Non solo il corpo ha bisogno di cibo, Mike, il tuo pranzo

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view post Posted on 18/1/2016, 00:03

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*Uno degli ultimi giorni di vacanze stava trascorrendo senza che nulla di entusiasmante avvenisse, non era giusto che cose del genere accadessero, soprattutto quando giorni del genere non si sarebbero ripetuti mai più. Alzò lo sguardo scrutando con i grandi occhi azzurri quel limpido cielo di fine inverno, il sole cominciava a combattere con i suoi raggi sempre più caldi il freddo tipico di quella stagione e presto la vita sarebbe tornata ad inondare Hogwarts e dintorni: le rondini che svolazzano alte nel cielo, gli alberi e i campi in fiore, i pelosi e teneri animali che escono da un lungo letargo. Tutto sarebbe tornato più stupendo e meraviglioso di quanto non lo fosse prima, perché dopo un lungo inverno la primavera sembra la sola cosa di cui si può avere bisogno per vivere felicemente.
Non avrebbe trascorso la giornata rinchiusa in quel castello, nossignore, ci si poteva scommettere. Si preparò in un lampo, il bisogno di respirare aria fresca si faceva largo a gomitate fra i suoi sentimenti rendendola ansiosa di uscire da quelle mura. Intascò qualche soldino, fece un po' di coccole al tanto amato gatto e finalmente uscì. Corse, com'era suo solito fare, corse per le scale e per i corridoi, e corse fino ad arrivare in giardino. La prima boccata d'aria fresca le invase i polmoni facendole bruciare la gola, riprese fiato inspirando profondamente e, con calma, s'incamminò per chissà dove.
Era mattino quando era partita, ed ora era sicuramente ora di pranzo, ma anche se non lo fosse stato lei aveva fame, e per Giove se avrebbe colmato il suo appetito! Si diede una rapida occhiata attorno, era arrivata a Diagon Alley, sarebbe stato bello sapere come sarebbe tornata indietro, ma ora aveva una questione prioritaria da risolvere: il cibo! Il suo fiuto da mastino la indirizzò in un attimo verso un locale, il Paiolo Magico, beh, magico o meno, se vendeva cose da mangiare quello era il posto giusto per lei. Prese un profondo respiro e si incamminò con convinzione verso il locale.
Entrando dalla porticina sotto l'insegna un miscuglio di profumi le pervase i sensi, molte delle fragranze disperse nell'aria erano a lei familiari, ma non mancavano quelle note sconosciute ed intriganti di pietanze al suo palato del tutto nuove. Non perse tempo e rapidamente, dopo aver individuato un tavolo vuoto sulla sinistra, non troppo distante dalla porta, prese posto ed assaporò intensamente quel momento, attendendo sempre più intensamente ogni singolo secondo il momento in cui si sarebbe riempita lo stomaco.*


