Il gestore era impegnatissimo a segnare sulla mappa le locazioni delle nuove gabbie. I cuccioli di Drago erano cresciuti troppo per rimanere in compagnia dei loro genitori ed era necessario spostarli in altre gabbie o affidarli al Ministero per essere portati in qualche riserva. Canticchiava spostando le bandierine da un posto all'altro, come si trattasse di un gioco in scatola, quando la porta si spalancò ed uno dei custodi entrò trafelato come un proiettile. - Signore è scappato un Drago - urlò. Poi, conscio della gravità di quanto appena affermato, si affrettò ad aggiungere - Uno dei cuccioli - - Brutto incompetente - sputacchiò il gestore preoccupato. - Spero per te che non si tratti dell'Ungaro Spinato! - Il silenzio dell'uomo gli fece capire quanto fosse grave la situazione. Era un cucciolo molto cresciuto, più piccolo di un drago di taglia adulta ma, comunque, estremamente pericoloso. Già se lo vedeva in giro per il parco a seminare il terrore fra le famiglie. E già si vedeva a pulire i bagni di tutto il Ministero. Affranto dalla tragica visione, spedì il custode a monitorare la situazione ed uscì dal proprio ufficio, in cerca di qualcuno che potesse aiutarlo.
Quest multipla, almeno due persone, di cui un adulto. Nel caso non vi sia l'adulto, gli studenti saranno affiancati dal Gestore.
Un nuovo articolo, un nuovo giorno. La fama di Random Crowell come giornalista era aumentata di un bel pò dopo il recente articolo sul Caposcuola Sirius White, che denunciava in tutto e per tutto l'autosfruttamento minorile esercitato dal Grifondoro su se stesso (?): a scuola se ne era parlato molto, molti avevan riso, e persino il suddetto Caposcuola non se n'era crucciato troppo, scherzandoci sopra. Era ormai chiaro che Random era buono soltanto a far interviste, e quindi rieccolo lì, allo zoo Magico di Londra, alla ricerca del responsabile della sicurezza: non erano passati inosservati gli ultimi incidenti, come ad esempio la fuga di un Grifone durante uno spettacolo acrobatico; la bestia aveva ferito uno studente di Hogwarts, due domatori e un mago prima di venir catturata, e la Gazzetta si era messa all'opera, inviando lui. Lo spostamento fino allo zoo questa volta fu "a sue spese" (nel senso che ora che aveva la patente di smaterializzazione doveva dimostrare di saperla usare), ma indubbiamente più veloce: partì alle nove e un quarto di quella domenica fortuitamente soleggiata, e alle nove e mezza, dopo aver sbagliato la smaterializzazione due volte finendo la prima volta in un prato deserto e la seconda su un anonimo marciapiede di periferia, fu dinanzi allo zoo, nell'area smaterializzazione (consistente in nientepocodimeno che un bagno, con una falsa parete a celare un immenso stanzone per gli arrivi previo smaterializzazione e passaporta). Si accodò a una comitiva di ragazzini cinesi che parlavano fitto fitto tra loro, mentre una giovane docente sgridava (o almeno così pensò) uno studente dall'aria avvilita, e dopo essere usciti dal bagno pubblico sotto lo sguardo sconcertato di un ragazzino londinese raggiunsero infine le porte dello zoo. Fu qui che tirò fuori il suo fedele blocco prendi appunti, la vecchia penna che aveva comprato poche settimane prima a Hogsmeade, e la ancor più fida bacchetta che fece levitare magicamente penna e blocchetto dietro al loro possessore. Dopo quel rituale di preparazione finalmente volse lo sguardo all'entrata, e quello che vide lo lasciò stranito: erano poche le persone che entravano (persino la scolresca cinese si era bloccata improvvisamente), molte di più quelle che uscivano affrettatamente, mentre una vecchia signora grassottela gridava qualcosa del tipo "è uno scandalo" e "rivoglio i miei soldi". La cassiera dell'ingresso, una donna non altrettanto vecchia, sulla ventina (la classica neo-diplomata in lavoro part-time), capelli neri, occhi scuri e un ridicolo berretto rosso del parco ben calcato in testa, sembrava agitata e sull'orlo di una crisi isterica. *Perfetto: ho beccato un nuovo incidente. Cronaca dal vivo, me la pagheranno bene.* Con una mezza corsetta si avvicinò alla cassa, gremita di clienti poco felici. Sicuramente qualcosa avrebbe saputo, anche solo mezza frase: un cenno al taccuino, e questo avrebbe preso appunti... Quell'articolo poteva considerarsi quasi già fatto.
