HANS HARTUNG

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arcobalenoblu
view post Posted on 9/11/2006, 14:32




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HANS HARTUNG
1904 - 1989


In principio era il fulmine (Triennale Bovisa,Milano dal 22 Novembre)

La prima mostra che il 22 novembre apre le grandi esposizioni di Triennale Bovisa è dedicata a Hans Hartung e raccoglie una selezione di più di 200 tele realizzate dall’artista dal 1922 a Dresda al 1989 (anno della morte) ad Antibes. Insieme ai quadri, in mostra saranno visibili anche molti disegni a china dell’artista, schizzi e disegni preparatori nonché circa 50 fotografie originali e altro materiale d’archivio.

Hartung viene presentato non solo come maestro-innovatore della pittura del Novecento, ma anche come figura poliedrica, interessato a “sconfinamenti” in altri ambiti artistici. In una parte dell’esposizione viene approfondito il suo interesse per l’architettura, che si lega indissolubilmente alle esperienze biografiche, e un’altra sezione è dedicata ai risultati della sua ricerca nell’ambito della fotografia. In particolare, conoscendo gli ambiti di interesse del pubblico della Triennale, viene dato maggior rilievo alle fotografie di Hartung dedicate all’architettura.
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Hans Hartung nasce a Lipsia il 21 settembre 1904. Durante gli studi classici al liceo di Dresda, matura in lui la passione per la pittura. Frequenta i musei, si entusiasma per i grandi maestri, come Rembrandt, El Greco, Goya, e per gli espressionisti tedeschi, in particolare Kokoschka e Nolde. Nel 1924 inizia a studiare filosofia e storia dell’arte laureandosi all’università di Lipsia, ma frequenta anche i corsi all’Accademia di Belle Arti della città. Rifiutato l’invito di Kandinsky ad entrare nel Bauhaus, preferisce continuare lo studio delle tecniche pittoriche in modo tradizionale presso l’Accademia di Dresda (1925-1926).

All’Esposizione Internazionale di Dresda del 1926, l’artista scopre la pittura moderna europea ed interessandosi particolarmente all’Impressionismo, al Fauvismo e al Cubismo, compie diversi viaggi studio in Italia e in Francia, dove soggiorna fino al 1931. Nel novembre dello stesso anno tiene la sua prima personale alla Galerie Heinrick Kühl, nella quale alcune tele denunciano influenze cubiste. Colpito dalla perdita del padre e preoccupato dall’ascesa del nazismo, nel 1932 lascia la Germania e, dopo un periodo nelle baleari, dove la sua pittura si fa più “istintiva”, si reca a Parigi. Qui frequenta Hélion, Mondrian, Kandinsky, Calder ed espone annualmente al Salon des Surindépendants. Allo scoppio della guerra, dopo essersi unito ai volontari contro il nazismo, si arruola nella Legione Straniera e parte per il fronte, dove rimane gravemente ferito.

Tornato a Parigi nel 1945, riprende a dipingere dopo sei anni di inattività e l’anno seguente ottiene la cittadinanza francese. Nel 1947 tiene la sua prima personale parigina alla Galerie Lydia Conti, esponendo opere dal segno violento e tormentato. Dal 1954 al 1959 i suoi dipinti sono caratterizzati da rapidi e morbidi colpi di pennello. Partecipa a numerose esposizioni d’arte moderna in Europa e alle più importanti rassegne internazionali come la Documenta di Kassel e la Biennale di Venezia, dove nel 1960 riceve il premio per la pittura. A partire dal 1961 ha inizio una nuova fase nella sua opera caratterizzata dalla rimozione della pittura ancora fresca (grattage) e da un’intensa sperimentazione di mezzi e materiali. Stabilitosi nel 1972 ad Antibes l’artista continua a seguire la sua produzione pittorica e grafica fino alla morte, avvenuta il 7 dicembre 1989.






 
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