Caccia al Tesoro, Quest n. 1

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LunaMoonLight
view post Posted on 12/3/2012, 22:05




Osservò con compassione la donna seduta sulla riva del lago, sconsolata e disperata. Non poteva certo dire di sapere cosa provasse: non credeva ci fosse affetto più grande di quello di un genitore per suo figlio.
La faccenda andava trattata con estrema delicatezza e, allo stesso tempo, prontezza.
Constatò l'intraprendenza di Evelyn: non poteva biasimarla, del resto non dovevano attendere nulla di più.
Colse il cenno d'intesa di Paul, e rispose con un sorriso, come a fargli capire che loro tre dovevano costituire una squadra, per quella sera.
Dopo di che, si avviò quasi contemporaneamente al ragazzo verso Evelyn, la donna e il gestore. Non degnò quest'ultimo di particolare attenzione, solo uno sguardo. Del resto, sembrava non sapesse far altro che gesticolare e asciugarsi la fronte senza un fine costruttivo. Si voltò invece verso la donna, posandole una mano sulla spalla, da seduta qual era. Evidentemente, vedendo la Grifondoro avvicinarsi con tale sicurezza, aveva certamente colto il loro intento di aiuto.
La vide afferrare il braccio di Evelyn in una presa quasi convulsa, e notò la Grifondoro stringerle la mano. Non era granchè esperta nell'esprimere le proprie sensazioni, così tutto quello che seppe fare fu, appunto, poggiarle la mano sulla spalla.
Ascoltò le risposte dei suoi compagni d'avventura alla domanda piena di speranza della donna, e asserì.

-Signora, abbiamo intenzione di aiutarvi nella ricerca del bambino. Ci potrebbe, in fretta, parlare dell'aspetto di suo figlio e, qualora avesse espresso il desiderio di visitare qualcosa prima che lo perdesse di vista, riferircelo?-
 
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view post Posted on 13/3/2012, 22:41
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Il Fato

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L'espressione della donna, speranzosa e carica di aspettativa, mutò in negativo, se non fosse stata "sorretta" da Evelyn che - prontamente e in un gesto che voleva apparire confortante - le strinse la mano, sarebbe caduta per terra. Erano tutti molto gentili con lei, si prodigavano in gesti affettuosi e frasi di circostanza ma la verità era che suo figlio si trovava da qualche parte in quell'immenso parco, solo ed impaurito.

"Ho già risposto tante volte alle vostre domande ..."

Sembrava una bambina disperata. Cercò di farsi forza, tamponandosi gli occhi gonfi con un fazzoletto turchese.

"Mio figlio si chiama Dustin, ha 5 anni. E' piccolo ..."

Tirò su con il naso mentre calde lacrime presero nuovamente a rigarle le guance.

"E' biondo, ha i capelli corti e ricci, gli occhi verdi. Porta una tuta da ginnastica celeste con le costine rosse e una giacca a vento nera. Ha uno zainetto rosso sulle spalle, contiene la sua collezione di puffi. E macchie di cioccolato sul bavero, avevamo preso un gelato. Era qui, stava giocando con altri bambini e poi è sparito. Vi prego, trovatelo"

Una supplica vera e propria.
Nel contempo il gestore parve accorgersi della circostanza e si avvicinò a grandi passi.

"Si sta facendo tardi ragazzini, non voglio che altri bambocci si perdano nel parco. Filate a casa"

Senza attendere risposta cinse le spalle della donna e la trascinò verso la tenda che era stata appositamente allestita per l'arrivo della caccia al tesoro.

 
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LunaMoonLight
view post Posted on 14/3/2012, 22:25




*Lo immagino, povera donna. Chissà in quanti le avranno posto domande.*
Ascoltò attentamente la descrizione del figlio, intenerita dal tono disperato della donna. Chissà quali sensazioni dovesse provare, non ne aveva idea. Tuttavia, aveva la massima intenzione di aiutarla, non potevano permettere che quel bimbo si perdesse così, nello zoo, di sera. L'avrebbero ritrovato prima del tramonto, se non loro, altri. Ma si sarebbero prodigati per aiutarla.

