A wonderful day..or not?, Quest con Selene

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view post Posted on 7/3/2016, 23:45
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Alexander detestava andare allo zoo, eppure..eppure il giorno di Pasquetta suo padre aveva deciso di andarci per ''passare finalmente una giornata insieme, uniti come deve essere una famiglia.'' E lui..beh, lui aveva dovuto per forza acconsentire, bensì preferisse sicuramente altri luoghi come il Luna Park o robe del genere.
In quel modo, perciò, si era ritrovato a dover passare una giornata probabilmente piuttosto imbarazzante con i suoi in un parco dove non credeva si sarebbe divertito poi molto.
Non sapeva se avesse fatto la cosa giusta a tornare, ma d'altronde era da un bel po' che non si vedevano ed alla fin fine anche a lui mancavano un po' i suoi genitori, nonostante lo avessero quasi ignorato per gran parte della sua infanzia per i propri lavori.
Dopo poche ore, finalmente arrivarono alla zona est del centro della città, dove ci sarebbe dovuto essere lo zoo. Entrarono e, dopo aver visto una mappa dove venivano segnate tutte le attrazioni principali, decisero insieme di andare nella zona dove c'erano i draghi, gli unici animali che, insomma, attiravano l'interesse di Alexander.

Eehm..devo andare un attimo in bagno.
Disse il ragazzino, mentre guardava i suoi genitori, ch'erano intenti ad osservare l'Ungaro Spinato.
Faccio subito, è a pochi passi da qui.
Suo padre lo guardò, e, con un cenno della fronte, gli fece capire che sarebbe potuto andare.
Va bene, noi ci facciamo trovare sempre qui. Il bagno dovrebbe essere da quella parte.
Adam indicò al figlio dove andare con l'indice. Alexander annuì, e, mentre il ragazzo s'accingeva ad andare verso il bagno. l'uomo ritornò con lo sguardo sul drago insieme a sua moglie.
 
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view post Posted on 8/3/2016, 01:14
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Non aveva nemmeno osato obiettare, era ben conscia che, farlo, non avrebbe portato a nulla di produttivo, lei si sarebbe alterata fuori maniera, il suo superiore si sarebbe indisposto e, ipotizzando il meglio, si sarebbe ritrovata a lavorare ad ogni festività presente sul calendario e, perchè no, anche a quelle inventate a caso.
Facendo appello a tutto il suo autocontrollo, non che fosse poi molto dato l’incombente plenilunio, mandò già il rospo accettando quell’incarico e, sbattendo rumorosamente la porta dell’ufficio, lasciò la stanza.
Dirigendosi verso lo zoo l’unica cosa a cui riusciva a pensare erano le maledizioni che avrebbe volentieri usato contro il suo capo, anzi, no, più che a quelle, pensava a quanto le sarebbe piaciuto azzannargli il collo e azzittirlo definitivamente, aveva altro a cui pensare, quella notte ci sarebbe stata la luna piena e, invece, doveva andare ad assistere quegli inetti dello zoo in una delle loro bizzarre iniziative.
Per il resto del tragitto cercò di focalizzare la sua attenzione su altro e, inevitabilmente, i suoi pensieri si posarono sul suo branco o, per lo meno, su quello che in linea teorica doveva essere il suo branco.
Non se l’era cavata per nulla bene come Alpha, probabilmente la partenza aveva condizionato il resto degli eventi, i suoi Beta non sembravano tenerla troppo in considerazione, non che avessero osato sfidarla o imporsi o disubbidirle, ma non parevano stimarla più di tanto, riconoscevano la sua autorità, certo, ma il legame con loro non pareva essere dei più saldi.
S’imbestialì nuovamente, sapeva che in parte la colpa era sua, ma anche loro sembravano mettercela tutta per non renderle le cose facili, doveva cercare di trovare una soluzione e, sicuramente, doveva cambiare il suo modo di porsi verso di loro e, soprattutto, verso i futuri membri del branco.
Arrivata allo zoo, ancora immersa nei suoi pensieri, per poco non buttò giù il cancello nel tentativo di aprirlo, decise, a quel punto, che fosse il caso di darsi una calmata, doveva concentrarsi sul lavoro.
Un semplice trasferimento, ecco di cosa si trattava, per uno dei tanti spettacoli del giorno, avevano chiesto in prestito da uno zoo russo, alcuni esemplari quasi introvabili, ma, ovviamente, non erano convinti di riuscire a tenerli a bada, ecco spiegata la sua presenza, doveva assicurarsi che nessuno restasse ferito e che le creature si sentissero a loro agio.
Fortunatamente tutto filò liscio, a parte forse per le due ore della sua vita perse, ma ormai era fatta e, dato che c’era, tanto valeva fare un giro per controllare che tutto fosse in ordine.
Come sempre, durante le feste, camminare in quel luogo risultava difficoltoso, sembrava quasi che i maghi non avessero di meglio da fare che riversarsi tutti allo zoo, non riusciva a capirlo, cioè, in realtà sì, dove altro potevano trovare tutto quell’assortimento di creature comuni e meno comuni? Eppure, data la sua natura, non poteva fare a meno di mettersi nei panni di quelle povere bestie, immaginarsi prigioniera, alla mercé di gente sconosciuta che voleva chissà che cosa, certo, non che fossero trattate male, ma la cattività non poteva, in nessun caso, essere piacevole.
Mentre ripensava ai motivi che l’avevano spinta ad accettare quel lavoro, non si accorse di un ostacolo sulla sua strada e, anche se provò ad evitarlo, travolse accidentalmente un ragazzino apparentemente sbucato dal nulla, solo dopo si sarebbe accorta dei bagni alla sua destra.

Te l’ha mai detto nessuno di guardare dove cammini? il tono non era certo dei più amichevoli e, in realtà, lei per prima non aveva prestato particolare attenzione, così, forse sentendosi leggermente in colpa, gli tese la mano per aiutarlo ad alzarsi Ragazzino tutto ok? Ti sei fatto male?

