Era passato molto tempo da quando il dottor Hannibal Lecter riuscì ad evadere dalla sistemazione temporanea che l'FBI aveva adibito per lui durante il trasferimento dal Manicomio Criminale Statale di Baltimora a Memphis.
Ne era passato molto, anche se meno, dall'ultima volta che era stato avvistato e riconosciuto in America, due anni per l'esattezza. Quella notte di due anni prima, nella dimora estiva di Paul Krendler ove aveva avuto modo di vedere ed avvicinare per l'ultima volta l'agente speciale Clarice Starling, la stessa che aveva fatto di tutto per fermarlo ma non vi era riuscita. Capitava spesso allo psichiatra di tornare indietro nel tempo e ricordare quella stessa donna che era cresciuta, seppur a distanza, sotto i suoi occhi. Clarice Starling era diventata il nuovo obbiettivo di Lecter da anni ormai, specialmente dopo che lei gli aveva salvato la vita impedendo che la vendetta partorita dalla mente malata di Mason Verger, trovasse esito positivo.
Si era ripromesso di ricambiare il favore, di seguire il proprio istinto, la propria curiosità, il proprio interesse che lo spingevano unicamente verso di lei e verso la sua grinta, mostrarle un nuovo punto di vista della vita, un nuovo modo per comprendere la sua persona. Ma per riuscirci avrebbe dovuto percorrere una strada lunga, tortuosa, complessa. Clarice non era Will Graham, Clarice non era una sua paziente, Clarice non era capace d'essere manleabile sotto le sue mani come creta molle, avrebbe dovuto pazientare per arrivare nella sua interiorità più profonda e guidare lei stessa a conoscerla ed accettarla.
Hannibal Lecter era sempre stato un uomo amante della propria libertà e del piacere di godersela nei modi che più erano da lui graditi. Aveva trovato un'ottima sistemazione da qualche mese in una piccola periferia non troppo lontana da un noto centro città. Nessuno aveva potuto riconoscerlo, era abbastanza lontano ma sufficientemente vicino all'America per poter essere sempre aggiornato circa le novità e gli spostamenti dell'FBI.
Come di consueto lo psichiatra ogni mattiva leggeva sempre i giornali di cronaca, ascoltava i notiziari principali per non essere impreparato e, casualmente o forse no, di imbatté in diversi annunci, spesso ripetuti, scritti da un certo 'Nomade senza meta'.
Il dottore sapeva che Will Graham, tre anni prima della sua evasione, aveva portato avanti delle indagini sul caso de 'Il Lupo Mannaro', indagini per le quali chiese anche il suo supporto ma che si rivelarono poi inutili, dato che Francis Dolarhyde, il killer in questione, pareva essere riuscito a salvarsi facendo sparire ogni sua traccia.
Lecter si era sempre chiesto, dopo la sua evasione se il 'Giovane Pellegrino', così lui aveva deciso di battezzarlo, avrebbe cercato di mettersi in contatto con lui, magari tramite gli annunci dei giornali, o messaggi. Nulla di fatto. Lo psichiatra pensò di essersi addirittura perso qualcosa, difficile dato il suo occhio sempre attento al dettaglio, infatti quel giorno non ebbe dubbi: riconobbe lo stile, riconobbe il messaggio, riconobbe i codici celati da poche mirate lettere. Francis Dolarhyde stava comunicando al dottor Lecter il suo indirizzo. Aveva specificato tutto: Stato, città, via, numero.
Il dignor D. era stato molto scaltro, sapeva che solo Lecter avrebbe colto e sapeva che solo Lecter si sarebbe presentato puntuale all'appuntamento, non ci mise molto a raccogliere poche cose in una valigia per mettersi in viaggio, infondo non era troppo lontano da dove si era sistemato sotto la copertura di Alfred Madigan.
Era una sera di fine estate il giorno in cui Francis Dolarhyde aveva fissato il tanto atteso appuntamento al quale probabilmente sperava Lecter si sarebbe presentato. Quest'ultimo non mancò, infatti. Si trovava di fronte ad un'enorme abitazione, una villa, per l'esattezza. Ricordava che anche l'abitazione della defunta nonna del giovane pellegrino, ora probabilmente non èiù tanto giovane, era vasta ed immensa, così la descrivevano i giornali.
Dopo essersi guardato un po' attorno, Lecter suonò il tasto del campanello, un po' bagnato per l'umidità, sentendo poco dopo un suono sordo venire da dentro l'abitazione.
L'avrebbe accolto, era solo questione di minuti. Era curioso di conoscere di persona il grande Drago Rosso.