Edited by Flammy Snowleaves - 18/1/2016, 00:56
 
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view post Posted on 20/1/2016, 00:37
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Mattinata intensa per Mike quel giorno; dopo essersi svegliato prima del solito per portare a termine alcuni acquisti utili al suo secondo anno, trascorrendo di fatto parecchio tempo in farmacia da Misurino e al Ghirigoro, si accorse che ormai era quasi giunta l’ora di pranzo, *Tanto vale trovare qualche locale in zona che affannarsi per tornare a casa e mangiare ad orari tardi ed improbabili* pensò in quel frangente, così, per la prima volta nella sua vita, avrebbe mangiato da solo a Diagon Alley.
Mosso da quel pensiero e dal desiderio di mettere qualcosa sotto i denti, cominciò a guardarsi curiosamente intorno, mentre con la mano destra, rigorosamente protetta da uno spesso guanto invernale, teneva la confezione di cartone contenente le preziose quanto pericolose fialette acquistate in precedenza.
La temperatura quel giorno rispecchiava quella tipica del periodo invernale; piuttosto rigida, con qualche sciagurata folata di vento che faceva rimpiangere al Serpeverde di aver scelto proprio quel giorno per le sue compere. Avvolto nella sua pesante giacca, avanzò per le vie di quel borgo, fermandosi di tanto in tanto ad ammirare le novità esposte nelle varie botteghe; non si poteva definire un amante dello shopping, ma ogni tanto in quel luoghi si poteva trovare qualcosa di utile. Non era infatti successo così poco prima in farmacia? Dopo aver notato un bell’esemplare di Crup ringhiare contro un rospo al Serraglio Stregato, si accorse di essere finalmente giunto al Paiolo Magico, una taverna-pub piuttosto famosa e frequentata da molti maghi, almeno secondo quanto gli era stato riferito da suo padre e da quanto aveva sentito in giro per la scuola.
Incuriosito dall’insegna, e spinto dai primi avvisagli della fame, decise di entrare. Come prima impressione Mike notò che locale aveva un certo stile, forse un po’ datato, ma tutto sommato carino e di suo gusto; purtroppo notò inoltre che, essendo quasi l’ora di punta per il pranzo, il locale risultava anche piuttosto affollata e i posti liberi erano limitati.
Prima che quei piacevoli ed interessanti profumi di cibi e di spezie provenienti dalla cucina lo catturassero, vide che l’unico tavolo completamente vuoto del locale si trovava sulla sinistra, vicino alla porta d’ingresso.
Inizialmente si indirizzò verso quella direzione, ma l’odore di pollo, di patate al forno e di focaccia era talmente intenso che, prima di andarsi a sedere, andò davanti al bancone per scorrere tutto il menù per immaginarsi ancora meglio quei succulenti piatti. Gli venne subito l’acquolina in bocca, e, felice per l’imminente e sostanzioso pranzo, si girò per andarsi a sedere al tavolo visto in precedenza.
Non fece in tempo a far qualche passo in quella direzione che… una ragazzina lo aveva anticipato!
Aveva i capelli rossi e sembrava piuttosto giovane.. anche l’altezza gli faceva pensare che potesse avere 10-11 anni circa.
*Mannaggia! E ora?? Che fare?* non vi erano infatti altri tavoli completamente liberi, certo, qualche posto qua e la c’era, ma dove andare?
Indeciso sul da farsi avanzò ancora di qualche passo guardandosi intorno con sguardo perplesso.

*Che sia da sola? Le chiedo se posso sedermi? Magari è con la sua famiglia? Che fareee?* pensò in quel momento, compiendo qualche altro breve passo in avanti, sempre con il suo fidato sacchetto in mano *Devo star anche attento che non si rompa nessuna fialetta, sarebbe un disastro!*

 
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view post Posted on 22/1/2016, 20:49

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*Inspirò profondamente gli svariati profumi provenienti dalla cucina, si guardò attorno osservando gli altri clienti intenti a mangiare al fine di farsi un'idea su cosa ordinare. Stava scrutando attentamente il locale quando notò un ragazzo che, apparentemente, la stava guardando, cercò di convincersi che era solo un'impressione ma poi quest'ultimo cominciò ad avanzare verso di lei, fermarsi, guardarla, e riprendere tutto dall'inizio. Abbassò lo sguardo mordendosi il labbro, si stava innervosendo, ma allo stesso tempo era curiosa di scoprire cosa stesse cercando di fare il giovane, che, probabilmente, non era molto più grande di lei. Alzò con discrezione lo sguardo, guardandolo di sfuggita, molto probabilmente era uno studente di Hogwarts, anzi lo era quasi sicuramente, come quasi sicuramente era anche almeno al secondo anno, se non al terzo. Riprese a domandarsi cosa un ragazzo più grande di lei potesse volere in una taverna, si guardò attorno nuovamente e una lucina in fondo al tunnel le illuminò la strada. So era seduta nell'unico tavolo libero! Chissà che in realtà non fosse già stato occupato dal ragazzo o che non volesse semplicemente sedersi con lei. Questo pensiero la rassicurò ma allo stesso tempo la fece sentire vagamente in colpa causandole uno dei suoi tanti attacchi improvvisi di rossore estremo. Cercò di mantenere la calma respirando profondamente, dopotutto era solo un ragazzo come tanti, nessun problema. Si sistemò per bene sulla sedia e notò che una seconda figura si dirigeva verso di lei, che stesse venendo a prendere l'ordinazione? Sperò che il ragazzo arrivasse in tempo per prendere anche la sua, se le intenzioni che aveva erano quelle ipotizzate dalla bambina. Si sforzò di sorridere ad entrambe le figure e, quando finalmente il 'cameriere' arrivò al suo tavolo, il ragazzo era ormai abbastanza vicino da poter ordinare a sua volta. Gli lanciò un'occhiata come a dirgli 'se non ti sbrigherai dovrai aspettare ancora tanto per mangiare' e gli venne spontaneo ridacchiare. Tornò a rivolgere l'attenzione alla seconda persona e, non avendo idea di cosa fosse possibile mangiare, chiese che le venisse illustrato il menù, magari sarebbe tornato utile anche al ragazzo.*
 