 
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view post Posted on 8/3/2016, 14:20
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La scusa del dover andare in bagno sarebbe probabilmente funzionata solamente per poco tempo.
Tempo che avrebbe dovuto sfruttare per non rendere del tutto inutile la giornata, anche se le sue speranze risultavano piuttosto vane..infondo, che avrebbe dovuto fare in uno zoo?
Non era proprio una cosa da lui andarci, e non credeva che il tempo sarebbe passato piuttosto velocemente..probabilmente, quella giornata sarebbe stata più o meno come una lezione di Storia della Magia, cioè infinita.
Alexander si guardò intorno, in cerca di qualcosa da fare, mentre continuava a camminare. C'era davvero molta gente, e lui quasi si stupiva di tutto ciò: come diavolo gli potevano piacere quelle cose? Lui, sicuramente, non avrebbe saputo come rispondere a quella domanda, dato che si ritrovava lì più o meno sotto ''costrizione'' da parte di suo padre.
Quei pensieri vennero interrotti quando venne travolto da un ostacolo improvviso lungo la sua strada. Dopo aver perso l'equilibrio, per la sorpresa più che altro, il ragazzo si ritrovò per terra. Insomma, in un modo o nell'altro devo sempre finire per terra. Pensò Alexander, mentre la ragazza con cui aveva sbattuto gli rivolgeva la parola.

Si beh, è stata una mia svista.
Ammise, mentre accettava l'aiuto della ragazza e cercava di tirarsi su senza approfittarne troppo, con l'aiuto anche dell'altra mano.
Tutto okay, ho subito cose ben peggiori, tranquilla. Tu? Tutto okay?
Come ad esempio quello che era avvenuto con Black in Sala comune ad inizio anno quando si era fatto male alla schiena, o quando si era fatto male alla caviglia ed aveva dovuto raggiungere il castello dalla Guferia. Insomma, aveva dovuto sopportare cose ben peggiori di una semplice caduta come quella. E dire che era solo all'inizio, quali altre cose sarebbero dovute accadere?
Ah, e la prossima volta chiamami Alexander.
Affermò, accennandole un sorriso.
 
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view post Posted on 12/3/2016, 01:22
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Inarcò un sopracciglio alla prima affermazione del ragazzino, su quello non ci pioveva, doveva decisamente imparare a guardare dove metteva i piedi, ma colpevolizzarlo per ciò che era successo non sarebbe stato corretto, alla fine dei conti, lei per prima non aveva prestato attenzione Cose che capitano disse ammorbidendo i toni Solo...fai più attenzione la prossima volta, capitano già abbastanza incidenti qui senza doverci aggiungere dei ragazzini travolti e calpestati dalla folla
Eh sì, ora sì che la brava dipendente ministeriale sembrava venir fuori, si preoccupava per gli sprovveduti fanciulli o per la possibile pubblicità negativa? Forse entrambe, forse nessuna delle due ipotesi, in realtà non era affar suo, lei si trovava lì più per caso, o dispetto, che per altro.
Lo aiutò quindi a rimettersi in piedi, quasi certa che, dopo tutto, non si fosse fatto nulla, già pronta a proseguire il suo giro una volta che, anche lui, gliel’avesse confermato.
Nuovamente inarcò il sopracciglio nel sentire la risposta del fanciullo, non solo le stava dando del “tu”, cosa che, già di per sé, avrebbe potuto interpretare come una mancanza di educazione, ma, addirittura, sembrava rivolgersi a lei come fosse una vecchia amica, davvero il mondo stava cambiando, i bambini diventavano sempre più sfrontati e il rispetto per gli adulti sembrava essere andato a farsi benedire.
Dunque...Alexander calcò un po’ sul suo nome Cosa mai potrà aver affrontato un ragazzino della tua età? ecco un’altra cosa che non capiva, sembravano tutti uomini e donne già navigati, che conoscevano tutti i segreti della vita quando, in realtà, non sapevano proprio nulla, ok, non poteva fare di tutta l’erba un fascio, ma nemmeno trattare tutti come eccezioni.
Non era forse il giorno più adatto per impartire lezioni di vita a nessuno, ma dopo la noia delle ore appena trascorse con gli inetti che lavoravano allo zoo, quello sembrava un passatempo quasi divertente.

 
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view post Posted on 12/3/2016, 02:11
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Dopo quello che lei disse, Alexander si immaginò calpestato e travolto dalla folla. No, non era affatto una bella visione. Credeva anzi che la prossima volta sarebbe stato più attento, non credeva che sarebbe stata una buona cosa finire sotto i piedi di tutti, d'altronde.
Capisco..sicuramente la prossima volta farò più attenzione. Grazie per il consiglio. Devo quindi dedurre che lavori qui?
Domandò lui, piuttosto curiosamente in effetti. Credeva di averlo capito dal fatto che aveva detto che capitassero abbastanza incidenti lì. Che incidenti sarebbero dovuti capitare in uno zoo?
Non credeva che Alexander avrebbe voluto sapere la risposta a quella domanda, ed alla fine era per quello che non gliel'aveva posta, oltre al fatto che gli sembrava piuttosto inopportuno chiederle una cosa del genere.

Credo che un infortunio alla schiena ed uno alla caviglia siano peggiori di una semplice caduta per terra, dove alla fin fine mi è andata pure bene; al contrario delle altre due cose..
Si..beh, l'inizio ad Hogwarts non era stato proprio come lui si aspettava, ma alla fin fine si trovava bene in quel castello, bensì i suoi rapporti con alcuni dei ragazzi lì presenti non fossero tra i migliori.
Soprattutto con uno: il prefetto William Black. Aveva comunque evitato di dirglielo, dato che alla fine non credeva che alla ragazza lì presente interessasse la sua ''storia''.

