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VISUAL KEI,INDIE,MAJOR.....

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view post Posted on 11/12/2006, 20:49
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VISUAL KEI,INDIE,MAJOR.....cosa sono?

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Spesso a chi si avvicina per la prima volta alla musica nipponica sebte parlare di varie band che hanno vari sound e stili come il Visual kei, indies, sono major...Ma cosa significano queste parole? Eccovene una spiegazione per approcciarvi a questo mondo..

Visual kei

ORIGINI DI STILI: Japanese rock, glam rock, hard rock, pop rock, punk rock, heavy metal, gothic rock, darkwave, industrial rock

ORIGINI CULTURALI: Giappone anni 1980

STRUMENTI TIPICI: Chitarra, basso, batteria, keyboards

POPOLARITA': CONOSCIUTO MOLTO NELLA SCENA MUSICALE INDIPENDENTE GIAPPONESE, MA CHE POI HA "CONTAGIATO" ALTRE BAND NEL GLOBO.

SOTTOGENERI:
Angura kei, ero guro, nagoya kei, oshare kei


Visual kei ( vijuaru kei, letteralmente "visual style") si riferisce ad un movimento della musica rock giapponese iniziato negli anni '80 e tornato popolare sulle scene indie degli anni '90.
Le band visual kei si distinguono per la grande attenzione all'aspetto visivo e scenografico (costumi, scenografie, trucco), mentre musicalmente non c'è una caratterizzazione specifica, con gruppi che spaziano dall'hard rock al grunge, dal dark al metal.


Origini

Alcuni fans credono che il movimento visual kei sia iniziato partendo da una band famosissima : gli X Japan.

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Nonostante questo l'utilizzo del visual shock esisteva gia' da tempo sulla scena indipendente, divenuto piu' famoso quando gli X divennero , major. In questo senso , gli X Japan sono stati il meccanismo x portare alla ribalta questo style che ora domina tutta la cultura giapponese.
Dopo di cio' molte riviste divennero delle vere e proprie
" visual kei magazines", ad esempio molto importante e' tutt'ora Fool's Mate, pubblicato fin dai primi anni 80', ma anche negli UK alcuni new wave artists, x certi aspetti somigliavano visibilmente al look visual bands.

Le band dei primi anni 80 come Luna Sea, Kuroyume, Zi:Kill, Shazna, ed i Baiser cosi' come le precedenti band Buck-Tick ed X Japan incoraggiarono il "boom" di questa cultura.


Caratteristiche.

Il visual kei e' caratterizzato dalle band che usano abbigliarsi con costumi ricercati ed immagini visual, durante le loro performance.
In Japan, le fan-base sono composte da ragazzi e ragazze e giovani donne che amano acquistare items come adesivi,photo book,postcards,delle varie band o dei loro singoli membri. In altri paesi la piccola quantita' degli amanti del visual kei si suddivide tra giovanissimi .

I membri delle visual kei bands usano make-up,si cotonano i capelli o li acconciano in pieno stile glam metal richiamando le band anni 80...ed indossano costumi elaborati.

La maggioranza di questi musicisti sono ragazzi, ma che abbigliati e truccati vengono considerati "femminei" o "androgini"x i loro tratti delicati e il look girlish style tipico del Visual Kei.

Recentemente alcune band sono ritornati ai colori ed alle immagini popolari 5 o 6 anni fa... prendendo ispirazione dai videogiochi x computer ,i giochi di ruolo, i cartoni animati,i fumetti.

Questo ha incrementato la nascita dei cosplay trai fans, maschili e femminili, che amano copiare i propri membri di band favoriti ricreando i loro costumi, i loro make-up e pettinature.

in particolare si puo' trovare il maggior numero di cosplayers x le vie di Harajuku, ai concerti live in Giappone ma anche in Inghilterra,Polonia,America, Cile, Israele, Spagna Australia, Francia, Italia ed alle Convenctions di Anime.

Poiché il genere visual kei rimane ai margini della sensibilità mainstream giapponese, mentre le band crescono in popolarità e firmano con le major, possono attenuare la loro immagine selvaggia e colorata, così come i trionfi musicali estremi come i testi urlanti o cantati dal pubblico che spesso caratterizza il visual kei.
Ad esempio, i primi anni di carriera della band Kagrra furono caratterizzati da accattivanti costumi in stile kimono, ma nel loro "Sakebi" del 2006, la band apparve in giacca e cravatta.

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La perdita della moda e dello stile musicale può allontanare i fan che hanno seguito le band sin dal loro inizio.

Tuttavia, non tutti gli artisti perdono la loro immagine visual kei man mano che diventano importanti.
Malice Mizer e Psycho le Cemu sono esempi di band i cui costumi di scena sono diventati solo più fantastici durante le loro principali etichette.

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Band.

Lista delle band visual kei.

