Su Internet c'è la truffa in agguato

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marina53
view post Posted on 12/10/2009, 07:58




Dialers, spamming, catene di e-mail, fantomatiche lotterie o concorsi a premi, false vendite. Sono solo alcune delle tante truffe che affollano la rete Internet. Sempre più in crescita appare l’agguato dei Dialers, programmi (files ".exe") che connettono l’utente, a sua insaputa, a numeri telefonici a pagamento. E lo fanno disconnettendo il modem dal provider, per poi ricollegarlo a numeri che fanno lievitare la bolletta telefonica. Programmi che a volte impostano la connessione automatica a numeri internazionali (tipo +00773), e che una volta scaricati e lanciati, indirizzano il pc ad aree riservate dove si possono scaricare loghi, suonerie, sfondi per il computer, software, musica mp3, filmati e immagini pornografiche, ad un costo medio che arriva fino a 2,5 euro+iva al minuto.
Una sentenza della Cassazione ha dato nuove speranze a coloro che vogliono combattere questi ‘parassiti’ della rete chiamati dialers, considerati i più aggressivi. La Suprema Corte ha deciso che nel caso in cui l'utente contesti gli addebiti in bolletta Telecom, anche quelli relativi all'uso di numeri a pagamento per la connessione ad internet, la stessa Telecom Italia dovrà fornire i tabulati delle telefonate nella loro interezza. A tanti è poi accaduto, di fronte a certe bollette, di non aver pagato le fatture inviate da Telecom Italia e di aver subito conseguentemente il taglio della linea. Per questo la Corte ha deciso che, quando c'è una contestazione degli addebiti, Telecom dovrà rinviare la disattivazione della linea per morosità fino alla fornitura dei tabulati completi delle chiamate.

Nel caso delle catene di e-mail, queste possono andare oltre la semplice burla, per divenire una vera e propria truffa finalizzata alla raccolta di indirizzi per lo spamming (invio di grandi quantità di e-mail indesiderate). È di questi giorni la notizia che la Commissione europea ha invitato i governi a imporre sistematicamente sanzioni severe contro i responsabili dello spamming, un flagello che colpisce attualmente il 65% degli europei (il 64% degli italiani), secondo un recente sondaggio. Ci sono ad esempio i messaggi che promettono un cellulare gratis in cambio dell’inoltro, ad altri venti destinatari, dello stesso mssaggio. E per essere certi dell'avvenuta spedizione bisogna inviarne un'altra copia, con i 20 indirizzi in chiaro, ad un ulteriore indirizzo specificato nel corpo del testo. Ecco un modo veloce ed efficace per raccogliere senza fatica migliaia e migliaia di indirizzi di e-mail, pronti da usare per inviare spam. Dunque è sempre bene avere attivo l’anti-spam e non aprile e-mail sospette.

Poi ci sono le false vendite: il commercio elettronico non è immune dal classico "pacco". Come in ogni vendita per corrispondenza, si corre il rischio che l'oggetto acquistato non risponda poi alle aspettative, o addirittura di pagare per non ricevere mai niente in cambio. Il rischio è tanto maggiore su Internet, dove è più facile per un truffatore nascondersi dietro l'anonimato. Shopping in rete dunque sì, ma con cautela, andando sui siti più noti e di comprovata serietà.

Inoltre, con l’aumento delle transazioni economiche on-line si accrescono proporzionalmente anche le frodi: siti clonati e casi di 'phishing', fenomeno con cui i truffatori si fingono istituti bancari per carpire informazioni personali come account e password del correntista, frodi sugli acquisti effettuati in rete. La difficoltà riscontrata dalla Polizia Postale è che gran parte delle frodi vengono architettate e gestite dall’estero e che i colpevoli sono difficilmente rintracciabili al di fuori del territorio dello Stato.

C’è poi un nuovo sistema che si sta diffondendo on line per truffare gli inserzionisti su internet. Attenzione a chi, residente all'estero, dimostrandosi particolarmente gentile e interessato all'oggetto messo in vendita, chiede informazioni dettagliate. Dopo qualche giorno arriva l'assegno estero con un importo a volte superiore. In banca l’operatore comuncherà che ci vorranno dai 7 ai 20 giorni lavorativi per verificare l’assegno. In questo periodo chi l'ha inviato inizia a tempestare il venditore di telefonate per poter ritirare l’oggetto. Le pressioni fanno cadere in trappola molti che, spaventati e per rispettare l'accordo preso, consegnano l'oggetto in vendita. Dopo qualche giorno la spiacevole sorpresa: la banca dirà che l’assegno è falso.
 
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cucciolina72
view post Posted on 25/10/2009, 18:40




Comunque per quanto riguarda i Dialer consiglio a tutti di bloccare a monte tramite il proprio gestore i numeri speciali tipo 199 899 ecc... Cmq non scatterebbe la telefonata evitanto la mega spesa sulla bolletta :D
 
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1 replies since 12/10/2009, 07:58   115 views
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