GABRIELLA FERRI, una cantante che ultimamente mi sta appassionando...

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vwgolflover
view post Posted on 30/10/2006, 18:54




GABRIELLA FERRI

Gabriella Ferri (Roma, 18 settembre 1942 - Corchiano, 3 aprile 2004) è stata una nota cantante romana di musica leggera in auge soprattutto negli anni '60 - '70; era conosciuta ed apprezzata per aver rilanciato un genere musicale popolare, con il recupero di canzoni un tempo famose come Dove sta Za Za e Rosamunda; con la sua bella e calda voce aveva interpretato le canzoni del repertorio romanesco facendole conoscere su scala più ampia.

Il suo repertorio - accanto a canzoni destinate, in un certo senso, a fare epoca come Tutti al mare (a mostrar le chiappe chiare) - comprendeva anche stornelli romani (Barcarolo romano,Semo romani,Vecchia Roma,Regina Coeli,etc....), ninne nanne e canzoni della mala (versione romanesca della milanese Ornella Vanoni), che assieme alle canzoni napoletane e latino-americane da lei interpretate l'hanno fatta conoscere oltre che in tutta Italia anche all'estero.

La Ferri aveva debuttato nel 1963 all'Intra's Club di Milano per poi approdare (1965) al Bagaglino di Roma; alla notorietà giunse però con la partecipazione a programmi televisivi come La fiera dei sogni e Senza rete (1972), Teatro 10 e molti altri; una serata speciale le era stata dedicata nel 1971: Questa sera ... Gabriella Ferri.

Sempre verso la metà degli anni '70 aveva condotto per la televisione anche i varietà Dove sta Za Za (dal motivo di successo che aveva contribuito a rilanciare), il Circo delle voci e Mazzabubù. Dopo l'esperienza televisiva di Giochiamo al varietà (1980), si trasferì per qualche tempo negli USA, lasciando televisione (nel 1984, partecipa,assieme ad altre cantanti, a PREMIATISSIMA,condotto da Dorelli) e cabaret per dedicarsi unicamente alla musica.

Rientrata in Italia incise nel 1987 la sigla del varietà televisivo Biberon. La sua ultima uscita artistica di rilievo avvenne nel 1996 al Premio Tenco di Bordighera dove si esibì con la Piccola Orchestra Avion Travel. Nel 1997 incide un album, Ritorno al futuro, poi il ritiro definitivo dalle scene, anche a causa di ricadute nella grave depressione che la tormentava a fasi alterne da anni (tanto di spingerla a tentare il suicidio nel 1975, dopo la morte del padre Vittorio); a parte qualche sporadica apparizione in spettacoli televisivi, scelse di condurre vita ritirata, anche se negli ultimi anni prima della scomparsa aveva riniziato ad apparire in televisione, soprattutto invitata da Maurizio Costanzo.

Il 3 aprile 2004 Gabriella Ferri muore suicidandosi da una finestra della sua casa di Corchiano (Viterbo). Le indagini balistiche confermano il tragico gesto. Per volontà del sindaco di Roma, W.S. Veltroni, la camera ardente viene allestita in Campidoglio, nella Sala Protomoteca, dove migliaia di romani le rendono omaggio. Il suo testamento spirituale è rintracciabile nella lunga raccolta di Canti Di Versi dove, tra ritmi jazz, tanghi e flamenchi, con un incedere interpretativo e voce struggente che ricorda da vicino Amália Rodrigues (Coimbra), interpreta canzoni sue e di autori celebri come Paolo Conte (nell'autoironica Vamp), Luigi Tenco (Lontano lontano), Ennio Morricone (Stornello dell'estate). Ma ancor più in brani come Una donna sbagliata, Sono partita di sera, È scesa ormai la sera, una commovente Via Rasella ("Via Rasella, Via Rasella t'hanno messo a pecorone ... maledetto sto' dolore ..."), ed un'altrettanto struggente O sole mio.

Come per molti altri grandi artisti, anche per lei il Festival della canzone italiana, dove partecipò nel 1969, non fu per nulla munifico. Nonostante presentasse, in coppia con addirittura Stevie Wonder, una bella canzone, scritta da lei e dal padre, chiamata Se tu ragazzo mio, l'artista fu eliminata al primo turno e Sanremo non tornò mai più.

preso da it.wikipedia.org

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vwgolflover
view post Posted on 2/11/2006, 17:46





e ora un po' di testi di canzoni da lei interpretate....:)

LA SOCIETÀ DEI MAGNACCIONI (Gabriella Ferri)

Fatece largo che passamo noi,
li giovanotti de sta Roma bella,
semo ragazzi fatti cor pennello,
e le ragazze famo innamorà.
e le ragazze famo innamorà.

Ma che ce frega, ma che ce importa,
se l'oste ar vino c’ha messo l'acqua,
e noi je dimo, e noi je famo,
c’hai messo l'acqua, e nun te pagamo, ma però,
noi semo quelli, che jarisponnemo n’coro,
è mejo er vino de li Castelli
che de sta zozza società.

Ce piacciono li polli, l'abbacchi e le galline,
perchè so senza spine,
nun so come er baccalà.
La società de li magnaccioni,
la società de la gioventù,
a noi ce piace de magna' e beve,
e nun ce piace de lavora'.

Osteee!!

Portace n'artro litro,
che noi se lo bevemo,
e poi ja risponnemo
embe', embe', che c'è?

E quando er vino, embe',
ciariva ar gozzo, embe',
ar gargarozzo, embe',
ce fa n’ficozzo, embe'.

Pe falla corta, per falla breve,
mio caro oste portace da beve,
da beve, da beve, zan zan.

Ma si per caso la socera more
se famo du spaghetti amatriciana,
se famo un par de litri a mille gradi,
s'ambriacamo e n’ce pensamo più
s'ambriacamo e n’ce pensamo più.

Che ciarifrega, che ciarimporta,
se l'oste ar vino c’ha messo l'acqua,
e noi je dimo, e noi je famo,
c’hai messo l'acqua, e nun te pagamo, ma però,
noi semo quelli, che jarisponnemo n’coro,
è mejo er vino de li Castelli
che de sta zozza società.

È mejo er vino de li Castelli
che de sta zozza società parapappappa’.


 
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