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view post Posted on 23/1/2016, 18:51
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Dopo aver dato un ultimo speranzoso sguardo in cerca di una tavolata libera all’interno del locale, Mike si rassegnò. Non ce n’erano proprio! D’istinto tornò a guardare davanti a sé, non accorgendosi, almeno non subito, che continuare a fissare ad intervalli regolari quella ragazza seduta a quel tavolo, il “suo”, forse non era il modo migliore per chiederle se c’era per caso un posto anche per lui. Effettivamente quella situazione lo mise inizialmente un po’ a disagio, non sapeva come iniziare la conversazione, come farle quella richiesta. Si maledì di essere andato a controllare subito il menù e di non aver prenotato un tavolo, ma ora, che poteva farci?
Cercando di far buon viso a quella situazione, inspirò profondamente per darsi coraggio prima di agire. Abbozzò un mezzo sorriso e nell’avvicinarsi ulteriormente vide che anche la ragazza lo stava osservando, sforzandosi di sorridere a sua volta.

*per lo meno mi ha notato, e non sembra che aspetti qualcuno, forse ti va bene… anche perché l’alternativa è mangiare con quel vecchio..* il suo sguardo andò per un istante verso un mago piuttosto anziano, dai vestiti logori che stava addentando brutalmente delle salsicce come se non mangiasse da un paio di giorni; solo l’idea lo disgustò.
Per non rimanere lì in piedi, e per non rischiare quella fine, si rivolse, finalmente, alla ragazza. Prima di parlarle, tuttavia, vide che anche la giovane lo stava osservando con una strana espressione sul volto, dandogli una sorta di occhiata che non riuscì a comprendere,
*mi avrà voluto dire o avvisare di qualcosa?* pensò mentre la vide ridacchiare; infine le chiese:
Ehm… non è che c’è un posto libero anche per me? O stai aspettando qualcuno? Stava quasi andando bene come inizio, tutto sommato. *forse un po’ più di gentilezza.. ma alla fine è anche lei piuttosto giovane, pare..* Mentre disse quelle parole, si accorse che una terza figura stava avanzando proprio in quella direzione *ecco lo sapevo! Aspettava qualcuno!* si voltò leggermente per farsi da parte, e intravide una ragazza (?), almeno così gli sembrò, con tutto il necessario per prendere le ordinazioni. Attese con ansia la risposta della giovane, se il tavolo fosse stato libero anche per lui, si sarebbe velocemente seduto di fronte a lei, accennando un piccolo sorriso in segno di ringraziamento, mentre con delicatezza, avrebbe posato la sua borsa degli acquisti.
Se così non fosse stato..beh, mestamente avrebbe chiesto ai garzoni del locale se c’era un posto a sedere libero anche per lui.

 
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view post Posted on 23/1/2016, 20:01

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Finalmente il ragazzo aveva deciso che avvicinarsi lentamente era la strada sbagliata. Sorrise di fronte alla sua insicurezza quando, subito dopo averle chiesto se il posto fosse libero o meno, si era allontanato di qualche passo vedendo arrivare la garzona. Si schiarì la voce prima di parlare, spesso il 5 chakra le giocava brutti scherzi, probabilmente il suo inconscio sapeva molto più di quanto non avrebbe potuto sapere lei conoscendo il ragazzo da più tempo (e non solo da qualche istante), in ogni caso voleva evitare la voce da vecchia strega col catarro. Le prime impressioni contano, contano eccome.

Certo, siediti pure se vuoi, nessun problema, anzi!

