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| Finalmente il ragazzo aveva deciso che avvicinarsi lentamente era la strada sbagliata. Sorrise di fronte alla sua insicurezza quando, subito dopo averle chiesto se il posto fosse libero o meno, si era allontanato di qualche passo vedendo arrivare la garzona. Si schiarì la voce prima di parlare, spesso il 5 chakra le giocava brutti scherzi, probabilmente il suo inconscio sapeva molto più di quanto non avrebbe potuto sapere lei conoscendo il ragazzo da più tempo (e non solo da qualche istante), in ogni caso voleva evitare la voce da vecchia strega col catarro. Le prime impressioni contano, contano eccome.
Certo, siediti pure se vuoi, nessun problema, anzi!
<chissà come andrà a finire, conoscendoti! Cerca di non spaventarlo, peste.>
Cinguettò allegramente rivolgendosi al ragazzo apparentemente timido. Alzò gli occhi al cielo lanciandosi un'occhiatina, quando, dopo qualche istante tornò alla ragazza, il panico la invase, credendo che il ragazzo avesse potuto interpretare quel suo atteggiamento rivolto nei suoi confronti. Si affrettò a sorridere dolcemente, gli occhi a lunetta e la bocca che sembrava occuparle l'intero viso parevano emanare una luce quasi accecante. Rivolse la sua attenzione alla garzona, che nel frattempo stava elencando loro i piatti e i loro prezzi. La ragazza rimase a guardarla con gli occhi spalancati e la bocca leggermente socchiusa. la produzione di saliva delle sue ghiandole era aumentata esponenzialmente ora che oltre ai profumi immaginava anche i piatti. 'uh e ora cosa scelgo? Posso prendere un po' di tutto?! Io ho fame e questa roba sembra BUONA! ' <ehi, 'amica' vacci piano, ok? Primo, evita certe figuracce, secondo assolutamente no, richiesta rifiutata a pieni voti, terzo non fare il pozzo senza fondo, almeno non in pubblico.>
Sospirò mentre ripercorreva mentalmente gli svariati piatti elencati dalla ragazza e, anche non volendo, diede retta alla voce che la punzecchiava.
Beh, non so tu
Disse rivolgendosi in un primo momento al ragazzo
Ma io credo proprio che prenderò una focaccia ripiena con del pollo arrosto, un muffin ed una limonata.
Trillò rivolgendosi alla garzona e si preparò mentalmente ad accogliere a porte spalancate tutto quel cibo. 'Beh, dai, alla fine mi sono trattenuta.' Disse fra sé e sé, fortunatamente questa volta nessuna risposta giunse dal profondo del suo pensiero, per un po' di tempo avrebbe potuto evitare di curarsi di quella fastidiosa presenza nella sua mente. Ora rimaneva da concentrarsi sul ragazzo, lo osservò attentamente, forse un po' troppo, scosse leggermente la testa sfoderando un altro sorriso e, quando la garzona se ne andò, si rivolse a lui.
Beh, piacere! Mi chiamo Flammy, beh, in realtà sono gli altri a chiamarmi così, il mio nome sarebbe Flaminia... in ogni caso, tu sei?
Chiese al ragazzo ridacchiando, forse il particolare sul proprio nome poteva evitarlo, la metteva abbastanza a disagio, Flammy era decisamente meglio ed era più che sufficiente. Sentì le sue guanciotte riscaldarsi, ormai era d'obbligo arrossire ogni cinque minuti.
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