Una poesia al giorno...

toglie il medico di torno ;)

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  1. El-rei
     
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    Sentivo un Funerale, nel Cervello,
    E i Dolenti avanti e indietro
    Andavano - andavano - finché sembrò
    Che il Senso fosse frantumato -

    E quando tutti furono seduti,
    Una Funzione, come un Tamburo -
    Batteva - batteva - finché pensai
    Che la Mente si fosse intorpidita -

    E poi li udii sollevare una Cassa
    E cigolare di traverso all'Anima
    Con quegli stessi Stivali di Piombo, ancora,
    Poi lo Spazio - iniziò a rintoccare,

    Come se tutti i Cieli fossero una Campana,
    E l'Esistenza, solo un Orecchio,
    Ed io, e il Silenzio, una Razza estranea
    Naufragata, solitaria, qui -

    E poi un'Asse nella Ragione, si spezzò,
    E caddi giù, e giù -
    E urtai contro un Mondo, a ogni tuffo,
    E Finii di sapere - allora -


    Emily Dickinson
     
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  2. Erode Scannabelve
     
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    Claudio Lolli (da "Rumore Rosa")



    Ragazzi/2

    Giacomo


    Perché dovrei spiegarti quest’insulto
    E ragionare, e farti ragionare a fondo
    Sul senso e sul non senso
    Di quella palla strana che chiamiamo mondo
    E vedere affiorare nel tuo viso
    Man mano che la scienza in noi s’allarga
    Quell’espressione attonita, indeciso
    Come tu fossi se credere o non credere
    A quella crudeltà priva d’indulto

    Mestiere strano, non lo farei coi figli,
    srotolare quel filo senza fine
    quell’infelicità senza confine
    quel mare grigio solo in superficie
    che si tinge di nero nel profondo,
    barrare il vero con una croce bianca
    dimenticare per orgoglio una bugia

    la conoscenza, il mio sapere, stanca
    me stesso, quando
    la gioventù diventa un’utopia

     
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  3. Lohengrin80
     
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    che bella questa poesia... specie la seconda parte...
    questa mattina un pò grigia, in momenti di passaggio della mia vita, quanto la posso apprezzare!!!
    si alterna la malinconia di "CUidei que tinha morrido" alla speranza di "Vou dar de beber a dor"....
    logicamente canta Amalia


    è in portoghese ma si dovrebbe capire....

    Com que voz chorarei meu triste fado,
    que em tão dura prisão me sepultou,
    que mor não seja a dor que me deixou
    o tempo, de meu bem desenganado?



    Mas chorar não se estima neste estado,
    onde suspirar nunca aproveitou;
    triste quero viver, pois se mudou
    em tristeza a alegria do passado.



    Assi a vida passo descontente,
    ao som nesta prisão do grilhão duro
    que lastima o pé que o sofre e sente!



    De tanto mal a causa é amor puro,
    devido a quem de mi tenho ausente
    por quem a vida, e bens dela, aventuro

    Luís Vaz de Camões
     
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  4. El-rei
     
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    Ancora riesco a scrivere d'amore, Dario Bellezza

    Come mai nel sole si scatenano
    gli uragani del presente o il domani
    incide nel tuo cuore assente
    io strepito nel nulla il coraggio
    di cercare l'estremo bacio santo
    che inchioda al saturnale dei vivi.

    Aspetto e spero: opposte nudità
    a cui dovute sono le gioie
    della fugace pallida mano;
    o corpo dell'amore mio salvato
    ritorna ghiacciato e felice
    in mano l'essenza sacra
    della polvere fenice!
     
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  5. Erode Scannabelve
     
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    (Prendo l'occasione per postare alcune bellissime poesie di Claudio Lolli, col tempo s'intende.)

