Quei Bravi Ragazzi, ovvero l'era dei dinosauri contenti

Topico poetico, postate le vs poesie preferite

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Nathan Adler
view post Posted on 27/11/2006, 17:39 by: Nathan Adler




CITAZIONE (Filmippo @ 27/11/2006, 10:22)
Tanto per raccontarvi un po' di cazzi miei, questa poesia mi ha sempre fatto pensare a Dalia e alla sua solarità.
Volevo leggergliela davanti a tutti, al nostro matrimonio, ma poi mi sembrava troppo un'ostentazione; allora me la sono portata dietro e gliel'ho letta (tra le lacrime) durante una cena a lume di candela a San Pietroburgo.
Probabilmente la conoscerete già, ma per me questa poesia è solo Dalia.

Il tuo sorriso
Pablo Neruda

Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.

Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.

Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.

Amor mio, nell'ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d'improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.

Vicino al mare, d'autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.

Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.

Grazie Filo. Immensa poesia e immenso tu.


Per proseguire col topico, non può mancare il mio conterraneo più famoso (dopo Fabri Fibra :ph34r: ).
Questa poesia è inflazionata, ma se venite a Recanati e vi fate un giro sul colle dell'infinito (o anche solo un giro in macchina in mezzo alle colline), ne respirerete il profumo essenziale, un profumo che amo. Se ci riuscite, slegatela dalle riminescenze scolastiche: si apre un mondo.

-L'INFINITO-

Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.

Giacomo Leopardi
 
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23 replies since 23/11/2006, 15:39   1188 views
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