..E dire che ho appena cominciato la scuola. Se il buongiorno si vede dal mattino..
Sperava solamente di non farsi troppo male a tal punto da rischiare la morte. Avrebbe volentieri evitato infortuni del genere, ma purtroppo erano loro che cercavano lui, e non il contrario.
 
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view post Posted on 16/3/2016, 01:32
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A stento trattenne una risata nell’udire la risposta alla sua domanda, non che si aspettasse chissà cosa, ma di certo una caviglia slogata e un mal di schiena non erano assolutamente nulla, a maggior ragione dopo la conferma che il ragazzino già frequentava Hogwarts.
Ricordava bene gli anni trascorsi nella scuola, anche dopo tutto quel tempo, probabilmente era impossibile per chiunque dimenticarli, solo sette anni, ma forse i più importanti nel formare un giovane, senza contare che, in barba a tutta la sicurezza che tanto si decantava, di cose bizzarre e, perchè no, pericolose, ne accadevano a bizzeffe.
Rimase quindi un po’ delusa dal fatto che il ragazzino non avesse nessuna storia entusiasmante da raccontarle, ma non glielo diede a vedere, di certo non avrebbe fatto una buona impressione.

Ah, la cara vecchia Hogwarts, bei tempi quelli abbozzò un mezzo sorriso Goditela, sono sicura possa riservarti molte avventure, qualche inconveniente lungo la strada si può anche tollerare si corresse leggermente Certo, oltre a darti la possibilità di diventare un ottimo mago, ma quello mi sembra scontato
Di certo, un qualsiasi adulto responsabile, le avrebbe riservato un’occhiataccia, forse non era il caso di incitare i giovani studenti a cacciarsi nei guai, ma, alla fine, lei era consapevole che, incoraggiati o no, le occasioni si sarebbero presentate, tanto valeva, almeno, prepararli.
Comunque questa volta sì si lasciò sfuggire una risata Non lavoro qui, mi sfruttano solo quando non sono abbastanza bravi a cavarsela da soli ed era la sacrosantissima verità, iniziava a pensare che, il loro, fosse un ragionamento di comodo, perchè pagare qualcuno di esperto e specializzato quando bastava un gufo al Ministero e si ritrovavano la pappa pronta? Leggermente contrariata scosse il capo In realtà lavoro al Ministero, ma la mia bravura a trattare con particolari tipi di creature mi porta spesso a visitare lo zoo
“Evviva la modestia” avrebbe detto qualcuno, ma poco le interessava, sapeva di essere brava, più di molti altri e non aveva problemi a dirlo.
Osservò poi il ragazzino, domandandosi se fosse lì da solo, se si fosse perso o se fosse deliberatamente scappato da qualche gita noiosa, tutto era possibile
E’ la prima volta che vieni qui? decise di optare per una domanda abbastanza neutra, se fosse stato un fanciullo abbastanza logorroico, avrebbe ottenuto più informazioni di quelle richieste, in caso contrario, nulla le vietava di indagare ulteriormente, dopo tutto, non poteva mica lasciare un bambino a vagar da solo, insomma, un minimo di buon senso lo aveva anche lei, quando se lo ricordava.

 
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view post Posted on 17/3/2016, 01:08
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Non aveva affatto torto: Hogwarts, poteva riservare molte avventure. E lui ne aveva avuto la prova proprio quando era appena arrivato.
Di fatti, lui era uno dei pochi che aveva visto dopo tanti anni, se non secoli, la Camera dei Segreti. Non credeva che, però, la ragazza si sarebbe interessata a quei discorsi, quindi alla fin fine non disse niente riguardo quella cosa.

Oh, bene: non vedo l'ora di affrontarle, allora. Mi piace l'azione. E..Gli inconvenienti sono bene accetti dalle mie parti.
Le sorrise, mentre da quella sua frase probabilmente avrebbe dato delle indicazioni anche di quale casata fosse ad Hogwarts.
Aah, capito.
Affermò il ragazzino.
Notò, con piacere, che la ragazza fosse modesta almeno quanto lui mentre lei parlava, ma non glielo disse, ovviamente. Non aveva ancora una confidenza tale da poterlo fare e non gli andava di finire nella lista nera della ragazza per una battutina.

Beh, dai, almeno ti pagano per venire e lavorare qui, giusto? Se mi sfruttassero, io mi farei pagare un po' di più..I soldi sono ben accetti, d'altronde.
Annuì, poi, alla sua domanda. Già, era la prima volta. Forse, prima e ultima.
Si...è la prima volta che vengo qui. Sono, ehm..appena arrivato, con i miei genitori. Mi sono allontanato con la scusa del bagno, iniziava ad essere un po' noiosa la cosa sinceramente con loro.
Omise il fatto che, per lui, andare allo zoo non fosse abbastanza divertente: non sapeva se le avesse fatto piacere o meno, e, per evitarsi ogni dubbio, decise che era meglio non dire nulla. I suoi genitori erano ancora intenti a guardare i draghi, e Alexander quasi li avrebbe ringraziati per ciò.
 
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view post Posted on 20/3/2016, 01:29
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L’impressione che le diede il ragazzino, dopo quel primo scambio di battute, non fu totalmente negativa, certo, tendeva a dare un po’ troppa confidenza a una sconosciuta, ma, tutto sommato, l’intento non sembrava quello di mancarle di rispetto, anzi, a modo suo, pareva un tipo abbastanza educato, senza contare che, proprio in quelle ultime frasi, aveva notato una certa temerarietà e, perchè no, una quasi non curanza del pericolo, caratteristiche che, doveva ammetterlo, non le dispiacevano.
Sorrise quindi compiaciuta a quella sua risposta anche se, forse, non si sarebbe aspettata nulla di diverso da un fanciullo della sua età, rari erano i casi di bambini che, di fronte a un’avventura, si tiravano indietro, rari, ma non inesistenti, quindi ringraziava di non aver incrociato una di quelle poche eccezioni.
Lo osservò piacevolmente sorpresa, amante dell’avventura e pure con un innato senso pratico, di certo poteva fare strada, se opportunamente guidato, poteva fare strada.