-L'aiuteremo, stiamo dirigendoci verso l'ultimo punto in cui l'hanno visto.-
Non potevano permettersi ulteriori perdite di tempo, altrimenti le tenebre avrebbero preso il sopravvento prima che si giungesse a risultati consistenti. Essendo loro giovani maghi, il gestore si rivolse loro con tono sgarbato, ma forse era solo molto preoccupato per la situazione. Tuttavia, Luna, nel suo intimo, preferì non dargli ascolto, in quanto se la sarebbero cavata anche qualora sarebbero rimasti al buio. E poi, era sicura che lo Zoo non avrebbe chiuso, essendo il gestore al corrente della gravosa situazione.
Così, si voltò verso gli altri due. Erano stati lasciati soli, in quanto l'uomo aveva trascinato la giovane madre verso la tenda che probabilmente era il punto d'arrivo di quella che normalmente avrebbe dovuto trattarsi di una felice Caccia al Tesoro
.
-Bene, secondo me ci siamo.-
Guardò il cielo, come a voler dire che dovevano fare in fretta.
-Non ascoltiamo quello lì.-
E qui indicò il gestore e abbassò il tono di voce.
-Non mi sembra stia facendo nulla di costruttivo. Voi che ne dite?-
 
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view post Posted on 14/3/2012, 22:51
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Al suo seguito, Evelyn e Luna lo appoggiarono nel tentativo di cavare qualche informazione di bocca alla madre disperata. La donna, rincuorata dalle loro parole di conforto e dalla presenza di due figure femminili, seppur priva di speranze diede loro abbastanza dettagli sulla fisionomia del bambino, che rispondeva al nome di Dustin. Tutti i particolari sull'abbigliamento del giovane sarebbero stati di grande aiuto, ora la loro ricerca aveva dettagli concreti su cui basarsi e non correvano il rischio di confondere individuo. In fin dei conti fermarsi ad ascoltare la donna aveva avuto la sua utilità, ora non restava che dare inizio all'opera di setacciamento, partendo dal punto che era stato reso noto poco prima.
Si apprestò a ringraziare la signora ancora in vena di suppliche, la cui collaborazione si era rivelata fondamentale, ma il suo occhio vigile si spostò qualche metro più in là, dove il Gestore del parco stava muovendosi a grandi passi verso la loro direzione.

Si sta facendo tardi ragazzini, non voglio che altri bambocci si perdano nel parco. Filate a casa
Il tono perentorio con cui si espresse non fece altro che innervosire Paul, che già di per sè non condivideva il modo in cui l'uomo aveva agito a fronte di quel che era successo. Si limitò quindi a lanciargli un'occhiata impassibile ed ebbe modo di rassicurare la donna per l'ultima volta, prima che quest'ultima venisse trascinata via dall'addetto.
Grazie per la disponibilità signora. Suo figlio tornerà da lei sano e salvo.
Sperando che quelle semplici parole potessero infonderle sicurezza, osservò i due allontanarsi e sparire dentro un tendone, per poi voltarsi verso le sue due compagne d'avventura, che parevano già pronte per mettersi in marcia.
Bene, secondo me ci siamo...non ascoltiamo quello lì. Non mi sembra stia facendo nulla di costruttivo. Voi che ne dite?
Probabilmente se dovessimo aspettare il loro intervento, il bambino si troverebbe costretto a dormire in compagnia di serpenti e leoni. Andremo fino in fondo...
Il tempo stava mutando lentamente e le tenebre iniziavano a sommergerli. Di certo questo fattore li avrebbe aiutati restringendo il campo, visto che non c'era più nessun altro in giro a parte i guardiani, ma viaggiare al buio li avrebbe limitati.
...a partire da ora, prima che si faccia notte inoltrata. Direi di partire dalla zona esotica, dove si trova la Sfinge.
Mentre parlava aveva tirato fuori nuovamente la Mappa e ora stava indicando alle ragazze il punto che corrispondeva alla zona citata dalle guardie. A giudicare dalla raffigurazione, l'intera struttura sembrava un vasto labirinto e la scarsità di luce non avrebbe consentito una buona visuale. Dovevano contare sull'orientamento...e sulla luce della bacchetta.
Vedete, è abbastanza distante dal punto in cui ci troviamo, perciò bacchette alla mano e massima attenzione.
Così dicendo, diede inizio alla ricerca.

