sarebbero scoccate da lì a poco.
Non poteva negare che, effettivamente, fosse abbastanza timoroso del fatto che non si sarebbe presentata: il rischio c'era, ma..Proprio mentre stava pensando a quella cosa, una lucina all'interno dello Zoo attirò la sua attenzione.
Quindi? Che avrebbe dovuto fare? Intorno a lui non c'era nulla.
Sembrava quasi che lei gli stesse offrendo la possibilità di cambiare idea e scappare via, verso casa sua, ma lui aveva pensato a tutta quella situazione tutto il pomeriggio e la sera stessa: era stata quindi una decisione ponderata.
Sarebbe stato uno stolto se fosse stato in quel modo, e lui non lo era affatto: aveva pensato a tutte le eventualità che avrebbe portato quel cambiamento e, semplicemente, le avrebbe accettate. Di sicuro c'era che non avrebbe detto una sola parola a nessuno riguardo il suo stato: neanche a Danielle, per quanto importante lei potesse essere per lui non poteva rischiare di essere scoperto.
Ad ogni modo, la sua decisione fu quella di entrare nello zoo.
Ma..avrebbe dovuto scavalcare? Apparentemente, cercare di raggiungere quella luce sembrava impossibile. Persino per lui, che poteva definirsi un bravo scavalcatore dopo gli innumerevoli tentativi riusciti di scavalcare la sua finestra.
Allora, si avvicinò, per poi toccare il cancello. Emise un sospiro di sollievo quando scoprì che si era mosso e che, quindi, fosse socchiuso e non chiuso come sembrava da lontano. Entrò nello zoo poco dopo, lasciando il cancello socchiuso come poco prima; per poi andare verso la luce, che sembrava finalmente più vicina che lontana.
 
Top
view post Posted on 16/2/2017, 19:23
Avatar

Group:
Master
Posts:
115

Status:


Cadeva la sera, quando tutto ebbe inizio.
Prima un soffio di vento, poi una brezza piacevole, ma nessun accenno vivace di un'Estate ancora lontana, ancora distante, forse per sempre. Cadeva la sera quando tutto ebbe inizio. Il cielo era terso di nuvole, non una sola impurità nelle nubi lasciava intendere un pericolo immediato, non di certo un dramma con il quale fare i conti da quel giorno e per lungo tempo ancora. Cadeva la sera quando tutto ebbe inizio. Non una goccia di pioggia, non una corteccia a fare da sfondo, soltanto umidità a rischiarare il buio, soltanto il profumo di pasti dimenticati, di pane appena sfornato, che qualche innocente lavorava con attenta manualità nella propria bottega dei dintorni. Cadeva la sera quando tutto ebbe inizio. Il Nero dominava il Mondo, ma era la Luna a governarlo in una gerarchia senza eguali, non un principio né una fine, soltanto un Durante. Cadeva la sera quando tutto ebbe inizio. Prima il mistero, poi la ragione, infine di nuovo il mistero. E i segreti erano tanti, oltre che vari, erano troppi da poter contenere, figurarsi tenerli a bada per davvero nel profondo del cuore. Pulsava il sangue, accendendo scintille sempre più calde di fervida curiosità. La sete di sapere, il desiderio impellente della conoscenza, ma ancor più la profonda speranza di divenire parte di qualcosa di interessante, di nuovo, di speciale. Divenire parte di Qualcosa. Divenire parte di Qualcuno. Cadeva la sera quando tutto ebbe inizio. Un passo dopo l'altro, l'acciottolato percorso del sobborgo incantato di Hogsmeade ancora rifulgeva della sua gloria mattutina, nonostante le sue allegre luci fossero state spente da un pezzo. Giungeva il riposo, per qualcuno meritato, da qualcuno preteso. Il villaggio non era posto per turisti impavidi, non presentava alcunché di fuori dall'ordinario non appena il velo del giorno stendeva la parola Fine. Si dava appuntamento alla mattina seguente, era quello il momento per riprendere ogni attività. Mielandia avrebbe aperto le sue porte, offrendo un delizioso buongiorno ai golosi passanti; Zonko avrebbe attirato l'attenzione con qualche scoppiettio colorato dei suoi gingilli d'eccezione; Madama Piediburro avrebbe ballato l'Amore con infusi di mirtilli e zuccherini, divertendo i suoi clienti con il romanticismo che aveva reso la sua fortuna possibile. Cadeva la sera quando tutto ebbe inizio. Non un locale aperto, non una meta da seguire, non un rientro al castello di Hogwarts che attendeva i suoi studenti, per cullarli e per rispettare il loro riposo, per osservarli prima del passaggio all'ingresso della Grotta dei Sogni, dove Morfeo li avrebbe accolti con gentilezza. Cadeva la sera quando tutto ebbe inizio. Ma la sera divenne giorno per lei. Il giorno divenne sera. E Artax attaccò.
Cadeva la sera quando tutto ebbe inizio.

