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VINTAGE TOPIC 05, Lupo Ferito, traduzioni a confronto.

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james not jemas
view post Posted on 30/10/2013, 08:55




Come ogni mercoledì che si rispetti, da un po' di tempo a questa parte, si rinnova l'appuntamento con "Vintage Topic" a firma dei sommi e impareggiabili Lawyer e HPL.
Il tema della "contesa" intellettuale è davvero succoso: mettere a confronto -con opportuni aggiustamenti- due traduzioni di uno dei caposaldi della produzione clarememontiana cioè la grande storia Lupo Ferito.

Topic "in là con gli anni" del 15.05.2003 che potete leggere integralmente cliccando qui.

Dopo la lettura, ovviamente, a voi :)



Lawyer & H.P.L.

CITAZIONE
“LUPO FERITO”: DUE TRADUZIONI A CONFRONTO

di Pietro “H.P.L.” Meroni, with a lil’ help from Fabio “The Lawyer” Zavatarelli

Venerdì.
Esce il volume antologico dei Classici del Fumetto di Repubblica dedicato agli X-Men.
Con ottima scelta editoriale, contiene anche la sempre splendida “Lupo Ferito” di Claremont/Windsor-Smith, in una nuova traduzione di Antonella d’Acerno. Sia io che Fabio ne restiamo colpiti: molti dialoghi, molte parole, sembrano avere un altro sapore; assumere un senso forse migliore, o forse peggiore.
Perchè “Lupo Ferito”, nonostante il disegno pre-raffaellita di BWS ne sia una parte essenziale, vive di parole. Vive di dialoghi, vive delle didascalie di monologo interiore di Lady Yuriko, così joyciane; vive degli irresistibili chiacchericci di Katie Powers, e delle poche, secche parole di Logan. Proprio per questo allora, forse, può essere interessante confrontare direttamente le due versioni (la prima è uscita su Gli Incredibili X-Men Star Comics n° 19 del febbraio 1992), tenendo sempre presente l’originale claremontiano.
Perchè “Lupo Ferito” è una di quelle storie che si legge, e si rilegge, e si rilegge, e si rilegge, e si rilegge ….. ancora, ancora, ancora, ancora …….. come una canzone ascoltata fino a consumare il nastro.
Poi ….. Umberto Eco ha appena pubblicato un saggio sulla traduzione: potevamo forse noi della X-Men ML/X-Men World CF restare indietro?

Una piccola premessa.
Ogni amante degli X-Men italiano dovrebbe avere un santino di Pier Paolo Ronchetti di fianco al monitor. Forse più di Lupoi e Scatasta, è suo il merito di aver reso la complessa prosa claremontiana accessibile al pubblico, senza impoverirla, senza tradirla, passando dalla angolosa freddezza dell’inglese alla morbidezza dell’italiano, mantenendone le cadenze, la profondità e soprattutto la coerenza. Tutti gli X-Men della Star Comics, a parte alcune eccezioni (dove Ronchetti non era presente) parlano sempre con la stessa lingua, le stesse espressioni. E poi, ha coniato lui “zucchina” e “dolcezza”!

Iniziamo il nostro confronto proprio dalla prima vignetta.

L’INSEGNA.
Il testo originale così dice: “The Body Shop – We’ll make a new your”
Ronchetti traduce: “Corpario - E sarete una persona nuova!”.
D’Acerno traduce: “Body Shop - Rinnoveremo il vostro look”.
“Body Shop” è ormai un termine comune anche in italiano, forse nel 1992 meno. Tuttavia, se la d’Acerno sceglie di tradurre anche lo slogan come se si trattasse di un negozio di bellezza, quasi con intenti ironici, decisamente Ronchetti, pur mantenendo la stessa impostazione, arriva più vicino all’essenza della storia, è più incisivo e persino più ironico, se solo facciamo cadere gli occhi su Lady Yuriko subito sotto. A voler essere pignoli, forse la traduzione più vicina avrebbe dovuto sintetizzare le diverse frasi in questa “Body Shop – Vi renderemo una persona nuova”.