<chissà come andrà a finire, conoscendoti! Cerca di non spaventarlo, peste.>

Cinguettò allegramente rivolgendosi al ragazzo apparentemente timido. Alzò gli occhi al cielo lanciandosi un'occhiatina, quando, dopo qualche istante tornò alla ragazza, il panico la invase, credendo che il ragazzo avesse potuto interpretare quel suo atteggiamento rivolto nei suoi confronti. Si affrettò a sorridere dolcemente, gli occhi a lunetta e la bocca che sembrava occuparle l'intero viso parevano emanare una luce quasi accecante.
Rivolse la sua attenzione alla garzona, che nel frattempo stava elencando loro i piatti e i loro prezzi. La ragazza rimase a guardarla con gli occhi spalancati e la bocca leggermente socchiusa. la produzione di saliva delle sue ghiandole era aumentata esponenzialmente ora che oltre ai profumi immaginava anche i piatti.
'uh e ora cosa scelgo? Posso prendere un po' di tutto?! Io ho fame e questa roba sembra BUONA! '
<ehi, 'amica' vacci piano, ok? Primo, evita certe figuracce, secondo assolutamente no, richiesta rifiutata a pieni voti, terzo non fare il pozzo senza fondo, almeno non in pubblico.>

Sospirò mentre ripercorreva mentalmente gli svariati piatti elencati dalla ragazza e, anche non volendo, diede retta alla voce che la punzecchiava.


Beh, non so tu

Disse rivolgendosi in un primo momento al ragazzo

Ma io credo proprio che prenderò una focaccia ripiena con del pollo arrosto, un muffin ed una limonata.

Trillò rivolgendosi alla garzona e si preparò mentalmente ad accogliere a porte spalancate tutto quel cibo.
'Beh, dai, alla fine mi sono trattenuta.'
Disse fra sé e sé, fortunatamente questa volta nessuna risposta giunse dal profondo del suo pensiero, per un po' di tempo avrebbe potuto evitare di curarsi di quella fastidiosa presenza nella sua mente.
Ora rimaneva da concentrarsi sul ragazzo, lo osservò attentamente, forse un po' troppo, scosse leggermente la testa sfoderando un altro sorriso e, quando la garzona se ne andò, si rivolse a lui.


Beh, piacere! Mi chiamo Flammy, beh, in realtà sono gli altri a chiamarmi così, il mio nome sarebbe Flaminia... in ogni caso, tu sei?

Chiese al ragazzo ridacchiando, forse il particolare sul proprio nome poteva evitarlo, la metteva abbastanza a disagio, Flammy era decisamente meglio ed era più che sufficiente. Sentì le sue guanciotte riscaldarsi, ormai era d'obbligo arrossire ogni cinque minuti.
 
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view post Posted on 24/1/2016, 22:34
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Mike era ancora in piedi quando osservò la giovane ragazza seduta al tavolo sorridergli. Dopo quel gesto provò un senso di distensione, forse se l’era cavata meglio di quando previsto inizialmente; la vide poi schiarirsi la voce, probabilmente per rispondergli.
Certo, siediti pure se vuoi, nessun problema, anzi! La sentì dire. Senza farselo ripetere due volte si fiondò sulla sedia libera di fronte a lei e prese posto. Sistemo la sua borsa e guardò meglio quella che sarebbe stata la sua compagna di tavolata, per quel pranzo. *si decisamente è di uno o due anni più giovane, non può essere diversamente* pensò, mentre notava delle piccole lentiggini sparse qua e la sul suo volto, ma principalmente concentrate sul naso. Sembravano non starle troppo male.. ma, fu subito distolto da quell’accurata analisi dall’arrivo della gentile cameriera.
Lasciò ordinare prima la ragazza, mentre il suo pensiero era sempre più diretto verso il cibo e all’odore che proveniva dalle cucine. Nello scorgere l’espressione affamata della giovane, abbozzò d’istinto un sorriso
*manca solo che inizi a scendergli un rivolo di saliva lungo il mento e potrei scoppiare a ridere* cercò di trattenersi dal suo pensiero mentre la sentiva ordinare. *focaccia ripiena, pollo arrosto, muffin.. accidenti, deve esserci molto spazio in quel piccolo stomaco* si trovò a pensare divertito.
Era giunto finalmente il suo turno.

Io preferirei invece come primo piatto una pasta al sugo con cacio e basilico, ha un odorino fantasistico e sembra veramente delizioso!
Poi delle verdure alla grigia e delle patate al forno potrebbero andare bene..ah e da bere avete per caso del the alla pesca?
Chiese, sperando che in quel locale avessero i grandi bicchieroni in vetro con le cannucce.
Quando la garzona si allontanò, il giovane Serpeverde si trovò a pensare come sarebbe stato quel pranzo, allo stesso tavolo con quella ragazzina sconosciuta. Non era di certo un tipo espansivo, e se fosse stato per lui, probabilmente avrebbe trascorso il pranzo dosando al minimo le parole, limitandosi a proferire solo un paio di frasi fatte, giusto per non sembrare maleducato. In quel momento, mentre lui si stava concentrando sull’arredo e su quanto era disposto sul tavolo, si sentì stranamente osservato, quasi sotto esame da parte della ragazza, che poco dopo si presentò.