 
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Evelyn Bellard
view post Posted on 15/3/2012, 15:25




La donna, malgrado la situazione fornì una descrizione molto dettagliata del bambino, che ci sarebbe stata molto utile per aiutarla nelle ricerche. Il piccolo Dustin non sarebbe rimasto da solo ancora per molto: l'avremmo trovato sicuramente. Mi limitai a sorridere alla donna mentre se ne andava sorretta dal gestore. Non volevo più vedere quello sguardo disperato. La prossima volta che avremmo incontrato la signora avremmo portato con noi suo figlio. I miei compagni sembravano convinti quanto me, visto che, ignorando le parole acide del gestore, parlarono decisi, esprimendo le loro opinioni.
Ero perfettemente daccordo con loro. Era il momento di dare inizio alla vera e propria ricerca. Non c'era altro tempo da perdere.
Annuii mentre parlavano i miei compagni: non avevo nient'altro da aggiungere alle loro parole. Osservai la mappa che Paul aveva spiegato. Non c'era bisogno di tirarne fuori tre per guardare la stessa cosa.
In effetti la zona degli animali esotici non era vicinissima al luogo dove ci trovavamo noi... Pazienza, avremmo dovuto camminare un po' di più per raggiungere la sfinge. Dal momento che sembrava l'unica ad aver visto il piccolo Dustin, sarebbe stata lei il punto di partenza. L'idea di aver a che fare con una sfinge mi metteva in ansia. Ma per fortuna non era da sola.

-Perfetto, all'azione!-
Dissi cercando di sembrare molto più sicura di quanto non ero. Così misi la mano in tasca, pronta a sfoderare la mia bacchetta. Non vedevo l'ora di partire, ma non volevo commettere lo stesso errore di prima e sembrare imprudente, dunque aspettai che fossero loro a fare la prima mossa. Poi li avrei seguiti.

 
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view post Posted on 16/3/2012, 18:09
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Il settore dedicato agli animali esotici si trovava all'estremità sud-ovest del parco, rispetto all'entrata. La via più rapida era quella che passava fra il complesso ove si trovavano gli animali marini, babbani e l'insediamento degli gnomi. Occorreva poi costeggiare il reparto uccelli per arrivare dritti dritti a destinazione. Ma avrebbero anche potuto seguire la via principale fino al cancello di entrata, fosse mai che il bimbo si trovasse lì ad aspettare! Infine, era possibile prendere la via di destra, giungere al confine del parco e seguirne il perimetro fino al reparto degli animali esotici.
Qualsiasi direzione avessero scelto, qualsiasi decisione sulla prosecuzione congiunta o isolata, avrebbero dovuto valutare in fretta, presto sarebbe stato buio.

