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VINTAGE TOPIC 14, Ma i comics, secondo voi...

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james not jemas
view post Posted on 22/1/2014, 15:07




Altro mercoledì e altra corsa di Vintage Topic, oggi un po' diverso dal solito ;)

Diverso perché tratterà un argomento più... diciamo... sui generis dato che parlerà di fumetti, ma di fumetti... da fare.
Ebbene si, come mi venne in mente nel lontano 2004 ripropongo un topic in cui vi invito a "giocare all'EIC" oppure al CEO se non addirittura al supervisore o all'autore :w:

Che ne pensate?



James not Jemas (08.10.2004):
CITAZIONE
Non so se è lo spazio giusto, non so se questo topic è ridondante rispetto a quanto discusso nei mesi precedenti, ma mi interessava sentire come la pensate circa questo argomento:
Come dovrebbe nascere, come dovrebbe essere gestito, come dovrebbero articolarsi le dinamiche tra supervisore, sceneggiatore, disegnatore (e via discorrendo)???

Come dovrebbero collocarsi figure come CEO (presidente) oppure EIC nel lavoro creativo?

Come avreste gestito all'inizio dei '90 il "caso Claremont" piuttosto che l'anno passato il "caso Morrison" solo per fare due esempi.

E' giusto che un autore abbia totale campo libero nei confronti della continuity o del personaggio stesso (esempio estremo Alan Moore che scrive la "storia definitiva" dell'Uomo Ragno) decretandone però la fine?

Ci possono essere delle eccezioni?

Come la vedete???

CapPixel:
CITAZIONE
CITAZIONE
Come dovrebbe nascere, come dovrebbe essere gestito, come dovrebbero articolarsi le dinamiche tra supervisore, sceneggiatore, disegnatore (e via discorrendo)???

Come dovrebbero collocarsi figure come CEO (presidente) oppure EIC nel lavoro creativo?


E' molto semplice... ognuno dovrebbe "limitarsi" a fare il suo lavoro.
Gli autori "creano", in collaborazione stretta. Il supervisore "supervisiona", controlla che il tutto riesca bene, corregge, nel caso richiama gli autori su qualcosa che non va bene.

CEO e EIC fanno il loro lavoro e non entrano nel merito della parte creativa, se non in casi estremi. Fine.

CITAZIONE
E' giusto che un autore abbia totale campo libero nei confronti della continuity o del personaggio stesso (esempio estremo Alan Moore che scrive la "storia definitiva" dell'Uomo Ragno) decretandone però la fine?


No.
Altrimenti quello non sarebbe più l'Uomo Ragno, ma, chessò, l'Uomo Aracnide. O l'Uomo Arachide. In ogni caso non credo proprio che Alan Moore ignorerebbe la continuity.

CITAZIONE
Ci possono essere delle eccezioni?


No. Per le eccezioni ci sono What If's ed Elseworlds, nel caso.

The Lawyer:
CITAZIONE
CITAZIONE (james not jemas @ 8/10/2004, 14:30)
Non so se è lo spazio giusto, non so se questo topic è ridondante rispetto a quanto discusso nei mesi precedenti, ma mi interessava sentire come la pensate circa questo argomento:
Come dovrebbe nascere, come dovrebbe essere gestito, come dovrebbero articolarsi le dinamiche tra supervisore, sceneggiatore, disegnatore (e via discorrendo)???

Come dovrebbero collocarsi figure come CEO (presidente) oppure EIC nel lavoro creativo?


Direttive generali e chiare.
Ammettere ed in che percentuali la violenza ed il sesso?
Lo spazio per gli autori e per gli editors: autori totalmente liberi o meri esecutori di linee narrative e trame costruite (non rittoccate o guidate dall'Editor)?


CITAZIONE
Come avreste gestito all'inizio dei '90 il "caso Claremont" piuttosto che l'anno passato il "caso Morrison" solo per fare due esempi.



Stai parlando di una mia perversione, una delle classiche con cui mi addormento!!