Andiamo avanti. Pagina 3, i pensieri di Spirale.
Il testo originale così dice: “How Amusing – to desire that which was never really your, this so called ‘humanity’. To dream of regaining it through the murder of another. And, lastly, to dance with the devil, believing you will spin away with your soul intact and untained”.
Ronchetti: “Divertente. Desiderare ciò che non si è mai posseduto, la cosiddetta ‘umanità’, sognare di acquistarla mediante l’omicidio di un altro. E infine, di farla in barba al diavolo, credendo di poterne uscire con l’anima intatta e incontaminata”.
D’Acerno: “E’ strano. Desiderare ciò che non è mai stato davvero tuo ... questa cosiddetta ‘umanità’. Sognare di riguadagnarla uccidendo qualcun altro. E poi danzare con il diavolo credendo di ritrovarsi alla fine con l’anima intatta e la coscienza pulita”.
Si possono fare molte osservazioni.
La prima: questo pensiero dipinge perfettamente l’aria di superiorità di Spirale, il suo dichiarato distacco, il suo snobismo, il disprezzo che non nasconde più di tanto. Per questo preferisco di gran lunga il “Divertente” iniziale (traduzione anche più fedele all’originale) a “Strano”, che quasi introduce un senso di sorpresa in Spirale, come se non se lo aspettasse, mentre “Divertente” sembra la conferma di un giudizio che lei aveva già dato.
Tuttavia è migliore il “non è mai stato davvero tuo” della d’Acerno , più poetico ed elegante rispetto allo sbrigativo “posseduto” di Ronchetti, come è più consono alla sdegnosa Spirale la “questa cosiddetta ‘umanità’” della d’Acerno, rispetto alla “la cosiddetta ‘umanità’” di Ronchetti. Anche il “Sognare di riguadagnarla uccidendo qualcun altro” della d’Acerno risulta più consono allo stile poetico e teatrale dell’originale di CCL rispetto al “sognare di acquistarla mediante l’omicidio di un altro”, che se da un lato traduce più letteralmente il termine 'murder' (cioè omicidio, assassinio in inglese) tuttavia appare un po’ troppo tecnico. Forse la versione migliore sarebbe potuta essere una simile frase: “Sognare di riguadagnarla attraverso la morte di qualcun altro”, recuperando il 'through' inglese, ma preferendo il termine ‘attraverso’ piuttosto che quello ‘mediante’ anch’esso un po’ troppo legato al linguaggio tecnico-scientifico.
Torniamo a preferire Ronchetti sul finale, con il “farla in barba al diavolo” che è espressione perfettamente e storicamente italiana rispetto al “danzare”, traduzione letterale dall’inglese, che in italiano rende meno chiaro il senso della frase in quanto molto legata all’aspetto ‘figurativo’ che caratterizza la lingua inglese e non trasmette il senso e lo scopo e le speranze (neanche troppo nascoste) di Yuriko allorchè accetta questo patto con il Diavolo, facendosi trasformare in un cyborg: Yuriko in buona sostanza ‘gioca col fuoco’ nella speranza di essere più furba, o nell’illusione che ci sarà correttezza da parte di Spirale nel riportarla al suo stadio originale. Migliore proprio in questa prospettiva invece il “credendo di poterne uscire con l’anima intatta e incontaminata” di Ronchetti piuttosto che il “credendo di ritrovarsi alla fine con l’anima intatta e la coscienza pulita”, perchè l’idea dell’uscita evoca quella della fine di questa mossa ed operazione, evoca una prima trasformazione ed una seconda che faccia regredire come se niente fosse stato o successo.

