Astrologia

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marina53
TOPIC_ICON12  view post Posted on 17/5/2006, 12:46




Con questo termine si definisce lo studio degli astri per determinarne l'influenza sulle cose, sugli uomini e sul loro futuro.

L'origine.

Sin da epoche remote i popoli si dedicarono allo studio del cielo probabilmente spinti dal fascino che la volta stellata ha da sempre esercitato sull'uomo. Le scoperte astrologiche ci danno testimonianza di questa attività, che era legata alla interpretazione non solo del movimento e dell'aspetto degli astri, ma anche alla valutazione della loro influenza sulle vicende umane. Si cercava di interpretare in quale misura il Sole, la Luna e gli astri mobili riuscissero, grazie alla loro forza misteriosa, a influenzare i fenomeni naturali legati anche alla meteorologia, e si traevano presagi dall'osservazione di alcune insolite caratteristiche. Questo periodo può essere definito pre-zodiacale.

l primi studi.

Bisogna attendere la scoperta delle tavolette di Mulapin per poter parlare di Zodiaco delle costellazioni. Esse sono datate intorno al 700 a.C. e vi si legge che la Luna, il Sole e gli astri mobili seguono un sentiero celeste attraverso quindici costellazioni. Sappiamo comunque che tra 1'800 e il 400 a.C. il numero delle costellazioni che si trovavano sul cammino apparente del Sole considerate dagli antichi astrologi era alquanto variabile. Più precisa invece era l'osservazione di altri importanti fenomeni. A partire da1 747 a.C. cominciarono infatti a essere registrate regolarmente tutte le eclissi. I Babilonesi infatti scoprirono il ciclo di diciannove anni, la cosiddetta serie di Saros, legato alla ripetizione di tali fenomeni. Fu circa nel 500 a.C. che i Babilonesi misero a punto metodi matematici più precisi che consentirono loro di compilare le prime effemeridi, che permisero di conoscere la posizione e gli spostamenti degli astri anche nelle epoche successive. Fu proprio in questo periodo che si diffusero le prime semplici ed elementari "sentenze" sull'influsso dei corpi celesti in relazione al momento della nascita, anche se non vennero costruiti oroscopi veri e propri. Alla fine del V secolo a.C. troviamo le prime menzioni della divisione zodiacale in dodici segni uguali di trenta gradi ciascuno.

Gli Egizi

Furono gli studi compiuti dagli Egizi a rivestire un' enorme importanza per l'astrologia. L'astrologia che noi studiamo e pratichiamo, infatti, è in gran parte derivata dalla loro cultura. Le conoscenze astrologiche dei sacerdoti egizi sono confermate da alcune scoperte archeologiche relativamente recenti, fra cui una tavola con le iscrizioni dei dodici segni zodiacali sorgenti all'orizzonte per ciascuna ora dell'anno e i domini dei segni stessi sulle diverse parti del corpo umano. Gli Egizi avevano diviso il corpo umano in dodici zone, e attribuivano a ciascuna di esse un segno astrologico governatore. Determinarono anche i punti angolari dell'oroscopo più importanti, Ascendente, Discendente, Mezzo Cielo e Fondo Cielo, e impararono a valutarlo a fini interpretativi. Introdussero anche la conoscenza delle esaltazioni celesti, degli aspetti e dei decani, cioè la divisione del circolo zodiacale in 36 parti di 10 gradi. È a questo periodo storico che risale l'attribuzione dei domicili. Gli aspetti furono studiati molto attentamente dagli Egizi, che ritenevano che alcune posizioni di un astro rispetto ad un altro potessero diminuire o accentuare la sua potenza.

Gli antichi greci e romani.

L'arte di osservare il firmamento per trame delle previsioni si sviluppò anche nell'antica Grecia. L'oroscopo greco più antico che possediamo è datato 72 a.C. Nell'epoca in cui lo splendore della Grecia volse al suo tramonto, numerosi astrologi cercarono fortuna a Roma, dove ebbero successo popolare. In certi periodi l'astrologia prese piede a tal punto che non era possibile prendere delle decisioni di governo senza aver esaminato le posizioni oroscopiche.

Il Medioevo.

Un importante o contributo alla conoscenza dell'astrologia fu dato dagli Arabi, le cui conoscenze le trovarono in Italia un terreno propizio, dove infatti, sin dal Medioevo, l'astrologia fiorì più che in altre parti del mondo. Nelle principali città italiane sorsero persino delle cattedre per l'insegnamento dell'astrologia, per esempio a Bologna.

Il Rinascimento.

È questo il periodo del massimo fulgore dell' astrologia, che era considerata un tutt'uno con l'astronomia nell' insegnamento universitario. Papi, artisti, studiosi se ne servivano costantemente. Molto spesso i più celebri astrologi erano anche dignitari della Chiesa.

La crisi.

Nel 1600 e nel 1700 l'astrologia conobbe in Italia un periodo di crisi profonda, probabilmente originata dagli effetti di una specie di crociata denigratoria contro i suoi cultori. Furono allontanati dalla buona società di quei tempi gli stessi indovini che fino a pochi anni prima erano stati esaltati e tenuti in enorme considerazione anche presso i troni dei regnanti. In Europa, al termine della Rivoluzione francese, l'astrologia veniva relegata tra le superstizioni senza fondamento; si ha però notizia che continuava ad essere praticata in altre parti del mondo.

L'epoca moderna.

Tra la fine dell'800 e l'inizio di questo secolo si formò in Europa una scuola di astrologia che non seguì l'impostazione tradizionalmente divinatoria della materia, ma ebbe piuttosto un carattere alquanto razionalistico. Un importante contributo alla riabilitazione dell'astrologia fu dato da CarI Gustav } psicologo svizzero, che la considerava una preziosa fonte di informazioni psicologiche.

 
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