Poco ma sicuro ragazzino, nessuno fa nulla per nulla non voleva impartirgli nessuna lezione di vita, non in quel momento almeno, non ancora, ma quell’affermazione ci si avvicinava parecchio, anche se pronunciata con così tanta naturalezza da non farla passare per la saccente di turno, si sarebbe definita in molti modi, ma “saggia” non era tra quelli.
Non le fu difficile, anche senza che lui lo dicesse apertamente, capire che, quella gita, non lo stava entusiasmando particolarmente, al contrario di molti suoi coetanei che non vedevano l’ora di andare allo zoo, lui non sembrava minimamente affascinato da quel luogo e, un po’, se ne dispiacque.
Non che lei amasse quel posto, il suo pensiero sulle creature in cattività non era mutato nel corso degli anni, ma, aveva le sue buone ragioni, tuttavia, non poteva credere che un ragazzino non fosse minimamente attratto da quel mondo.

Noioso? gli lanciò un’occhiata scettica Non sei amante della natura o sei uno di quelli che ha paura anche delle Puffole Pigmee? gli sorrise quasi lanciandogli una mezza sfida Dovresti essere di mente più aperta, è pur sempre la tua prima volta
Lo vide guardare in direzione dei draghi, probabilmente era lì che i genitori lo attendevano, forse lo stava facendo tardare, forse si sarebbe dovuta limitare a congedarlo, ma, a dirla tutta, non era di certo un problema suo, aveva smesso di dover rendere conto a qualcuno da molto tempo, stava solo a lui decidere che fare, anche se, di certo, non poteva semplicemente ignorarli.
Probabilmente, si sarebbe anche potuta offrire per fargli fare lei il giro dello zoo, ma tutto dipendeva dalle sue risposte e da come se la sarebbe giocata con i parenti.

 
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view post Posted on 20/3/2016, 11:31
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Alexander annuì alla sua risposta. Nessuno faceva nulla per nulla, o almeno c'erano solo poche eccezioni che facevano qualcosa senza voler nulla in cambio, ma erano casi rari, se non unici.
Esattamente.
Affermò il ragazzino, mentre la guardava con un sorriso sulle labbra. Gli piaceva come lei ragionasse, ma, ovviamente, ancora non si sarebbe potuto fidare del tutto di lei.
Lasciò quindi in disparte la questione ''camera dei Segreti'', ben conscio che molta gente avrebbe reagito piuttosto male a quella notizia.
Oltretutto riprendere quell'argomento non gli sembrava piuttosto consono ai discorsi che in quel momento stavano facendo. Quindi, alla fin fine, decise di stare sulle sue, almeno per quanto riguardava quell'argomento.

Perché? C'è qualcuno che seriamente ha paura delle puffole pigmee?
Alexander inarcò un sopracciglio proprio perché lei disse ''uno di quelli.'' Sul serio c'era qualcuno che aveva paura di quelle piccole e innocenti creature, considerando tutto quello che nel mondo magico ci sarebbe potuto essere?
No, comunque, non è questione di essere amante della natura o meno. Io trovo noioso stare a guardare le cose. Mi piace di più esserne partecipe, ecco. E qui non ne ho la possibilità, ovviamente.
In uno zoo in effetti, oltre a farsi gli affari degli animali, che cosa avrebbe dovuto fare?
Quindi preferisco di più, ad esempio, le montagne russe che questo genere di cose..perdonami.
Aggiunse infine.
Di questo zoo, l'unica cosa che mi interessa particolarmente sono i draghi. Soprattutto l'ungaro Spinato. Diciamo che un lavoro che mi aggraderebbe sarebbe stare a contatto con loro, bensì sappia che siano molto pericolosi. Ma non è la mia prima scelta.
Non era per quello che l'aveva reso il suo secondo lavoro preferito, ovviamente. Anzi, più pericoloso era il proprio lavoro, meglio era. Azione. Era decisamente quella la parola chiave con il quale Alexander avrebbe voluto lavorare. Di certo, non se ne sarebbe stato dietro ad una scrivania in ufficio. Quello era ovvio.
 
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view post Posted on 4/4/2016, 23:40
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C’era poco da fare, da quel discorso era facile intuire la giovane età del fanciullo e la sua poca esperienza, cosa che, inevitabilmente, le strappò un sorriso comprensivo, non poteva mica colpevolizzarlo per i suoi anni no?
Gli posò una mano sulla spalla, invitandolo a seguirla in direzione dei Draghi, dove, presumibilmente, lo attendevano i suoi genitori
Potrebbe stupirti conoscere le paure della gente continuò a parlare come se nulla fosse Comprensibile e dal suo tono sul serio si poteva intuire quanto capisse il punto di vista del ragazzino, un po’ perchè lo condivideva, un po’ perchè, come già pensato, non si aspettava nulla di diverso Ma, ora dimmi, se ci smaterializzassimo adesso, che so...in una foresta popolata dalle più bizzarre e pericolose creature, sapresti come comportarti? Credi di poterne uscire vivo?
Quella domanda poteva quasi suonare come una minaccia, in realtà non era sua intenzione abbandonarlo a morte certa, ma voleva portarlo a comprendere che, senza la dovuta preparazione, quella sua smania d’avventura lo avrebbe messo nei guai.
Iniziava anche a domandarsi il motivo di tutto quell’interesse per le sorti di quel giovane appena conosciuto, quando mai l’avrebbe rivisto? Per quanto ne sapeva, poteva crepare il giorno successivo e mai lo avrebbe saputo, eppure, qualcosa le stava balenando in mente.
Rallentò leggermente il passo, in modo da avere il tempo di terminare il discorso prima di incrociare i genitori del fanciullo
Forse, sapere prima con cosa potresti avere a che fare, potrebbe anche tornarti utile, non credi?
Fin da bambina aveva sempre odiato la teoria, come Alexander, aveva sempre preferito la pratica, pagandone le spese a caro prezzo, col tempo, invece, aveva compreso che, per quanto noiosa, aveva una sua qualche utilità, negarlo sarebbe stato da stolti, ma non era nemmeno quello il motivo di tutte quelle parole rivolte al ragazzo, in qualche contorto modo lo stava esaminando, stava cercando di capire il suo modo di ragionare, il suo modo di approcciarsi alle cose, una sorta di test.
Sorvolò, almeno momentaneamente, sulla questione del lavoro, l’avrebbe ripresa più tardi, sempre che ce ne fosse stata l’occasione, ormai erano giunti a destinazione, la scelta spettava dunque al giovane mago.
A pochi passi dai genitori, si avvicinò all’orecchio del fanciullo
Potrei insegnarti come uscirne vivo lo sussurrò in tono quasi impercettibile, sperando di suscitare la sua curiosità, poi, come se nulla fosse, sfoderò la sua miglior faccia da adulta responsabile, rivolgendo un cordiale sorriso agli accompagnatori del ragazzo.



