Il mondo in allarme

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  1. schmit
     
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    «L'effetto serra porterà alla crisi mondiale» Rapporto del consigliere economico di Blair: una bancarotta planetaria se non si lotterà contro i cambiamenti climatici STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
    LONDRA (GRAN BRETAGNA) - Ignorare i cambiamenti climatici in atto può portare a una crisi economica mondiale paragonabile a quella del 1929. Lo afferma il rapporto elaborato da uno dei più autorevoli consiglieri economici del governo britannico, Nicholas Stern. Il rapporto di 700 pagine sottolinea l'urgenza di azioni per contrastare gli effetti del riscaldamento del pianeta e afferma che i benefici ricavabili da interventi globali supereranno largamente i relativi costi.
    BLAIR - «Dovrebbe essere letto come l’ultima parola sul perché il mondo deve intervenire ora per limitare i danni che stiamo causando al nostro pianeta» ha affermato il premier britannico Tony Blair. Blair afferma che lo studio è «il più importante» ricevuto durante tutto il suo mandato. «Il rapporto è chiaro - scrive il premier - ci stiamo dirigendo verso la catastrofe climatica se non interveniamo».

    L'uragano Katrina, che ha devastato New Orleans e provocato danni per milardi di dollari (Ansa)
    CRISI AMBIENTALI - Contraddicendo il presidente americano George W. Bush, che ha respinto il Protocollo di Kyoto perché costerebbe posti di lavoro, il rapporto sostiene che il mondo non deve scegliere fra impegno contro i mutamenti climatici e crescita economica, perché «le prove raccolte portano a una semplice conclusione: i benefici di forti e immediate azioni saranno largamente superiori ai costi». Il rapporto, preparato per il premier britannico Tony Blair e il ministro delle finanze Gordon Brown, denuncia che «dalle decisioni che verranno prese nelle prossime decadi può dipendere il rischio di crisi economiche e sociali su una scala paragonabile a quelle prodotte dalle guerre mondiali o dalla depressione degli anni '30 del secolo scorso».
    1% DEL PIL MONDIALE PER L'AMBIENTE - Secondo le raccomandazioni del rapporto, il pianeta dovrebbe sacrificare sin da adesso circa l’1% del suo Pil complessivo annuo per evitare una catastrofe ambientale. Se non si facesse niente, la percentuale potrebbe diventare anno dopo anno progressivamente più alta, fino al 20% del Pil globale, per contenere i danni climatici: «Il comportarsi come se nulla stesse accadendo, non farà che soffocare la crescita», avrebbe spiegato Stern ai Ministri britannici.

    Australia: una centrale elettrica solare (Ap)
    CONTROMISURE - Secondo alcuni quotidiani britannici il governo di Blair si appresterebbe a varare alcune misure antiinquinamento per porre riparo a quel consumo sfrenato che fa della Gran Bretagna, secondo una recente ricerca del Wwf, uno dei Paesi che consuma più risorse naturali al mondo. Il domenicale Mail on Sunday afferma in particolare di aver ottenuto copia di una lettera scritta dal ministro britannico per l’ambiente, David Miliband, al Cancelliere dello Scacchiere, Gordon Brown, nella quale si chiede di alzare le imposte sui voli low-cost, i carburanti e i veicoli ad alto tasso di emissioni. Secondo la lettera, il governo britannico dovrebbe «aumentare il ventaglio delle tassazioni esistenti, usare la leva fiscale su settori nei quali gli incentivi per ridurre le emissioni sono di debole efficacia e identificare nuovi strumenti per portare avanti la lotta contro i gas-serra». La lettera raccomanda in particolare «aumenti sostanziali» delle tassazioni per i veicoli particolarmente inquinanti.

    30 ottobre 2006

    dal corriere della sera
     
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  2. schmit
     
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    ne abbiamo piu' per poco...meno male...

    Edited by schmit - 5/3/2008, 01:32
     
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  3. schmit
     
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    Altro che primavera: da martedì torna l'inverno. Cappotto, sciarpa e maglioni di lana fuori dagli armadi dunque. Chi li ha già messi via avvolti da cellophane e naftalina dovrà «risvegliarli» dal breve letargo invernale. Perché sopraffatto da una primavera anticipata, l'inverno si prepara ora a prendersi una rivincita. Così marzo, il mese più pazzo dell'anno, non si smentisce e tira fuori il suo carico di energia tra fulmini, nevicate e temperature in brusco calo: di una decina di 10 gradi sulla colonnina di mercurio, prevedono i metereologi.

