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Turriga
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Uvaggio:
Su terreni ciottolosi e sassosi, si coltivano, con rese bassissime, varietà autoctone che contribuiscono all'uvaggio in proporzione variabile: cannonau, carignano, bovale e malvasia nera. Le coltivazioni sono a spalliera ed alberello
Vinificazione:
Le uve vengono vendemmiate di primo mattino, portate in cantina per una lunga macerazione (16/18 gg.). Inizialmente le temperature sono relativamente alte ma successivamente vengono portate sui 22-23° per evitare una cessione polifenolica eccessiva.
Grado alcolico:
12,5 % VOL.
Profumo:
Frutti intensi, maturi, quali mora, prugna, mirto che ricordano le confetture di una volta. L'incredibile persistenza sviluppa poi al palato ampie note speziate di aromi terziari, come vaniglia,cacao, liquerizia, cannella.
T° di servizio:
18° - 20°
Affinamento:
Alcuni travasi, un collaggio, due anni di affinamento in Barriques Francesi in legno di rovere (Litri 225). Successivamente più di tre anni in bottiglia.
Sapore e abbinamenti:
Sicuramente si andrebbe sul sicuro accostandolo con carni rosse brasate, o arrostite ed accompagnate con salse dai sapori intensi. Così facendo si tradirebbe la tradizione culinaria della Sardegna, che ci offre un ottimo maialetto arrostito all'aria aperta (oltre 3 ore di cottura), con legni aromatici, come lentischi e ginepri, terminando la cottura con foglie di mirto che profumano ed esaltano il piatto. Restando alla tradizionale semplicità della cucina pastorale sarda, probabilmente il matrimonio ideale viene raggiunto con "sa cordula", ovvero budella d'agnello intrecciate allo spiedo, arrostite sempre al camino e servite semplicemente su foglie di mirto, terminando il tutto con dell'immancabile pecorino stagionato. L'intensità dei sapori sviluppati dal piatto, abbinati al Turriga, certamente costituiscono un'accoppiata eccellente.
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