Bene Alexander, ora sta a te, oltre a rispondermi, siamo ora al cospetto dei tuoi genitori, se vuoi seguirmi (e dovrà essere una scelta ben ragionata e giustificata in ON), dovrai convincerli.
Ricordati che per loro sono una perfetta sconosciuta, per quanto ne sanno potrei anche essere una serial killer, ovviamente nemmeno tu sai molto su di me, ma se non vuoi che ti dicano di no, dovrai inventarti qualcosa per essere persuasivo.
Tieni conto che, sicuramente, come minimo ti domanderanno chi sono, il resto del dialogo lo lascio a te, ma l’ultima parola sarà la mia, non scrivere se lì convinci o meno, se ti danno il permesso o no, quello lo stabilirò io in base a come argomenterai le tue motivazioni.
Se dovessi aver bisogno di chiarimenti scrivimi pure via MP.
 
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view post Posted on 6/4/2016, 23:03
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Sì, era decisamente d'accordo con la ragazza. Conoscere le paure della gente, avrebbe potuto veramente sorprenderlo e non era facile sorprendere uno come lui.
Lasciò comunque perdere la questione, non ritenendolo un discorso importante: non aveva senso continuare, quando stavano sbucando altri discorsi che ad Alexander stavano incominciando a piacere. La domanda che gli fece lo sorprese, di fatti per un secondo non aveva saputo come rispondere.

Dipende dalle creature che incontrerò, contro alcune, mi saprò difendere..Contro altre, ad esempio i draghi, credo proprio di no. Direi che dovrei essere abbastanza sfigato se incontrassi uno di loro.
Affermò Alexander, ridacchiando poco dopo. Certo, beccare animali difficili da sconfiggere poteva essere difficile per lui. Non avrebbe saputo come comportarsi, perché non conosceva la maggior parte di loro, ma conosceva alcuni incantesimi che gli avrebbero permesso di schiantarli e di avere del tempo per fuggire via. Annuì poi alla domanda retorica della ragazza appena conosciuta.
Sì, infondo la teoria non è così inutile..però, ecco, diciamo che preferisco la pratica. Non mi piace stare sui libri, ecco, bensì sia una cosa utile la maggior parte delle volte.
Ammise infine il Serpeverde, mentre riusciva ad intravedere in lontananza i suoi genitori. La frase che lei gli rivolse poco dopo, lo incuriosì e non poco. Guardò la ragazza appena conosciuta come se cercasse di capire qualcosa in più da un semplice sguardo..cosa, ovviamente, più o meno impossibile.
Che fare, quindi? Fidarsi? Non fidarsi? Per quanto ne sapeva, avrebbe potuto essere anche un serial killer, esageratamente parlando. I suoi modi, comunque, erano stati gentili e da quello che aveva notato parlando con lei avevano qualche cosa in comune.
Era interessante, non poteva negarlo. Non poteva proprio negare di essere stato attratto poi dall'ultima sua frase, che aveva preso un ruolo fondamentale sulla sua decisione. Decisione che prese anche in merito al fatto che, senza tutto quello, probabilmente, si sarebbe annoiato con i suoi.
Ma quella era solo una piccola cosa che l'aveva convinto ad accettare la sua proposta. Di fatti, cercava un po' di avventura e credeva proprio che con la ragazza in questione..beh, la potesse finalmente avere.
Certo, forse era un po' giovane, ma credeva di avere di fronte a sé qualcuno di molto preparato (infondo, per entrare a lavorare nello zoo e nel ministero, un minimo di conoscenza si dovrebbe pur avere, no?) e probabilmente non avrebbe corso molti pericoli. Forse. O forse sì? Infondo era quello che lui cercava anche.
Ad ogni modo, erano quelli i motivi per cui aveva alla fin fine deciso di accettare la proposta della ragazza, bensì non la conoscesse a fondo. Non sapeva se avesse fatto bene o meno, ma in quel momento avrebbe dovuto pensare a come superare un altro ostacolo: i suoi genitori, posizionati poco più in là.
Non le disse di assecondarlo, perché credeva fosse già abbastanza ovvio di per sé che lo dovesse fare...sapeva fosse un'idea abbastanza, ma al momento non gliene venivano altre.
Mentire ai suoi, sarebbe stato facile. Non era la prima volta che lo faceva, ed ormai ci era abituato: non scorreva un buon rapporto tra lui e loro e quello da quando erano incominciati a mancare sempre di più dalla propria vita. Quella gita avrebbe dovuto essere una sorta di riconciliazione tra di loro, ma lui non ne era affatto convinto.
Non quando loro lo avevano ignorato per un paio d'anni, mettendo al primo posto il lavoro per tutto. A quel punto, Alexander aveva deciso di mettere al primo posto un po' di avventura piuttosto che stare con loro.