    * (Claudio Lolli - "Rumore Rosa")


    Traducesti entusiasta i ditirambi
    Di Dioniso, e poi mi leggesti
    Poemetti leopardiani a mezza voce
    Da te composti nelle notti insonni
    In cui il rumore rosa

    E mi colpiva l’aggettivo “frale”
    Che non si trova nei versi di John Lennon

    Oggi ho davanti a me un’impalcatura
    Che mi ricorda il tuo modo di fare
    Un’inferriata lucida e perfetta
    La tela stroboscopia
    Che cambia luce alla malinconia


    Mi fa paura ormai solo l’idea
    Di scendere o salire da una scala
    Che non somigli almeno a una poesia

    Ma nella notte il vento caldo di Bologna
    La fa suonare,

    Rumore rosa, ancora, come il mare

    Un’arpa eolica
    Del mio dimenticare
     
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  6. particelladisodio
     
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    Adoro questa poesia! Così viva, così pura nell'essenza del significato e del ritmo!
    Meraviglioso Dino Campana!

    BATTE BOTTE

    Ne la nave
    Che si scuote,
    Con le navi che percuote
    Di un’aurora
    Sulla prora
    Splende un occhio
    Incandescente:
    (Il mio passo
    Solitario
    Beve l’ombra
    Per il Quais)
    Ne la luce
    Uniforme
    Da le navi
    A la città
    Solo il passo
    Che a la notte
    Solitario
    Si percuote
    Per la notte
    Dalle navi
    Solitario
    Ripercuote:
    Così vasta
    Così ambigua
    Per la notte
    Così pura!
    L’acqua (il mare
    Che n’esala?)
    A le rotte
    Ne la notte
    Batte: cieco
    Per le rotte
    Dentro l’occhio
    Disumano
    De la notte
    Di un destino
    Ne la notte
    Più lontano
    Per le rotte
    De la notte
    Il mio passo
    Batte botte.
     
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  7. particelladisodio
     
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    CITAZIONE (El-rei @ 15/12/2006, 11:53)
    Ossequi a particelladisodio.
    adesso vi posto una poesia d'amore che non può non piacere a tutti:

    Sabbie Mobili, Jacques Prevert

    Demoni e meraviglie, venti e maree
    Lontano già si è ritrirato il mare
    E tu
    Come un'alga dolcemente accarezzata
    Dal vento, nella sabbia del letto
    Ti agiti sognando

    Demoni e meraviglie, venti e maree
    Lontano già di è ritirato il mare
    Ma nei tuoi occhi socchiusi
    Due piccole onde son rimsaste

    Demoni e meraviglie, venti e maree
    Due piccole onde per annegarmi

    Omaggi ad el-rei! :D
    Credo però che sarebbe meglio che spostassi la poesia di Prevert nella discussione sulle poesie d'amore, per non creare confusioni!

    Ancora Dino Campana

    FABBRICARE FABBRICARE FABBRICARE . . .

    Fabbricare fabbricare fabbricare
    Preferisco il rumore del mare
    Che dice fabbricare fare e disfare
    Fare e disfare é tutto un lavorare
    Ecco quello che so fare.

    I versi aggraziati di Attilio Bertolucci

    PAESE D'INVERNO

    Che il sole dopo la neve
    appaia, e le nuvole si tingano di rosso
    come schiave: la neve sui tetti
    un rossore colorirà, guancia di principessa.
    S'alzi un leggero vento
    e spenga l'acqua, che s'era addormentata,
    con assonnata voce di pastore;
    escano fanciulle con scialli,
    lampeggiando gli occhi neri,
    e improvvisamente corrano punte dall'aria
    simili a uccelli che s'alzino a volo.
    E gli zingari rubino ragazzi.


     
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  8. Erode Scannabelve
     
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    Claudio Lolli da "Rumore Rosa"

    Sono troppo loquace, lo so, oppure muto
    Capace di mangiarmi in un minuto
    Una vita capace
    Di acrobazie incredibili e paurose,
    quelle piccole cose
    che incantano ragazze preoccupate
    che occupano piazze devastate
    dalle violenze di una storia
    rosa

    è proprio come il sogno di una cosa
    che va cantata e urlata, senza pace

    Io sarei qua, però se vi dispiace…
     
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  9. Lohengrin80
     
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    seguo le vostre (sara e francesco) poesie... ammiro quelle di Campana, di Lolli... Prevert... insomma...
     
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  10. Erode Scannabelve
     
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    Claudio Lolli - "Rumore Rosa"

    C’è del cielo dovunque, e su Baghdad
    Sopra la Palestina e i campi
    Dei Disuniti Stati a Sud del mondo,
    ultima stella a destra.

