Perdooono, perdooono, perdooono...

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  1. Krasin
     
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    Da : image


    Caterina Caselli nasce a Modena il 10 aprile 1946...

    "Perdooono, perdooono, perdooono...", e in quei momenti tutti si accorgono che aveva ragione Paolo Conte: sembra di risentire la voce familiare di una che stende la biancheria sul balcone di casa, giovane arzdora con l' ottimismo ancora nell' anima.


    N.D.R : L'arzdora in Emilia-Romagna, ma soprattutto in Romagna, era (...e' ancora) la padrona di casa: la moglie-mamma-nonna che governava la casa, governava il marito, i figli, i nipoti, etc, preparava "il rancio" (da mangiare),...e teneva la cassa (i soldi). Questo, nelle campagne. A mezzogiorno l' arzdora suonava "il battacchio"...come nei film western (quasi) e tutta la sua tribu', marito figli, etc. che lavoravano nei campi, lasciavano il lavoro e venivano a mangiare.
    L' arzdora era una donna forte, grande lavoratrice, dotata di enorme buon senso...e che conosceva la vita. Se es. un giovane maschietto della famiglia-tribų le diceva: " mamma oggi non posso andare a lavorare, sono stanco...stō poco bene..." l' arzdora lo guardava bene negli occhi e gli rispondeva: " figlio mio, vā a lavorare e fatti meno seghe": l' arzdora aveva capito...Erano (...ci sono ancora) donne immense.

    Nel caso di Caterina Caselli, Berselli l'ha definita "giovane arzdora" per il carattere esplosivo, per niente intimidito, coraggioso, urlante, ottimistico verso la vita, caratteristico proprio delle giovani arzdore romagnole..che poi negli anni acquisivano anche una grande saggezza che andava ad unirsi ad un innato buon senso contadino. Erano (...ci sono ancora) donne immense.

    Come Letizia. Un paragone che non fā una piega.
     
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  2. Solitario*
     
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    CITAZIONE (Krasin @ 10/3/2007, 12:41)
    Da : image


    Caterina Caselli nasce a Modena il 10 aprile 1946...

    "Perdooono, perdooono, perdooono...", e in quei momenti tutti si accorgono che aveva ragione Paolo Conte: sembra di risentire la voce familiare di una che stende la biancheria sul balcone di casa, giovane arzdora con l' ottimismo ancora nell' anima.


    N.D.R : L'arzdora in Emilia-Romagna, ma soprattutto in Romagna, era (...e' ancora) la padrona di casa: la moglie-mamma-nonna che governava la casa, governava il marito, i figli, i nipoti, etc, preparava "il rancio" (da mangiare),...e teneva la cassa (i soldi). Questo, nelle campagne. A mezzogiorno l' arzdora suonava "il battacchio"...come nei film western (quasi) e tutta la sua tribu', marito figli, etc. che lavoravano nei campi, lasciavano il lavoro e venivano a mangiare.
    L' arzdora era una donna forte, grande lavoratrice, dotata di enorme buon senso...e che conosceva la vita. Se es. un giovane maschietto della famiglia-tribų le diceva: " mamma oggi non posso andare a lavorare, sono stanco...stō poco bene..." l' arzdora lo guardava bene negli occhi e gli rispondeva: " figlio mio, vā a lavorare e fatti meno seghe": l' arzdora aveva capito...Erano (...ci sono ancora) donne immense.

    Nel caso di Caterina Caselli, Berselli l'ha definita "giovane arzdora" per il carattere esplosivo, per niente intimidito, coraggioso, urlante, ottimistico verso la vita, caratteristico proprio delle giovani arzdore romagnole..che poi negli anni acquisivano anche una grande saggezza che andava ad unirsi ad un innato buon senso contadino. Erano (...ci sono ancora) donne immense.

    Come Letizia. Un paragone che non fā una piega.

    Tu immensa a Letizia non lo devi dire...
    Non te lo consento!
    Al massimo puoi dire " un po' forte". :)
     
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  3. schmit
     
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    :P :D :wub:

    grāzie krāsin...
     
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2 replies since 10/3/2007, 12:41   144 views
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