Ehi! Sono tornato!
Il ragazzo salutò entrambi, che, nel frattempo, si girarono verso loro due. Entrambi rivolsero un sorriso alla nuova ragazza, mentre delle occhiate gli facevano capire che era arrivato il momento di presentarla. Non c'era bisogno di alcuna parola, sapeva che gli avrebbero chiesto.
Si..Beh..Vi anticipo: mentre uscivo dal bagno, ho incontrato la mia..
Guardò la ragazza per un secondo, prima di dire una qualunque cosa: non avrebbe voluto perdersi la sua reazione, per nulla.
La mia nuova professoressa di Difesa Contro le Arti Oscure. Materia per cui ho fatto una lezione pochi giorni fa. Con lei vorrei discutere proprio di questo e di alcuni errori che ho fatto, però in privato: mi concedete un po' di tempo per parlarci?
Domandò il ragazzo, mentre li guardava negli occhi. Non si vergognava affatto che, quello che gli stava dicendo, fosse una menzogna. Per quanto gliene avevano detto loro, poi, figuriamoci. Il ragazzo aspettò con ansia una qualche parola loro, senza accennare a nessun cedimento.
Non sapeva per quanto lei avrebbe voluto trattenerlo, ma credeva che ''un po' di tempo'' fosse la giusta quantità che le sarebbe servita. Se avessero ritardato, allora avrebbe avuto la scusa pronta. E se avesse dovuto litigare con i suoi genitori, lo avrebbe fatto. Ne sarebbe valsa la pena, probabilmente. Lo sperava, più che altro. Per convincerli, contò sul fatto che loro due non si fossero informati poi tanto per quanto riguardava i suoi professori..o almeno, così credeva lui. Insomma, aspettava solamente una decisione e null'altro.
 
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view post Posted on 18/4/2016, 01:38
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Il ragazzino, pur tentando di non apparire troppo sfrontato, mostrava comunque una certa sicurezza in se stesso, certo, non aveva avuto l’ardire di credersi invincibile, ma già solo il fatto di poter anche solo sperare di spuntarla la diceva lunga e, in quel momento, quasi fu tentata di afferrarlo per un braccio e abbandonarlo in qualche sperduta foresta.
Cercò comunque di trattenersi, un bimbo scomparso allo zoo avrebbe messo in allarme l’intero staff e, per quella serie di sfortunati eventi, lei ci sarebbe finita di mezzo, vero che, se il fanciullo era scomparso, nessuno mai l’avrebbe trovato, ma non aveva voglia di iniziare quella caccia all’uomo senza speranza.

Credo mi preoccuperei più di altre creature, magari meno visibili, più difficili da individuare e che, malgrado la tua prontezza di riflessi, potrebbero far di te un sol boccone prima ancora che tu abbia il tempo di estrarre la bacchetta
Sorrise mentre pronunciava quelle parole, lo stava evidentemente prendendo in giro, forse poi nemmeno troppo, ma quella era l’impressione che voleva dare, in caso contrario la prima opzione, quella di smaterializzarlo, sarebbe stata di certo più adeguata.
Non replicò invece alla seconda affermazione del giovane, sembrava non essercene bisogno e l’ultima cosa che desiderava era mettersi a discutere con un ragazzino sull’importanza della teoria rispetto alla pratica, avrebbe decisamente lasciato quello sporco ingrato compito ai suoi docenti.
Mentre si avvicinavano, senza nemmeno aver ben chiaro il motivo che la stava spingendo a dimostrarsi così affabile con quel maghetto alle prime armi, decise di offrirgli l’avventura che tanto sembrava cercare, domandandosi se sarebbe stato così sprovveduto da cogliere l’occasione al volo senza valutare pro e contro.
Non ricevette risposta, ma non le fu necessaria, prima ancora che quella sceneggiata avesse inizio, già sapeva le intenzioni di Alexander, le aveva percepite tramite le sue emozioni, quelle variazioni, inudibili ad altri, nel suo battito cardiaco, il dubbio, l’eccitazione, la decisione.
Sorrise dunque soddisfatta mentre raggiungevano, finalmente, la loro destinazione, ora voleva davvero vedere come se la sarebbe cavata il giovane, che razza di scusa si sarebbe inventato per allontanarsi di nuovo? E con una perfetta sconosciuta tra l’altro.
Si rivolse a loro in modo abbastanza distaccato, come se non scorresse troppo buon sangue, ma questo, per lei, poteva anche essere un vantaggio, poi, prima di proseguire con le presentazioni, si voltò verso di lei, sembrava quasi una sfida, non cercava aiuto, né conferme, semplicemente voleva vedere come si sarebbe comportata.
A momenti le scappò una risata nel sentirsi introdurre come nuova docente di Difesa Contro le Arti Oscure, certo, di sicuro avrebbe ispirato fiducia, ma dato il luogo, forse, Cura delle Creature Magiche sarebbe stata più adatta.
Cercò a quel punto di darsi un tono abbastanza da docente, in realtà non aveva la più pallida idea di come fossero i professori di Hogwarts della nuova guardia, non era una cosa alla quale si era mai interessata, ma se davvero il giovanotto era convinto di poter far fessi i suoi con quella bugia, forse, non dovevano poi essere troppo informati nemmeno loro.

Buongiorno rivolse loro un cordiale saluto E’ un piacere incontrarvi evitò di presentarsi, va bene sfidare la sorte, ma meglio dare il minor numero di dettagli possibili, anche perchè, già così, non sembravano troppo convinti e si aspettava che opponessero resistenza, dopo tutto, sarebbe anche stato lecito.
La prima a prender la parola fu la madre che, educatamente, ricambiò il saluto prima di prendere il fanciullo da parte
Ci scusi, potremmo parlare un attimo con Alexander? quasi senza attendere una risposta lo invitò a seguirla, allontanandosi di qualche passo insieme al marito.
Ma certo che altro poteva rispondere? Attese quindi di sapere il responso sperando non la tirassero troppo per le lunghe.