 
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view post Posted on 17/3/2012, 18:35
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Cautamente, e armato di bacchetta, mosse i primi passi in avanti, osservandosi intorno e contemporaneamente dando dei rapidi sguardi alla mappa. Ciò che vi era rappresentato era un intrico di vie costeggianti i diversi reparti dello zoo, ma la sua attenzione era rivolta verso il confine sud-ovest e cercava di analizzare i possibili percorsi per arrivare agli animali esotici. C'era più di una possibile strada che sbucava alla loro meta, ma quella che secondo lui avrebbe potuto celare maggiori possibilità di ritrovamento era una sola, forse la più complicata.
Ci sono diversi modi per raggiungere il punto stabilito, ma non abbiamo il tempo materiale di scegliere. I vantaggi e gli svantaggi tra le varie si equivalgono, perciò direi di proseguire per la via più rapida ma al contempo più insidiosa.
Mentre parlava si era nuovamente avvicinato alle due compagne, sperando ardentemente che quella fosse l'ultima sosta dedita a rubare del tempo prezioso, e aveva posto sotto i loro occhi il foglio di carta. Il sole era quasi totalmente scomparso dietro l'orizzonte, e continuare in quella penombra faceva male agli occhi; la luce gli avrebbe permesso di vedere con maggiore chiarezza.
Lumos.
Il bagliore bianco si accese rapido sulla punta della sua bacchetta, che portò in prossimità della mappa, producendo ombre sul volto di Luna ed Evelyn. Il complesso disegno stampato sulla carta ora appariva nitido alla loro vista, e Paul ne approfittò per indicare con precisione quale fosse il loro itinerario. Le sue dita si erano soffermate su 4 punti, raffiguranti ognuno un'area diversa.
Osservate bene. La strada che andremo a percorrere costeggia queste quattro zone: gli Animali Marini Babbani, l'Insediamento di Gnomi e gli Uccelli, per poi arrivare alla nostra meta. E' certamente un breve tratto rispetto agli altri, ma ci porterà in prossimità delle tre zone che ho citato, e non essendo consapevoli di quello che troveremo dovremo essere vigili e non separarci.
Non era certo una situazione di pericolo estremo, ma nelle condizioni attuali ed in presenza di creature per lo più sconosciute era necessario essere circospetti. Inoltre non conosceva le capacità delle due compagne, nonostante neanche le sue fossero eccelse, almeno due di loro erano più "anziani" e quindi ormai abituati a quel genere di situazioni. Ripiegò con cura la cartina e la ripose nella tasca dei pantaloni, dove poteva esser a portata di mano e, non avendo orologi e quant'altro, gli bastò osservare il cielo per capire che stava facendosi tardi ed era davvero ora di darsi una mossa.
Direi che possiamo andare. Stiamo uno di fianco all'altro, per evitare di rimanere indietro.
Bene, le premesse erano chiarite, e il cammino li aspettava. Questa volta senza esitazioni, iniziò a camminare, ringraziando il cielo che la strada non presentasse troppi vicoli o incroci, e che fosse abbastanza intuitiva...almeno secondo la mappa.
Tenendo la bacchetta illuminata all'altezza del viso, puntò verso sinistra, dove si trovava il loro primo punto di riferimento, nonchè la loro prima meta.


Per chiarezza, sto usando questa mappa per l'orientamento. Se mi sono sbagliato mi scuso, e cercherò di essere più vago ^_^

 
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LunaMoonLight
view post Posted on 18/3/2012, 21:42




Tirò fuori definitivamente la mappa fornitale all'ingresso, le sarebbe servita. Paul sembrò, in un attimo, riuscire a chiarire il punto della situazione.
Anche lei convenne che il costeggiare i reparti degli animali Babbani, Marini e l'insediamento degli Gnomi fosse il percorso più conveniente, nonostante in tutti i tre possibili tragitti vi fossero vantaggi e svantaggi.
Quello era sicuramente il percorso più rapido, il che conveniva loro, in quanto le tenebre erano dietro l'angolo. Le altre due vie, benchè meno intricate e - avrebbe potuto dire qualcuno - meno pericolose sarebbero state troppo lunghe da percorrere.
Dovevano raggiungere un bimbo di cinque anni, e si sa, a quell'età non si ha ancora un perfetto senso pratico. Era probabile che si fosse fatto prendere dal panico. C'era inoltre il pericolo che si avvicinasse troppo a qualche bestia, o nello Zoo si aggirasse qualcosa di pericoloso: nel mondo magico era sempre bene stare in guardia, tutto era molto rischioso.
Anche lei brandì la bacchetta con la mano destra, mentre con la sinistra teneva saldamente la mappa.
Non ritenne che fosse opportuno castare un Lumos come Paul dato che, oltre al fatto che c'era la sua luce ad illuminare il bizzarro trio, ancora non era del tutto buio e gli elementi circostanti si potevano scorgere ancora nitidamente.