    PREVISIONI - «Un nucleo di aria polare, partito sabato dalla Groenlandia - spiega Mario Giuliacci, direttore del Centro Epson Meteo - ha appena raggiunto Germania e Francia e, lunedì mattina si riverserà nel Mediterraneo nord occidentale, per poi raggiungere in giornata, con forti venti di Libeccio, il Tirreno da dove, martedì, si propagherà a tutta la penisola. Le correnti di aria polare insisteranno sull'Italia fino a sabato anche se, da giovedì, raggiungeranno l'Italia attraverso i Balcani con forti venti di Bora». Le temperature tra lunedì e giovedì caleranno di 8-11 gradi al centro-nord e 5-7 gradi al sud, ma il freddo si avvertirà soprattutto al centro, ove mercoledì le massime non supereranno i 10-12 gradi.
    Lunedì i venti di Libeccio porteranno piogge su Venezie, regioni tirreniche e Umbria, nonché nevicate sulle Alpi centro-orientali oltre 700-900 metri. Martedì rovesci, anche temporaleschi, su Venezie, Emilia, zone interne del centro e regioni meridionali; nevicate sui rilievi tosco-emiliani oltre 300-400 metri, su quelli del centro oltre 700-1000 metri; ancora venti forti, di Maestrale, sulle isole maggiori, fino a 90 km all'ora sulla Sardegna. Mercoledì ancora rovesci, specie al pomeriggio, al centro-sud e, qua e là, anche nevosi o temporaleschi, con nevicate sulle regioni appenniniche oltre 500-800 metri. Giovedì tempo in miglioramento e temperature diurne in rialzo ma ancora rovesci e temporali sparsi, soprattutto al pomeriggio, al sud e nelle zone interne del centro e ancora deboli nevicate sui rilievi abruzzesi e laziali oltre 600 metri e su quelli calabro-lucani oltre 700-800 metri. Venerdì sereno su gran parte del centro-nord, ancora qualche rovescio pomeridiano su Sardegna e Sicilia. Sabato tornano le nuvole su gran parte dell'Italia con qualche rovescio sulle regioni del medio-basso Adriatico e con deboli nevicate sulle regioni appenniniche.

    COLTURE IN GINOCCHIO - Dunque se l'inverno è stato mite, la primavera si preannuncia fredda, con temperature al di sotto della media stagionale, precipitazioni e un'estate altrettanto fresca. «Sembrerebbe strano che a marzo ritornino temperature invernali, ma un evento simile si verificò anche nel 1971, quando la neve imbiancò anche la città di Roma - ricorda il colonnello Paolo Ernani - in ogni caso nel mese di aprile frequentemente si verificano ondate di aria fredda. La straordinarietà piuttosto è data dal fatto che il freddo è mancato durante l'inverno. Questo fenomeno genererà sicuramente danni alle colture e alla flora che subirà certamente uno choc». Frutta e verdura a rischio, come anche fiori e piante già sbocciate in tutto il loro splendore. Secondo il metereologo infatti «è probabile che le temperature scendano durante la notte sotto lo zero. Il clima invernale durerà fino al 23 marzo, per avere un'attenuazione nei giorni del 24 e 25, a cui seguirà nuovamente un'ondata di maltempo. «Abbondanti nevicate (che potrebbe protrarsi ben oltre il periodo pasquale) coinvolgeranno non solo l'arco alpino a quote molto basse ma anche la dorsale appenninica - prosegue Ernani - non si escludono nemmeno forti temporali. Insomma un tempo quasi invernale. Anche le piogge non mancheranno. Specialmente nell'ultima decade di marzo e il mese di aprile le precipitazioni di moderata intensità e discretamente frequenti saranno più probabili sulle regioni del nord e del centro.
    18 marzo 2007
     
