Quei Bravi Ragazzi, ovvero l'era dei dinosauri contenti

Topico poetico, postate le vs poesie preferite

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Filmippo
view post Posted on 23/11/2006, 15:39




Facciamo l'angolo della poesia.
Mettiamo qui quelle che ci piacciono particolarmente.
Cominciio io, con Petrarca.

Benedetto sia 'l giorno, e 'l mese, e l'anno,
E la stagione, e 'l tempo, e l'ora, e 'l punto
E 'l bel paese e 'l loco, ov'io fui giunto
Da' duo begli occhi che legato m'ànno;

E benedetto il primo dolce affanno
Ch'i' ebbi ad esser con Amor congiunto,
E l'arco e la saette ond' i' fui punto,
E le piaghe, ch'infino al cor mi vanno.

Benedette le voci tante, ch'io
Chiamando il nome di Laura ho sparte,
E i sospiri e le lagrime e 'l desio.

E benedette sian tutte le carte
Ov'io fama le acquisto, e il pensier mio,
Ch'è sol di lei, si ch'altra non v'ha parte.
 
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Nathan Adler
view post Posted on 24/11/2006, 10:37




bello il topico poetico :)

NEL FUMO

Quante volte t'ho atteso alla stazione
nel freddo, nella nebbia. Passeggiavo
tossicchiando, comprando giornali innominabili,
fumando Giuba poi soppresse dal ministro
dei tabacchi, il balordo!
Forse un treno sbagliato, un doppione oppure una
sottrazione. Scrutavo le carriole
dei facchini se mai ci fosse dentro
il tuo bagaglio, e tu dietro, in ritardo.
poi apparivi, ultima. E' un ricordo
tra tanti altri. Nel sogno mi perseguita.


Eugenio Montale
 
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monty
view post Posted on 26/11/2006, 15:59




non smettete, che mi piace!
 
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Filmippo
view post Posted on 27/11/2006, 10:22




Tanto per raccontarvi un po' di cazzi miei, questa poesia mi ha sempre fatto pensare a Dalia e alla sua solarità.
Volevo leggergliela davanti a tutti, al nostro matrimonio, ma poi mi sembrava troppo un'ostentazione; allora me la sono portata dietro e gliel'ho letta (tra le lacrime) durante una cena a lume di candela a San Pietroburgo.
Probabilmente la conoscerete già, ma per me questa poesia è solo Dalia.

Il tuo sorriso
Pablo Neruda

Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.

Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.

Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.

Amor mio, nell'ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d'improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.

Vicino al mare, d'autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.

Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.
 
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Nathan Adler
view post Posted on 27/11/2006, 17:39




CITAZIONE (Filmippo @ 27/11/2006, 10:22)
Tanto per raccontarvi un po' di cazzi miei, questa poesia mi ha sempre fatto pensare a Dalia e alla sua solarità.
Volevo leggergliela davanti a tutti, al nostro matrimonio, ma poi mi sembrava troppo un'ostentazione; allora me la sono portata dietro e gliel'ho letta (tra le lacrime) durante una cena a lume di candela a San Pietroburgo.
Probabilmente la conoscerete già, ma per me questa poesia è solo Dalia.

Il tuo sorriso
Pablo Neruda

Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.

Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.

Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.

Amor mio, nell'ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d'improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.

Vicino al mare, d'autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.

Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.

Grazie Filo. Immensa poesia e immenso tu.


Per proseguire col topico, non può mancare il mio conterraneo più famoso (dopo Fabri Fibra :ph34r: ).
Questa poesia è inflazionata, ma se venite a Recanati e vi fate un giro sul colle dell'infinito (o anche solo un giro in macchina in mezzo alle colline), ne respirerete il profumo essenziale, un profumo che amo. Se ci riuscite, slegatela dalle riminescenze scolastiche: si apre un mondo.

-L'INFINITO-

Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.

Giacomo Leopardi
 
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monty
view post Posted on 28/11/2006, 18:54




accidenti
perchè non ha mai avuto feeling con questa forma di arte?
 
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Nathan Adler
view post Posted on 28/11/2006, 20:23




Ancora Leopardi. Giuro che non è puro campanilismo :shifty:

- LA SERA DEL DÌ DI FESTA -

Dolce e chiara è la notte e senza vento,
e queta sovra i tetti e in mezzo agli orti
posa la luna, e di lontan rivela
serena ogni montagna. O donna mia,
già tace ogni sentiero, e pei balconi
rara traluce la notturna lampa:
tu dormi, che t'accolse agevol sonno
nelle tue chete stanze; e non ti morde
cura nessuna; e già non sai nè pensi
quanta piaga m'apristi in mezzo al petto.
Tu dormi: io questo ciel, che sì benigno
appare in vista, a salutar m'affaccio,
e l'antica natura onnipossente,
che mi fece all'affanno. A te la speme
nego, mi disse, anche la speme; e d'altro
non brillin gli occhi tuoi se non di pianto.
Questo dì fu solenne: or da' trastulli
prendi riposo; e forse ti rimembra
in sogno a quanti oggi piacesti, e quanti
piacquero a te: non io, non già, ch'io speri,
al pensier ti ricorro. Intanto io chieggo
quanto a viver mi resti, e qui per terra
mi getto, e grido, e fremo. Oh giorni orrendi
in così verde etate! Ahi, per la via
odo non lunge il solitario canto
dell'artigian, che riede a tarda notte,
dopo i sollazzi, al suo povero ostello;
e fieramente mi si stringe il core,
a pensar come tutto al mondo passa,
e quasi orma non lascia. Ecco è fuggito
il dì festivo, ed al festivo il giorno
volgar succede, e se ne porta il tempo
ogni umano accidente. Or dov'è il suono
di que' popoli antichi? Or dov'è il grido
de' nostri avi famosi, e il grande impero
di quella Roma, e l'armi, e il fragorio
che n'andò per la terra e l'oceano?
Tutto è pace e silenzio, e tutto posa
il mondo, e più di lor non si ragiona.
Nella mia prima età, quando s'aspetta
bramosamente il dì festivo, or poscia
ch'egli era spento, io doloroso, in veglia,
premea le piume; ed alla tarda notte
un canto che s'udia per li sentieri
lontanando morire a poco a poco,
già similmente mi stringeva il core.
 