-Dobbiamo fare in fretta, non soffermiamoci se non prettamente necessario, stiamo all'erta. E restiamo uniti.-
Aggiunse, in seguito. Sapeva che l'aveva già detto Paul, ma una ripetizione non faceva mai male, soprattutto in quei casi.
Si incamminò affianco a Paul, sapendo che Evelyn non avrebbe perso tempo a seguirli. Ora toccava a loro. In cosa si sarebbero imbattuti?
 
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Evelyn Bellard
view post Posted on 19/3/2012, 09:56




Ormai non restava che andare. Partire per quella strana avventura e cercare di aiutare il bambino disperso. E quindi anche la sua povera mamma disperata. Gli occhi della donno erano rimasti impressi nella mia mente: quel volto supplichevole, quella disperata richiesta d'aiuto... Ci eravamo assunti la responsabilità di andare a cercare il bambino e ora ci stavamo incamminando verso la zona interessata. Paul tiró immediatamente fuori la mappa e la illuminó con un Lumos. Mi misi al suo fianco e la guardai. Non c'era bisogno di tirarne fuori un'altra. C'erano molte varianti del percorso che potevamo scegliere, ma optammo per la strada piú rapida. Non c'era tempo da perdere in quanto le tenebre incombevano sul grande parco. Inoltre c'era la possibilità che il piccolo Dustin si fosse cacciato nei guai. Bisognava stare sempre all'età nel mondo dei maghi. Dunque, appurata la strada che avremmo percorso, i due dissero altre poche parole, scontate, ma sicuramente molto utili. Non sapevo se dovevo aggiungere qualcosa o se dovevo esprimere il mio consenso, ma in ogni caso non ci sapevo fare con le parole, quindi mi limitai ad annuire con aria seria e determinata. Paul fu il primo ad incamminarsi, seguito da Luna. Presi un profondo respiro. Stavamo ufficialmente iniziando le ricerche e, almeno per quanto mi riguardava, non avrei smesso finchè non avrei trovato il piccolo biondino. Finalmente mi decisi e raggiunsi i miei compagni. Mi accostai a destra del ragazzo e lo affiancai con passo deciso e veloce mentre ci dirigevamo verso la zona degli animali esotici, percorrendo la strada che avevamo scelto. Come sarebbe finita quella storia?

 
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view post Posted on 20/3/2012, 23:01
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Il Fato

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Si erano allontanati dalla zona iluminata, tutto il parco aveva un sistema di illuminazione costituito da lampioni, utilizzati soprattutto nel periodo invernale. Vista la situazione di emergenza risultavano tutti accesi anche se la loro collocazione lasciava inevitabilmente delle zone buie. Il Lumus attivato da Paul era troppo debole, poteva essere utilizzato per visionare la mappa ma non schiariva la visuale, davanti a loro si apriva la prima zona d'ombra, costellata da sagome scure: alberi e panchine. I grandi acquari collocati alla loro destra erano bui e appena percepibili mentre sulla sinistra, proprio a ridosso della barriera, si poteva scorgere l'ombra di due esseri piccoli di statura, sembravano abbracciati.

