Non c'è che dire, l'urinoterapia è un argomento che a molti dà proprio fastidio. Infatti, al di là delle considerazioni sulla sua possibile efficacia terapeutica, assai spesso ripugna anche solo l'idea stessa di poter bere la propria urina, e il discorso neppure comincia: è classificata come
una pratica strana per gente strana. Ma la urinoterapia, altrimenti detta
amaroli, consiste davvero solo nel... far pipì e berla? La risposta è no, o meglio, sì, però questo va fatto seguendo alcune regole.
Voglio solo ricordare - per attenuare in qualcuno il disgusto - che l'urina per la terapia (cioè da bere) NON è quella che solitamente produciamo, spesso carica e maleodorante, bensì quella leggerissima e cristallina che si produce dopo un periodo di disintossicazione di almeno una settimana, durante il quale si abbia cura di mangiare poco e sano (poche proteine animali, pochi grassi, molte verdure, ortaggi, fibre vegetali), eliminare quanto più possibile tutti gli intossicanti (alcool, fumo, droghe, farmaci),
e soprattutto bere molta acqua. Dopo tale periodo l'urina sarà un liquido leggerissimo, praticamente insapore e inodore, e conterrà le corrette informazioni, da reimmettere nell'organismo stesso affinché si abbia l'azione terapeutica attraverso il feedback. Chi volesse provare, ma non riesce a vincere la repulsione, può sempre preparare una diluizione omeopatica, partendo dalla propria urina, che avrà
quasi la stessa efficacia.
L'urinoterapia non è una illusione che fa presa su gente ignorante, proprio no, anzi, chi la pratica ha spesso un livello culturale elevato (il quale evidentemente facilita il superamento del tabù). E se pensate che il "risultato" terapeutico osservabile sia frutto solo di suggestione, ebbene, sappiate che è invece ben concreto, e la reazione positiva è sovente tanto energica da costringere a fare una pausa.
Per cercare di far sì che in questa sezione del forum non si creino solo sterili polemiche fra scettici e sostenitori - per lo più alimentate dal tabù infranto e dal "positivismo" non documentato degli scettici professionisti - inviterei i lettori di buona volontà a intervenire solo se a conoscenza delle nozioni chiave.
Dunque, chi ne sa poco o nulla, è bene che si informi, prima di tuonare contro. E chi è disponibile ad accettare l'idea, è bene che verifichi la sua conoscenza dell'argomento.
Per informarsi sono ormai disponibili molti libri (
Urinoterapia, Red -
Urinoterapia, Mediterranee, ecc.) ma, visto che siamo on-line, segnalo a chi volesse una completa introduzione all'argomento una ottima pagina a cura del Dr. Vanoli
Urinoterapia.
Ciò detto, buona discussione.
XmX
Edited by XmX - 11/11/2003, 19:50