Traducendo i dialoghi di Katie Powers, quando questa si rivolge a Wolverine con l’espressione “The claws – they’re … part of you!”: la d’Acerno continua ad oscillare fra il “tu” e il “lei”, passando da uno all’altro senza apparente motivo. Dal momento che lo chiama sempre “Mr.”, credo sia da preferire sempre il “lei”, come fa Ronchetti, che rende anche ancora più paradossale la situazione, ma effettivamente una bambina educata come Katie continuerebbe a dare del “Signor Wolverine” (e sarebbe stato il massimo tradurre ogni “Mr” con “Signor”!) a Logan, no?
E’interessante, a pagina 7, il fatto che Ronchetti faccia dire “Gli artigli fanno parte di LUI”, mentre la d’Acerno opta per un “Fanno parte di te”, che mi piace molto meno non solo per il “tu” ma perchè la prima soluzione lo rende come un’osservazione che Katie fa a se stessa, IMHO più adatta alla situazione di una bambina spaventata che cerca di farsi coraggio da sola. Presentarla come una frase diretta a Logan mi sembra fuori luogo, anche se diventa una citazione precisa della frase che Banshee disse a Wolverine in Uncanny 100, quando per la prima volta si rivelò che gli artigli NON erano nei guanti! Un alternativa assai plausibile potrebbe essere però anche l’espressione “Gli artigli …. Fanno/sono parte di Voi”, che si coniugherebbe con il “lei/voi” che Katie dà a Logan ed il punto esclamativo che fa prefigurare anche un’espressione di sorpesa rivolta a Logan. Lo 'you' inglese infatti sintetizza l’espressione che invece in italiano si articola nelle due figure del “lei” e del “voi” (a singola persona, oltre che del voi a più persone).

Mi sembra molto importante la resa della domanda di Logan (pronunciata in giapponese) a pagina 12: “I ….. know you. Girl. Why do I not know ….. myself?!”.
Ronchetti: “Io so chi sei bimba, perchè non so chi sono io?”
d’Acerno: “Io ti conosco bambina, perchè non riconosco me stesso?”
Mi sembra migliore Ronchetti, che riesce a mantenere la simmetria semplice e perfetta, rendendo allo stesso tempo la richiesta di identità di Logan, mentre la d’Acerno deve passare da “conosco” a “riconosco”, mutando il senso, e dando quasi l’impressione che Wolvie voglia solo guardarsi allo specchio.

Due piccole parole, ma significative: la prima, a pagina 15, trafiggendo Reese.
Il testo originale così dice: “Guess again, chump”.
Ronchetti: “Ti sbagli, FESSO”.
d’Acerno: “Non direi, COCCO”.
Premesso che di solito ‘cocco’ viene ricollegato all’espressione gergale ‘bub’, Mi sembra più brutale e realistica la scelta di Ronchetti, anche se forse meno fedele. Forse bene sarebbe stata anche la sintesi “Non direi, Fesso’.

Seconda parola, a pagina 18, ultima vignetta.
Il testo originale così dice: “I’ll kick when I’m ready!"
Ronchetti: “Creperò quando sarò pronto”;
d’Acerno: “Morirò quando sarò pronto”;
Per le stesse ragioni, preferisco lo sporco “creperò” di Ronchetti, più adatto ad un animale furioso e allo stremo come Logan.

Importante, IMHO, la scelta di parole nel monologo di Logan a pagina 20.
Il testo originale così dice: “Lacing my bones with adamantium an’ giving me these claws – that was done to me.”
Ronchetti: “Le mie ossa sono rivestite di adamantio e possiedo questi artigli... Tutto questo mi è stato dato”.
d’Acerno: “Le mie ossa e i miei artigli rivestiti di adamantio... non sono opera mia”.
All’epoca di questa storia NON SI SAPEVA ANCORA che gli artigli erano solo RIVESTITI di adamantio: se fosse corretta la traduzione della d’Acerno, saremmo davanti ad un indizio incredibile! E completamente taciuto ai lettore italiani!!! In realtà non è così, perché la traduzione deve anche tenere conto della frase prima che letta complessivamente così appare: “My healing factor makes me a mutant. Lacing my bones with adamantium an’ giving me these claws – that was done to me.”. Letteralmente quindi la traduzione dovrebbe essere così: “E’ il mio fattore di guarigione che mi rende un mutante. Il rivestire le mie ossa di adamantio ed il darmi questi artigli …. Tutto questo mi è stato fatto”. In questa prospettiva, sia pur non perfetta, è assolutamente più corretta e preferibile la versione datane da P.P. Ronchetti ….. con il suo “mi è stato dato”... Logan non userebbe mai una frase come “non sono opera mia”, che suona comunque assolutamente riduttiva, riferita ai suoi artigli. Soprattutto tenendo presente che il tema dello scheletro “che è stato dato” ritorna anche in moltissimi altri dialoghi in numeri successivi.

