| Ormai le giornate ad Hogwarts iniziavano a susseguirsi in un modo quasi straziante: sveglia, colazione, lezioni, pranzo, pausa di poche ore, lezioni, cena ed infine dritti in dormitorio per un coprifuoco forzato. Come si può immaginare l'ultima parte di quella lista era la più odiata, controllata e, se fatto con premeditazione e/o ingegno, la più evitata. Certo per essere uno del primo anno non potevo pretendere di poter gironzolare libero per la scuola come se nulla fosse, tuttavia quel coprifuoco forzato non mi andava a genio, un pò per la mia natura libertina e un pò per via del poco tempo che l'itinere scolastico scandiva, le poche ore libere erano di pomeriggio e se si voleva avere una media più che buona bisogna usarle per studiare, sicché il tempo libero era in realtà un coltello a doppio taglio. Non potevo rovinarmi la media, ci tenevo ad avere buoni voti così non rimase che lavorare sul coprifuoco, era l'unico sistema per ritagliarsi del vero e proprio "Tempo libero". Fu proprio di sera dopo la cena che decisi di provarci, c'era il rischio di essere beccati da un caposcuola, i vari prefetti o gli insegnanti, così inizialmente mi mossi insieme alla folta folla che si incamminava verso i dormitori, poi individuai un corridoi laterale che non era sorvegliato da nessuno, mi girai dietro repentinamente e controllai che non ci fosse nessuna presenza dedita alla sorveglianza, così fu, nessuno era nei paraggi ed anzi il più vicino era parecchio lontano e distratto da una faida Grifondoro-Serpeverde. Colsi l'attimo e mi staccai da quella mandria in direzione del corridoio, subito dopo mi rifugiai dietro ad una statua ed aspettai, tuttavia tirai fuori la bacchetta dalla tasca e mi chinai a terra, se qualcuno fosse giunto avrei finto che la bacchetta fosse caduta a terra e ne stessi controllando la condizione. Era un piano sciocco ma per via della mia eta avrebbe funzionato appieno, chi mai avrebbe dubitato di un ragazzino di 11? Figurarsi poi se un controllore non sarebbe caduto nella mia farsa, era un attore molto bravo non solo nel timbro della voce ma anche nelle mimetiche facciali. Fortunatamente non dovetti mettermi alla prova, tutto andò liscio, aspettai di udire gli ultimi passi allontanarsi dalla zona per poi alzarmi in piedi ed avviarmi a passo lungo e svelto verso la torre di astronomia. Molte cose poterono andar storte ma una serie fortunata di eventi favorì me portandomi a destinazione, ovviamente prendendo tutte le precauzioni possibili e muovendomi con cautela. Notai che la torre era deserta, un silenzio disarmante si alternava al rumore di brezze che passavano indifferente da una finestra a l'altra della torre, così per precauzione mi mossi furtivo e solamente quando il rumore del vento copriva il rumore dei miei passi. Arrivato in cima entrai nell'Aula di Divinazione con gran curiosità, era da un pò di giorni che volevo entrarci dentro, il potere di vedere il futuro era per me un ossessione.Entrai con cautela sperando che nessuno fosse di guardia, controllato per bene mi avvicinai poi ad una delle tante sfere che erano collocate su un tavolo a forma ovale, ne presi una in mano ed uscii dalla stanza. C'erano tanti oggetti che potevano essere usati nella divinazione ma la mia unica conoscenza dell'argomento - del quale ero molto ignorante- era proprio la sfera, nel mondo dei babbani era usata nelle favole per vedere il futuro. Con il cuore balzante dalla curiosità la strinsi fra le mani sperando di vedere qualcosa, mi concentrai con tutto me stesso e dopo qualche secondo chiusi anche gli occhi nell'inutile convinzione che mi avrebbe fatto concentrare di più; tuttavia la forza usata nella presa unita all'eccessiva levigatezza della sfera portarono alla caduta della stessa dalle mie mani, per un attimo il cuore mi andò in gola, se la sfera si fosse rotta avrebbe sicuramente creato un rumore non indifferente e avrei perso punti per aver rotto un oggetto della scuola più il coprifuoco. In un attimo di panico e disperazione allungai il piede usandolo per attutire l'impatto, la cosa funzionò ma la sfera rotolò in avanti verso le scale, ancora nel panico non trovai la forza per fare un balzo e prenderla, la seguii unicamente con lo sguardo mentre essa giunse dinnanzi al primo gradino della discesa, se avesse percorso tutte le scale sicuramente sarei stato individuato da qualcuno. *MALEDIZIONE! MALEDETTA SFERA, FERMATI! ACCIDENTI!* Proprio mentre pensai a ciò la sfera iniziò la sua discesa, il rumore che fece cadendo non fu tanto forte ma appena avrebbe preso velocità non avrei avuto via di scampo, fu solo in quel momento che realizzai che non potevo evitare quella disfatta. L'unico che poteva salvarmi era a quel punto la fortuna o il destino.. *Sono fottuto* Pensai disperato.
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