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  4. ibisco727
     
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    CITAZIONE (schmit @ 30/10/2006, 11:14)
    «L'effetto serra porterà alla crisi mondiale» Rapporto del consigliere economico di Blair: una bancarotta planetaria se non si lotterà contro i cambiamenti climatici STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
    LONDRA (GRAN BRETAGNA) - Ignorare i cambiamenti climatici in atto può portare a una crisi economica mondiale paragonabile a quella del 1929. Lo afferma il rapporto elaborato da uno dei più autorevoli consiglieri economici del governo britannico, Nicholas Stern. Il rapporto di 700 pagine sottolinea l'urgenza di azioni per contrastare gli effetti del riscaldamento del pianeta e afferma che i benefici ricavabili da interventi globali supereranno largamente i relativi costi.
    BLAIR - «Dovrebbe essere letto come l’ultima parola sul perché il mondo deve intervenire ora per limitare i danni che stiamo causando al nostro pianeta» ha affermato il premier britannico Tony Blair. Blair afferma che lo studio è «il più importante» ricevuto durante tutto il suo mandato. «Il rapporto è chiaro - scrive il premier - ci stiamo dirigendo verso la catastrofe climatica se non interveniamo».

    L'uragano Katrina, che ha devastato New Orleans e provocato danni per milardi di dollari (Ansa)
    CRISI AMBIENTALI - Contraddicendo il presidente americano George W. Bush, che ha respinto il Protocollo di Kyoto perché costerebbe posti di lavoro, il rapporto sostiene che il mondo non deve scegliere fra impegno contro i mutamenti climatici e crescita economica, perché «le prove raccolte portano a una semplice conclusione: i benefici di forti e immediate azioni saranno largamente superiori ai costi». Il rapporto, preparato per il premier britannico Tony Blair e il ministro delle finanze Gordon Brown, denuncia che «dalle decisioni che verranno prese nelle prossime decadi può dipendere il rischio di crisi economiche e sociali su una scala paragonabile a quelle prodotte dalle guerre mondiali o dalla depressione degli anni '30 del secolo scorso».
    1% DEL PIL MONDIALE PER L'AMBIENTE - Secondo le raccomandazioni del rapporto, il pianeta dovrebbe sacrificare sin da adesso circa l’1% del suo Pil complessivo annuo per evitare una catastrofe ambientale. Se non si facesse niente, la percentuale potrebbe diventare anno dopo anno progressivamente più alta, fino al 20% del Pil globale, per contenere i danni climatici: «Il comportarsi come se nulla stesse accadendo, non farà che soffocare la crescita», avrebbe spiegato Stern ai Ministri britannici.

    Australia: una centrale elettrica solare (Ap)
    CONTROMISURE - Secondo alcuni quotidiani britannici il governo di Blair si appresterebbe a varare alcune misure antiinquinamento per porre riparo a quel consumo sfrenato che fa della Gran Bretagna, secondo una recente ricerca del Wwf, uno dei Paesi che consuma più risorse naturali al mondo. Il domenicale Mail on Sunday afferma in particolare di aver ottenuto copia di una lettera scritta dal ministro britannico per l’ambiente, David Miliband, al Cancelliere dello Scacchiere, Gordon Brown, nella quale si chiede di alzare le imposte sui voli low-cost, i carburanti e i veicoli ad alto tasso di emissioni. Secondo la lettera, il governo britannico dovrebbe «aumentare il ventaglio delle tassazioni esistenti, usare la leva fiscale su settori nei quali gli incentivi per ridurre le emissioni sono di debole efficacia e identificare nuovi strumenti per portare avanti la lotta contro i gas-serra». La lettera raccomanda in particolare «aumenti sostanziali» delle tassazioni per i veicoli particolarmente inquinanti.

    30 ottobre 2006

    dal corriere della sera

    Letì...ti spaventi per così poco?...Vedrai che quando qualche multinazionale capirà che rimettere in sesto il pianeta sarà un bel business...ci si butteranno tutti a capofitto...
    e allora i nostri posteri (non posteriori..ehhh)...potranno respirare a pieni polmoni!
    Letì...pensa al pliocene!!!!...altro che anidridee...Io mi preoccuperei di più di una meteora...
    perchè quelle ogni tanto arrivano....hanno il vizio! :D
     
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  5. schmit
     
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    cos'è il pliocene? scusa la mia ignoranza...
     
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  6. ibisco727
     
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    Pliocene In geologia, quinta e ultima suddivisione dell'era cenozoica nella scala dei tempi geologici; si estende da circa 5,2 a 1,8 milioni di anni fa. Come il Miocene che lo precede, il Pliocene fu definito dal geologo britannico Charles Lyell sulla base delle percentuali di moderne specie di molluschi presenti nella documentazione fossile.

