Codice miscellaneo: DIALOGHETTO TRA UN PRINCIPE E UN FILOSOFO seguito da SUGLI ASTRI

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  1. Hamlet da Hamelin
     
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    -_- Intanto qui potete sorbirvi questo estratto...


    IV

    PRINCIPE:
    Un’alba un fresco odor di paradiso,
    n’ata nu muorto acciso
    pe nu prurito ’e naso. Ahi, che paese!
    E chi questo consente? Un Viceré
    di ritagli e di pezze, un Re di niente?

    FILOSOFO:
    Di ritagli e di pezze mise nzieme
    da spilli che si involvono a spirale,
    baroccamente, come le cicloidi
    dei pianeti: un ricamo nello spazio
    dell’illusione. Spingole ’e Cartesio,
    razionali fino all’irrazionale,
    della stessa sostanza
    dei sogni.

    PRINCIPE:
    Ah, come unire
    davvero in un sol io
    tant’alme janche e nire?

    FILOSOFO:
    Ah, lo sa Dio.


    Si esegue ’E spingole frangese (1888) di Salvatore Di Giacomo & Enrico De Leva.


    V

    FILOSOFO:
    Spillar nell’insectarium della mente
    morte falene, schegge d’immanente,
    è il piú che si può fare. La ragione
    dell’uomo catturare può del mondo
    la rappresentazione. Non il volo
    dei noumeni.

    PRINCIPE:
    Dio,
    quanti immensi concetti han fonte e foce,
    impastati di stelle e fango ctonio,
    entro un guscio di noce – il nostro cranio,
    come Napoli culla e cella atroce –
    reticolandosi in disegno arcano!
    Ahi, quant’è vago, e quanto mi par vano!

    FILOSOFO:
    Come dice il Nolano, in noi l’Amore
    – per cui tant’alto il Vero si discerne –
    entra per gli occhi e vive del vedere.
    Se vuoi guarir tue ansie saturnine,
    ai genii ed agli sciocchi
    lascia i concetti, e va’ alle Concettine,
    non ragionando piú se non con gli occhi.


    Si esegue Uocchie c’arraggiunate (1904) di Alfredo Falconi Fieni & Rodolfo Falvo.
     
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23 replies since 30/5/2006, 13:29   737 views
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