Non puoi rimandare? il tono secco dell’uomo non lasciava dubbi sulla sua risposta, non credeva fosse il momento migliore Tuo padre e io tenevamo tanto a questa gita tutti insieme la madre sembrava invece più accondiscendente, anche se anche lei sembrava propensa a non concedergli un sì E’ proprio necessario? Magari alla tua insegnante va bene parlarne anche domani, quando sarete tornati a scuola
Su una cosa il ragazzino aveva avuto ragione, non avevano dubitato della veridicità delle sue parole, sembravano aver creduto a quella bugia, ma non aveva considerato il loro desiderio di passar del tempo insieme, magari non proprio per affetto, magari quello era solo un modo per ricordare al fanciullo che loro erano i suoi genitori e che lui doveva fare come loro dicevano, ma poco importava, se Alexander voleva davvero scoprire cosa intendesse la ragazza con quell’ultima frase, si sarebbe dovuto inventare qualcosa di convincente, qualcosa che li convincesse che non potevano aspettare o, se preferiva, mandarli a quel paese e far di testa sua.

 
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view post Posted on 18/4/2016, 19:21
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A quanto pareva, la scelta di portarsi la bacchetta, nonostante non potesse utilizzarla salvo inconvenienti lungo la strada; non era stata poi così sbagliata, soprattutto per il fatto che la situazione si stava svolgendo come mai lui avesse creduto prima di partire per lo zoo. Diede un'occhiata alla ragazza, lasciando poi perdere il discorso su ciò che avrebbe potuto incontrare in una foresta -seriously? Creature meno invisibili che avrebbero potuto far di lui un sol boccone prima ancora che avesse il tempo di estrarre la bacchetta?- evidentemente, lo stava prendendo in giro, dato che dopo aver finito di parlare, lei -non sapeva ancora il suo nome- aveva sorriso. Av Aveva altro a cui pensare, ad esempio, come convincere i propri genitori? Non credeva che tutto ciò che aveva detto li avrebbe convinti subito. Altrimenti, sarebbe stato fin troppo facile. Convincerli, però, di solito lo era. Ed era una cosa a cui Alexander era piuttosto abituato.
Quasi lo fece sorridere il modo in cui lei affrontò la cosa: di certo, era una cosa inaspettata anche per la ragazza appena conosciuta il modo in cui l'aveva presentata. Però, doveva ammettere che s'era giocato bene anche lei il ruolo da docente di Hogwarts, non rivelando né il nome né altri dettagli che avrebbero potuto far scoprire il tutto.
Ovviamente, la complicazione arrivò. Tutto ciò non sorprese Alexander, che, una volta chiamato dalla madre, la raggiunse.
Il tono secco del padre gli fece capire che lui era propenso ad un no, così come la madre, ma Alexander non si lasciò intimidire da tutto ciò.
Ci pensò su pochi secondi, avrebbe dovuto essere convincente, quindi meglio scegliere i termini giusti. Anche quella volta, però, avrebbe dovuto farsi supportare dalla ragazza.

Lo so, ma è ancora mattina. Abbiamo ancora tutta la giornata davanti per passare un po' di tempo insieme e con la professoressa, ci dovremmo mettere poco. Basterà solamente una mattinata, il pomeriggio e la sera staremo insieme, ve lo prometto. Ha dei risultati su un compito a cui io tengo molto. Quindi perché rimandare, se ho questa opportunità ora? Inoltre ad Hogwarts sono abbastanza impegnato, ed anche lei lo è. Incombono gli esami e non ho molto tempo per uscire dalla sala comune purtroppo..
Non sapeva quanto ci avrebbero messo, se poco o tanto, ma ciò poco gli importava. Deludere i propri genitori sarebbe stata una cosa che ad Alexander fregava poco e nulla: per quante volte l'avevano deluso loro nella sua vita da piccolo, quello era niente. Cercò di essere abbastanza convincente, mentre li guardava. Non sapeva ancora cosa gli aspettava e soprattutto se avesse potuto fidarsi della ragazza, ma ciò che gli aspettava lo elettrizzava parecchio.
Mentre era in attesa della risposta dei suoi genitori, Alexander guardò la ragazza: avrebbe avuto bisogno di un suo supporto se loro avessero accettato. Una cosa, però, era sicura: sarebbe andato con lei, nonostante tutto quello che avrebbero deciso i suoi genitori. Fossero andati per il no, avrebbe cercato una via secondaria........In uno zoo, d'altronde, era facile perdersi, no?
Passò comunque prima l'idea di convincere i propri genitori senza farli preoccupare, nonostante se lo meritassero per la loro assenza dalla propria vita.
 