CLAREMONT
Ovviamente avrei deciso di far pendere la bilancia a favore di CCL, silurando Harras e rimettendoci Ann Nocenti O - in subordine - ridimensionando Harras dicendogli chiaramente fino a che punto si doveva-poteva spingere.
In generale l'editor non deve essere solo quello che corregge gli errori di continuity, ma non può riscrivere o scrivere in maniera mediata una testata: un 25% delle bellissime idee che CCL aveva necessitavano di essere riadattate o rifinate, ma il resto era tutto oro che avrebbe dovuto essere lasciato pubblicare. Le trame ben si potevano conciliare anche col Testamento di Magneto (ma qua il discorso si fa più complicato ed intricato ........... )
Claremont sarebbe dovuto rimanere sulle due testate degli X-Men, avrei riconfermato le gerarchie tra scrittori (CCL Plotmaster) ed avrei vincolato di più ai contratti gli autori-disegnatori, in modo da tenere Jim Lee con CCL almeno fino al # 20 (il mio sogno è che l'UXM # 300 che CCL aveva in mente dovesse essere disegnato da Jimbo); Larry Hama avrebbe dovuto scrivere il suo Wolverine o svincolato dalla continuity, o con la continuity sua adattata alle storie di Claremont e comunque non avrebbe dovuto mettere naso nelle origini di Wolverine (personalmente anche Arma-X di BWS avrebbe dovuto vedere X-Chris a metterci naso).

MORRISON
Avrei lasciato spazio a Lui, nel senso che gli avrei lasciato fare storie con più coraggio (come desiderava), ma parimenti avrei corretto alcune cose, prima fra tutti l'outing mutante.
Chuck che faceva outing ... bene, ma non tutti gli X-Men ... Wolverine, Ciclope, Bishop, Tempesta, Sage ed altri dovevano mantenerei l loro stato segreto, para-resistenza-terroristico classico.
Anche il ritorno ai costumi l'avrei fatto tenendo molto più conto della mediazione operata da Larroca su XXM.

CITAZIONE
E' giusto che un autore abbia totale campo libero nei confronti della continuity o del personaggio stesso (esempio estremo Alan Moore che scrive la "storia definitiva" dell'Uomo Ragno) decretandone però la fine?


SI e NO.
Gli abusi di continuity come le storie attuali di Amazing Spider-Man sono ignobili quanto e come la Saga del Clone e pure i passi indietro che la Marvel ha voluto dopo Grant-X.
Poi bisogna capire cosa si dice mano libera e su "quali personaggi": Morrison ha avuto una giusta possibilità di mediazione ma anche qualche vncolo perchè lavorava sui personaggi 616.
Chi ha voluto più le mani libere, come Ellis sui F4 ha lavorato sulle versioni Ultimate.

Ne parlerò ancora ....

James not Jemas:
CITAZIONE
CITAZIONE
E' molto semplice... ognuno dovrebbe "limitarsi" a fare il suo lavoro.


CITAZIONE
Direttive generali e chiare.
Ammettere ed in che percentuali la violenza ed il sesso?
Lo spazio per gli autori e per gli editors: autori totalmente liberi o meri esecutori di linee narrative e trame costruite (non rittoccate o guidate dall'Editor)?


Ho quotato entrambi in quanto la vediamo allo stesso modo, in sintesi nessuna ingerenza CONDIZIONE ESSENZIALE, ed una cosa che reputo giusta e sacrosanta: lo spazio, da subito marcare e delimitare i rispettivi spazi.
I capoccia hanno il potere di fissare le regole, ma dopo ANCHE LORO DEVONO RISPETTARLE ( piccola divagazione forse off topic come non reputo in alcuni casi non abbia fatto Jemas con Morrison ed al suo esordio Dan Buckley con Ultimates).

The Rainman:
CITAZIONE
in molti casi l'editor deve anche andare a caccia di talenti e di storie da proporre al pubblico!
Per esempio se io editore di fumetti voglio pubblicare un prodotto con determinate caratteristiche chiedo all'editor di curare questo prodotto andando a scegliere anche lo scrittore più adatto!quindi l'editor acquista maggior responsabilità rispetto ad uno che si occupa,che ne so,di Green Lantern(non è per sminuire nessuno,sia chiaro)!
Ovvio che Harras,Powers e Jemas hanno barato con chi assoldavano e si trovano a gestire prodotti che esistavano già prima che arrivassero magari scritte da gente tipo Claremont!
Bisogna definire i ruoli e basta dire che l'editor fa anche il plotter!

