Psichiatria

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eri93
view post Posted on 6/5/2006, 15:10




Psichiatria

Il funzionamento della mente umana è un argomento di grande attualità perché molti disturbi psichici sono in aumento, soprattutto la depressione. La vita principalmente nelle grandi metropoli si presenta stressante, frustrante e le persone spesso non sono sufficientemente forti per superare brillantemente questi stati di sofferenza. I profondi sensi di colpa ed i rapidi cambiamenti creano instabilità. L’essere umano non riesce così rapidamente a mutare nel profondo, la componente inconscia non segue questi ritmi, troppo lontani dai ritmi della natura a cui siamo da milioni di anni abituati. L’effetto è un sentimento di disadattamento, di tristezza, di vuoto. La famiglia non rappresenta più la base sicura, le separazioni sono in crescita. Per il bambino, la separazione dei genitori è percepita come una famiglia che si disintegra, è come se un terremoto gli togliesse la terra sotto i piedi. La famiglia e soprattutto la madre, è la terra psichica. Ogni persona è incline ad unirsi con l’inconscia immagine del sesso opposto e senza consapevolezza. L’uomo omosessuale sfugge dalla madre, la donna omosessuale sfugge dal padre. E’ sempre più importante esplorare il proprio inconscio, quando la coscienza ad un dato problema dice sì e l’inconscio dice no, la conseguenza è il fallimento. Spesso non conosciamo la nostra ombra. Spesso il terapeuta offre l’affetto di un padre che si è dimostrato assente, l’amore di una madre inadeguata, l’alleanza con un fratello che non c’è stata…

Che cosa è la psichiatria? Il termine deriva dal greco, “psiche” anima e “iatreia” cura. Psichiatria, cura dell’anima. L’anima si manifesta attraverso la mente ed il sistema ormonale influenza la psiche. La psichiatria ha avuto una forte evoluzione negli ultimi decenni, grazie ai progressi della scienza nello studio del cervello nelle sue sterminate funzioni, sconosciute fino alla metà del 1900. Il cervello è diviso in due emisferi, destro e sinistro, con al centro un separatore, il corpo calloso. Il cervello destro è soprattutto creativo, artistico, fantasioso e sintetico. Il cervello sinistro è matematico, razionale, logico, analitico, tecnico e poco concreto. I lobi (zone) del cervello assolvono specifiche funzioni. L’area motoria controlla il movimento, il cervello rettile, la vita vegetativa, il cervello olfattivo immagazzina gli odori dell’infanzia, la neo corteccia, il pensiero. Altre aree controllano: i ricordi, il sistema ormonale, particolari equilibri e le emozioni. Dobbiamo ricordare che l’uomo contemporaneo non è il prodotto a termine dell’evoluzione. Tutte le nostre funzioni interessano solo la decima parte del nostro cervello. Le parti del cervello più attive nelle emozioni sono il talamo, l’ipotalamo, il cervello limbico, l’amigdala e la corteccia pre fontale. Nelle malattie mentali sono implicate principalmente l’amigdala e la corteccia pre frontale. L’amigdala, dal greco “mandorla” funge da centralina e riceve ogni stimolo emotivo, spesso attiva reazioni prima che tutte le informazioni siano correttamente analizzate dalla corteccia pre frontale. Un esempio: nel sonno siamo destati da un rumore, non comprendiamo se si tratta di una sedia che “scricchiola” oppure se le travi del soffitto della stanza stanno cedendo. Immediatamente scattiamo dal letto terrorizzati ed in pochissimi istanti siamo fuori dalla stanza. Ci accorgiamo che si trattava solo della sedia e non c’era nessun pericolo reale. Abbiamo guadagnato istanti importanti per nulla. Un tempo quegli istanti costituivano la differenza tra la vita e la morte. Il rumore di una foglia schiacciata poteva annunciare l’avvicinarsi di un predatore notturno. I messaggi all’interno del cervello sono trasmessi per mezzo di sostanze chimiche rilasciate da specializzate cellule cerebrali e raggiungono il luogo del corpo di destinazione. La produzione del pensiero, la mente che usa il cervello nell’essere umano, rimane il grande mistero della mente umana, il salto dalla materia alla non materia. Nella malattia mentale il soggetto è dominato dall’emozione. L’uomo per stare bene deve saper convivere con la sua imperfezione, considerando che l’organismo è strutturalmente e geneticamente orientato sempre verso la guarigione. Il lavoro dell’analista è soprattutto quello di togliere gli ostacoli, in seguito la persona guarisce da sola. Le malattie psichiatriche sono numerose e di diversa origine, si distinguono di Psicosi e Nevrosi.