Punti Salute: 120+32 (quest e duelli)+21 (oggetti)+5 (S.A.) = 178/178 Punti Corpo: 70+33 (quest e duelli)+73 (oggetti)+5 (S.A.) = 181 Punti Mana: 70+31 (quest e duelli)+66 (oggetti)+5 (S.A.) = 172 Punti Esperienza: 39.5
Oggetti portati con se: Bacchetta, anello nosferatu, mantello di disillusione. The end.
Un'insolita frenesia invadeva le vie di Londra quella domenica mattina. Per tutto il lato magico della città era un via vai di gente scalpitante; da quando lo ZooPark aveva aperto i battenti, maghi e streghe di tutte le età si aggiravano nei pressi dello stabilimento, per godersi quelle poche ore di svago lontani dagli impegni del quotidiano. Lo stesso destino era toccato al giovane Random Crowell che, ben lungi dal voler divertirsi, attendeva in coda l'arrivo a destinazione. Il percorso si rivelò apparentemente tranquillo, e se qualcosa di losco era in atto, di certo non appariva agli occhi del Tassorosso, puntualmente fuorviati dall'eccitazione che animava i volti dei passanti. Tuttavia, tale stato di calma non ebbe lunga durata, l'aria iniziò a vibrare di tensione, e presto le facce sorridenti che lo avevano accompagnato in prossimità dell'ingresso lasciarono il posto a maschere di sconcerto, spingendo i più paurosi ad invertire la rotta e trovare rifugio in lontananza. Nonostante il disperdersi di gran parte della gente, lo spiazzo innanzi l'entrata era ancora gremito di clienti che, al contrario dei precedenti, avevano tutta l'aria di voler essere risarciti in seguito ad un ipotetico danno. I più agguerriti si erano accerchiati intorno alla povera cassiera, per sua fortuna protetta all'interno del box-biglietteria, che cercava invano di placare la loro ira smodata. A quella visione, per nulla paragonabile a ciò che si era inizialmente prospettato, il ragazzo seppe reagire con un certo compiacimento professionale, degno di un giornalista che sa il fatto suo. Senza attendere oltre, si fece largo fra i gruppetti sparsi, per poi penetrare nel vivo del diverbio, attendendo di captare qualche informazione che lo mettesse al corrente sull'accaduto. La posizione che gli toccò in mezzo alla calca non fu delle più confortanti, e come se non bastasse le persone che lo affiancavano non accennavano ad abbassare i toni, costituendo solo un ulteriore intralcio. L'unica su cui fare affidamento era la giovane commessa, che con voce sconvolta, riusciva ogni tanto a concludere una frase di senso compiuto. ... I draghi all'interno dello zoo sono costantemente sotto controllo, quella di oggi è stata senza dubbio una terribile svista... ma riavrete i vostri soldi, vi prego... Hey tu! Quell'area è off-limits! Una nuova ondata di agitazione scosse i soggetti del dibattito, tanto che il ragazzo finì per esser spintonato e rimosso dalla cerchia. Poco mancò perchè cadesse, ma la presenza di un trio di uomini sconosciuti gli fece da sostegno. Un gruppo di specialisti, parevano, nerboruti e vestiti di una tuta color giallo ocra, rivolsero un mezzo sorriso al Tasso e si diressero a passo rapido all'interno del Parco. L'ingresso era impedito da una coppia di nastri incantati sistemati alla meno peggio, che attraversavano l'intero varco e scorrevano dal basso verso l'alto, lasciando solo uno stretto passaggio dedicato al via vai degli addetti. Il fulcro della questione pareva esser proprio all'interno.
Nulla da chiarire: l'ingresso sembra esser bloccato, ma è facile eludere la sorveglianza. Agisci come meglio credi.
