| enzogal |
| | QUOTE | Ciao Enzo Mi chiamo FRANCO, |
Ciao Franco
QUOTE | Credo di aver capito, ci sono problemi di sicurezza , però non mi è ancora chiaro se deve sempre esserci un qualche dislivello naturale nel fiume o se il fiume può essere anche piatto e il dislivello creato con le opere |
Equazione fondamentale: P = 9,8 x Q x H dove: P è l’energia utile o potenza idraulica in Watt meccanici 9,8 è l’accelerazione di gravità in m/s2 Q è la portata d’acqua in litri (decimenti cubi) al secondo H è la differenza di altezza del salto d’acqua in metri. Dalla formula avrai capito che sono solamente due le variabili che producono energia: la portata e l'altezza (differenza di altezza dal pelo libero superiore alle pale delle turbine) Si possono costruire anche grandi centrali di piccolo salto, se la portata è almeno decente. Nella maggioranza dei casi, però, il gioco non vale la candela. Questo non è dovuto dal fatto che queste centrali siano antieconomiche, ma perchè il petrolio costa troppo poco ed è particolarmente trigonometrico.
QUOTE | mi chiedo anche se non è possibile creare dei canali paralleli su cui impiantare delle centrali e poi far defluire l'acqua di nuovo sul corso principale, in questo caso regolamentando il flusso d'acqua e mettendo delle griglie all' inbocco del canale in modo che i detriti non possano arrivare alla centrale e prevedere magari delle aree di dispersione per limitare le piene nei casi di alluvione. |
Così come l'hai detta sembrerebbe addirittura ovvia. Il problema è che la portata media di un fiume è X, mentre la sua portata di piena può tranquillamente essere 20-30X senza che si superi il livello di guardia. Quindi le opere idriche di una centrale ad acqua fluente sono molto complicate e non sempre il territorio offre lo spazio e le condizioni geologiche sufficienti per poter costruire un impianto in sicurezza. Quella delle griglie è una soluzione impossibile. In caso di piena (ma anche in condizioni normali) esse si intaserebbero di detriti (alberi, lavatrici, animali morti ecc.) nel giro di pochi minuti. Esiste la possibilità di pulire queste griglie con pettini motorizzati, ma quando la quantità di detriti diventa qualche tonnellata al minuto, non c'è nulla da fare. Le pale delle turbine sono comunque costruite per poter macinare alberi e quant'altro senza problemi.
QUOTE | Voglio dire , possibile che con tutta l'ingegneria che c'è adesso non si possa aumentare la potenza idroelettrica e magari già che ci siamo fare in modo che siano attenuate le alluvioni in quei due tre giorni di pioggia eccezionale, capisco che se piove un mese ci sono problemi ma qui basta qualche giorno di pioggia e siamo al disastro ogni volta. |
Invece il vero problema sono le precipitazioni brevi ed abbondanti, quelle che generano l'ondata di piena, per intenderci. Non è infrequente che le opere idriche debbano sopportare in sicurezza un'onda di piena alta 2 metri e, credimi, farla sopportare all'impianto senza che si generino problemi è praticamente impossibile... Se la portata aumenta progressivamente e costantemente per 15 giorni, poi si rinormalizza, non è un problema, anzi. Il problema è dimensionare opere idriche che possano accettare situazioni anomale una volta ogni 10-20 anni e lo facciano in sicurezza. In Italia abbiamo ancora vivido il ricordo della diga del Vaiont, quindi nessuno accetterebbe di ospitare nel proprio territorio una qualsiasi centrale che non dia le massime garanzie di sicurezza; e la sicurezza è sovradimensionamento; e il sovradimensionamento sono costi immani; per immani intendo milioni di € come fossero noccioline...
QUOTE | Mi sembra di capire che anche tu pensi che non si facciano più centrali idriche perchè rendono meno rispetto all'investimento su centrali a idrocarburi, ma i danni che provocano sti idrocarburi qualcuno li mette in preventivo o no, le alluvioni le pagano le assicurazioni o noi, insomma quando è che si faranno le cose con la testa e non con il c.lo, scusa la volgarità. |
Le centrali idroelettriche non si fanno perchè il petrolio ed il metano costano troppo poco e perchè sono poco trigonometriche. Si possono prendere tangenti per la costruzione, ma una volta in funzione la storia è finita. L'acqua non paga tangenti, se non è potabile... Con le centrali a combustibile ci si può creare una specie di vitalizio, prima per la costruzione e poi per l'acquisto del carburante mettendo in concorrenza trigonometrica i fornitori. Poi c'è sempre da considerare che ai politici di tutti i colori non gliene frega un beato cazzo di noi, sia di ciò che respiriamo, sia dell'acqua che ci può allagare. E non è che all'estero le cose vadano meglio...
