coccolotto61 |
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| Versione stampabilePotrebbe essere stato dell'esplosivo piazzato lungo la strada, e non un'autobomba guidata da un kamikaze, a provocare l'esplosione in cui due giorni fa a Kabul sono rimaste uccise 16 persone tra cui sei soldati della Folgore. Continua a leggere questa notizia
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Lo riferisce una fonte militare.
Riferendo in Parlamento, il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha detto che a provocare l'esplosione è stata un'autobomba con almeno 150 chili di esplosivo. Ma i militari stanno indagando anche in altre direzioni.
Oggi, intanto, sono attesi a Kabul i carabinieri del Ros incaricati dalla Procura di Roma - che ha aperto un fascicolo - di indagare sulla vicenda.
I sei soldati hanno perso la vita nell'esplosione che ha colpito due blindati "Lince" italiani che erano impegnati in un servizio di scorta dall'aeroporto di Kabul al quartier generale della missione Isaf della Nato. Nell'attentato sono morti anche dieci civili afghani.
Tra le decine di feriti ci sono quattro militari italiani, che però hanno riportato solo ustioni superficiali, contusioni e uno shock acustico.
SMENTITO "LIBERO" SU CAPO DELLO STATO
Lo Stato Maggiore della difesa ha smentito un articolo apparso stamattina sul quotidiano "Libero", in cui si dice che il rientro delle salme in Italia - atteso per le 9.30 di domani all'aeroporto militare di Ciampino - sarebbe stato rinviato perché il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non avrebbe voluto interrompere la visita ufficiale in Giappone.
"Lo Stato Maggiore della Difesa smentisce categoricamente le affermazioni apparse oggi sul quotidiano 'Libero'", si legge in una nota, in cui si precisa che "il rientro dei feretri sta avvenendo nel più breve tempo possibile, compatibilmente con i tempi tecnici necessari sia per l'organizzazione del volo che per l'espletamento delle incombenze relative alla certificazione nazionale e internazionale".
I funerali solenni dei sei parà si svolgeranno lunedì mattina a Roma, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura.
Ieri il Consiglio dei ministri ha deciso che lunedì sarà giornata di lutto nazionale, con un minuto di silenzio nelle scuole e negli uffici pubblici.
Da domani pomeriggio sarà aperta la camera ardente presso il Policlinico Militare "Celio" a Roma.
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