Azionariato popolare

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Ste.Lc
view post Posted on 8/4/2010, 12:16




Azionariato popolare, la formula vincente per salvare il calcio?
Mercoledì 07 Aprile 2010 09:39

(CALCIOPRESS) - La Public Company, ovvero l’azionariato popolare, è una formula assai utilizzata nelle economie di stampo anglosassone: consente il controllo operativo di una società anche con il possesso di un numero minimo di azioni, a condizione che la maggioranza del pacchetto sia frazionata tra migliaia di soci.

L’azionariato popolare, con i venti di crisi che soffiano sul calcio europeo e mettono a repentaglio la sopravvivenza di club storici (Manchester United docet) è dunque una interessante alternativa alla tradizionale governance dei club. Tant’è che ha trovato importanti riscontri presso l’Unione Europea e numerosi parlamentari si stanno attivando in modo trasversale per diffondere un modello di gestione nel quale i sostenitori delle società calcistiche sono nel contempo proprietari del club.

L’ultima riunione si è tenuta a Bruxelles il 23 febbraio. Nel corso dell’evento, organizzato dall’europarlamentare belga Ivo Belet e dal gruppo Friends of Football, sono state gettate le basi per istituire una sorta di network tra tutti i movimenti esistenti. Perché, si sa, l’unione fa la forza.
In Europa esistono già tre quadri normativi strutturati di Public Company applicata al calcio. Si tratta dei modelli spagnolo, tedesco e inglese.

1. In Spagna i club professionistici, a seguito della grave crisi finanziaria degli anni ’90, furono tutti obbligati a trasformarsi da associazioni in "Sad" (società sportive per azioni). Allo stato attuale solo quattro società hanno scelto di conservare una forma di tipo associativo: il Barcellona (160 mila soci), il Real Madrid (70 mila), l’Athletic Bilbao (35 mila) e l’Osasuna (15 mila).

2. In Germania, sempre alla fine degli anni’90, le associazioni sportive sono state trasformate in società di capitale controllate al 51% dai tifosi. Questa regola è in grado di bloccare ogni scalata di investitori privati ai club, qualora non sia gradita alla maggioranza dei soci.

3. In Inghilterra si è sviluppata la formula più innovativa, che consiste nel cosiddetto “Trust”. Si tratta di cooperative di tifosi con voce in capitolo all’interno del cda e, in generale, nella gestione dei club. Attualmente sono 160 i club inglesi con un trust di tifosi: di questi 15 sono di proprietà e sotto il controllo dei supporters. Il beneficio, a livello finanziario, è stato notevole. Si è infatti registrata, grazie a questo tipo di gestione, un'iniezione di quasi 30 milioni di sterline nel (travagliato) mondo del calcio britannico. Il diffondersi dei trust è stato facilitato da Supporters Direct, associazione nata per iniziativa dello stesso governo inglese.

Nel 2007, visto il successo ottenuto soprattutto dal modello tedesco e da quello inglese, è partito sotto l’egida della Uefa presieduta da Michel Platini il progetto di allargare l'azionariato anche al resto d'Europa. Oggi Supporters Direct fornisce consulenze gratuite, sia in ambito legale che finanziario, a gruppi di tifosi localizzati in tredici nazioni diverse (tra le quali anche il nostro Paese).

In Italia, il principale nodo da sciogliere è quello della forma giuridica verso la quale orientarsi. Al momento attuale, tra gli esempi europei cui è stato fatto cenno e considerata la fase di crisi che attraversa il modello spagnolo, la preferenza sembrerebbe andare al trust inglese. Anche se formula vincente sembra essere, in realtà, quella tedesca.

Fatto sta che la discesa in campo dei tifosi attraverso forme di azionariato popolare potrebbe attrarre capitali freschi verso un sistema che sta facendo fatica a tenersi in piedi e dunque rappresentare la chiave di volta per la salvaguardia futura di questo magnifico sport.

“Visto che è il loro club, perchè i tifosi non dovrebbero poter dire la loro?” ha osservato Antonia Hagemann, project manager di Supporters Direct Europe. Hagemann sottolinea inoltre come l'esperienza insegna “che il modo in cui il calcio si è spostato verso il denaro e lontano dai tifosi è stata una delle ragioni per cui troppi club in Europa si sono ritrovati con significativi problemi finanziari, con proprietari per i quali è sempre più difficile proseguire per questa strada". Un'analisi tutta da sottoscrivere.

Sergio Mutolo - www.calciopress.net
 
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azsim
view post Posted on 8/4/2010, 19:53




CITAZIONE (Ste.Lc @ 8/4/2010, 13:16)
Azionariato popolare, la formula vincente per salvare il calcio?
Mercoledì 07 Aprile 2010 09:39

(CALCIOPRESS) - La Public Company, ovvero l’azionariato popolare, è una formula assai utilizzata nelle economie di stampo anglosassone: consente il controllo operativo di una società anche con il possesso di un numero minimo di azioni, a condizione che la maggioranza del pacchetto sia frazionata tra migliaia di soci.