Draghi. Un brivido involontario lo percosse nell'udire quella parola, mentre avvertiva i peli delle braccia e la sparuta barba tendersi come investiti da una folata gelida. Perfino i babbani erano a conoscenza dell'aspetto sommario di quelle creature, tanta era stata la loro pericolosità nel corso della storia. Desiderò di aver portato il libro integrativo sulle creature magiche che avevano comprato al primo anno: ricordava bene come in esso fosse descritto alla perfezione un drago e le sue abitudini, mentre al contrario lui ricordava soltanto come ci fossero varie specie di quei lucertoloni giganteschi e sputafuoco. Cercò di spintonare la folla, che lo pressava verso l'esterno, in modo da avvicinarsi maggiormente alla biglietteria, ma non ci fu nulla da fare: uno spintone più forte lo espulse definitivamente dalla massa brulicante, mandandolo a sbattere contro qualcuno. Si voltò rapidamente, e pronunciò un imbarazzato"Chiedo scus...", ma ad accogliere il suo sguardo ci fu un veloce sorriso da parte di quello che sembrava un mezzogigante. L'uomo, vestito di una tuta di un giallo sgradevole e accompagnato da due uomini non meno massicci, dopo una pacca distratta sulla spalla del giovane corse via, verso l'entrata dello Zoo che, Random lo vedeva solo ora, era sbarrata da dei nastri gialli recanti la scritta "Keep out". Un flash percorse la mente del ragazzo vedendo la schiena dell'ultimo sparire dietro i nastri: una targa dorata posta sopra una porta di legno, con su scritto "Ufficio regolamentazione creature magiche". Era stato al Ministero solo due volte in vita sua, e aveva scorto quella targa la seconda volta: si sarebbe giocato non una mano, ma quantomeno un dito, che quei tizi erano collegati in qualche modo al Ministero, e a quel particolare ufficio. Erano dunque giunti sul posto per fermare dei Draghi, Draghi che a quel che aveva sentito erano a piede libero per il parco... Random si morse le labbra, desiderando con tutto se stesso di avere una macchina fotografica a portata di mano. Non aveva mai scattato foto, manco sapeva come si faceva, ma se avesse avuto la prova di creature magiche ad alto potenziale distruttivo a piede libero nello Zoo di Londra... avrebbe fatto lo scoop dell'anno. Non restava che infilarsi nello Zoo, nulla di più semplice: era o non era il favorito del Lord Oscuro per quanto concerneva l'infiltrazione? Possedeva un mantello di disillusione, una bacchetta... Poteva andare dove voleva. Riafferrò il taccuino e la penna, se li mise in una tasca dei jeans e si diresse nuovamente verso i bagni pubblici/zona di smaterializzazione di sicurezza. Invece di entrare nella struttura, però si infilò dietro di essa, nei cinquanta centimetri che dividevano le luride mattonelle bianche dalle inferriate dello zoo: ivi si slacciò il mantello, lo rovesciò e lo reindossò, ed eccolo bello che invisibile. Certo, una volta trasformatosi in lucertola non avrebbe funzionato, ma quantomeno era sicuro che tornato in forma umana nessuno l'avrebbe scorto. *Mutas Laecerta* Era arrivato ad un esperienza tale da trasformarsi senza l'ausilio di bacchetta, un vantaggio non indiscreto in quanto preveniva quel terribile "crack" che accompagnava altrimenti ogni trasfigurazione. Trasformatosi in lucertola, non si sarebbe nemmeno dovuto riavvicinare all'entrata: infilatosi tra le inferriate della cancellata che circondava lo zoo, sarebbe già stato dentro, e una volta superata la piccola siepe, sarebbe stato libero di trasformarsi di nuovo in forma umana. Niente di più semplice, gli veniva quasi voglia di inviare una lettera al Ministero della Magia per chiedere un rinforzo alla sicurezza delle strutture pubbliche. *Oh, ma che stupido che sono. Ci sono draghi a piede libero, e io mi preoccupo di una lucertola che si infiltra tra delle cancellate. Uh uh uh...*