rain

Albyrinth:
CITAZIONE
Penso che il lavoro di un EIC sia sostanzialmente quello di dare delle linee guida semplici ed efficaci da seguire, di supervisionare l'aspetto globale del parco pubblicazioni ed ovviamente quello di gestire i rapporti con gli autori. Una volta stabilite le linee guida dovrebbe lasciare fare agli autori, intervenendo solo in casi estremi come, chesso', Garth Ennis che fa una storia dell'Uomo Ragno che stupra vecchiette. Ah, tra i suoi compiti ci sarebbe anche quello di trovare degli editor bravi e capaci...

e-Sabretooth:
CITAZIONE
l'unico caso in cui qualcuno diverso da scrittore e disegnatore può intervenire sulla storia è nel caso appnto bisognasse seguire una continuity più ampia, vuoi per la preparazione e coordinazione del crossover di turno, vuoi per mostrare le ripercussioni di eventi che non possono passare inosservati (scesa di Asgard su NY, distruzione di Genosha, invasione a Madripoor, esplosione demografica dei mutanti -strano come Spidey o i vendicatori non ne stiano incontrando a migliaia-)....
e ovviamente richiamare su castronerie e errori degli autori...

Kamandi:
CITAZIONE
Parliamo di un editore tipo Marvel, con una library proprietaria di personaggi, oppure di un editore alla Umanoidi Associati, per statuto basato sul concetto di creator-ownership?

Nel caso Marvel, un E-i-C che lasci gli artisti procedere per conto loro è un inetto. Crea solo confusione, distrugge un patrimonio di proprietà intellettuali, in ultima istanza non apporta nessun beneficio alla storia della narrativa grafica.

Gli artisti, per loro natura, sono anarchici e refrattari a ben lavorare in un ambiente di universi fittizi coesi in continuity come la Marvel. Le eccezioni di talenti capaci di gestire creatività e regole letterarie superimposte [gente come Alan Moore o Grant Morrison] sono rare.

Per tutti gli altri è necessario un E-i-C onnipresente, con una schiera di editors da una parte in grado di dare del proprio, dall'altra allineati e ben consci della follia di remare contro.

Già è stato accennato, poi, alla fondamentale funzione di ricerca del "nuovo" delegata agli E-i-C.

Jim Shooter è stato in questo senso l'E-i-C ideale, così come lo era Stan durante gli anni '50 [negli anni '60 scriveva quasi tutto lui, quindi come supervisore di sè stesso è un modello poco pertinente]. In casa National, i migliori E-i-C sono stati Max Gaines, Julius Schwartz, per certi versi Weisinger e di recente la Berger.

I peggiori E-i-C, invece, sono sempre stati gli artisti puri, come Infantino e oggi Quesada. I pessimi risultati commerciali fanno da epitaffio alle loro dissenate gestioni [le conseguenze peraltro vengono di solito subite dai successori; cfr: DC Implosion 1978].

Vero Kamandi

The Lawyer:
CITAZIONE
Ok, ma allora converrai che la questione si trasmette intorno al modello di controllo che gli E-I-C e gli altri editors devono avere, i protocolli con cui eventuali conflitti sono risolti e le linee su cosa privilegiare.
In questo modo però ritorna anche la questione dello spazio creativo che si deve dare all'autore, che per me rimane sempre un'esigenza significativa da rispettare.

Kamandi:
CITAZIONE
CITAZIONE (The Lawyer @ 9/10/2004, 18:17)
In questo modo però ritorna anche la questione dello spazio creativo che si deve dare all'autore, che per me rimane sempre un'esigenza significativa da rispettare.

1) Stiamo parlando della Marvel tradizionale, giusto? Perchè se parliamo di Vertigo o di Casterman è ovvio che il ruolo dell'E-i-C cambia...

2) Al momento l'E-i-C Marvel in carica decide le trame in base a quanto scandalo e irritazione provochino nel suo staff: colgo facce inorridite al solo pensiero... splendido, vuol dire che farà polverone, quindi procediamo... [cfr: intervista di ieri a Newsarama, quando si parla di Strac/Sins Past]. Qui più che di spazi creativi dobbiamo parlare di cessi creativi.

Vero Kamandi
 
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