 
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view post Posted on 21/3/2012, 20:11
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Il cammino davanti ai suoi passi appariva costellato da diversi angoli immersi nella penombra, che i lampioni sparsi lungo l'area del parco non riuscivano ad illuminare. La bacchetta lo aiutava sì, ma non poteva competere con l'oscurità che caratterizzava quella serata ormai volta al termine; seppur leggermente avvantaggiato, non riusciva ad orientarsi perfettamente in quelle condizioni, e lasciava all'intuito percepire ciò che li circondava.
Avevano percorso il primo tratto di strada che li separava dalle loro mete, fino a ritrovarsi in prossimità della prima area indicata sulla mappa e che avevano precedentemente prefissato. La luce artificiale in quel preciso punto scarseggiava, e solo scrutando le quasi impercettibili ombre sul terreno era possibile farsi strada riconoscendo eventuali ostacoli. Luna ed Evelyn camminavano al suo fianco, come da premessa, e questo costituiva un vantaggio non da poco...6 occhi erano meglio di 2.
Sforzandosi di captare qualche dettaglio rilevante, si rese conto di esser entrato nella zona degli Animali Marini, a giudicare dalle lievi ombre ondulanti che i movimenti dell'acqua producevano tutt'intorno. Voltandosi verso la sua destra e sporgendo la bacchetta illuminata poteva infatti percepire gli elementi tipici della struttura acquatica, che favoriva loro un'onnipresente copertura laterale. Non riusciva a scorgere gli esemplari che vi abitavano, nè era interessato a scoprirlo, credendo che non avrebbero avuto modo di costituire un intralcio, vista la presenza del vetro d'isolazione a proteggerli. Tornò quindi a prestare attenzione di fronte a sè, notando un lieve mutamento nei paraggi, costituito dalla presenza inconfodibile di semplici alberi e quelle che dovevano essere della panchine per i passanti. Sembrava ormai essersi stabilita una situazione di totale tranquillità, favorevole al proseguimento della loro strada, quando una sagoma diversa dalle precedenti comparve ai suoi occhi voltatosi a sinistra. Stese le braccia per bloccare il passaggio alle due ragazze ai suoi lati e portò un dito alla bocca esortandole a non parlare ad alta voce, sussurrando a sua volta in modo da farsi sentire solo da loro.

Guardate lì...
Stava ora indicando con il braccio quell'ombra sospetta, e lentamente ne approfittò per cercare di capire di cosa si trattasse, aiutandosi con il suo Lumos. Iniziava a pensare fosse un individuo, ma si trattava di una figura di statura decisamente piccola, inferiore agli standard di un uomo.
*E se non fosse un uomo vero e proprio, ma ci si avvicinasse?*
Era un'ipotesi buttata lì su due piedi, ma era una delle poche che poteva giustificare quella caratteristica fisica. La mappa parlava chiaro, nelle vicinanze si trovava l'area dedicata agli Gnomi, e quella figura gli faceva pensare si trattasse proprio di una creature simile. Rivolse un cenno di monito alle ragazze, assicurandole di essere prudenti, e mosse qualche passo in direzione dell'obiettivo. Tenendo la bacchetta a qualche centimetro dal volto, si protese ad una distanza più ravvicinata alla sagoma, permettendo alla luce di proiettare sul terreno la sua ombra, senza illuminarla direttamente...erano in due!
Ciò che mostravano le forme oscure sul suolo erano due figure apparentemente umane a contatto l'un l'altra, sembravano in procinto di...abbracciarsi?
Credendo potesse forse trattarsi del bambino, fece la sua mossa e li richiamò all'attenzione.

Chi va là?

 
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Evelyn Bellard
view post Posted on 25/3/2012, 12:57