L’azionariato popolare, con i venti di crisi che soffiano sul calcio europeo e mettono a repentaglio la sopravvivenza di club storici (Manchester United docet) è dunque una interessante alternativa alla tradizionale governance dei club. Tant’è che ha trovato importanti riscontri presso l’Unione Europea e numerosi parlamentari si stanno attivando in modo trasversale per diffondere un modello di gestione nel quale i sostenitori delle società calcistiche sono nel contempo proprietari del club.

L’ultima riunione si è tenuta a Bruxelles il 23 febbraio. Nel corso dell’evento, organizzato dall’europarlamentare belga Ivo Belet e dal gruppo Friends of Football, sono state gettate le basi per istituire una sorta di network tra tutti i movimenti esistenti. Perché, si sa, l’unione fa la forza.
In Europa esistono già tre quadri normativi strutturati di Public Company applicata al calcio. Si tratta dei modelli spagnolo, tedesco e inglese.

1. In Spagna i club professionistici, a seguito della grave crisi finanziaria degli anni ’90, furono tutti obbligati a trasformarsi da associazioni in "Sad" (società sportive per azioni). Allo stato attuale solo quattro società hanno scelto di conservare una forma di tipo associativo: il Barcellona (160 mila soci), il Real Madrid (70 mila), l’Athletic Bilbao (35 mila) e l’Osasuna (15 mila).

2. In Germania, sempre alla fine degli anni’90, le associazioni sportive sono state trasformate in società di capitale controllate al 51% dai tifosi. Questa regola è in grado di bloccare ogni scalata di investitori privati ai club, qualora non sia gradita alla maggioranza dei soci.

3. In Inghilterra si è sviluppata la formula più innovativa, che consiste nel cosiddetto “Trust”. Si tratta di cooperative di tifosi con voce in capitolo all’interno del cda e, in generale, nella gestione dei club. Attualmente sono 160 i club inglesi con un trust di tifosi: di questi 15 sono di proprietà e sotto il controllo dei supporters. Il beneficio, a livello finanziario, è stato notevole. Si è infatti registrata, grazie a questo tipo di gestione, un'iniezione di quasi 30 milioni di sterline nel (travagliato) mondo del calcio britannico. Il diffondersi dei trust è stato facilitato da Supporters Direct, associazione nata per iniziativa dello stesso governo inglese.

Nel 2007, visto il successo ottenuto soprattutto dal modello tedesco e da quello inglese, è partito sotto l’egida della Uefa presieduta da Michel Platini il progetto di allargare l'azionariato anche al resto d'Europa. Oggi Supporters Direct fornisce consulenze gratuite, sia in ambito legale che finanziario, a gruppi di tifosi localizzati in tredici nazioni diverse (tra le quali anche il nostro Paese).

In Italia, il principale nodo da sciogliere è quello della forma giuridica verso la quale orientarsi. Al momento attuale, tra gli esempi europei cui è stato fatto cenno e considerata la fase di crisi che attraversa il modello spagnolo, la preferenza sembrerebbe andare al trust inglese. Anche se formula vincente sembra essere, in realtà, quella tedesca.

Fatto sta che la discesa in campo dei tifosi attraverso forme di azionariato popolare potrebbe attrarre capitali freschi verso un sistema che sta facendo fatica a tenersi in piedi e dunque rappresentare la chiave di volta per la salvaguardia futura di questo magnifico sport.

“Visto che è il loro club, perchè i tifosi non dovrebbero poter dire la loro?” ha osservato Antonia Hagemann, project manager di Supporters Direct Europe. Hagemann sottolinea inoltre come l'esperienza insegna “che il modo in cui il calcio si è spostato verso il denaro e lontano dai tifosi è stata una delle ragioni per cui troppi club in Europa si sono ritrovati con significativi problemi finanziari, con proprietari per i quali è sempre più difficile proseguire per questa strada". Un'analisi tutta da sottoscrivere.

Sergio Mutolo - www.calciopress.net

 
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azsim
view post Posted on 8/4/2010, 20:07




L'ho detto in un'altra discussione, perchè i tifosi non ritirano il33% dello Spreafico? L'azionariato popolare è il futuro del calcio, soprattutto quello delle categorie inferiori!
il 33% è congelato perchè non c'è nessun acquirente che si fa avanti, nel rispetto del diritto di prelazione degli altri soci.
Bisogna essere tranquilli, la fusione se mai sarà fatta sarà fra Renate e Caratese. Il Lecco non scende in C2 e il Renate non sale, quindi anche burocraticamente non si puo' fare.
Grande passo in avanti per il settore giovanile del Lecco (altro elemento fondamentale)
il Professore è un grande competente, certo non è Favini, ma è uno competente. E via i figli di papà che " i è mia bu' de gioga a ballun"
 
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view post Posted on 8/4/2010, 20:27
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CITAZIONE (azsim @ 8/4/2010, 21:07)
L'ho detto in un'altra discussione, perchè i tifosi non ritirano il33% dello Spreafico?