Le band visual kei, essendo definite principalmente dallo stile visivo, non suonano necessariamente un tipo specifico di musica. Tuttavia, ci sono gruppi che suonano o sono influenzati da Heavy Metal (Onmyo-Za), Darkwave (Velvet Eden, Schwarz Stein), Rock industriale, Punk rock e vari altri generi.
Prendendo il genere in senso lato, la maggior parte delle band sarebbe considerata una sorta di musica "rock".
Particolarmente popolari negli ultimi anni sono i progetti di Mana: Malice Mizer (attualmente in una pausa indefinita) e Moi dix Mois.

Il visual kei è strettamente legato ad altri stili di moda come il Gothic Lolita e sottogeneri musicali come Ero guro e Angura kei, che hanno anche i loro stili di moda.

Uno stile più recente di visual kei che è apparso negli anni 2000 è Koi Kei X. Miyavi, già di Dué le quartz, ora artista solista, è uno dei pochi che esemplificava questo stile.

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Stato attuale

Il visual kei rimane un genere diverso, in continua espansione. Molte band stanno iniziando a suonare fuori dal Giappone. Gruppi come Dir en grey, MUCC, D'espairs Ray, Ayabie, Gazette e altri hanno girato l'Europa e il Nord America.


Musica indie

Il termine musica indie (neologismo della lingua inglese derivato dalla contrazione del termine independent) è riferibile ad un insieme di generi musicali caratterizzato da una certa indipendenza, reale oppure percepita, dalla musica pop commerciale e da una cultura cosiddetta mainstream (cultura di massa), nonché da un approccio personale alla musica stessa.


Definizioni di indie

Il termine Indie è spesso confuso con il tipo di suono prodotto dal musicista quando è in realtà il modo in cui il suono è presentato o prodotto. Infatti, esso è spesso associato a un artista o a un gruppo che non fa parte della cultura mainstream o che fa musica al di fuori dell'influenza della stessa. Sebbene lo stile musicale di questi gruppi possa variare molto, tale associazione deriva infatti da un atteggiamento tipo "fai-da-te" e dall'abilità di lavorare al di fuori delle grandi corporations.

Indie con il significato di "non appartenente alle major"

Tale associazione etichetta come indie tutti gli artisti musicali che non firmano contratti con le cosiddette etichette major, (di solito le "quattro grandi" compagnie discografiche: la Warner, la Universal, la Sony e la EMI). Questa è la definizione data, tra le altre, dal New Musical Express o NME (settimanale musicale inglese).

Tuttavia, non è affatto detto che un'etichetta che si definisce indipendente garantisca un approccio libero, non orientato verso il marketing o comunque a uno stile musicale prettamente commerciale, né d'altra parte è vero che le major stesse siano orientate esclusivamente alla produzione di musica commerciale (vedi Radiohead, Pulp, Sonic Youth e The Flaming Lips).

Più comune in Italia è la definizione indipendente per identificare tale approccio, preferendo usare il termine indie per definire un genere musicale vero e proprio, comunque spesso associabile a un approccio indipendente a livello di etichetta discografica.


Indie e mondo commerciale

Una più strutturale definizione di indie porta il limite più a fondo, non tra le "4 grandi" etichette e le altre, ma tra le grandi case indie e quelle più piccole, considerate dai puristi le vere etichette indipendenti. Queste piccole case sono normalmente portate avanti da poche persone, spesso in casa di qualcuno o nel garage, e spesso affiancate da un servizio di mail-order che rappresenta anche altre etichette. La gente della casa discografica ha uno stretto rapporto con una determinata scena musicale; molte etichette sono condotte parzialmente o interamente da musicisti di gruppi che ne fanno parte. La preoccupazione per la purezza della missione creativa dell'etichetta ha la precedenza sugli aspetti commerciali; molte etichette chiudono o si separano quando i padroni perdono interesse o, come spesso accade, finiscono i soldi. Tipici esempi di queste etichette sono: la Factory Records, la Dischord, la Kindercore, la SST, la Kill Rock Stars e la King of Hearts Records.

Ancora, alcune etichette crescono dallo status di indipendenti e gradualmente divengono più orientate commercialmente (spesso proprio per il successo di uno dei loro artisti), venendo assorbite da un agglomerato più grande di etichette o da una major. Un esempio ne è la Creation Records, una piccola casa discografica iniziata negli anni '80, che, negli anni '90 ebbe successo con gli Oasis, divenendo poi molto più orientata commercialmente, prima di essere acquistata dalla Sony.

Gli studi sulla popular music hanno proposto due differenti teorie per concettualizzare il rapporto tra musica indipendente e musica commerciale. I sociologi Peterson e Berger hanno sostenuto nel 1975 che le etichette indipendenti abbiano rappresentato il motore dell'innovazione musicale fin dalla loro prima apparizione, che coincide con la diffusione del rock and roll verso la metà degli anni '50 e con l'affermarsi, per esempio, dell'etichetta Sun Records che pubblicò i primi dischi di Elvis Presley. Ricerche successive hanno messo invece in rilievo come il mondo della musica indipendente e di quella commerciale rappresentino una unica "costellazione" economica e produttiva con una specifica divisione dei ruoli, come ha ad esempio sostenuto lo studioso Keith Negus. Così, le etichette indipendenti lavorano in ambiti "sottoculturali", alla ricerca di nuovi talenti, e le etichette major provvedono in un successivo momento a diffondere i successi provenienti dall' "underground" verso un pubblico più vasto, come è successo per la band Nirvana e all'etichetta statunitense Sub Pop.

