La Serpe Allegra, Negozio di Pozioni

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Thalia Moran
view post Posted on 28/1/2017, 14:11 by: Thalia Moran
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You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

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Scheda Thalia J. Moran

Conosceva Oliver da troppo tempo per poter anche solo sperare che il giovane Caposcuola potesse frenare l'entusiasmo di fronte ad una serie infinita di episodi divertenti, o presunti tali, avvenuti all'interno della sua Sala Comune. Non sarebbero stati comunque un segreto, Fiona - sua sorella - avrebbe provveduto a raccontarle tutto alla prima occasione disponibile il che, a conti fatti, le garantiva di restare al passo con i pettegolezzi in circolazione.
Non che le importasse molto, a dire il vero, la conoscenza assoluta di quanto accadesse in quel periodo tra le mura del Castello, ma era sempre un bene che sua sorella si confidasse con lei.
Cercò di non deludere Oliver, ridacchiando di tanto in tanto, mentre entrambi percorrevano la centrale via acciottolata del Villaggio. Sarebbe stato a dir poco scortese da parte sua non reagire a quel modo, come se quelle parole non le interessassero affatto.

«Non credi di essere stato troppo severo con quel ragazzino?» chiese, in un mezzo sorriso, conscia del fatto che Oliver sapesse svolgere i propri compiti egregiamente. Osava solamente immaginare che cosa volesse dire rivestire quel ruolo, rimanere vigile su chiunque ed ogni cosa praticamente in ogni momento.
Probabilmente, si disse, quel pomeriggio era l'unico momento libero che Oliver potesse desiderare di avere; soffocò la seconda domanda che, per un istante, avrebbe voluto pronunciare e, invece di profferir parola si chiuse in un rispettoso silenzio, restando in ascolto.

«A proposito di caos...» mormorò poco dopo «...mi auguro che Fiona si stia comportando bene. Non mi stupirei di sentire voci su chissà quale diavoleria ad opera di mia sorella.»
Rise, questa volta, spostando una ciocca vermiglia dal volto. Il vento soffiava nella loro direzione, scostando di continuo i lunghi capelli rossi, impedendole di vedere dove metteva i piedi.
«Ed in ogni caso, ti accorgerai più avanti di che cosa parlo. Fiona è un vulcano. Altro che Pozione Incendiaria.» il riferimento al biglietto ricevuto quella mattina era palese ed era certa che Oliver avrebbe colto l'ironia della frase. Aveva accolto Lady nella Sala Comune, proprio di fronte al caminetto e sotto lo sguardo vigile di Tosca. Era un esemplare splendido, il piumaggio di un candido bianco e lo sguardo attento ed espressivo. In virtù della confidenza con il suo padrone, si era permessa di premiare il volatile con un Biscottino che, di norma, sarebbe spettato a Clio, ma in fondo era certa che la sua civetta, al sicuro in Guferia, non avrebbe provato troppo rancore per quel gesto.
L'insegna di Madama Piediburro e il profumo per ambienti che aleggiava in quel locale invasero il suo campo visivo e stesero il suo povero olfatto, costringendola a starnutire un paio di volte.

*Odio questo posto. Lo detesto.*
Per quanto i suoi sentimenti verso quel luogo fossero ben noti, si limitò a sorridere alla proprietaria del locale. Già una volta si erano intrattenuti con lei, per trenta minuti di pura sofferenza a suo dire, prima di recarsi al compleanno di Helen, a Londra.
«Signor Brior, lei mi sottovaluta.» esclamò con un tono falsamente offeso, portando una mano al petto e assumendo un espressione altrettanto sorpresa. Con l'altra si preparò a raccogliere una manciata di Polvere dal sacchetto che lui le porgeva. Dopodiché, prese posto all'interno del focolare e, gettando la polvere verde su di sé, enunciò a chiare lettere il nome del sobborgo magico di Londra.
«Diagon Alley!»


Eccomi, possiamo procedere :fru:

 
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