    In questa epoca, nella parte occidentale del Nord America, la subduzione della zolla del Pacifico provoca l'innalzamento della Sierra Nevada e della Catena delle Cascate. In Europa, le Alpi continuano a sollevarsi per il corrugamento crostale prodotto dalla collisione con il continente africano. Con l'avvicinarsi della glaciazione pleistocenica, il clima diviene più freddo e secco.

    I mammiferi sono ormai da tempo la forma di vita dominante sulla terraferma; la rapida evoluzione di un loro sottogruppo, quello dei primati, produce specie considerate le progenitrici della specie umana, Homo sapiens.

    Microsoft® Encarta® Enciclopedia Plus. © 1993-2002 Microsoft Corporation. Tutti i diritti riservati.

    Non è farina del mio sacco...ehhh..è presa da "encarta" :)...Io l'ho citato perchè in quel periodo durato qualche milioncino d'anni, la vegetazione era quasi scomparsa per la siccità...provocata forse da qualche evento cosmologico, , e siccome i primi umanoidi li fanno risalire a 4,5 milioni di anni, alla famosa Lucy, c'è una strana coincidenza.
    Se le piante sono secche...e prive di banane...io sarei sceso dalla pianta cercando cibo a danno delle povere scimmiette...e qui diventammo anche carnivori oltre che vegetariani ...eheheh....e questo è dovuto invece al mio di me cervellino.
    Il film "odissea nello spazio"...che è l'unico film di fantascienza che mi è piaciuto...grazie al grande Kubrik...tratta il problema...certo preso dalla scienza antropologica....
    Capisci adesso perchè l'inverno un pò più caldo mi fa ridere? Serve solo a scatenare i massmedia...quando le storie della franzoni o di lele mora sono esaurite. Il sistema viene da lontano, anche se i mezzi non erano così potenti...L'anno mille è stato traumatico per l'epoca...o no?

    Edited by ibisco727 - 28/3/2007, 12:36
     
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  7. schmit
     
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    meno male che non c'ero e se c'ero non mi ricordo nulla... :P
     
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  8. nanni
     
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    L'ambientalismo sta diventando, o almeno vorrebbe diventare, la religione del nuovo millennio. Chi ne nega i dogmi si dimette o viene estromesso dalle posizioni che contano, quelle che hanno influenza sulla politica.

    Sempre più spesso viene usato il termine negazionista, molto insultante perché finisce per paragonare chi cerca di pensare con la propria testa a coloro che negano l'olocausto nazista.

    L'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) pubblica le conclusioni del suo lavoro senza i dati che ne dimostrerebbero la correttezza. Esplicitamente il suo rapporto serve a dare indicazioni ai politici, per le pezze d'appoggio c'è tempo. La ragione dichiarata è che bisogna lavorare sui dati per renderli più convincenti possibile.

    Nel frattempo alcuni dei suoi ricercatori più prestigiosi si sono dimessi perché le loro conclusioni erano state manipolate. Per esempio l'esperto di uragani Prof. Landsea dichiara:
    CITAZIONE
    chiamato a riferire sugli Uragani dell'Atlantico dal Prof Trenberth, ho dato il mio contributo (...) I servizi dei media hanno avuto il risultato di offrire la percezione che il riscaldamento globale abbia provocato un intensificarsi e un aggravarsi degli uragani, specie rispetto a quelli del 2004. Ebbene, tutte le ricerche precedenti ed attuali nella variabilità degli uragani hanno dimostrato che non c'è alcuna tendenza a lungo termine all'aumento della frequenza e dell'intensità di cicloni tropicali, nè nell'Atlantico, nè in nessun altro bacino. Il dottor Trenberh ha ignorato i miei dati e fatto ai media dichiarazioni infondate. La direzione non vede però nulla di sbagliato in queste affermazioni e io non posso più prestare la mia collaborazione

    E, coerentemente si dimette.

    La deriva ideologica dell'ambientalismo è più preoccupante del riscaldamento globale. E di questo bisognerebbe parlare.