*e così si chiamava Flammy..o Flaminia? Come era meglio chiamarla?* sembrava piuttosto espansiva, con quel sorriso che, per quanto poteva interpretare lui, non era un semplice sorriso di circostanza. *..speriamo che il suo carattere non sia così incompatibile con il mio, in caso contrario..dovrò resistere solo un pranzo, ce la posso fare!* pensò mentre si apprestava a rispondere.
Ehm, beh grazie per il posto. Io sono Mike, Mike Tors Minotaus, disse con un certo orgoglio, per poi aggiungere; e frequento il secondo anno ad Hogwatrs, non so se la conosci.. effettivamente il suo non sembrava un volto conosciuto e visto che non sapeva la sua età, non sapeva dire con certezza se fosse già in età scolastica o meno.

 
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view post Posted on 17/2/2016, 16:29

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La ragazza ridacchiò divertita quando il suo nuovo compagno di cibo le chiese se conoscesse Hogwarts. Era abbastanza piccina per la sua età ma di per certo non poteva essere scambiata per una bambina di nove o dieci anni, sarebbe stato troppo anche per lei. suoi occhioni allegri scrutarono il locale alle spalle del ragazzo per poi spostarsi ai lati, analizzando maggiormente, più che l'ambiente stesso, le persone che lo stavano frequentando in quel momento. C'erano svariati maghi ed altrettante streghe sulla mezza età, alcuni sembravano divertirsi mentre altri avevano un'aria amareggiata, altri ancora si concentravano solo e completamente sul cibo, cosa che a lei capitava ... sempre! Deglutí per poi inspirare profondamente i profumi che riempivano la stanza, aveva una fame assurda e presto avrebbe cominciato a manifestarla tramite il suo comportamento: quando era affamata non collegava più il cervello ad altre parti del corpo se non al suo preziosissimo stomaco. Sorrise al ragazzo dopo aver scosso leggermente la testa per cercare di tenere sotto controllo il proprio appetito.

Si, si direi che la conosco. Sai frequento il I anno, credo sia normale che non ci siamo mai visti prima d'ora, il castello è immenso ed io sono una corvonero!

Disse tutto ciò con sicurezza, abbastanza rapidamente da sembrare una di quelle pubblicità babbane nelle quali sono lette le avvertenze di certi medicinali. Non mollò per un secondo solo il suo largo sorriso, che, con l'arrivo del cibo. sarebbe diventato davvero enorme. Voltò lo sguardo verso la cucina concentrandosi sulla porta, nella speranza che il suo pensiero potesse far apparire la cameriera con il cibo da loro ordinato. Chissà, se non si fosse presentata nei prossimi cinque minuti avrebbe avuto qualche problema, forse si sarebbe potuta infiltrare ad un altro tavolo rubando del cibo ai malcapitati, in quel piccolo corpo da undicenne aveva il presentimento che ci fossero qualche paia di stomaci in più.
 
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view post Posted on 27/2/2016, 21:35
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Dopo essersi presentato, il giovane Mike cercò di non fermarsi nel guardare per troppo tempo la giovane con la quale avrebbe dovuto condividere il tavolo per quel pranzo. Notò tuttavia i suoi grandi occhi blu osservare curiosamente alcuni dettagli che probabilmente si trovavano alla sue spalle; effettivamente il Paiolo, all’ora di punta, era un posto particolarmente interessante, basti pensare a tutti quei maghi e streghe che la frequentavano, a quel particolare mix di odori e di spezie che impernavano l’aria del locale..ambientale ben pulito, semplice ma allo stesso tempo accogliente.
Dopo un leggero sorriso, la giovane gli rispose con la sua veloce vocina esuberante:

..Sai frequento il I anno ..ed io sono una corvonero!..
Furono le informazioni che gli rimasero maggiormente impresse; e così anche lei era una studentessa di quella scuola! Effettivamente non gli sembrava di averla vista durante le lezioni o durante i compiti ma d’altronde, come aveva ammesso anche lei, il castello era talmente grande e così “popolato”, che, senza un evento o un incontro particolare, era impossibile ricordarsi tutti quei volti.
Iniziò a giochicchiare con la forchetta posata sul suo tovagliolo mentre analizzava quelle informazioni e cercava di trovare un’adeguata risposta; se la giovane Flaminia avesse voluto iniziare una conversazione di certo lui non si sarebbe opposto anche se, di suo, non avrebbe fatto il primo passo per non dimostrarsi invadente
*..d’altronde nemmeno la conosco* si disse, rinforzando la sua idea.
Ti pensavo più giovane.. riuscì a dirle in un primo momento con un tono piuttosto calmo, molto diverso dal suo. In un secondo momento, per mettersi maggiormente a suo agio, si alzò e, con relativa calma, iniziò a togliersi la sua pesante giacca invernale; era ormai all’interno del locale da un po’ di tempo e iniziava ad avvertire i primi segni del calore sul suo corpo.
Ora la ragazza avrebbe potuto notare il suo maglioncino verde argenteo, che avrebbe rivelato la sua casata di appartenenza.
Nel risedersi di fronte a lei provò a farsi raccontare qualcosa su di lei e sulla sua casata;
Una Corvonero.. e così frequenti spesso i piani alti del castello eh? Era una domanda retorica, ma successivamente aggiunse: Sai, mi sono sempre chiesto se all’interno della torre di Divinazione esistano luoghi interessanti... o curiosi, che meritano di essere frequentati di tanto in tanto...
Il suo era forse un tentativo per cercare di farsi raccontare qualche curiosità o qualche aneddoto accaduto in quei posti, o era solo un modo per scambiare due parole per far passare qualche minuto, in attesa dell'arrivo dei loro piatti?

 
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view post Posted on 6/4/2016, 06:48

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Il ragazzo si stava mettendo a proprio agio nel locale mentre lei ancora fissava la cucina con tutta la speranza che aveva affinché la cameriera si sbrigasse a portar loro da mangiare.
L'aveva osservato con la sola coda dell'occhio, ma questo era più che sufficiente, era capace di cogliere svariati movimenti, anche i più piccoli, pur senza fissare necessariamente il proprio sguardo da un soggetto all'altro. Com'era anche per i dettagli, spesso notava cose di cui gli altri nemmeno si erano accorti e altrettanto spesso erano proprio quelli che le rimanevano più impressi nella mente. Stava dilagando troppo con i suoi pensieri e il ragazzo aveva ripreso a parlare. Si voltò verso di lui ma ormai si era persa quella che sembrava essere una domanda, poco importava, se gli interessava avere una risposta avrebbe anche potuto domandargliela una seconda volta. Ora, però, aveva preso a parlare della Torre di Divinazione, la sua torre, o meglio, quella della sua casata. Effettivamente di cose interessanti ce n'erano parecchie un po' in tutta Hogwarts, ma di luoghi davvero speciali non ne conosceva, almeno non nella torre.


Beh, che dire, potresti avere occasione di frequentarla se finisci in punizione, ci sono ben due uffici dei professori, come saprai. E poi c'è, ovviamente, la guferia. Direi che è un bel posto, ma non così tanto da trascorrerci del tempo... tutte quelle piume e il pavimento è un lerciume... certo la vista è magnifica, ma quella un po' da tutte le torri, immagino. E poi la Sala Comune della mia casata.. sai, c'è una specie di passagg-.

Si bloccò di colpo, smettendo immediatamente di parlare. Non era sicura di poter rivelare l'esistenza di un passaggio segreto dietro la statua della fondatrice dei corvonero, e ancor meno di voler correre il rischio. Si guardò rapidamente attorno, notando la porta della cucina che dondolava insicura prima di spalancarsi lasciando intravedere la cameriera che portava loro il cibo, finalmente. Rapidamente riportò la sua attenzione verso il ragazzo, sperava non avrebbe indagato oltre, e soprattutto che non la ritenesse impazzita. Gli fece un cenno affinché si voltasse e vedesse anche lui il suo pasto arrivare, magari avrebbe pensato che la visione del cibo l'aveva interdetta. Si morse il labbro inferiore arrossendo leggermente, un'altra figuraccia con un altro serpeverde, era davvero magnifico! Chi l'avrebbe mai detto che sarebbe stata così impacciata nei confronti di quella casata e che, invece, avrebbe legato anche fin troppo con i grifondoro? Lei no di sicuro, questo era poco ma era una certezza che andava via via sgretolandosi. Fece un profondo respiro e alzò nuovamente lo sguardo, almeno ora poteva riempirsi lo stomaco.

