La Serpe Allegra, Negozio di Pozioni

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Oliver Brior
view post Posted on 29/1/2017, 12:51 by: Oliver Brior
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Ah, povero Jasdel. Non avrebbe apprezzato di certo quell'informazione, lui che per primo si era infatuato del cugino di Thalia durante i festeggiamenti del Natale passato. Ma Oliver non avrebbe fatto da orrido messaggero, avrebbe taciuto come se niente fosse, d'altronde era valido il motto "ambasciator non porta pena". «Una nuova fiamma, dici? Una Strega che ha conosciuto sul campo di lavoro oppure una mamma drago degna di tale nome?» Non era il massimo della battuta, lo stesso Oliver avrebbe potuto affermarlo. Non padroneggiava l'ironia allo stesso modo di Elijia, suo cugino, e sebbene il Grifondoro tentasse di prendere in giro l'altro, spesso dicendo che il suo stile di divertimento fosse piuttosto spicciolo, comprendeva che il proprio, al contrario, fosse vano. Ma si augurava di rubare comunque un sorriso all'amica accanto. I suoi pensieri si rivolsero per un istante alla figura di un altro familiare, Jasdel Brior, fratello di Elijia nonché il suo esatto opposto. Per certi versi, il Mago in questione era molto più simile ad Oliver di quanto entrambi potessero credere. Dediti al galateo, rispettosi del protocollo in ogni sua norma, di sicuro impeccabili in qualsiasi contesto, anche durante una passeggiata nelle viscere sempre più buie di Nocturn Alley. Però, si ritrovò a considerare il Caposcuola, la differenza fra lui e Jasdel riguardava esattamente lo spirito avventato, l'idea di voler infrangere regole della vita in generale, piuttosto che dell'eleganza. Oliver non aveva impiegato neanche un secondo di più nella sua decisione di visitare la Serpe Allegra, senza conoscerne la vera ubicazione ad eccezione del luogo così ampio nel quale era capitombolato. Jasdel non avrebbe mai agito alla stessa maniera, a dispetto di Oliver, infatti, la sua razionalità governava il cuore. E poi, non bisognava dimenticarlo, nelle vene dello studente di Hogwarts scorreva il sangue indomito del ramo materno, spagnolo di nome e caliente di fatto. Sorrise, distogliendo rapidamente lo sguardo dal vassoio pieno di unghie e da altre barattoli colmi di sostanze poco ortodosse. Si era quasi spinto verso la donna dietro la bancarella, forse con l'intenzione di chiederle qualcosa di più, magari l'informazione per raggiungere il negozio di suo interesse. Fortunatamente il discorso con Thalia stava continuando e, stringendo la bacchetta, Oliver ritornò a concentrarsi su quelle corde. «Paura, Moran? Ti piacerebbe*» L'arma in legno d'Abete, però, fu stretta con più vigore. Oliver si domandò di quale armamento fosse dotato in quel momento. Facendo mente locale, nelle borsa a tracolla che aveva alla cintura, attaccata con delle fibbie in pelle, c'erano un sacchetto di Metropolvere, un Detonatore Abbindolante, il suo inseparabile Corno Vichingo - che poco sarebbe stato utile, in assenza di creature magiche vere e proprie - e il peluche a forma di leone che avrebbe fatto addormentare chiunque con un solo spruzzo della Polvere Dormiente di cui era costituito. Non era preparato per alcuna battaglia, non di certo come avrebbe voluto, ma l'adrenalina avvampò alla vista di più di un banchetto, adesso. «Comunque, Elijia sta cercando di scalare le gerarchie del Ministero, il fatto che sia così giovane, appena maggiorenne, non aiuta moltissimo. Vogliono esperienza, prove, qualche qualifica concreta rispetto ad una manciata di M.A.G.O. e G.U.F.O., giustamente. Però si sta impegnando, adesso lavora come tirocinante nell'ambito della Magiquestura, non so bene cosa faccia né dove sia, in quale ufficio intendo... ma gli piace, gli piace molto. Ha sempre desiderato diventare un giudice del Wizengamot, chissà. Lo vedresti a spedire colpevoli a destra e a man-» Si fermò non appena un uomo entrò nella loro visuale. Parve biascicare qualcosa, ma ad Oliver non fu del tutto chiaro, forse voleva vendere uno dei suoi barattoli putrescenti? Scosse il capo, nascondendo la bacchetta in basso, pronto a sferzare l'aria se fosse accaduto qualcosa di spiacevole. Che brutto posto, che brutto posto. Attese una qualsiasi reazione, prima di poter procedere. Poco distante, una porta seminascosta sembrava attirare l'attenzione per la sua singolare semplicità rispetto alle altre bancarelle nei dintorni. Erano arrivati, forse?


*E via con la seconda, giuro l'ultima! :ihih:
 
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