| Elle ed il custode si erano avviati alla volta del luogo dove l'animale si potesse trovare. Il loro percorso era riempito dalle voci dei bambini. Alcuni dai grandi occhi azzurri. Uno di loro strillava e singhiozzava tirando la mamma dai vestiti mentre il suo palloncino rigonfio di aria volava via tra le nuvole grigie del cielo di Londra. E quegli occhi azzurri diventavano sempre più delusi e sconsolati, rossi e rigonfi di lacrime mentre la donna al fianco del bambino continuava a camminare imperterrita e lui, goffo, le sgambettava dietro cercando di tenerle il passo. L'attenzione di Elle fu poi colta da un'altra bambina, seduta per terra sull'erba. Aveva le gambe distese e semi aperte ed il suo vestito bianco e rosa si stava pian piano macchiando di verde come l'erba dello zoo. Aveva le braccia incrociate al petto ed un'espressione furiosa in volto. I suoi lunghi capelli ricci e castani le davano fastidio al viso ed ogni tanto li spostava violentemente con la tozza manina, a volte facendosi anche male. Poi però era arrivato il papà e ne aveva coperto la visuale. Fu allora che Elle tornò alla realtà. Aveva seguito il custode per tutto il cammino e solo ora le tornavano in mente le sue parole. Fino ad allora non lo aveva neanche molto ascoltato, ma adesso percepiva che quel silenzio era dovuto ad un'attesa di una risposta da parte sua verso il custode. Ma qual'era la domanda? Fu distratta di nuovo dal luogo solitario e silenzioso dove erano arrivati. Era una zona dello zoo che lei ancora non aveva visitato, fitta di alberi ricoperti di muschio. Ogni cespuglio a terra era, per quanto di forme assolutamente non artificiali o volute dall'uomo, molto curato e fiorito. Gli alberi erano alti e guardar su faceva quasi venire la nausea alla studentessa che ancora non era riuscita a capire dove fosse. Mentre osservava le irte foglie degli alberi le tornò in mente la domanda del custode. Dopo un lungo ed imbarazzante silenzio decise quindi di rispondere. Bhè, io credo che bisogna fare una dovuta distinzione tra coraggio e fiducia. Le spiego. Se io non mi fossi fidata di lei ma fossi stata comunque una ragazza coraggiosa e collaborativa, sarei venuta ugualmente ad aiutarla. Io credo che il coraggio non sempre sia spinto dalla fiducia che si ha in un luogo o in una persona che ci sta accanto. E' ovvio che essa però gioca un buon ruolo. Eppure spesso e questo proprio non lo capisco, non ci si fida di nessuno. Io penso che ci si debba assolutamente basare sulla fiducia nel prossimo perchè altrimenti la nostra esistenza si baserebbe solo sull'egoismo, il narcisismo ed altri sentimenti che non includerebbero un rapporto con persone al di fuori di noi stessi. Quindi, fidarsi è comunque un bene. Se non si ha fiducia nel prossimo si diventa pazzi, malati di mania di persecuzione, ossessionati dalla possibilità che qualcuno ci possa fare del male o che abbia sempre un secondo fine. Il che è alquanto triste. Fece una pausa mentre continuava a guardare avanti a sè, ansiosa di veder qualcosa muoversi nell'erba alta. Eppure, in un mondo così crudele, così come è quello di oggi, fidarsi troppo di alcune persone non porta a nulla di buono. Insomma credo che bisogna saper scegliere le persone di cui fidarsi e quindi sottoporre ognuno ad uno scrupoloso 'test', che sia da noi creato e che ci dia la certezza che possiamo fidarci di una determinata persona, ed una volta trovata potremmo fidarci ciecamente di essa. Insomma, bisogna esser diplomatici nella vita! Concluse sorridendo e con una punta di ironia nel tono di voce. Poi scostò i capelli dal viso mentre continuava a scrutare anche tra i rami degli alberi. Effettivamente ancora non sapeva di che animale si trattasse. Che animale cerchiamo? Chiese rompendo bruscamente il silenzio che avvolgeva entrambi mentre rivolgeva un'occhiata attenta e curiosa al custode alla sua destra.
Edited by Zinzy :3 - 29/3/2012, 17:02
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