Un paio di osservazioni sui bellissimi dialoghi dell’ultima pagina.
Il testo originale così dice: “There’s a part of me as wild an’ fierce as my namesake. I’m a hard man – givern to hard ways – when I fight, it’s to win. That isn’t pretty, an’ it sure isn’t nice. But bein’ a man …. That means choosin’ to grow an’ change an’ put aside the old ways. Some people can’t – on worse won’t – do that”. “Like that lady an’ her creeps?”
Ronchetti: “C’è una parte di me che è feroce e selvaggia. Sono un uomo violento... quando combatto è per vincere. Non è una bella cosa, non lo è proprio. Ma essere un uomo significa voler crescere, cambiare e rinunciare a come si era. Certe persone non ci riescono. O peggio, non vogliono farlo”. “Come quella donna e i suoi amici?”
d’Acerno: “C’è una parte di me che è selvaggia e feroce come il nome che porto. Sono un uomo duro, abituato a maniere dure. Quando combatto è per vincere. Questo non è bello, e di sicuro non è piacevole. Ma essere un uomo significa scegliere di crescere, di cambiare e di accantonare il passato. Alcuni non ci riescono, o peggio non vogliono farlo”. “Come quella signora e i suoi vermi?”
E’ probabile che la traduzione della d’Acerno sia più corretta e fedele, tuttavia – per Pietro - quella di Ronchetti è più calda, schietta, realistica. Per Lawyer, la traduzione della d’Acerno riesce a mantenere un’eleganza che è propria anche del testo originale ivi comprese le simmetrie e delle ripetizioni che indubbiamente appaiono un po’ sopra le righe, se si pensa al fatto che Logan sta parlando con una bambina, ma che sono comprensibili se si pensa che è Claremont che fa parlare Logan e lo fa parlare anche ai lettori per far capire chi e cos’è. Per l’ultima frase di Katie, se da un lato è forse più corretto che Katie chiami Deathstrike “signora” e non “donna”, è parimenti vero che la traduzione di ‘creeps’ con il termine “vermi” è totalmente fuori luogo in bocca alla piccola Powers!

Infine, Katie e Logan si prendono mano nella mano e ……
Il testo originale così dice: “I was scared of you, Mr. Wolverine”.
Ronchetti: “Ho avuto paura per lei, Mr. Wolverine”
d’Acerno: “Ho avuto paura di lei, Mr. Wolverine”
Per Pietro è più bella la scelta di Ronchetti, più poetica e quasi claremontiana, ma è più corretta la versione della d’Acerno rispetto all’originale, soprattutto leggendo il dialogo successivo: Logan dice “I know, are you still?”, cioè “Lo so … lo sei ancora?”, e Katie dice “a …. little”, cioè “un poco”.

“Forza piccola, la bufera sta finendo. Andiamo a casa”.

Alla prossima rilettura, “Lupo Ferito”! ……. Ed un immenso GRAZIE a Chris Claremont ed a Barry Windsor Smith per queste 22 pagine di meravigliosa, immortale poetica magia.


OPINIONS?

Wolvie
CITAZIONE
Sono senza parole

Se il livello delle discussioni è questo mi sa che devo rimettermi a studiare !!!
A parte gli scherzi credo che emerga che forse la traduzione su "Gli incredibili X-Men" sia leggermente superiore, ma questo credo derivi da una maggiore conoscenza del personaggio, dell'ambiente e da alcune traduzioni consolidate numero dopo numero.