Se qualcuno facesse delle cifre se ne potrebbe anche parlare. Ma qua ogni volta che viene fuori un discorso sulle quote del Lecco sembra si tratti del quarto (o terzo ? boh, non sono pratico della materia... :D ) mistero di Fatima.
Tu che sei dentro alle faccende, quanto credi possa valere ?
 
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azsim
view post Posted on 8/4/2010, 20:30




CITAZIONE (h.smart @ 8/4/2010, 21:27)
CITAZIONE (azsim @ 8/4/2010, 21:07)
L'ho detto in un'altra discussione, perchè i tifosi non ritirano il33% dello Spreafico?

Se qualcuno facesse delle cifre se ne potrebbe anche parlare. Ma qua ogni volta che viene fuori un discorso sulle quote del Lecco sembra si tratti del quarto (o terzo ? boh, non sono pratico della materia... :D ) mistero di Fatima.
Tu che sei dentro alle faccende, quanto credi possa valere ?

 
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view post Posted on 8/4/2010, 20:31
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azsim
view post Posted on 8/4/2010, 20:32




Secondo me intorno ai 500.000,00 Euro
 
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bang@91
view post Posted on 8/4/2010, 20:42




CITAZIONE (azsim @ 8/4/2010, 21:32)
Secondo me intorno ai 500.000,00 Euro

...e no l'azionariato popular a Lecco non si puo' fare..se no azuz fa comprare le azioni al suo assistito Merlino..e dopu' el cascem piu' via..azuz una infurmaziun..cosa costano i cover warrant del bobadilla?sono sicuri?
 
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view post Posted on 8/4/2010, 20:42
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Beh, mettiamo che hai ragione e teniamo per buoni i 500 mila euro: calcolando che i tifosi del Lecco che potrebbero pensare ad una partecipazione in questo senso non credo siano più di un paio di migliaia (e sono mooooooooolto ottimista: nel senso che ci inserisco anche i "non-tifosi" ma i semplici appassionati che potrebbero essere coinvolti in un progetto del genere, anche solo come piccolissimo investimento). Ergo: 500.000 diviso 2.000 fa 250 euro a testa in una divisione paritaria delle quote relative al 33 per cento in questione, giusto ? Vogliamo dimezzare l'ottimistica previsione dei 2.000 tifosi e scendere a 1.000 ? Ok: fanno 500 euro a testa per ogni co-partecipante. Beh, che dici: si potrebbe fare sul serio, no?
 
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azsim
view post Posted on 8/4/2010, 20:48




CITAZIONE (h.smart @ 8/4/2010, 21:42)
Beh, mettiamo che hai ragione e teniamo per buoni i 500 mila euro: calcolando che i tifosi del Lecco che potrebbero pensare ad una partecipazione in questo senso non credo siano più di un paio di migliaia (e sono mooooooooolto ottimista: nel senso che ci inserisco anche i "non-tifosi" ma i semplici appassionati che potrebbero essere coinvolti in un progetto del genere, anche solo come piccolissimo investimento). Ergo: 500.000 diviso 2.000 fa 250 euro a testa in una divisione paritaria delle quote relative al 33 per cento in questione, giusto ? Vogliamo dimezzare l'ottimistica previsione dei 2.000 tifosi e scendere a 1.000 ? Ok: fanno 500 euro a testa per ogni co-partecipante. Beh, che dici: si potrebbe fare sul serio, no?

 
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view post Posted on 8/4/2010, 20:50
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azsim
view post Posted on 8/4/2010, 20:54




Assolutamente sì, con 1-2 rappresentanti nel consiglio di amministrazione eletti dai 1000-2000 popolar azionisti . Così si può incidere sulle decisioni socetarie!!
 
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bang@91
view post Posted on 8/4/2010, 21:01




Dj Corrado presti..cover warrant bobadilla..how much,Maranello,how much..?
 
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azsim
view post Posted on 8/4/2010, 21:11




CITAZIONE (bang@91 @ 8/4/2010, 22:01)
Dj Corrado presti..cover warrant bobadilla..how much,Maranello,how much..?



Ma dai Bang! che cazzo spari! cosa c'entrano i cover warrant con il Bobadilla!!! Poi ci vanno solo i fighetti al Bobadilla, cazzo me ne frega a me
 
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21 replies since 8/4/2010, 12:16   374 views
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