| CARLO GOLDONI
Il realismo nella commedia goldoniana
Verso la metà del Settecento, Carlo Goldoni realizza in Italia una vera riforma teatrale, dando alla commedia teatrale un'impronta di maggiore realismo. Il testo teatrale presenta, dunque, una propria dignitas letteraria, mettendo in scena personaggi e non più quelle maschere che tanto caratterizzavano la "Commedia dell'Arte". Le rappresentazioni del Goldoni presentano ambienti e situazioni reali, su cui lo spettatore potrà fare riflessioni personali.
La poetica dell'autore veneziano è centrata su due "libri", il "Mondo" e il "Teatro". Il primo è inteso come costante e appassionata adesione dell'autore al suo tempo e alla società. Il teatro, invece, costituisce il filtro letterario a cui sottoporre il materiale offerto dalla realtà per presentare personaggi e situazioni in cui il pubblico può immedesimarsi. Il realismo prende corpo grazie ad un linguaggio basato sulla medietas sia nei toni, sia nei temi, sia nel lessico piano,vivace e semplice.
La commedia goldoniana, ispirata alla "Natura", rappresenta caratteri irripetibili, inconfondibili, individuali. L'improvvisazione è fondamentale per rendere possibile quelle infiniture sfumature psiclogiche proprie della rappresentazione realistica voluta da Carlo Goldoni per la sua commedia. Principali protagonisti delle opere dello scrittore veneziano sono la società veneziana, i mercanti e il popolo veneziano, visti attraverso un'osservazione diretta e attenta ai comportamenti e al linguaggio. Tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta del Settecento, Carlo Goldoni scrive opere di ambiente popolare ("Il campiello", "Le baruffe chiozzotte"), caratterizzate da una vitalità spontanea. L'uso del dialetto è fondamentale perchè riproduce con perfetta naturalezza la conversazione quotidiana, rendendo il linguaggio più espressivo e più variegato.
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