Aiutiamo Questa Famiglia

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icon13  view post Posted on 21/3/2010, 02:30     +1   -1
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Riceviamo e pubblichiamo questa lettera:

"Ciao a tutti amici miei,

Mi chiamo Giorgio Cannizzaro, ho 57 anni, e vivo a Trapani (Sicilia) sono un uomo solo, non sono sposato, non ho figli e mia madre è morta, la mia unica famiglia erano i miei 7 cani con cui vivevo in un appezzamento di terreno di mia proprietà, questi cani sono l’unica mia gioia di vivere, li ho raccolti ancora cuccioli per strada e sono diventati i miei compagni di vita…

Lo scorso anno in seguito ad una segnalazione di qualche confinante, il sindaco di Trapani dove io risiedo, “Girolamo Fazio” ha emanato un’ordinanza nella quale invita agli organi di competenza: Comando di Polizia Municipale, ASP Servizio Veterinario, Servizio di abusivismo edilizio, Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, Ufficio dei servizi sociali, e.p.c alla procura della repubblica, ai carabinieri, e ASP igiene pubblica, di voler provvedere alle verifiche ognuno per la propria competenza.

In data 25/01 c.a. vedevo allontanare forzatamente i miei figli (cani) dicendomi verbalmente che il luogo doveva essere ripulito e disinfettato dopodiché avrebbero provveduto a restituirmi i miei animali.

Ho visto accalappiare i miei animali tremanti e terrorizzati, che guaivano e si dimenavano trascinati per il collo con quello che loro definiscono attrezzo da lavoro, ma che altro non è che un cappio, un fil di ferro che attorcigliato al collo si stringe sempre di più ogni qualvolta l’animale oppone resistenza a questa tortura, sollevati per il collo lasciandoli senza respiro come dei condannati a morte per impiccagione venivano infilati in un furgoncino dentro a delle piccolissime gabbie dove non era permesso loro il minimo movimento, ammassati me li sono visti allontanare e nonostante i miei sforzi di corrergli dietro (con la mia bicicletta unico mezzo di locomozione), si allontanavano sempre di più scomparendo alla mia vista appannata di lacrime.

Sotto shock, e traumatizzato anch’io da ciò che avevano fatto ai miei figli, riuscì a raggiungere il canile solo mezz’ora dopo, tempo necessario in bici che si percorre da casa mia al luogo. Li vidi ancora strattonare e trascinare, legare loro la bocca con dei lacci per mettergli il cosiddetto microchip, di cui io non ero a conoscenza cosa fosse e che per avere un cane bisognava fare. Da quel giorno iniziò il mio calvario cominciai a regolamentare e fare tutto quello che c’era da fare nel mio terreno per cercare il prima possibile di portare i miei figli di nuovo a casa.
Il giorno 1 febbraio dopo che avevo lavorato ininterrottamente giorno e notte, feci richiesta alle autorità competenti di farmi un nuovo sopralluogo per accertare il ripristino delle condizioni igienico sanitarie del luogo, e dunque della restituzione dei miei 7 cani, fu fatta una nuova ispezione questa volta solo dai vigili urbani, ma da quel momento in poi, mi accorsi che io e i miei cani eravamo stati vittime di un inganno,

• Mi è stato riferito che il problema non era solo l’igiene, ma il numero dei cani per cui, vigili e veterinari volevano ritrattare dandomi solo 2 dei miei 7 cani, fino ad arrivare ad un accordo di 3 su 7, mi consigliavano di scrivere una rinuncia degli altri 4 che avrei dovuto lasciare al canile,……
una volta divenuti di proprietà del comune, i cani automaticamente diventano cani randagi e come avviene sistematicamente vengono liberati sul territorio (abbandono legalizzato) falsa interpretazione della L.R 15/2000 che parla che un cane randagio accalappiato va sterilizzato e poi rimesso sul territorio.
I miei cani sin da cuccioli hanno avuto riparo, cibo e cure sanitarie e messi su strada sarebbero un pericolo per loro stessi e per l’incolumità pubblica in quanto potrebbero attraversare la strada recando gravi incidenti .

• Ho chiesto dunque l’accesso agli atti e la visione dei verbali del medico veterinario che me li sottraeva forzatamente, ma ad oggi, non hanno verbalizzato nulla, i miei cani non sono stati sottoposti a sequestro e credo a questo punto che mi siano stati sottratti abusivamente, giornalmente mi reco al canile a vedere i miei cani che di giorno in giorno dimagriscono, e hanno atteggiamenti nervosi e depressi, sono disperato, credo di essere vittima di ostruzionismo e di ingiustizia, non sono una persona istruita e vivo di quel poco lavoro che trovo di tanto in tanto presso privati ma ai miei cani non è mai mancato nulla, in quel luogo ormai deserto che è la mia casa vuota senza di loro io piango pensando alla festa che mi facevano al mio rientro, disperato chiedo aiuto a chiunque possa prendere le nostre difese, non so quanto io possa resistere ancora prendo la forza solo nella speranza che possano ritornare a casa un giorno, ma nel caso contrario come ho già detto dinanzi Vigili e Veterinari, preferirò uccidermi che vederli morire nel ciglio di una strada investiti perché il comune ha preferito abbandonarli che restituirmeli.

Vi ringrazio di cuore per quello che vogliate fare in mio aiuto a nome mio e dei miei 7 cani."


 
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