EMOZIONI - E. Tartaglia (2001-02)
Nella stagione teatrale 2001-02,è stato presentato il musical Emozioni diretto dal celebre regista televisivo Sergio Japino e coprodotto dal Festival della Versiliana. La commedia con musiche, tutta “made in Italy” questa volta, a differenza dei tanti spettacoli ripresi da Broadway in giro per l’Italia, è scritta da Eduardo Tartaglia e offre l’occasione di compiere un percorso nostalgico e divertito nel repertorio delle canzoni di Lucio Battisti.
Il musical ha come protagonisti Ambra Angiolini (l’ex lolita “tutto pepe” di Non è la Rai) e la cantante pop Sabrina Salerno (fortemente ridimensionata rispetto all’immagine che la impose quale interprete di successi dance come Sexy Girl e Boys). Ad affiancare le due protagoniste è da rilevare la presenza di Mirco Petrini, Alessandra Druisian (voce solista degli sfortunati Jalisse, la vocalist migliore dell’insieme), e uno dei cantanti più amati dal giovane pubblico: Stefano Zarfati (protagonista qualche estate fa con il suo hit C’è che ti piace farti bella). Infine il cast prevede la partecipazione del transgender più famoso d’Italia: Vladimir Luxuria (l’organizzatore del Gay Pride 2000, il più discusso degli ultimi anni). Si narra la storia di Sonia (Ambra Angiolini) e Luca (Mirco Petrini) alla vigilia delle loro nozze, circondati dagli amici di sempre, ognuno con la propria vicenda, le disavventure affettive e le avventure sognate.E proprio il matrimonio a farli incontrare di nuovo in un clima diviso tra il rimpianto e la nostalgia, così che il richiamo alle melodie e poesie musicali del grande duo Mogol-Battisti diventa d’obbligo. Infatti, nel corso di due ore e mezzo possiamo ascoltare la rivisitazione di: Un’avventura, E penso a te, Io vorrei, non vorrei... ma se vuoi, Ancora tu, fino ad arrivare ad Una giornata uggiosa (album che segna la fine della collaborazione tra Battisti e Mogol). È apprezzabile anche la canzone Sì viaggiare arrangiata in chiave rap ispano-caraibica. Il musical scorre gradevolmente su queste note, supportato anche dalle vicende dei protagonisti che richiamano un po’ un’atmosfera da Grande Fratello televisivo: tutti sui trent’anni, nello stesso appartamento, a parlare d’amore e fare ginnastica, con l’amico dello sposo dai precedenti penali, l’amica dispensatrice di buoni consigli afflitta dal “mal d’amore” e un bisex innamorato di un trans.
Storie di vita incrociate e annunciate da un effetto di “straniamento” teatrale alla Eugene O’Neill, man mano che i protagonisti si presentano in scena, fino all’arrivo di Marco, il grande assente, l’avventuriero del gruppo che «con un cacciavite in mano fa miracoli», atteso da tutti in un clima che richiama il cult generazionale anni ’80, Il grande freddo. Apprezzabili sono la scenografia da “casa di Barbie” dai colori pop cangianti grazie ad un elaborato gioco di luci, e le coreografie semplici e non pretenziose. Anche i costumi sono curati adeguatamente per caratterizzare i personaggi e permettere loro di sgambettare a piacimento: segnaliamo in particolare la tenuta di Sabrina Salerno, che sembra ritagliata da un quadro di Roy Lichestein. Tutti questi ingredienti, offrono allo spettatore l’occasione di scoprire un passato musicale con i sorrisi e la dolcezza di un’Ambra più matura, grazie anche agli arrangiamenti operati dalla scuola di Mogol che hanno reso il repertorio di Lucio Battisti assai meno maliconico di quanto non sia nell’originale.
articolo scritto da L. Massei
sito internet:
http://www.16noni.it/teatro/emozioni.htm