    Ed è il futuro, il cielo
    Vita, zucchero a velo
    Che scende e non fa male,
    zucchero intelligente, petrolio-dipendente
    in questo abituarsi occidentale.

    Ma è vuoto il cielo, abbandonato, quindi
    L’hanno affittato a un dio per molti anni

    Ecco le torri umane, le utopie
    Ecco le grotte

    È forse nel profondo che si trova
    Se c’è, quel poco senso al nostro vivere
    Improvviso, quel sorriso che rende ogni caduta
    Lo scherzo di un pagliaccio.

    Ogni lingua divien tremando muta.
    L’insicurezza poi, che si concreta in ghiaccio.

    Edited by Erode Scannabelve - 16/12/2006, 10:10
     
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  11. particelladisodio
     
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    Sembra di sentire il gocciolìo ansioso, il respiro di un allucinato stillare.
    Che ritmo, il gioco dei suoni di Palazzeschi!

    LA FONTANA MALATA

    Clof, clop, cloch,
    cloffete,
    cloppete,
    clocchette,
    chchch......
    E' giu',
    nel cortile,
    la povera
    fontana
    malata;
    che spasimo!
    sentirla
    tossire.
    Tossisce,
    tossisce,
    un poco
    si tace....
    di nuovo.
    tossisce.
    Mia povera
    fontana,
    il male
    che hai
    il cuore
    mi preme.
    Si tace,
    non getta
    piu' nulla.
    Si tace,
    non s'ode
    rumore
    di sorta
    che forse...
    che forse
    sia morta?
    Orrore
    Ah! no.
    Rieccola,
    ancora
    tossisce,
    Clof, clop, cloch,
    cloffete,
    cloppete,
    chchch....
    La tisi
    l' uccide.
    Dio santo,
    quel suo
    eterno
    tossire
    mi fa
    morire,
    un poco
    va bene,
    ma tanto....
    Che lagno!
    Ma Habel!
    Vittoria!
    Andate,
    correte,
    chiudete
    la fonte,
    mi uccide
    quel suo
    eterno tossire!
    Andate,
    mettete
    qualcosa
    per farla
    finire,
    magari...
    magari
    morire.
    Madonna!
    Gesù!
    Non più!
    Non più.
    Mia povera
    fontana,
    col male
    che hai,
    finisci
    vedrai,
    che uccidi
    me pure.
    Clof, clop, cloch,
    cloffete,
    cloppete,
    clocchete,
    chchch...

    Fusione tra musica e poesia!
    Fernando Pessoa

    IL VIOLINISTA PAZZO

    Non fluì dalla strada del nord
    né dalla via del sud
    la sua musica selvaggia per la prima volta
    nel villaggio quel giorno.

    Egli apparve all'improvviso nel sentiero,
    tutti uscirono ad ascoltarlo,
    all'improvviso se ne andò, e invano
    sperarono di rivederlo.

    La sua strana musica infuse
    in ogni cuore un desiderio di libertà.
    Non era una melodia,
    e neppure una non melodia.

    In un luogo molto lontano,
    in un luogo assai remoto,
    costretti a vivere, essi
    sentirono una risposta a questo suono.

    Risposta a quel desiderio
    che ognuno ha nel proprio seno,
    il senso perduto che appartiene
    alla ricerca dimenticata.

    La sposa felice capì
    d'essere malmaritata,
    l'appassionato e contento amante
    si stancò di amare ancora,

    la fanciulla e il ragazzo furono felici
    d'aver solo sognato,
    i cuori solitari che erano tristi
    si sentirono meno soli in qualche luogo.

    In ogni anima sbocciava il fiore
    che al tatto lascia polvere senza terra,
    la prima ora dell'anima gemella,
    quella parte che ci completa,

    l'ombra che viene a benedire
    dalle inespresse profondità lambite
    la luminosa inquietudine
    migliore del riposo.

    Così come venne andò via.
    Lo sentirono come un mezzo-essere.
    Poi, dolcemente, si confuse
    con il silenzio e il ricordo.