QUOTE | Si sente sempre dire che lo sfruttamento idroelettrico in italia è al massimo, pensi anche tu che sia così? intendo dire potenzialmente non economicamente con i parametri che ci sono ora, non finirei mai di scrivere, avrei duemila cose da chiedere e ho una rabbia che mi mangerei una scarpa , scusa lo sfogo, ma era ora che qualcuno pensasse di fare qualcosa, magari non si riuscirà a vincere certi individui, ma almeno provare si. |
Lo sfruttamento dell'idroelettrico in Italia è al massimo di sto piffero. E' al massimo della filosofia megalomane del monopolio dell'ENEL, che ci considera sudditi e che considera solo i MegaWatt e pensa solo al fabbisogno nazionale! Parole che riempiono la bocca e danno lustro e potere... L'idrografia italiana permetterebbe di triplicare (almeno) la produzione di energia idroelettrica, ma questo non deve essere fatto nè dall'ENEL nè da altri gestori. Deve essere messo in progetto dalle singole persone o da piccoli consorzi di piccole comunità montane. Forse non hai idea di quanto possa costare il trasferimento di energia elettrica dalle centrali (magari nucleari ed in Francia) ad una singola abitazione di alta montagna. Poi pensa che tutto quello spreco lo paghiamo tutti ad ogni bolletta, moltiplicato per 10 o 100... Non chiedere scusa se ti viene una incazzatura rapida. E' del tutto naturale. Continuare a parlarne e ad ipotizzare cosa si potrebbe fare è sempre meglio che tacere o fregarsene.
QUOTE | ciao e grazie per la pazienza e il resto Franco |
Ciao e non ringraziare... Mai. Qui è tutto talmente gratis che non si può neppure ringraziare... --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Ciao Francesco P
QUOTE | Di preciso non so quale possa essere il potenziale dell'energia idroelettrica ancora sfruttabile, qualcuno dice molto alto e altri molto poco, come al solito il dato giusto potrebbe essere grossomodo nel centro, da quello che ho potuto capire sembra che ci sia un buon margine di sfruttamento sopratutto a livello di mini e micro-idroelettrico. |
Ti posso assicurare che la potenzialità del nanoidroelettrico (neologismo testè coniato per identificare i microbi di non più di 5 kW) potrebbe coprire più del triplo dell'idroelettrico esistente. In base alla formula di cui sopra facciamo un po' di esempi: 5 kW (più che sufficienti per una abitazione, sono 5000 W, quindi con un salto disponibile di soli 10 m basta una portata di 500 litri/s, con 20 m di 250 l/s e così via. C'è da evidenziare che i nanoimpianti possono essere installati in cascata senza problemi, cioè dopo 10 m di dislivello dalla nanocentrale a monte se ne può installare un'altra, a differenza dei grandi impianti ove ciò è tecnicamente impossibile. Sai quanti corsi d'acqua in Italia hanno questi requisiti? Decine di migliaia. E quante centrali vi si potrebbero installare? Qualche milione. E sai quanto fanno 3.000.000 nanocentrali da 5 kW? Quiondici milioni di kW, cioè 15 GW! E ti assicuro che sono stato volutamente scarsissimo per non tirare fuori dati che potrebbero sembrare incredibili. Ovviamente una famiglia non può consumare 5 kW 24 ore su 24, quindi l'eccedenza si reimmetterebbe in rete per gli usi domestici di chi, abitando in pianura non può sfruttare corsi d'acqua con salti decenti. Naturalmente non ho tenuto conto dei corsi d'acqua periodici. Nanocentrali da pochi kW potrebbero produrre energia elettrica anche da corsi d'acqua sfruttabili per pochi mesi l'anno. Comunque, anche questi costitruirebbero una montagna di MegaWatt impressionante che oggi viene sprecata... Ma questa metodologia di produzione dell'energia è troppo democratica e troppo poco tassabile... quindi siamo alle solite.
QUOTE | Di recente,uno studio condotto dal CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), assieme ad ENEA (Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente) e Università degli Studi di Roma "La Sapienza" CIRPS (Centro interuniversitario di ricerca per lo sviluppo sostenibile) (in collaborazione con ISES Italia e BMW ?) ha calcolato che mini e micro-idroelettrico possono far aumentare la potenza installata di centrali idroelettriche dagli attuali 20.000 MW a 30.000 MW , quindi il maggiore potenziale sarebbe di un 50% circa (solo da impianti mini e micro- a bassissimo impatto ambientale).... http://www.uniroma1.it/ufficiostampa/comun...2ottobre.htm#H1 |
Posso solo dire che mi fido di queste ricerche come delle notizie del TG4. Devo anche aggiungere (prima l'ho omesso volutamente) che le mie nanocentrali esulano da questa ricerca, giusta o sbagliata che sia. L'altro dato che posso fornire è che tutte le mie ipotizzate nanocentrali costerebbero una piccolissima frazione di quello che costerebbero le centrali oggetto della succitata ricerca... da un ventesimo ad un cinquantesimo, tanto per capirci di cosa sto parlando... e tutto questo secondo le più strette norme di sicurezza che si possano impotizzare, cioè: può accadere quello che si vuole ma queste nanocentrali non modificherebbero nulla della precedente idrogeologia del territorio.
QUOTE | Per quanto riguarda la prevenzione delle alluvioni....servono investimenti....conviene? |
Le alluvioni, così come i terremoti sono un grossissimo affare per la politica di qualsiasi colore... Non credo ci sia bisogno che faccia esempi, nomi o cognomi...
Ciao. Enz:o)
QUOTE | P.S...Poi c'è l' eolico il geotermico le biomasse ecc...ecc.... il metano ecc...idrogeno?...ecc..ecc |
P.S. del P.S. Già...
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