OT
Ti chiedo davvero scusa per il vergognoso ritardo, si, soprattutto quello mentale. Vedrai che mi farò perdonare :shifty:
Anyway, direi che qualcuno (tu) dovrebbe chiamare il/la garzone/a


Edited by Flammy Snowleaves - 17/4/2016, 22:18
 
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view post Posted on 30/4/2016, 16:19
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La conoscenza è limitata, l'immaginazione abbraccia il mondo.

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Le cose nuove mettono sempre ansia. Il suo primissimo lavoro nel Mondo Magico: non era esattamente come fare da babysitter ai nipotini del vicino ma non era neanche di tutta quella complessità che poteva immaginare. Fare la cameriera infondo rientrava ancora nelle cose che considerava normali. Menù e clientela era meglio lasciarli da parte.
Tirò un lungo respiro al suo primo giorno di lavoro. Due ragazzini erano entrati nella locanda e la neo-cameriera sorrise immancabilmente pensando che dopotutto qualche vantaggio c'era. Avrebbe avuto l'occasione di rivedere e incontrare volti a lei famigliari, com'era anche quello della ragazzina appena entrata.
*Siamo proprio sicuri sia un vantaggio? quella ragazzina pagherebbe per vedere una gaffes fatta dalla sua prefetta..e ricordarmela per il resto della mia esistenza* No, non ci aveva pensato, ma di certo la presenza di Flam non le avrebbe fatto cambiare idea. Così prese tranquillamente a pulire il bancone.
Jenifer osservò i due mentre si accaparravano il tavolo e alla fine sedevano insieme. Osservare le persone l'aveva sempre incuriosita. Espressioni facciali, piccoli gesti, modo di relazionarsi e improvvisamente pensò che molti avrebbero avuto difficoltà a condividere un pasto con qualcuno che non conoscono. Forse lei stessa avrebbe fatto parte di quelle categoria, poi inspiegabilmente qualcosa era cambiato. Qualcuno le aveva dato fiducia, le avevano dato un compito per il quale stare nell'angolo in disparte era il modo peggiore per svolgerlo, così i suoi meri sorrisi d'occasione dovevano essere a disposizione di tutti insieme alla cordialità. Le persone ad Hogwarts l'avevano cambiata, aiutata a crescere forse, ma restando sempre sui passi che aveva deciso per se stessa.
Finì di passare lo straccio sul bancone. La magia velocizzava quel genere di compiti, ma a volte perdersi nelle piccole cose, come le pulizie, aiutava a dar sfogo ai pensieri. Ripose tutto al suo posto, lavò le mani e recuperando il blocchetto con una piuma autoinchiostrante si diresse verso il tavolo.
Un sorriso ad entrambi. Chiese le ordinazioni rivolgendo uno sguardo prima a lui e poi a Flam. Accentuò il sorriso rivolto alla sua concasata. Lei fu la prima ad ordinare, nonostante fosse in compagnia l'appetito di Flam non si smentì. Con un sorrisetto appuntò il tutto e sparì nuovamente.
Il tempo di preparare le ordinazioni e fu nuovamente da loro. «Ecco a voi, buon appetito!» Il sorriso un po' forzato mentre posava le pietanze sul tavolo. L'equilibrio non era mai stato il suo forte, ma non aveva rotto nulla, quindi tutto sommato poteva dire che se la stesse cavando bene.


Mike (13 falci):
- Pasta al sugo con cacio e basilico - (8 falci) - risana 10 punti Salute
- Verdure alla grigia - (2 falci) - risana 3 punti Salute
- Patate al forno o fritte - (2 falci) - risana 3 punti Salute
- Tè - (1 falci) - risana 2 punti Salute

Flam (1 galeone e 2 falci):
- Focaccia ripiena - (6 falci) - risana 7 punti Salute
- Pollo arrosto - (9 falci) - risana 10 punti Salute
- Muffin - (3 falci) - risana 1 punti Salute
- Limonata - (1 falci) - risana 2 punti Salute



Edited by Arklys - 30/4/2016, 17:43
 
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