La tensione destata dall'accaduto era percepibile ovunque, e a nulla sarebbe valso suscitare ulteriore scalpore. Fu per questo che il ragazzo, ovviamente deciso a raggiungere l'interno dello stabile, optò per un ingresso meno plateale. Forte delle sue abilità, fece dietro-front e, raggiunta la piattaforma di Smaterializzazione, fece uso della sua capacità di tramutarsi in animale. Nell'arco di qualche secondo, laddove i piedi del Tassorosso avevan sostato, una sinuosa lucertola zampettava rapida in direzione delle grate che delimitavano il perimetro dello Zoo. Lentamente, ma non troppo, il rettile percorse senza intoppi il piccolo cortiletto erboso che segnava i confini dell'area interna e, infilatosi nel varco d'ingresso, giunse a destinazione. Lo scenario che si presentò non lasciava intendere che fosse successo qualcosa di tremendamente gravoso. L'aria di pericolo era percepibile dai volti terrorizzati degli stessi addetti, impegnati in un incessante via vai per i vicoli del grande labirinto. Alla destra della creaturina si stagliava un ampio tendone vuoto, che pareva semi-smantellato. Da una delle porte della stazione di servizio, la figura goffa e rotondetta di un uomo baffuto, dai radi capelli neri, e vestito di un elegante ed antiquato smoking, si fece avanti impacciata. Con voce adirata e gracchiante, parve rivolgersi a qualcuno che non c'era, accecato dall'ira. Chi diamine è stato a combinare questo macello?!
William era arrivato a Londra quella mattina, ed era stato a zigzagare per le vie di Diagon Alley per procurarsi il materiale scolastico. Terminate le compere, aveva pranzato al Paiolo Magico, e quindi, siccome il primo treno per St. Mary Mead sarebbe partito solo alle sette di sera, aveva deciso di spendere il suo pomeriggio allo zoo. Adorava i rettili, e non voleva perdersi l'occasione di vedere dei draghi dal vivo. Così, arrivato ed entrato nel parco, si avviò verso l'area due. Mentre si avvicinava, però, una signora scapigliata gli intimò:-Ragazzino, vieni via! È pericoloso!-William non riuscì a capire, e la liquidò come una pazza. Continuò a camminare, ma altre persone venivano via da quella zona con una certa inquietudine. Non riuscendo a immaginarne il motivo, si sbarazzò del problema pensando che forse i draghi avevano particolarmente sconvolto con la loro forza quelle persone, e si esaltò ancora di più. Fino a quando non arrivò a destinazione. Dal settore dei draghi la gente continuava ad allontanarsi impaurita. Un po' preoccupato, ma più che altro inebetito e incapace di capire cosa stesse succedendo esattamente, il ragazzo cominciò a guardarsi in giro. Vide, tra gli altri, un individuo con la divisa dello zoo, probabilmente il gestore dell'area, ma prima che potesse chiedergli spiegazioni, quello lo spinse via a malo modo e si allontanò imprecando. Ancora più confuso, William pensò forse era il caso di seguire la folla di persone che si allontanavano. Ma pensò anche che forse, forse, un drago era riuscito a scappare e ora girava libero in quel labirinto. Alla ricerca di un drago, quello sì che sarebbe stato un modo per aspettare il treno per St. Mary senza annoiarsi. Se era come pensava lui, l'uomo in divisa non solo sapeva qualcosa, sapeva anche dove quel qualcosa stesse avvenendo. Non riusciva più a vederlo, ma sapeva in che direzione era scomparso. Fece per avviarsi di corsa quando una ragazza, più o meno della sua età, dal nulla lo fermò.
