|
|
| Una volta annunciata la sua presenza, Paul appurò quali fossero le intenzioni delle due ragazze, decise come lui a fare chiarezza su quel caso. Mentre aspettavano dei risvolti degni di nota, una delle due, probabilmente la più piccola a giudicare dall'aspetto, fece la cosa più ovvia in quelle circostanze: si presentò. In quella particolare situazione fare conoscenza gli era proprio sfuggito dalla mente, tanto da coglierlo quasi alla sprovvista. *Uh, che sgarbato.* Paul Grindelblack, studente Tassorosso del II anno ad Hogwarts. Lieto di conoscervi. Rivolse un cenno di cordialità alle due ragazze mentre si presentava e attese di conoscere il nome dell'altra compagna, che pareva più frettolosa e in pensiero per quello che stava accadendo. Nel frattempo la situazione intorno stava mutando. Il Gestore del parco, destatosi parzialmente dallo stato di disperazione, impartì ordini ai guardiani, indicando loro il lato ovest della struttura. *Finalmente.* Mentre gli uomini eseguivano come da comando, Paul diede uno sguardo alla zona interessata e, confrontandola sulla mappa, venne a conoscenza dell'esistenza di una Sfinge, la quale probabilmente costituiva una delle tappe della caccia e che pareva avesse avuto modo di interagire con il bambino. A quel punto recarsi dal gestore e dalla donna avrebbe costituito solo un ulteriore impiccio, visto che sapevano da dove cominciare le ricerche. Vero era anche che avrebbero potuto ottenere ulteriori informazioni sul piccolo, dei dettagli importanti ai fini della ricerca. A quanto sembra iniziano a comparire delle tracce rilevanti. Non so voi, ma io ho intenzione di far qualcosa in merito. L'unico problema sta nel decidere se incamminarsi verso la direzione indicata, dimora della Sfinge, oppure interrogare prima il gestore e la madre del bambino per saperne di più. Nel caso avessero optato per la seconda, non si sarebbero dilungati troppo nel parlare. Il rischio di perdere le tracce era alto, considerando che la luce solare stava poco a poco lasciando il posto alle tenebre della sera. Inoltre il luogo era sconosciuto, almeno a lui, e seguire le guardie sarebbe stato decisamente più opportuno che incamminarsi da soli. Avevano la magia dalla loro, ma non era ragionevole cullarsi troppo in casi come quelli.
|
| |