Procedevamo dritti verso la nostra destinazione. Ero alla destra di Paul, il quale con il suo Lumos illuminava la mappa. I miei passi erano fermi, regolare, ma il mio stato d'animo non era per niente così. Iniziavo a sentire la tensione che fino ad' allora era rimasta coperta dalla compassione e dall'emozione. Istintivamente posai la mano sulla bacchetta che si trovava nella tasca destra del mio mantello. Era l'unica arma che mi avrebbe permesso di reagire ad ogni evenienza, ad ogni imprevisto. Intanto ci stavamo dirigendo verso una delle poche zone buie del parco. La luce del Lumos di Paul non bastava più. La zona era più buia del previsto e non riuscivo a capire dove ci stavamo dirigendo. Per qualche istante la cosa mi turbò un po', ma ci volle poco perché i miei occhi si abituassero a quell'atmosfera scura e buia, permettendomi di tornare a vedere tutto in un modo, sebbene non chiarissimo, molto migliore di prima. Tutto taceva. Volsi lentamente la testa verso destra per farmi un'idea della struttura di quel luogo. Solo la ombre dei riflessi dell'acqua mi facevano capire che ormai ci trovavamo nei pressi della zona dell'acquario, dove si trovavano gli animali marini. Niente si muoveva da quella parte. Così girai la testa dall'altra parte, lasciando libera espansione al mio sguardo. Ci misi un po' per realizzare che c'era qualcosa che si muoveva; non me ne ero accorta subito. La conferma arrivò quando Paul che camminava alla mia sinistra, allungò le braccia fermandomi, e pochi attimi dopo bisbigliò qualcosa. Non mi era chiaro cosa avesse detto: la mia mente era concentrata sui due bizzarri esseri che sembravano volersi abbracciare, ma comunque avevo capito che voleva farci notare quelle minute creature, anche perché allungò il braccio per indicarcele. Il ragazzo si avvicinò lentamente alle due creature prima di fare la prima mossa e di richiamare la loro attenzione. Il Lumos che prima illuminava il suo volta, ora metteva leggermente in risalto l'ombra delle due sagome. Il cuore iniziò a battere un po' più forte, ma non volevo mettere in mostra la mia insicurezza, quindi non pensai neanche all'identità che potevano avere quelle creature misteriose. Piuttosto mi preoccupai di stringere forte il legno della bacchetta che ancora si trovava nella mia tasca. Senza dare nell'occhio la estrassi e mi tenni pronta ad ogni evenienza. Non potevamo sapere se quelle creature erano pericolose o meno, ma era meglio essere prudenti. Almeno per il momento non avrei detto o fatto niente di particolare: mi limitai ad aspettare la reazione dei due sconosciuti.

 
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LunaMoonLight
view post Posted on 25/3/2012, 20:50




Il Lumos evocato da Paul non illuminava a sufficienza le zone circostanti, e persino tutti i lampioni accesi lasciavano delle zone di ombra o penombra, attorno a loro.
Questo rendeva la situazione inquietante. Ma, per contro, era probabile che nello Zoo fossero sparsi i guardiani incaricati di ricercare il bimbo. Non erano di certo loro gli unici che si avventuravano per quelle vie buie e, a tratti, inquietanti!
Dopo l'ansia iniziale, il respiro di Luna andava via via regolarizzandosi. In fondo, la compagnia di altri due compagni infondeva maggior sicurezza e protezione.
Si erano addentrati nel reparto degli animali marini babbani, come fu facile constatare dal lieve scroscìo dell'acqua. Di solito, non se ne udivano in uno Zoo. Era magico, in tutto e per tutto. Ma non era quello il momento di perdersi in inutili constatazioni e apprezzamenti. C'era un Dustin da ritrovare e consegnare alla mamma e le tenebre sembrava stessero continuando imperterrite il loro cammino per avvolgerli totalmente.
Emesse un profondo respiro di quiete, quando Paul passò in posizione di allerta. Distese le braccia in un probabile moto di protezione verso le due ragazze e, sussurrando, richiamò all'attenzione di entrambe quella sagoma che si poteva intravedere nel buio.
Temette quando il Tassorosso alzò la bacchetta per illuminare maggiormente quell'ombra.

-Attento...-
Il tono di voce era sempre bassissimo.
Fece un passo in avanti in sintonia con Paul, tuttavia lasciandolo andare avanti. Dopo di che, si arrestarono.
Sfoderò la sua bacchetta, silenziosamente.
Il ragazzo aveva chiesto espressamente chi si celasse in quella sagoma.
Ma... ora che prestava maggiore attenzione... Sembravano due! E... stavano abbracciandosi?!?
La situazione era sempre più singolare.


