Altar |
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| Tutto procedeva tranquillo nell'afoso pomeriggio estivo bolognese, il raduno di lamerate prendeva finalmente forma nella piccola squallida bettola consigliata da butch. I lameri presenti combattevano il caldo nei modi più consoni alla manica di nerd che erano: culq e aramil rivangavano powahte e lamerate risalenti ai tempi d'oro di faerun, leevoth e urkog si scambiavano pareri sugli effetti più o meno devastanti degli ultimi gridi in fatto di droghe, e xerian cercava di vendere a un disgustato culenimal i suoi campionari di rappresentanza di magliette da metallaro figo. mentre gilga e la nana pomiciavano allegramente, e gunth si scolava la quarta bottiglia di martini della giornata, la campanella della porta del locale annunciò tintinnando l'avvento di butch...
Le bestemmie dei lameri per il ritardo del simpatico punkabbestia si arrestarono quando il gruppo si rese conto delle condizioni del barbone alcolizzato.
butcher avanzò lentamente, trascinandosi in ginocchio, i vestiti completamente laceri e strappati, pieno di lividi dalla testa ai piedi, il viso deturpato da raffiche violentissime di colpi ripetuti..
I lameri corsero a soccorrerlo, gli tennero la testa sollevata, gli portarono una bottiglia di birra, sperando che l'avrebbe fatto riprendere, ma le condizioni di butch erano gravi, stava per perdere conoscenza e invane sembravano le richieste di gilga <<che ti è successo? chi ti ha fatto questo???>>
fra i lamenti flebili del butcher sempre meno coscente si distinsero solo alcune parole: <<il vicolo.... dietro la coop.... degli strani tipi.... offerto fumo.... io accettato.... hanno detto.... vendetta....e....la..me...r..a....>>
gli occhi già solitamente pigri e spenti a causa di alcol e droghe si chiusero facendo cadere il rosso macellaio nell'incoscenza.
Mentre aspettavano l'ambulanza, urkog, cercando il portafoglio di butcher per pagare il conto di tutti, si accorse di qualcosa di grottesco ed orribile: l'intera parte di jeans che copriva la chiappa destra del punkabbestia era stata strappata, e sulla pelle cadaverica, utilizzando un pennarello indelebile e tossico, era stato lasciato un messaggio: "-1" con accanto disegnato un liocorno.
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