Da quando aveva ricevuto quella lettera era cominciata una nuova vita per lei. Ogni volta che poteva, si recava a Diagon Alley sempre piu curiosa di scoprire quel nuovo, magico mondo. Durante uno di quei pomeriggi un tipo piuttosto bizzarro vestito con un completo verde smeraldo e magenta le aveva cacciato in mano un volantino animato che pubblicizzava uno zoo. Ma non uno qualunque, lo Zoo Magico di Londra! Presa dalla curiosità, aspettò l'occasione giusta per potervisi recare. Era una ragazzina di undici anni, lunghi capelli neri e folti legati in una treccia che ciondolava lungo la schiena sfiorando l'osso sacro. Alcune ciocche incorniciavano il viso dalla pelle olivastra e gli occhi cosi scuri da sembrare quasi neri. Indossava una gonna lunga fin sotto al ginocchio, di un marrone piuttosto scuro e con l'orlo merlettato. Sopra la gonna una maglia di cotone con le mezze maniche, piuttosto larga e colore verde oliva. Ai piedi calzini corti e ballerine con la fibbietta, di certo non si poteva dire che avesse buon gusto nel vestire! Si trovava allo Zoo già da un bel pò e stava curiosando tra le varie zone: era cosi assorta e meravigliata nel vedere tutti quegli animali per lei sconosciuti che non si era proprio accorta del trambusto che cominciava ad agitare gli altri visitatori. Stava camminando per il sentiero che dall'area 10 conduceva verso l'area 2 quando vide venire verso di sè una folla impazzita. Rimase come pietrificata, ne ebbe la prontezza di spostarsi: venne inglobata da quella mandria impazzita, sballottata a destra e sinistra: le sembrava di essere diventata la pallina di un flipper. "Ahi..Ohi.. mi scusi..ma cosa..non volevo..ohi.."Cercava perfino di scusarsi con quelle persone contro cui andava a sbattere suo malgrado e che la ignoravano totalmente pensando soltanto a mettersi in salvo. Fu così che si ritrovò ad andare a cozzare anche contro William. Piu che fermarlo di sua spontanea volontà, diciamo che è stata causa di forza maggiore. "Ohi..scusami davvero io non volevo è soltanto che qui..Sembrano tutti impazziti!" Esclamò sollevando gli occhi neri sul ragazzino e notando che aveva piu o meno la sua stessa età.
Una giornata soleggiata di mezz’estate, uno zoo, famiglie sorridenti, bambini curiosi. Tale quiete pace sembrava non essere destinata a durare a lungo, interrotta improvvisamente da una voce femminile metallica che, espandendosi lungo il perimetro dell’immenso parco ed al suo interno, incitava tutti i visitatori a raggiungerne l’uscita, scemando poi tra i mormorii preoccupati e confusi dei molti presenti. “Cosa succede?” “Mamma ma io voglio restare!” “Che fregatura. Ho pagato e son qui da nemmeno dieci minuti!” Chi ebbe la fortuna di trovarsi presso la recinzione che ospitava i cuccioli di Drago, una delle viste più invitanti che lo Zoo offriva, potette udire le urla del Gestore che imprecava in malo modo contro il suo sottoposto. Brutto incompetente spero per te che non si tratti dell’Ungaro Spinato! Fortunatamente il ragazzo non dovette sottostare a lungo a quella rabbia motivata: il gestore, un uomo corpulento dalle braccia tanto pelose che l’accostamento ad un Orangutango era naturale e necessario, fu richiamato presso l’uscita dello Zoo per sedare l’ira dei visitatori costretti ad abbandonare la loro - fino a poco prima piacevole - visita. Come se un Drago che scorazza felice per il parco non fosse abbastanza. Mormorava a denti stretti. Dove era finito il custode che aveva inviato per monitorare la situazione? Incompeten— L’ennesimo insulto in direzione di chissà chi, si spense in un gemito preoccupato quando l’uomo urtò inavvertitamente una ragazzina a sua volta spinta dalla folla che si accalcava verso la biglietteria. La Corvetta, seguendo un effetto domino, ironico se si fosse trattata di un’altra situazione, finì contro un ragazzino della sua età. Ehi, voi due! Volete uscire da qui oppure no?! C’è un Drago che gironzola famelico qui intorno. Sbottò il Gestore, fin troppo irritato per darsi un contegno. Gli occhi languidi misero a fuoco le due piccole figure che a malapena arrivavano alla sua vita. Per caso siete i nipoti del mio sottoposto Jonas? Quelli che volevano fare volontariato qui durante l’estate? Ogni tanto capitava che alcuni ragazzi, affascinati dal mondo delle Creature Magiche, decidessero di passare alcune ore all’interno dello Zoo, aiutando i custodi con le bestie, dando loro da mangiare ed imparando molte cose al riguardo. Il Gestore dunque attendeva una risposta. Se fossero stati loro, almeno avrebbe potuto usarli come esca per riacchiappare quel dannato Drago.