Scusate per il ritardo!
 
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view post Posted on 27/3/2012, 12:08
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Il monito di Paul parve perdersi nel silenzio del parco, le due figure abbracciate rimasero immobili.
Era impossibile capire di cosa si trattasse, l'oscurità era fitta e nessuno dei giovani aveva ritenuto utile vederci più chiaro.
Poco distante, vi era qualcosa per terra, da quella distanza sembrava un groviglio di coperte o un sacco.
Poi una vocina burbera ruppe il silenzio.

"Chi va là a me? Ma chi va là a te, dico io! Questo posto è tutto mio. E se vuoi rivolgerti al sottoscritto, parla in rima o sei già fritto!"

Chiunque fosse stato a parlare, sapeva il fatto suo. La rete di protezione avrebbe di certo protetto i tre "avventurieri" ma, se volevano trovare il bambino, necessitavano di tutto l'aiuto possibile.

 
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view post Posted on 27/3/2012, 19:25
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Convinto com'era che le sue parole non avessero avuto una destinazione ben precisa, ebbe quasi un sussulto quando a rompere il silenzio fu una vocina insolita, che con tono seccato espresse la sua indignazione verso quel richiamo giunto a disturbare la sua quiete. Preso dallo spavento indietreggiò di qualche passo, intimando alle due compagne di non compiere mosse azzardate, mentre con le orecchie tese tentava di capire se quelle due figure estranee fossero l'effettiva provenienza della voce. Il monito postogli dal suo interlocutore, in qualche modo, lo spingeva ad essere incerto sulla natura di questi; chi, nel XXI secolo, soleva ormai esprimersi in versi e pretendere che fossero anche gli altri a farlo? Poteva trattarsi di una creatura non necessariamente umana, o semplicemente un folle eccentrico...in ogni caso il fato lo aveva frapposto tra loro e la via intrapresa, un fattore da tenere in considerazione. Era necessario cogliere l'aiuto di chiunque incontrassero, e se le condizioni richieste erano così semplici, perchè rifiutare?
Porgo le mie scuse, non volevo esser sgarbato, il suo aiuto a momenti è assai desiderato. Siamo in cerca di un bimbetto; quivi disperso, solo soletto. Nei pressi del parco dicon si trovi, c'è qualcuno che ce lo provi?
Era incerto sull'efficacia della sua filastrocca, e sperava potesse, una volta ottenuto il "perdono" del soggetto in questione, esprimersi con più facilità, evitando di rischiare fraintendimenti. Tralasciando la ridicolezza che a tratti percepiva guardando in faccia la realtà di ciò che stava accadendo, si sentiva a disagio a dover discutere con qualcuno di cui non conosceva neanche le sembianze. Apparire affabili e convincenti era necessario, sia al fine di ricevere aiuto per l'impresa, sia nell'intento di evitare spiacevoli inconvenienti irritando quel qualcuno, ma era altrettanto d'obbligo assicurarsi l'incolumità aiutandosi sotto tutti i punti di vista. Beh, la luce era un fattore determinante, ne avevano assoluto bisogno.
L'oscurità ci impedisce di guardare, mi appresto ora ad essa dipanare.
*...e che questa commedia possa terminare*
Portò in alto alle loro teste la bacchetta già fiocamente illuminata, pronto ad inondare quel covo ombroso di una luce dieci volte più intensa, sollevato al pensiero di facilitare il compito ai suoi occhi ormai dolenti. Compiendo l'atto, avrebbe inoltre potuto rivelare l'aspetto e la natura di colui che ora appariva come un'indistinta ombra parlante, schiarendosi le idee e trovando magari una spiegazione a tutto. Fu con determinazione e prontezza che, quindi, enunciò la formula...un incantesimo semplice ma adatto.
Lumos Solem!

 
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