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    Berlusconi in tv da Vespa: è polemica sugli ascolti
    di Sara Bianchi

    commenti - | | 16 settembre 2009


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    Il giorno dopo "Porta a Porta" sulla ricostruzione in Abruzzo la polemica politica si polarizza sui dati di ascolto. Il salotto di Vespa si è fermato a uno share del 13,47%, contro il 22,61% della fiction di Canale 5 "L'onore e il rispetto". L'opposizione si spinge a considerarli come una sorta di gradimento per il presidente del Consiglio. La maggioranza ribatte che la popolarità di Berlusconi non si misura con l'Auditel, ma con «i suoi straordinari successi personali e con quelli del Popolo della Libertà».

    Intanto l'ufficio di presidenza della commissione di Vigilanza ha deciso la convocazione del direttore generale Rai, Mauro Masi, per mercoledì prossimo, 23 settembre. La decisione è stata assunta per poter «acquisire gli elementi necessari a una serena e completa valutazione dei criteri che hanno fin qui ispirato le decisioni e gli atti adottati dalla Rai». Il presidente della commissione Sergio Zavoli ha denunciato il rischio «che ricorrenti polemiche strumentali possano ridurre il compito della Vigilanza a una sorta di liturgia a posteriori». E per questo ha richiamato alla fermezza «nell'esigere che dai nostri lavori si traggano indicazioni vincolanti nell'interesse della Rai, cioè di quella che è ancora la più grande industria culturale del Paese».

    Il consigliere d'amministrazione Nino Rizzo Nervo pone il problema dei mancati ricavi. «Chi si assume adesso la responsabilità dei mancati ricavi (poco meno di cinquecentomila euro) - domanda Rizzo Nervo - dovuti dalla disdetta dei contratti da parte di importanti inserzionisti che avevano acquistato gli spot all'interno di "Tutti pazzi per la tele" e di "Ballarò" e che non hanno accettato il cambio con Porta a Porta e il film "La caduta"?».
    Il vicedirettore generale, Antonio Marano risponde che «non ci sarà alcun mancato ricavo», perchè «la trasmissione "Tutti pazzi per la tele" sarà reinserita in palinsesto e con essa verrà recuperata tutta l'offerta pubblicitaria». E per Ballarò, dice Marano «si prevede un recupero maggiore dell'offerta pubblicitaria».

    Il presidente Rai, Paolo Garimberti, in una nota richiama alla «completezza e al pluralismo» del servizio pubblico. E sottolinea: «il diritto di critica al nostro operato è legittimo, la delegittimazione sistematica e l'insulto no». Garimberti respinge «con la massima fermezza» gli attacchi alle trasmissioni della Rai e gli insulti ai suoi giornalisti: «gli uomini pubblici e di governo che pensano che la Rai debba astenersi dal riportare critiche alla loro parte scambiano il servizio pubblico con le televisioni di Stato che operano in regimi non democratici». Poi esprime la sua solidarietà «a RaiTre, a Ballarò, a Report, ad AnnoZero e a tutti i lavoratori del servizio pubblico attaccati ieri proprio nella trasmissione di Vespa».

    La Federezione della stampa definisce quella di ieri sera «una delle pagine più vergognose di quello che si fa sempre più fatica a chiamare servizio pubblico, è stato consentito al Presidente del Consiglio di insultare in modo indiscriminato i giornalisti italiani, della carta stampata e della televisione». E chiede «al vertice Rai dove e come verrà garantito, nelle prossime ore, il diritto di replica ai "troppi farabutti"».


    16 settembre 2009

    commento:
    la Federazione della Stampa puo' dire tutto cio' che vuole, ma non è sicuramente d'accordo con chi ha visto il programma.
    La federazione evidentemente fa il suo gioco, gli Italiani fanno il loro.
     
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0 replies since 17/9/2009, 12:24   56 views
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