| Era tardo pomeriggio quando il cielo precedentemente azzurro e privo di nuvole decise di lasciar spazio a uno dei primi temporali autunnali. La pioggia imperversava violentemente sul castello di Hogwarts e su tutti i suoi abitanti, i quali, rintanati tra le calde mura delle proprie Sale Comuni, non si sognavano neppure di prendere una boccata d'aria... Nessuno, tranne lei. Una giovane Serpeverde era sgattaiolata rapidamente fuori dai sotterranei, nascosta da un lungo mantello nero, col cappuccio a celarle il volto. Lasciò il castello un'oretta prima di cena e del successivo scoccare del coprifuoco, rendendosi conto di dover fare presto ritorno. Si rifugiò nella Guferia, scivolando un paio di volte sui gradini logori e fradici, per poi sfilarsi il mantello e lasciarlo ad asciugare al riparo dall'acqua piovana. Poi prese piuma e pergamena, poggiandosi al davanzale della finestra diroccata e accarezzando lievemente il piumaggio di una civetta delle nevi. Non sapeva esattamente cosa avrebbe dovuto scrivere alla nonna. In effetti, non voleva raccontarle nulla di particolare. Era arrivata a Hogwarts da pochi giorni, aveva fatto conoscenza con le compagne di stanza e frequentato le prime lezioni... tutto perfettamente nella norma, così come tutti, a casa, si sarebbero aspettati. Dopo aver sbuffato un paio di volte e aver ticchettato con la punta della piuma sulla pergamena, Drew Logan iniziò a scribacchiare qualche frase priva di enfasi, sottolineando quanto si trovasse bene in quel castello. Ben sapendo, in verità. che non erano quelle le cose che interessavano alla sua famiglia. Il fatto di essere finita tra le serpi era, probabilmente, l'unica cosa che poteva avere un minimo di valore, fino a quel momento. Il passo successivo sarebbe stato quello di portare onore alla famiglia dei Logan. Onore... bleah! Sussurrò appena, prima di lasciare da parte piuma e pergamena e concentrarsi ad accarezzare la civetta che, stranamente, pareva apprezzare le attenzioni donatele dalla ragazza. Drew sorrise all'animaletto, poggiando il mento sulla mano destra e lanciando un'occhiata al panorama. Hogwarts le piaceva in fondo, non poteva davvero lamentarsi. Avrebbe creduto molto più complesso e doloroso il distacco da casa ma, sorprendentemente, le venne più facile di quanto aveva immaginato. Aveva vissuto per undici lunghi anni sotto lo stretto e ferreo controllo di sua nonna: non un attimo di libertà, non una decisione che fosse sua, nulla di tutto questo. In compenso, però, le era stato concesso di non pensare alle conseguenze delle sue azioni. Non sapeva in verità cosa le dispiacesse meno. Un tuono la distrasse da quei pensieri e fece spaventare la civetta che stava accarezzando, spingendola a spiccare il volo per raggiungere il proprio nido. La verde-argento, invece, rimase in quello stesso punto, seguendo con lo sguardo l'animale e pensando che, forse, avrebbe potuto persino trovarsi bene in quella gabbia di matti. Quanto meno sono in buona compagnia.
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