L'unica cosa che proprio non mi va giù tra le frasi che avete analizzato è quel "vermi" !!
Da una connotazione strana alla piccola Katie

Ragazzi X-Men-World va alla grande

wolvie

kal
CITAZIONE
Un'altro articolo interessante e decisamente ben fatto, quindo non posso fare altro che tornare a complimentarmi.
passando all'articolo in se, come tutti gli articoli del genere, mi fa sempre ensare a quanto possa influire una traduzione mal fatta o ben fatta su un determinato fumetto o libro.
Ovviamente entrambe mi sembrano ottime, una piu' guidata dall'esperienza e dalla conoscenza dei personaggi, l'altra piu' letterale, ma non per questo meno precisa.

QUOTE
Ronchetti traduce: “Corpario - E sarete una persona nuova!”.
D’Acerno traduce: “- Rinnoveremo il vostro look”.


io, personalmente avrei tradotto your con IO, mi sembra piu' riferito all'essenza che al fisico, quindi ne risulterebbe un'ibrido: Body Shop- "ricreeremo/rinnoveremo il vostro io", body shop penso non fu usato perchè si inglesizzava di meno e i negozi si chiamavano ancora centri di bellezza

QUOTE
Ronchetti: “Divertente. Desiderare ciò che non si è mai posseduto, la cosiddetta ‘umanità’, sognare di acquistarla mediante l’omicidio di un altro. E infine, di farla in barba al diavolo, credendo di poterne uscire con l’anima intatta e incontaminata”.
D’Acerno: “E’ strano. Desiderare ciò che non è mai stato davvero tuo ... questa cosiddetta ‘umanità’. Sognare di riguadagnarla uccidendo qualcun altro. E poi danzare con il diavolo credendo di ritrovarsi alla fine con l’anima intatta e la coscienza pulita”.


L'inizio di Ronchetti e piu' ferrato, ma il danzare con il diavolo mi pare piu' evocativo.
Mentre avrei sostituito intatto con intonso, che, a mio parere rende meglio l'idea di non corrotto da fattore esterno.
Frase bellissima, indipendentemente dalla traduzione.

Che dire, io ci ho provato, ma ragazzi voi siete troppo preparati per il mio basso livello.


aggiungo solo una postilla:mi capita spesso leggendo storie con i disegni di BWS di staccarmi dalla realta, farmi coinvolgere ad un livello molto personale con il racconto.Trovo i suoi disegni bellissimi e poetici, ricchi di una carica di, come definirla, istintività.Non e' il mio genere preferito di disegno, pero' l'effetto che suscita è davvero incredibile, quindi davvero un plauso al disegnatore.

she-summers (in due interventi)
CITAZIONE
Mi inserisco nonostante la ancor poca conoscenza dell'universo X perché ho letto "Lupo ferito", per l'appunto sul monografico di Repubblica.Telegraficamente: compattezza e scorrevolezza e verosimiglianza della storia, 30/lode; disegno, 30/lode (anche se talvolta il volto di Katie viene tratteggiato con un'espressione di serietà e sensualita elegante troppo adulte per una bambina); tenerezza sprigionata dal substrato emotivo reale cui CCL si riferisce(la commovente dedizione spontanea non controbilanciata dalla consapevolezza di sé dei bambini di fronte ad un dolore che li tocca ma non capiscono fino in fondo), 30/lode; nobiltà di Wolverine, e delineazione in punta di cesello della sua vetusta saggezza unita ad una vena di talento paterno protettivo, 30/lode; traduzione, mh. Mi devo riferire al messaggio del Sommo Capo per un'obiezione fondata. Ho chiesto ad una conoscente che ha lavorato a Londra a lungo se fosse possibile tradurre "I was scared of you" con "Ho avuto paura per lei etc": no. Sarebbe un errore, poiché il solo significato possibile per la frase è per l'appunto quello tradotto - per qunto mi riguarda, il solo che renda a Katie la sua misura di bambina, e regga il costruirsi dell'emozione tenera evocata dalle battute e dal comportamento di Wolverine nel finale.