    Il sonno lasciò di nuovo il loro riso,
    morì la loro estatica speranza,
    e poco dopo dimenticarono
    che era passato.

    Tuttavia, quando la tristezza di vivere,
    poiché la vita non è voluta,
    ritorna nell'ora dei sogni,
    col senso della sua freddezza,

    improvvisamente ciascuno ricorda -
    risplendente come la luna nuova
    dove il sogno-.vita diventa cenere -
    la melodia del violinista pazzo.




     
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    :rolleyes: Da Gargantua e Pantagruel di F. Rabelais, trad. G. Passini:


    RONDÒ.

    Cacando l'altro ier comodamente,
    La gabella pagai che al culo devo.
    Non fu l'odore tal quale credevo,
    E ne rimasi tutto puzzolente.
    Oh, se m'avesse alcun cortesemente
    Condotto la Gentile che attendevo
    Cacando.

    A lei col mio buon mestolo imbrandito
    Il buco dell'urina avrei condito,
    Mentr'ella avrebbe col suo roseo dito
    Il buco della merda a me forbito,
    Cacando.
     
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  13. Erode Scannabelve
     
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    Edgar Lee Masters - Antologia di Spoon River

    Nancy Knapp

    Beh, non capite? andò in questo modo:
    comprammo la fattoria con quello che lui ereditò,
    e i fratelli e le sorelle lo accusarono di avere avvelenato
    la mente del padre contro tutti loro.
    e non avemmo mai pace con il nostro tesoro.
    la peste uccise il bestiame, e il raccolto mancò.
    E il fulmine s'abbattè sul granaio.
    Così ipotecammo la terra per andare avanti.
    E lui divenne silenzioso e era sempre preoccupato.
    Poi alcuni dei vicini rifiutarono di parlarci,
    e si misero dalla parte dei fratelli e delle sorelle.
    e io non sapevo a che santo votarmi; soltanto da giovani
    si può dire a se stessi <<Non importa,
    il tal dei tali è mio amico, o posso superare la crisi
    con un viaggetto a Decatur>>.
    Poi i fetori più orrendi appestarono le stanze.
    Allora appiccai fuoco ai letti e la vecchia casa delle streghe
    avvampò in un ruggito di fiamme,
    mentr'io danzavo nel cortile con le braccia ondulanti,
    e lui piangeva come un vitello che ha freddo.
     
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  14. particelladisodio
     
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    Un gioiello di Nazim Hikmet :)

    Il più bello dei mari
    è quello che non navigammo.
    Il più bello dei nostri figli
    non è ancora cresciuto.
    I più belli dei nostri giorni
    non li abbiamo ancora vissuti.
    E quello
    che vorrei dirti di più bello
    non te l’ho ancora detto.
     
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  15. Viejito
     
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    Dino Campana: La sera di fiera (Canti Orfici)

    Il cuore stasera mi disse: non sai?
    La rosabruna incantevole
    Dorata da una chioma bionda:
    E dagli occhi lucenti e bruni colei che di grazia imperiale
    Incantava la rosea
    Freschezza dei mattini:
    E tu seguivi nell'aria
    La fresca incarnazione di un mattutino sogno:
    E soleva vagare quando il sogno
    E il profumo velavano le stelle
    (Che tu amavi guardar dietro i cancelli
    Le stelle le pallide notturne):
    Che soleva passare silenziosa
    E bianca come un volo di colombe
    Certo è morta: non sai?
    Era la notte
    Di fiera della perfida Babele
    Salente in fasci verso un cielo affastellato un paradiso di fiamma.
    In lubrici fischi grotteschi
    E tintinnare d'angeliche campanelle
    E gridi e voci di prostitute
    E pantomime d'Ofelia
    Stillate dall'umile pianto delle lampade elettriche.

    ...

    Una canzonetta volgaruccia era morta
    E mi aveva lasciato il cuore nel dolore
    E me ne andavo errando senz'amore
    Lasciando il cuore mio di porta in porta:
    Con Lei che non è nata eppure è morta
    E mi ha lasciato il cuore cenz'amore:
    Eppure il cuore porta nel dolore:
    Lasciando il cuore mio di porta in porta
     
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231 replies since 14/12/2006, 02:36   13997 views
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