La Quest ha inizio. Leila posta le tue statistiche. E mi raccomando: attenti al Metagame.
William fu urtato da una sua compagna, che non ebbe quasi il tempo di scusarsi e prendersela con la confusione generale, incalzata a sua volta dal gestore. Questi, furente, intimò loro di togliersi di mezzo, perché c'era una drago che si aggirava famelico per il parco. Musica, per le orecchie del Serpeverde, che irretito dalla visione di un immenso rettile che bruciacchiava la punta dei cappelli dei maghi in fuga, quasi si perse il resto della sfuriata.
Per caso siete i nipoti del mio sottoposto Jonas? Quelli che volevano fare volontariato qui durante l’estate?
William fissò il gestore, poi la sua compagna, della cui presenza, per via del trambusto, si stava rendendo conto solo ora. Non l'aveva mai vista prima, e non sapeva chi fosse, così come non sapeva chi fosse Jonas, e che storia fosse quella del volontariato. Ma William non voleva perdere quel treno a nessun costo. Così, dopo aver cercato di fare un cenno di complicità alla ragazza, disse al gestore:-Sì.- Probabilmente si sarebbe cacciato in un guaio, e forse la compagna gli avrebbe anche fatto pagare caro il coinvolgimento forzato nella faccenda. Ma un drago in libertà era la classica avventura che William sognava, quella pericolosa, un po' insensata e di cui si sentiva di certo all'altezza, che lo avrebbe scosso per qualche tempo dall'apatia.
Avete presente come ci si sente all'interno di un vagone della metropolitana a Tokyo, nell'ora di punta? Ecco, Leila in quel momento ne aveva una vaga idea, anche se lei a Tokyo non c'è mai stata in vita sua. Chi spingeva a destra, chi spintonava a sinistra. La ciliegina sulla torna fu quel tamponamento a catena: Direttore-Leila-William. ‹‹Mi scusi..scusatemi, ecco io non volevo..›› Lei cercò di scusarsi con entrambi, ma il Gestore era troppo agitato e William troppo preso dalle parole dell'uomo per ascoltarla. Quando poi il Gestore li riprese entrambi, lei sussultò cominciando ad avere una vaga consapevolezza di ciò che stesse succedendo all'interno dello Zoo. ‹‹Un..un drago..famelico.. qui intorno?››Ripetè, con gli occhi neri sgranati al massimo che cominciavano a velarsi di paura. Non aveva mai visto un drago, non uno vero: la sua conoscenza si limitava soltanto a quelli presenti sulle pagine dei libri o in televisione. E era sorprendente come potesse meravigliarsi della presenta di Draghi in uno Zoo magico: fino a qualche minuto prima aveva visitato l'area dedicata ai tritoni e alle sirene.‹‹Ecco perchè tutta questa confusione..›› Disse mormorando. Poi, la supposizione del Gestore la lasciò interdetta. Scosse il capo con decisione per rimarcare le sue successive parole. ‹‹Oh ma cosa sta dicendo, assolutamente..›› Si bloccò, quando William completò per lei la frase, in modo decisamente contrario a quanto stava per dire lei. ‹‹Sì?›› Ripetè, lanciando un'occhiata davvero poco convinta al ragazzino. Quei due non potevano essere parenti nemmeno per sbaglio. Ma la ricerca d'intesa nello sguardo che William le rivolse, riuscì a zittire tutti i dubbi della ragazzina, che contro voglia annuì a sua volta. Era difficile per lei riuscire a contraddire qualcuno che avesse un carattere piu determinato del suo, anche in quell'occasione in cui la situazione preannunciava soltanto tanti guai.