Aggiungo altri rilievi, su Yuriko.
Splendidamente acuto in lei il ritratto di una psicologia femminile tenera e devota plagiata e prostrata da un genitore autoritario ed egoista: l'insicurezza diffidente e aggressiva che Yuriko dimostra ribattendo mentalmente alle beffarde felicitazioni di Spirale è tipica delle bambine dal complesso di edipo incagliato, strumentalizzate dal padre ma non accettate nella loro identità femminile. CCL intuisce a meraviglia la sofferenza di una femminilità filiale schiacciata, e la fa trapelare nello spasimo della battuta "Padre...lasciami libera!" che, ambiguamente e sottilmente, in posizione adatta ad evocare il profilo paterno sublimato che la supponibile età avanzata di Wolverine suppone, Yuriko rivolge ad un padre che non appare, e nel contempo, forse(allucinazioni di un agonizzante?....), allo stesso Wolverine, che CCL fa parlare con una asciuttezza michelangiolesca: pietà virile e comprensione e sofferenza indurita e magnanimità spietata e, ancora, il riconoscimento del valore dell'avversaria unito ad un breve fremito di ironica tenerezza cupamente divertita:l'orgoglio del "vecchio" cui W. fa riferimento è, in quella lode che sottintende odio consapevole verso quel genitore che uccide l'umanità di Yuriko, "morta prima di nascere", piegandola ad un 'obbedienza feudale; quell'orgoglio, è lo stesso di W. che in quel momento accarezza con il suo "Che spreco" la bambina che soffoca in Yuriko come fosse sua, riconoscendone il dramma e , infine, l'incolpevolezza: "Ognuno, uomo o animale, ha i suoi motivi per uccidere. Qui non ce ne sono", conclude. In questa battuta, a parer mio, si concentra il bagliore più penetrante ed illuminante della polemica antifemminista ma non sarcastica che sorregge la trama dell'episodio: voler emulare l'altra metà del cielo, da parte di una donna, è uno spreco, una perdita di identità: CCL rapporta, specularmente, Kate e Yuriko, due prospettive differenti sulla feminilità : devota, protettiva, intraprendente perché libera di essere se stessa Katie; irrigidita da un inflessibile prostrazione interiore ad un'obbedienza precoce troppo più grande di lei, priva di identità femminile anche nel corpo reso ad immagine e somiglianza di quello di W. (allusione, forse, alle gelosie per il filgio maschio troppo più amato di lei, oppure alla competizione edipica di emulazione della figura paterna?), distruttrice, Yuriko.
In na parola: splendido.