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Nathan Adler
view post Posted on 30/11/2006, 11:00




Bastano i primi due versi a farci capire che razza di genio fosse quest uomo. Ancora Montale. Giuro che poi cambio :ph34r: . Ma questi sono quelli che amo di più. ^_^


HO SCESO...

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.
 
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Filmippo
view post Posted on 30/11/2006, 12:06




Uno dei miei scrittori (di prosa) preferiti: Erri De Luca


Quando saremo due saremo veglia e sonno,
affonderemo nella stessa polpa
come il dente di latte e il suo secondo,
saremo due come sono le acque, le dolci e le salate,
come i cieli, del giorno e della notte,
due come sono i piedi, gli occhi, i reni,
come i tempi del battito
i colpi del respiro.

Quando saremo due non avremo metà
saremo un due che non si può dividere con niente.
Quando saremo due, nessuno sarà uno,
uno sarà l'uguale di nessuno
e l'unità consisterà nel due.
Quando saremo due
cambierà nome pure l'universo
diventerà diverso.
 
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Filmippo
view post Posted on 6/12/2006, 15:47




Canto di un'amata
di Bertold Brecht

Lo so, mia amata: già mi cadono i capelli,
tanto dissoluta è la mia vita
e devo giacere sulle pietre.
Vedete come bevo il liquore più infimo,
e cammino nudo nel vento.
Ma vi fu un tempo, amata, in cui ero puro.
Avevo una donna che era più forte di me,
come l'erba è più forte del toro:
si rialza, infatti.
Lei vedeva che io ero cattivo, e mi amava.
Non chiedeva dove andasse la strada su cui camminava,
e che forse era in discesa.
Quando mi dava il suo corpo, diceva:
questo è tutto.
E diventava il mio corpo.
Ora non è più, è scomparsa
come la nube dopo la pioggia,
la mia mano l'ha lasciata
ed essa è caduta giù,
poiché quella era la sua strada.
Ma talvolta, la notte, quando mi vedete bere,
io vedo il suo viso, pallido nel vento,
forte e rivolto a me, e m'inchino verso il vento.
 
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Nathan Adler
view post Posted on 6/12/2006, 19:39




Soldati
Bosco di Courton luglio 1918

Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie.


Giuseppe Ungaretti
 
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Nathan Adler
view post Posted on 14/2/2007, 11:37




Sto scoprendo un poeta turco che si chiama Nazin Hikmet.

Varna 1952

Impossibile dormire la notte qui a Varna
impossibile dormire
per via di queste stelle che son troppe
troppo lucide troppo vicine
per via del mornorio sul greto delle onde morte
il loro sussurro
le loro perle
i loro ciottoli
le alghe salate
per via del rumore di un motore sul mare come un cuore che batte
per via dei fantasmi
venuti da Istanbul
sorti dal Bosforo
che invadono la stanza
gli occhi verdi dell'uno
le manette ai polsi dell'altro
un fazzoletto
nelle mani del terzo
un fazzoletto che sa di lavanda.

Impossibile dormire la notte qui a Varna, mio amore,
qui a Varna, all'albergo Bor.

 
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whipping boy
view post Posted on 14/2/2007, 11:48




m'illumino d'immenso

superfluo dire o scrivere altro
 
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Nathan Adler
view post Posted on 22/2/2007, 11:23




COLORE DI PIOGGIA E DI FERRO

Dicevi: morte, silenzio, solitudine;
come amore, vita. Parole
delle nostre provvisorie immagini.
E il vento s'è levato leggero ogni mattina
e il tempo colore di pioggia e di ferro
è passato sulle pietre,
sul nostro chiuso ronzio di maledetti.
Ancora la verità è lontana.
E dimmi, uomo spaccato sulla croce,
e tu dalle mani grosse di sangue,
come risponderò a quelli che domandano?
Ora, ora: prima che altro silenzio
entri negli occhi, prima che altro vento
salga e altra ruggine fiorisca.


Salvatore Quasimodo
 
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Filmippo
view post Posted on 22/2/2007, 12:26




tratto da "A Ballad of Reading Gaol " di Oscar Wilde

Yet each man kills the thing he loves,
By each let this be heard,
Some do it with a bitter look,
Some with a flattering word,
The coward does it with a kiss,
The brave man with a sword!

Some kill their love when they are young,
And some when they are old;
Some strangle with the hands of Lust,
Some with the hands of Gold:
The kindest use a knife, because
The dead so soon grow cold.

Some love too little, some too long,
Some sell, and others buy;
Some do the deed with many tears,
And some without a sigh:
For each man kills the thing he loves,
Yet each man does not die.
 
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23 replies since 23/11/2006, 15:39   1188 views
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