L'Indie e i suoi generi

La parola indie è utilizzata talvolta per fare riferimento specificamente a vari generi o suoni. Negli anni'90 molti gruppi Britpop erano definiti indie, anche se la maggior parte degli artisti avevano siglato contratti con le major e dominavano le classifiche di vendita.

In tempi recenti, per indie si intende solitamente identificare un filone musicale che tende a recuperare aspetti sonori tipici degli anni '80. Alcune tra le band di riferimento in questo senso sono The Killers, The Strokes e Interpol.

Il termine è anche utilizzato come sinonimo di musica alternativa, una parola che spesso comprende anche quella musica di massa, cinicamente prodotta dal mercato delle major per giovani adolescenti ribelli.

Questi usi del termine indie sono tuttavia impropri per svariate ragioni: primo le qualità stilistiche non sono sempre correlate all'indipendenza commerciale o all'aderire ai principi indie (questo è particolarmente vero quando una sonorità diviene popolare, i suoi esponenti di punta sono messi sotto contratto da una major e gruppi più orientati al successso e team di produzione cercano di imitarne lo stile). Secondariamente, per quanto pervasivo qualsiasi stile di musica possa divenire in un dato momento, non può impersonare tutta la vasta complessità della galassia indie, dal momento che ci saranno sempre gruppi, artisti che operano al di fuori di quella particolare definizione di stile.

Coloro che seguono l'universo indie tendono a non vedere di buon occhio i gruppi che riportano grandi successi col grande pubblico.

Attributi cultural filosofici di indie

Ci sono un certo numero di tratti filosofici e culturali che possono essere molto più utili nell'evidenziare che cosa è veramente l'"indie", piuttosto che specifici stili musicali o tendenze commerciali. Gli artisti indie si preoccupano maggiormente della loro espressione artistica piuttosto che delle considerazioni commerciali. Una sensibilità "fai-da-te" che ha preso origine dal punk negli anni '70, è spesso associata con l'indie, con gente sulla scena musicale coinvolta nei gruppi, etichette, organizzazione di serate e fanzine. L'Indie ha spesso uno sguardo internazionalista, che va di pari passo con un senso di solidarietà con altri fans, gruppi e etichette in altri paesi che condividono la stessa sensibilità; piccole etichette indipendenti spesso distribuiscono dischi per etichette simili all'estero, e gruppi indie vanno spesso in tour autofinanziati in altre città o paesi, dove coloro che fanno parte della scena indie locale sicuramente aiuteranno a organizzare date di concerti e provvederanno all'ospitalità e ad altre forme di supporto.

Artisti indie di determinate epoche spesso vanno contro i trends prevalenti. Per esempio l'estetica lo-fi (una deliberata mancanza di definizione e una autentica "ruvidezza" e imperfezione nel suono) è stata spesso associata con l'indie in particolare quando i dischi dal suono pulito e rifinito erano appannaggio esclusivo dell'industria discografica di grande distribuzione; questa linea di demarcazione è, da allora, divenuta molto indefinita, in un mondo dove registrazioni di alta qualità possono essere fatte sempre più facilmente con sistemi di registrazione, anche casalinghi, basati su tecnologia digitale a basso costo e dove produzioni commerciali, a loro volta, ricercano un sound lo-fi di maniera.

Le persone che seguono il modello di vita indie sono comunemente definiti e si autodefiniscono in inglese indie kids, al di là dell'età.

Sottocategorie di indie

La musica indie è a sua volta suddivisibile in diversi sottogeneri, tra cui i principali sono l'indie rock e l'indie pop, che si differenziano essenzialmente per aspetti culturali e di presentazione degli artisti appartenenti a uno o all'altro sottogenere, più che per strumentazione o per intensità ritmica delle canzoni, che spesso tendono anzi ad essere similari. Altri sottogeneri degni di nota sono l'indie dance (una sorta di fusione tra l'indie pop e la musica dance elettronica), e il post-rock, caratterizzato da aspetti tipicamente figli del progressive rock, come la poca rilevanza delle liriche, spesso essenziali e ridotte all'osso, la lunghezza delle canzoni, che possono arrivare fino ai 20 minuti, e una descrizione emozionale dei pezzi spesso affidata alla sola strumentazione; tale filone è fortemente rappresentato dagli islandesi Sigur Rós.


INDIE LOOK Come per varie altre correnti musicali (Punk, New Wave, Rockabilly)la "generazione Indie" ha un proprio particolare modo di vestire. Gli elementi che contraddistinguono possono essere: All Star come scarpe (di ogni colore e sia modello alto che basso) jeans strappati e pantaloni molto stretti e a vita alta, polo e magliette a righe; in generale si prediligono molto abiti vintage, sopratutto anni '60 e '80 (proprio come le influenze musicali) oppure abiti tipo stile british.



Edited by Valene - 8/1/2019, 17:31
 
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