    Nanni
     
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  9. schmit
     
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    ieri in televisione ho sentito che il buco dell'ozono non c'entrerebbe niente con lo scioglimento dei ghiacci...a chi credere?
    Purtroppo i luminari verso qualsiasi cosa hanno la presunzione di poter affermare con certezza la loro verita'.
    Meglio sarebbe se lavorassero in equipe.
     
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  10. nanni
     
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    Che il buco nell'ozono non c'entri nulla con lo scioglimento dei ghiacci (ancora tutto da dimostrare) era ora che lo dicessero.

    Qualche mese fa un paio di esponenti dell'ambientalismo più acceso sono partite per una spedizione nell'artide. Allo scopo di documentare lo scioglimento dei ghiacci.

    Naturalmente sono partite abbastanza leggerine, convinte di fare, più o meno, una gita fuori porta.

    Hanno trovato una temperatura di -65 (Meno sessantacinque!) e le hanno salvate a stento.

    Indovinate cos'hanno detto? Che era tutta colpa del riscaldamento globale.

    La prossima volta che cerchino di attraversare il Sahara vestite con pellicce d'orso....

    Nanni
     
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  11. schmit
     
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    purtroppo, avolte, stento a riconoscere l'intelligenza dell'uomo...
     
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  12. Tim il goloso
     
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    Si siamo alla fine ci stiamo distruggendo con le nostre stesse mani
    e si fan miliardi di parole tutte al vento ma di concreto niente,
    e sarà vero che si avvererà una profezia nel 2012??? :alienff:

    image

    inizierà cosi???????

    Edited by Tim il goloso - 28/7/2007, 18:51
     
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  13. schmit
     
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    Aria fredda proveniente dall'Artico porterà venti molto forti
    La Protezione Civili ha emesso un allerta per 24-36 ore
    In arrivo un'ondata di gelo
    temperature giù anche di 10°

    ROMA - Dopo il clima quasi primaverile che nei giorni scorsi ha interessato buona parte della penisola, è in arrivo un brusco calo delle temperature. A partire da questa notte aria fredda proveniente dall'Artico porterà venti molto forti e le temperature minime scenderanno drasticamente, toccando in alcuni casi anche i 10 gradi in meno rispetto agli ultimi giorni. Il Dipartimento della Protezione Civile ha dunque emesso un allerta meteo per le prossime 24-36 ore, sottolineando il rischio di gelate nelle prime ore del mattino e nel corso della notte.

    In particolare saranno interessate dall'ondata di freddo tutte le regioni nord-orientali, quelle adriatiche e quelle meridionali, dove le temperature potranno scendere sotto lo zero.

    Gli esperti prevedono venti forti su Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Calabria, Campania, Calabria, Basilicata e Sicilia. Il calo delle temperature dovute al vento riguarderà in parte anche la Toscana, il Lazio e l'Umbria.

    Ecco le previsioni del servizio meteorologico dell'Aeronautica militare per la giornata di domani:

    Nord - cielo molto nuvoloso o coperto sull'Arco alpino e prealpino centro-occidentale e sul Veneto con deboli nevicate in attenuazione dal pomeriggio; sereno o poco nuvoloso salvo residui addensamenti altrove. Durante il pomeriggio temporaneo aumento della nuvolosità sulla Liguria ma senza fenomeni associati. Gelate notturne.

    Centro e Sardegna - poco o parzialmente nuvoloso sulle regioni adriatiche; sereno o poco nuvoloso altrove. Gelate notturne.

    Sud e Sicilia - poco nuvoloso su Calabria e Campania; da parzialmente a molto nuvoloso sulle altre regioni con residue precipitazioni in attenuazione dal pomeriggio a partire dalla Sicilia. Quota neve al di sopra dei 600 metri.

    Temperature in calo sia nei valori massimi che in quelli minimi ad iniziare dalle regioni nord-orientali.

    Venti moderati nord-orientali su tutte le regioni tendenti a divenire forti su quelle centro-meridionali adriatiche e joniche.

    Mari - mossi il Mar Ligure, il Mar di Sardegna e l'Alto Adriatico; molto mossi i restanti bacini, localmente agitato il Mar Jonio.

    (15 febbraio 2008)
     
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  14. Spica
     
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    infatti da quando ieri è calato il sole, si gela.
    ..eppure da giorni e giorni son fiorite le viole.
     
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13 replies since 30/10/2006, 11:14   468 views
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