Il Custode dello zoo – bisogna precisare – amava le Creature Magiche e gli animali in generale ma mal sopportava i bambini e si poteva certamente dire che odiava molto di più i ragazzini. *Ah, mannaggia a me che ho perso a scacchi magici quel giorno! Devo andarci piano con il vino elfico! Ma una volta tanto che posso permettermelo! Effettivamente ci starebbe pr---* L’uomo-scimmia si lasciò per un attimo andare ai piani della serata, dimenticando del tutto il motivo di quei commenti scontenti che s’affollavano davanti al botteghino facendo più rumore degli Kneazle che emettevano quei strani rumori spaventati. *Cos… Gli Kneazle!* Il Custode si riscosse da quel flusso di coscienza rendendosi effettivamente conto che non era affatto normale udire quel miagolio così concitato dalle gabbie delle povere creature a non meno di 50 metri di distanza, prima attrazione per coloro che erano interessati a passare una piacevole giornata allo Zoo (escludendo, ovviamente, quella in corso). Voi due, con me! Asserì l’uomo, senza dare ai due studenti nemmeno il tempo di realizzare o almeno capire, cosa Egli avesse in mente. Inizia il vostro breve tour d’iniziazione o di quel che vi pare. Gli Kneazle sono simili a gatti ma non sono gatti. Sono molto schivi ma per fortuna i nostri sono addestrati. Percepiscono la cattiveria umana e per avvicinarsi a loro, bisogna avere il cuore puro. Quindi, a meno che non abbiate qualcosa da nascondere, aiutatemi a farli entrare nella gabbia più piccola, almeno lì saranno al sicuro. Certo che i due giovani lo stessero seguendo, l’uomo si avviò verso le gabbie di cui andava parlando, notando l’erba, che vi cresceva ordinatamente intorno, lievemente bruciacchiata: sì, doveva per forza essere l’Ungaro Spinato, l’unico già in grado di produrre delle piccole fiammelle seppur cucciolo. Doveva essere nei paraggi e loro dovevano sbrigarsi. Come potete vedere, sono tre. Entrate lentamente nella gabbia ed agite con cautela. L’unica cosa che dovete fare è inginocchiarvi e cercare di convincerli a seguirvi dentro la gabbia adiacente. Potete usare quei bastoncini lì a terra, ne vanno pazzi. Ma ripeto: C A U T E L A. Devono fidarsi di voi, altrimenti vi aggrediranno. Detto ciò, l’uomo panciuto indicò la camera più piccola ma anche più protetta alla loro destra. Dunque vi si avvicinò, facendo scattare due volte la serratura ed aprendone il cancelletto. Sia i segni lasciati sul terreno, sia i versi spaventati delle tre creature lasciavano intendere che il cucciolo di Drago non era lontano. Avrebbe davvero chiesto ai due ragazzini di aiutare a catturarlo? Tutto sarebbe dipeso da come loro avrebbero affrontato quella situazione, ovviamente. Per quanto odiasse i ragazzini, il Custode non era certamente disposto a lasciare che i due studenti divenissero cibo per l’Ungaro Spinato.
Leila ti ricordo che è vietato modificare i propri post durante una Quest. Se è strettamente necessario (hai usato dei codici che rendono il post illeggibile, hai dimenticato le statistiche, ecc...) consulta prima il master o aggiungi, in spoiler possibilmente, le ragioni della tua modifica. .
Un nuovo periodo di distacco da Hogwarts era finalmente giunto, stanca di tirare nuove somme, si era semplicemente goduta il ritorno a casa. La tranquillità di Villa Hydra le era mancata tantissimo. John si era fatto raccontare ogni singola giornata, e Amber aveva volutamente evitato ti parlargli dei suoi incubi, anzi, aveva mentito.. dicendogli che non ne aveva quasi più. Vedere suo padre sorridere, dopo anni, era impagabile..non aveva cuore di farlo soffrire ancora. Erano mesi che attendeva di rivedere Zia May, il lavoro impegnativo della donna la teneva sempre troppo lontana dalla nipote. Amber era stata sufficientemente stressata da suo padre, che non le permetteva di uscire fuori dal suo controllo, insomma ormai aveva 15 anni, poteva cavarsela da sola..no? Sapeva anche lei che il mondo era pieno di pericoli, ma aveva accuratamente scelto un posto ben sorvegliato per trovarsi con sua zia. Probabilmente, quello, era davvero l'unico motivo per il