she-summers
CITAZIONE
(...)
Wolverine: trasfigurazione simbolica di una situazione psicologica: la rabbia (absit iniuria, Lawyer)di fronte alla lentezza e alla parziale inefficacia della legge (che interviene post factum dopo che tutto si è consumato , spesso e volentieri lasciandoti addosso il male, il malanno e le beffe del cattivo), che si vorrebbe aggirare con metodi spicci e sommari ma TANTO efficaci sul piano pratico, che tuttavia possono esser plausibili soltanto tra le "pareti" delle creazioni di fantasia dove il senso morale comune è sopseso(e permette di agire come fosse possibile uccidere senza conseguenze e senza paura ). Risultato: W. è un personaggio intrigante ma non del tutto incensurabile; nella logica del fumetto è positivo( o quasi) ma talvolta preso in giro(vedi mono Repubblica, prime strisce) per la sua inattendibilità teorica(non estetica, perché anzi da questo punto di vista è ben riuscito e convincente). E' una rappresentazione di un "male" etico che diviene "bene" estetico proprio grazie alla perizia di raffigurazione. Tuttavia, cavillandovi, lo scopo che segue è buono sia fuori che dentro le pareti del fumetto, e perseguibile anche realmente, inoltre, solo che con mezzi del tutto limitati sia dalla mentalità legale e dalla consapevolezza della fragilità della nostra funzionalità biochimica. Queste due caratteristiche del nostro mondo reale , nel personaggio di W. soprattutto, sono aggirate dalle invenzioni fisiologiche che lo connotano , e che io valuto come nostalgie di iperpotenza (forse perché le provo spesso...): quali sono le debolezze fisiolgiche e di carattere che ci frenano di fronte alle occasioni nelle quali bisognerebbe usare del coraggio fisico?La mancanza di invulnerabilità ( che in W. esisste...in versione vulnerabile: il suo fattore rigenerante e gli effetti conseguenti sono una trovata narrativamente più duttile, patetica e sfruttabile dell'invulnerabilità di Superman), che ci fa frenare di fronte alla possibilità di essere feriti o menomati; la prospettiva di invalidità fisica temporanea o permanente (W. non ha questo problema, e può espori fiché gli paia, e ffare il muso duro di fronte ad una pistola etc); il reno morale impostoci sia dalla (sana ) paura della gattabuia che dall'imperativo morale del "non uccidere" ( e qui dovrei discettare a lungo- ahimé non ho tempo ora, e mi trovo nella stanza sbagliata), che ti fa riconoscere nel nemico un essere umano (raffinatezza umanitaria che al personaggio W. viene dato il permesso di non avere: mentalità sbrigativa alla Blucher, che davvero generò combattenti sanguinari ed efficientissimi secoli fa). Se sospendi tutte queste consapevolezze, puoi legittimare tutti i comportamenti antiumani che ti venissero in mente e te ne gratificheresti- ma , sempre del male raffigureresti. Il "buono", anche nel fumetto in questione, diviene scialbo, lento, insulso, al limite ridicolo ( tu pensa alla fedeltà candida di Ciclope,che viene fatta passare per impacciatezza maschile, o "simple mindedness"- candore al limite della minorazione mentale; o alla sua rettitudine e modestia e competenza, che viene ironizzata dagli scrittori, Morrison in "Mastermold" e.g.), comunque indifeso, o alameno necessitante di tante e tali pezze d'appoggio materiale da diventare poco praticabile di qua dal fumetto. Eppure, di benme reale o almeno realizzabile si tratta.
Concludo: credo che W. possa essere considerati il correlativo fumettistico dell'adagio montaliano "La vita, o si vive o si scrive"; qurant'anni dura il "sogno" X, ma è possibile viverlo, anche, i questa nostra unica dimensione? W. mi appare come il personaggio che cela il centro radiante del sogno: poter fare il bene senza sottostare alla ferocia sanguinaria di certo male né alla fatica di vincerlo (?) senza violenza, squartandolo ed eliminandolo una volta per tutte senza dargli tempo di allignare. Eppure, da certo punto di vista etico, ciò non sarebbe bene, sul piano pratico, anche se sarebbe qualificabile come un giustificabile e mestamente nobile desiderio.
...?....
 
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view post Posted on 31/10/2013, 12:12
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topic davvero interessante che mi fa essere davvero colpito e mi convince sempre più di aver fatto bene ad unirmi a questo forum topic molto interessante e attuale
:sisi:
CITAZIONE
Wolvie
CITAZIONE
Sono senza parole

Se il livello delle discussioni è questo mi sa che devo rimettermi a studiare !!!

idem :lol:
 
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wolvie
view post Posted on 18/12/2013, 16:32




che nostalgia....
 
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james not jemas
view post Posted on 19/12/2013, 08:30




CITAZIONE (wolvie @ 18/12/2013, 16:32) 
che nostalgia....

Dai wolvie, fai come me e prenditi il bicchiere mezzo pieno.
Ieri ervamo forti e... anche oggi lo siamo :B):

Quel che è perso col tempo non tornerà più, ma se rimane insieme a noi (e Vintage Topic vuole che sia così)... siamo davvero sicuri che sia perso davvero? :)

Questi topic sono per non perdere contatto col passato pur rimanendo in contatto col presente e parafrasando il Re Leone per "non scordare chi siamo" :peace:

W X-Men World :pugnoup: forever.
 
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3 replies since 30/10/2013, 08:55   78 views
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