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view post Posted on 24/4/2016, 15:18
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L’attesa iniziava decisamente a snervarla, che razza di idea le era venuta? Non poteva semplicemente tornarsene a casa e prepararsi per la lunga notte che l’attendeva? Fu quindi quasi tentata di interrompere il quadretto familiare per congedarsi, ma mossi i primi passi, cambiò idea, avrebbe provato ad aiutare il ragazzino a togliersi da quell’impiccio.
Non volevo rovinare la vostra gita allo zoo disse educatamente rivolgendosi ai due adulti e posando una mano sulla spalla del giovane mago Se è un problema possiamo tranquillamente rimandare, capisco le vostre remore, anche se, volevo cogliere l’occasione per dare a vostro figlio l’opportunità di alzare la sua media scolastica e, sotto la supervisione di un adulto responsabile dovette trattenersi dal ridere autodefinendosi in quel modo lo zoo può offrire molte opportunità in tal senso
Non sapeva se li avrebbe convinti, ma quale genitore avrebbe precluso al figlio tale opportunità? Pochi, davvero pochi e sperava che quei due non rientrassero in tale categoria.
Li vide lanciarsi più di qualche occhiata, apparentemente combattuti sul da farsi, da una parte sembravano non voler perdere la loro autorità sul ragazzino, dall’altra, l’idea che proprio lui, quello che loro in più di un’occasione avevano messo da parte, godesse di tali attenzioni da parte di un docente, pareva riempirli d’orgoglio.
Alla fine, la madre sospirò, ma fu il padre, in tono autoritario e solenne a parlare
Se ritiene che questo scapestrato possa fare qualcosa di buono...è tutto suo...magari impara davvero qualcosa si rivolse poi al figlio Non voglio sorprese strane, vedi di non farci vergognare, la strada di casa la conosci, noi ce ne andiamo
Di sicuro quei due non avrebbero vinto il premio simpatia, ormai era palese che il loro interesse per il ragazzo era quasi nullo, ma, fortunatamente, quel distacco emotivo sembrava giocare a suo vantaggio.
Vi ringrazio, sono sicura non vi deluderà non sapeva esattamente come stessero le cose, ma il modo in cui si erano rivolti a lui, doveva ammetterlo, le aveva dato fastidio.
Senza aggiungere altro si allontanarono in direzione dell’uscita, li guardò andare via, leggermente perplessa e spiazzata, poi si rivolse verso il ragazzino
Famigliola felice vedo il tono era palesemente ironico e, per una volta, l’intento era proprio quello di farsi gli affari del giovane, ogni dettaglio sarebbe stato importante.
Aveva già constatato la tenenza di Alexander a parlare liberamente, sperava che lo facesse anche in quell’occasione, in caso contrario non avrebbe avuto problemi ad essere meno discreta.
Si guardò intorno, cercando di decidere il da farsi, ma, forse, almeno per il momento, avrebbe lasciato la scelta al suo ospite
Tralasciando i draghi, magari veniamo a trovarli più tardi, c’è altro che potrebbe attirare la tua attenzione? non dubitava che avrebbe rivolto la sua curiosità comunque verso qualche animale pericoloso, tutti erano attratti dal pericolo Ah, quasi dimenticavo, io sono Selene se dovevano trascorrere qualche ora insieme, conoscere almeno i rispettivi nomi era il minimo.

 
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view post Posted on 24/4/2016, 17:28
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Non sapeva se era stato abbastanza convincente o meno, ma di una cosa era sicuro: serviva l'intervento della ragazza per cercare di rendere tutto il più reale possibile. Lei sembrò quasi leggerlo nella mente ed intervenne a favore suo, anche se, inizialmente, non sembrava così. Alexander non poteva fare altro che annuire, soddisfatto, mentre la ragazza appena conosciuta si professava un qualcosa che in realtà non era. Doveva ammettere che lei stesse giocando abbastanza bene quella parte ed evidentemente non era la prima volta che cercava di imbrogliare qualcuno.
Dopo che lei finì di parlare i due dovettero ancora aspettare un bel po' prima di ricevere una risposta dai suoi genitori, che nel frattempo si lanciavano delle occhiate, un po' incerti sul da farsi.
Una volta che finalmente suo padre decise di parlare, Alexander rivolse loro un falso mezzo sorriso, tanto per cerare di sembrare riconoscente nei loro confronti, quando in realtà non lo era affatto.
La decisione che aveva preso poteva sembrare abbastanza ovvia, e il Serpeverde sapeva che sarebbe stato così facile convincerli: d'altronde, tenevano poco al figlio e ogni occasione era buona per ''liberarsi'' di lui. E Alexander..beh, ad Alexander ormai non fregava più molto delle loro decisioni..Non riconosceva la loro autorità, nonostante fossero i propri genitori. Doveva la sua educazione solamente ad una figura, quella di John, suo maestro da una vita.
Proprio per quello, quando se ne andarono, Alexander non li salutò neanche con uno sguardo. Le parole del padre non lo lasciarono perplesso, anzi, tutt'altro: se le aspettava e non era un problema, al massimo sarebbe tornato a casa a piedi o avrebbe preso qualche mezzo di trasporto. Aveva avuto un po' di fortuna nel fatto che lo zoo fosse distante solamente qualche oretta dalla sua abitazione e si ricordasse la strada di ritorno.
La situazione probabilmente non era neanche sfuggita alla sua nuova conoscente, che aveva commentato con una frase alquanto ironica ciò che era appena successo.

Più felice di così si muore, non credi? Probabilmente in poche parole che ci siamo scambiati, tu hai già capito tutto.
Le disse il ragazzino, sorridendole. Non credeva che le avrebbe detto null'altro, d'altronde, lei stessa avrebbe potuto comprendere la situazione. Se non l'aveva già fatto. Ad ogni modo, lui non era uno che parlava di sé e della sua famiglia molto facilmente, ma non perché le cose non andassero bene. Semplicemente perché non era un ragazzo che amava parlare di ciò che lo riguardava. In quel senso, era piuttosto riservato; mentre per le altre cose, definirlo espansivo era piuttosto poco.
Mmmh..Non credo siano delle creature che siano presenti nello zoo, anzi, toglierei il credo, ma oltre ai Draghi le creature che più mi interessano sono i Licantropi.
Ci fu un secondo di pausa, prima che lui aggiungesse qualcos'altro alle sue parole.
Si, beh, tutte creature che non sono pericolose, vero?
Domandò il ragazzino, ridacchiando.
Da quando ho saputo di loro grazie al mio maestro, mi sono subito incuriosito; anche se, devo ammettere, non so se sono reali o meno. Per quanto riguarda altre creature presenti nello zoo..Mmh..direi che no, oltre i draghi non me ne interessano. Forse solo i Thestral.
Affermò poco dopo, dando uno sguardo alla ragazza che si presentò con il nome di Selene. Le sorrise nuovamente quando finalmente si presentò: si era accorto che poco prima lei non gli avesse detto nulla, ma non glielo aveva ricordato perché non avrebbe voluto sembrare scortese.
 
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37 replies since 7/3/2016, 23:45   591 views
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