Ancora un po’ intontito dal passaggio segreto, stretto e pieno di insidie, dietro il quadro, non appena uscì alla luce delle torce poste sul pianerottolo del piano, Alexander poté prendere coscienza di non essere giunto al quarto piano, ma un piano sotto, piano dell’Aula di Incantesimi. Stupido pensiero, ma per un momento pensò che quelle persone che aveva davanti non fossero studenti o appartenenti a nessuna categoria della scuola. La mente si illuminò sulla situazione quando vide brillare la spilla di uno dei due con il riflesso di un torica vicino, era il prefetto di Corvonero. Alexander non lo conosceva, ma era sicuro che due su tre fossero studenti in quel pianerottolo. Il terzo, doveva per forza essere un docente, anche perché nessuno studente, anche del settimo anno, usava un linguaggio così aulico e particolare. Che forse doveva chiedere l’identità a quella persona? Lo avrebbe fatto il prefetto, in fondo aveva più possibilità di non finire in presidenza per aver chiesto notizie su un professore di Hogwarts. Uno dei due, il prefetto, rispose all’esclamazione di dissenso di Alexander. Non gli rivolse neanche lo sguardo, il Corvonero era fisso su quell’individuo che, vicino alle scale, concentrava su di sé l’attenzione di tutti. Beh, la mia era un’affermazione non c’era bisogno che rispondessi con tono sarcastico Non era da carattere di Alexander attaccare o sottolineare l’atteggiamento della persona che gli si trovava davanti, ma quel Prefetto, con quel tono, non fece altro che suscitare e istigare quell’Alexander, che non era più il pacifico di una volta. Istigato, Alexander si calmò quando il Docente di Cura delle Creature Magiche, dopo essersi presentato, intraprese un discorso col prefetto. Bennet, cognome della preside nonché ‘capo’ della casata Grifondoro, si sentì quasi onorato che da tanti cognomi di professori e personaggi importanti in quella scuola, fu fatto proprio quello della sua Capocasa. Beh, ripensandoci era la preside di Hogwarts. Questo è il terzo piano, riconoscono il quadro che ogni mattinata mi osserva quando vado in Aula Incantesimi Quasi ironico, quasi volendo sdrammatizzare la situazione, rispose al docente, anche se la sua domanda ‘forse’ non era riferita direttamente a lui. Non appena concluse la frase si sentì quasi fulminato dal quadro nominato, che Alexander preferì ignorare per evitare morti improvvise dovute a scatti d’ira.
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