L'Italia nel progetto Queste sono le sedici Nazioni che collaborano allo sviluppo della Stazione Spaziale Internazionale:
Belgio, Brasile, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Italia, Norvegia, Olanda, Russia, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera.
L'Italia svolge un ruolo particolarmente importante in questo programma, al quale partecipa in triplice veste: direttamente attraverso l'accordo bilaterale con la NASA già menzionato, fornendo i moduli logistici Leonardo, Raffaello e Donatello, nell'ambito dell'Agenzia Spaziale Europea, realizzando il laboratorio Columbus Orbital Facility (COF) e, grazie all'intesa con NASA ed ESA, costruendo due dei tre Nodi, ossia gli elementi di interconnessione tra i diversi moduli pressurizzati della ISS. I nodi forniranno inoltre i punti di attracco per i veicoli che periodicamente andranno a visitare la stazione stessa.
L'esecuzione del programma ISS è regolata da un accordo tra governi (inter- Governmental Agreement - IGA), firmato da quindici Paesi il 29 gennaio 1998 a Washington (aggiornando quello firmato nel 1988) e da quattro accordi, che da tale IGA discendono, che dettagliano le modalità di attuazione del programma.
L'accordo, firmato dal governo italiano, ha avuto sua applicazione tramite la sottoscrizione italiana dei programma ESA di partecipazione alla Stazione, per una contribuzione pari al 19%.
Principali elementi sviluppati dall'Italia: I moduli logistici Leonardo, Raffaello e DonatelloGli MPLM (Multi Purpose Logistic Module) sono moduli pressurizzati per il trasporto verso la Stazione Spaziale Internazionale d'equipaggiamento, rifornimenti ed esperimenti mediante la navetta spaziale americana. I moduli vengono portati in orbita all'interno del vano di carico dello shuttle. Ogni MPLM può rimanere agganciato alla stazione per una settimana ed è accessibile agli astronauti che possono agevolmente compiere le operazioni di carico e scarico.
Al termine delle operazioni lo MPLM viene sganciato dalla stazione e riposto nella stiva dello shuttle per il ritorno a terra. Ciascun modulo è stato realizzato per effettuare 25 missioni nell'arco della sua vita operativa di dieci anni.
Lo MPLM ha una struttura cilindrica in alluminio del peso di circa 4500 kg realizzata con pannelli curvi saldati, di lunghezza 6,6 m e diametro 4,5 m. Il modulo è protetto da cosiddette coperte termiche e da pannelli che fanno da scudo in caso d'impatto con micrometeoriti. Le due estremità del cilindro sono chiuse da strutture tronco-coniche dotate di portelloni apribili per il caricamento di esperimenti e forniture logistiche a terra da un lato, e per l'accesso da parte degli equipaggi della stazione spaziale dall'altro. Onde assicurare un ambiente adeguato per gli astronauti, il modulo possiede sistemi di controllo dell'atmosfera interna, per il mantenimento delle temperature di tutti gli equipaggiamenti di bordo e della temperatura dell'aria. E’inoltre dotato di un sistema per la circolazione dell'acqua di raffreddamento degli armadi (detti anche "rack") frigoriferi, di un sistema di distribuzione della potenza elettrica alle apparecchiatura di bordo e di un computer per la gestione delle funzioni del modulo e dei sistemi di sicurezza.
I carichi sono ospitati negli armadi installati su tutta la superficie interna del modulo. Cinque di questi armadi contengono un servizio d'alimentazione elettrica e di refrigerazione degli esperimenti, qualora fosse necessario. Nel corso della permanenza in orbita i "rack' portati da terra vengono trasferiti nei moduli o nei laboratori della stazione; successivamente lo MPLM viene caricato con gli armadi da riportare a terra e reinserito nella stiva dello space shuttle per il rientro. In questi rack saranno inseriti apparecchiatura e materiali usati per le attività di ricerca in orbita, strumenti non più necessari ed anche rifiuti.
Principali caratteristiche dei moduli logistici Nodo 2 e Nodo 3 Numero d'unità di volo 3
Massa totale a pieno carico circa 13,7 t
Massima capacità di carico circa 9,0 t
Diametro 4,5 m
Lunghezza 6,5 m
Numero di "racks" alloggiabili 16 (di cui fino a 5 frigoriferi/congelatori)
Vita operativa d'ogni unità di volo 25 missioni
Data di consegna prima unità di volo agosto 1998
Data di consegna seconda unità di volo agosto 1999
Data di consegna terza unità di volo febbraio 2001
Prima missione MPLM Leonardo 2001
N. di voli nella fase d'assemblaggio della Stazione 10 voli
N. di voli nella fase operativa (dopo il 2003) 4 - 5 per anno
Nodo 2 e Nodo 3I Nodi sono gli elementi d'interconnessione tra i diversi moduli pressurizzati della stazione e forniscono i punti d'attracco per i veicoli che periodicamente andranno a visitare la stazione stessa. In particolare il Nodo 2 ed il Nodo 3, a seguito dei recenti accordi tecnici tra NASA ESA ed ASI, presentano le seguenti funzioni :
il Nodo 2 garantisce la connessione e la distribuzione delle diverse “utenze” (potenza, aria, comunicazioni) al laboratorio americano Destiny, al laboratorio europeo COF, al laboratorio giapponese Kibo e al modulo CAM che ospita la centrifuga. Esso fornisce inoltre i punti d'attracco per lo space sbuttle e gli MPLM; oltre a tali funzioni il Nodo 2 aumenterà il volume abitativo a disposizione degli astronauti.
Il Nodo 3, anch'esso nell'attesa del lancio del modulo abitativo, ospiterà i sistemi e gli equipaggiamenti che assicurano l'abitabilità; si prevede inoltre che fornisca il punto d'attracco per il veicolo di salvataggio (Crew Rescue Vehicle - CRV), costantemente disponibile qualora fosse necessario un rientro d'emergenza.
La pianificazione dei Nodi prevede:
Consegna Nodo 2 Marzo 2002
Volo Nodo 2 Febbraio 2003
Consegna Nodo 3 Ottobre 2003
Volo Nodo 3 Settembre 2004