Cadeva la sera.
E presto tutto avrebbe avuto inizio.
Il fioco bagliore che Alexander aveva scorto in lontananza, tra le gabbie di chissà quale interessante magica creatura dello Zoo di Londra, per un istante soltanto parve brillare maggiormente. Prima un accenno, poi un altro più chiaro, infine si stagliò netto all'attenzione dello sfortunato e fortunato viandante. Non si trattava di alcunché di eccezione, semplicemente il riflesso della Luna sulla superficie di uno stagno al di là del recinto. Alcuni alberi ne avevano oscurato l'incanto, ma camminando leggermente più avanti, finalmente Alexander ebbe modo di ammirarla in tutto il suo splendore così antico, così misterioso, così presago di quanto stesse per accadere. La Luna era piena, colma, intensa. La sua luce avrebbe fatto invidia al sole, eterno nemico, eterno amico. Un fascio di raggi cristallizzavano il tempo, che tutto osservava e tutto rendeva reale, fin quando un tuffo lontano di un Avvincino dello stagno di fronte non riscosse quell'incredibile pace, spezzandola per sempre, frantumando in onde concentriche nell'acqua il riflesso acceso della Luna. Quella sarebbe stata l'ultima immagine catturata dallo sguardo del ragazzo. Quello sarebbe stato l'omaggio della Natura verso un suo figlio, nella speranza che in qualsiasi forma lui si sarebbe presentato in futuro, mai lei avrebbe rinnegato il suo aiuto, il suo affetto nonché profonda stima. Cadeva la notte quando tutto ebbe inizio. Selene spuntò lentamente, non di scatto, non come una furia, non come una cacciatrice. Non si trattava di una preda, non più. Non in passato, non nel presente, mai nel futuro. Nella condizione di Licantropo puro, forza primordiale che accendeva ogni sua parte, il Lupo avanzò a passi felpati. Ma non si nascondeva, non avrebbe voluto. Ringhiò, un suono basso ma non violento, un suono che indicava minaccia e fiducia, allo stesso modo e allo stesso tempo. Avvicinati, sembrava sussurrare. Preparati, consigliava segretamente. E' il destino che hai scelto, Alexander. E' il destino che hai scelto. Infine, la Luna fu inghiottita dal salto del Lupo, dalla sua Ombra e dalla sua Luce, e la carne dell'Uomo fu flagellata per sempre, senza rimedi, senza cure, senza possibilità di tornare indietro. Avanti. Avanti. Avanti. Niente e nessuno avrebbe ripercorso quel passo, niente e nessuno l'avrebbe cambiato. Le zanne scorticarono la pelle dell'Uomo sulla spalla destra, scendendo sempre più giù, sempre più a fondo. Il sangue zampillò ovunque, macchiò non la preda, non la vittima, ma l'Amico. Lo sarebbero stati presto, per sempre forse, uniti da un vincolo più forte di qualsiasi altra cosa. Il Lupo stracciò la realtà, permettendole di ricodificarsi in qualcosa di nuovo. E lo sarebbe stato per davvero. Il dolore fu immenso, lo strazio puro. Cadeva la notte quando tutto ebbe inizio. Cadeva la notte quando l'Uomo divenne Lupo.

Cadeva la notte,
quando Alexander divenne qualcuno,
quando Alexander divenne qualcosa.
Cadeva la notte, sorgeva poi il giorno.



Non sembra vero, ma ci siamo.
Ti chiedo scusa per l'immenso ritardo, finalmente è finita e come potrai leggere, la tua richiesta è stata accettata. Sei infetto di Licantropia, il morso è alla spalla destra, sei svenuto dal dolore e ti ritrovi al San Mungo grazie a Selene. Qui troverai tutte le informazioni in merito alla tua nuova natura: link, ma per qualsiasi domanda, scrivimi pure. Ti contatterò per la tua prima completa trasformazione, causa luna piena, chiaramente ambienteremo un mese dopo questa Quest (ongdr, quindi Aprile). Ottieni 1.5 EXP +1 PC. Aggiorna la scheda dettagliatamente, segnando anche la tua natura nuova. Qui abbiamo concluso, ho aperto al San Mungo (link) per le cure, rispondi lì e abbiamo finito.
 
Top
37 replies since 7/3/2016, 23:45   590 views
  Share