quale John l'aveva lasciata all'entrata dello Zoo, ed aveva acconsentito a tornare a casa lasciando la figlia ad attendere la sorella di sua moglie. Non senza i classici avvertimenti paterni, dal "non ascoltare gli sconosciuti" al " se qualcosa non va, scappa". La giornata era fredda, come di norma a Dicembre inoltrato, tanto che per lei fu una gioia indossare la cappa presa da Sinister, riparava dal freddo in modo eccellente, e la sua costituzione era abbastanza debole in quel periodo. Salutò il padre agitando appena la mano infreddolita, per poi ritrarla subito. C'era un'anello al suo dito, un anello che lei non gli aveva ancora mostrato.. temeva si arrabbiasse, perchè era chiaro che aveva origliato la conversazione di un paio di mesi prima tra lui e May, e quell'anello ne era la prova. Anche l'avversaspecchio era un'oggetto che non gli aveva fatto vedere, in quel caso però solo perchè si vergognava di averci inciso una sua frase, e perchè non voleva nuovamente intristirlo con il ricordo di mamma. Uno dei motivi per cui aveva scelto di incontrarsi con lei allo Zoo era la presenza dei Thestral, Amber era affascinata da quei cavalli alati scheletrici, e potendoli vedere non vedeva l'ora di assistere allo spettacolo della danza! Sperava solo che la zia non arrivasse troppo in ritardo, alle 14 sarebbe finito lo spettacolo.. Al momento erano solo le 12, ma gli imprevisti degli Auror di solito duravano parecchio, aveva comunque promesso a suo padre che, se May non si fosse presentata entro un ora, lei avrebbe preso il primo mezzo di trasporto utile per tornare a casa. Osservava i passanti, incuriosita, sperando di scorgere, il prima possibile, la chioma corvina della donna che attendeva ormai da una decina di minuti.
Punti Salute:123 [120 + 3(avversas.)] Punti Corpo: 71 [ 63 +8 ( cappa )] Punti Mana:67 [63 + 2 (cappa) + 2 (gobbiglie)] Punti Esperienza:6
Oggetti che ha con se: Bacchetta, Avvesaspecchio, Ciondolo della madre, Anello Difensivo, Cappa della Resistenza, (indossata sopra gli abiti ) Gobbiglie, Bottone Confondente ( attaccato alla sua fedele tracolla nera )
Oggetti: • Yo-yo a frizione • Bacchetta: Legno di salice, corde di cuore di drago, 10 pollici e mezzo, molto flessibile. (La chiama Frusta) • Ciondolo della Fenice: chi indossa questo ciondolo, composto da una piuma di fenice e una sfera molto resistente che contiene sangue di drago ungherese, non viene percepito da alcuna creatura magica nell'ambito di gioco in cui si trova (licantropi trasformati compresi). Ha quindi la possibilità di agire indisturbato eliminando il contatto visivo con le creature magiche. • Caramella dell'Illusione - (Non sa di averla) • Detonatori Abbindolanti - x3 (Non sa di averli) • Quattro Snacks e un paio di lattine • Cellulare (Spento)
Era un giornata fredda, tipicamente invernale. Una giornata uguale a quelle passate, se non fosse stato per il fatto che qualcosa di grandioso stesse per avvenire. Due Tassorosso, entrambi allo Zoo, si incrociarono per puro caso davanti al tendone numero 1 dove da pochi minuti era cominciato lo spettacolo dei Thestral. Imperdibile. La prima dei due Tassorosso era lì per incontrare la zia, il secondo per quale motivo? Ovvio, per fare l’assistente a due vecchi dall’anca abbastanza sbilenca. Non appena i due si incrociarono, il ragazzo, che con quell’occhio alla signora Fletcher non si faceva sfuggire manco le briciole di pane lanciate da Pollicino per tornare a casa, diede un pizzicotto alla ragazza facendola balzare. Sembrava una giornata bella, tranquilla, all’insegna della nullafacenza più totale quando, d’improvviso, si sentì un grido squarciare l’aria. Al vibrare di quel suono, tanto forte quanto irritante, molte persone iniziarono a correre verso l’uscita creando una sorta di imbuto in direzione dell’entrata. Cosa fare? Salutarsi e tornare a casa o avviarsi verso il suono tanto forte quanto probabilmente pericoloso?
Amber S. Hydra Punti Salute: 123 Punti Corpo: 71 Punti Mana: 67 Punti Esperienza: 6
Camillo Breendbergh Punti Salute: 113 Punti Corpo: 52 Punti Mana: 63 Punti Esperienza: 2,5