 
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eri93
view post Posted on 6/5/2006, 15:26




Psicosi

Le psicosi sono le più gravi malattie psichiatriche, provocano una profonda alterazione della personalità e un distacco dalla realtà. Lo psicotico non è consapevole della sua malattia e per questo motivo non fa nulla per curarsi, contrariamente al nevrotico che possiede consapevolezza del suo disagio psichico. Il modo di pensare dello psicotico è spesso sconnesso, irreale, distaccato, lo psicotico si crea un mondo tutto suo, non integrato con il reale e non vuole rapporti con il mondo che lo circonda. Mentre alcune psicosi possono manifestarsi in età giovanile, come l’autismo, la schizofrenia e la psicosi bipolare maniaco depressiva, altre sono tipiche dell’età senile. Le cellule cerebrali, i neuroni (cento milioni di milioni), un vero emisfero, una galassia all’interno della scatola cranica, si riducono con l’età per il naturale decadimento, provocando possibili alterazioni nell’anziano. La diminuzione della quantità di cellule cerebrali può essere in parte compensata dall’aumento d’interconnessioni del cervello, proporzionali alle stimolazioni. La rete di connessioni aumenta con l’uso. L’anziano può supplire al decadimento del cervello pensando e mantenendolo attivo. La migliore terapia è costituita da curiosità, desiderio di imparare, voglia di aiutare il prossimo (nipoti, allievi, attività di volontariato ecc), una mente giovane. Si può affermare che ognuno ha in parte la vecchiaia che ha voluto.

La schizofrenia è la psicosi più grave e più complessa e le cause sono ancora incerte. E’ tipico dello schizofrenico avere un’espressione nello sguardo e una diversa, anche opposta, con la mimica facciale. Tra le possibili cause considerate dagli studiosi: alterazione chimica, lesioni organiche, ereditarietà, ambiente anaffettivo e violento, traumi e frustrazioni; Freud ha affermato che la causa si struttura nei primi sei mesi di vita per effetto dell’abbandono estremo del bambino da parte della madre. Totale assenza affettiva anche se c’è presenza fisica (ad esempio una mamma che durante l’allattamento non guarda mai il bambino, come se non esistesse). Schizein, scindere e frein, mente. Nello schizofrenico la personalità si disfa, si scinde e si scioglie nel mondo esterno, spesso è trascurato ed è incapace di manifestare sentimenti. E’ assolutamente indifferente alla sofferenza altrui, è capace di consumare un delitto senza movente e non provare nulla, nessun rimorso. Esistono comportamenti pericolosi giovanili che potrebbero annunciare un’inclinazione alla schizofrenia, sono: improvvisi cambiamenti d’umore, bravi nello studio, di colpo intelligenti, trascuratezza dell’igiene personale, clausura per evitare relazioni sociali (chiuso in una stanza), mutismo, mangiare solo alcuni alimenti (diete bislacche), diete eccessivamente rigide, indifferenza, anestesia affettiva, ambivalenza (amore e odio – aggressione e seduzione), prevalentemente fisico longilineo e magro. Le turbe psicomotorie, le catatonie, tipiche dello schizofrenico, analizzano alcuni particolari comportamenti, definendoli: Negativismo, rifiuto di contatto, non desidera il contato, non da mai la mano, non tocca e non vuole essere toccato, chiude gli occhi, stringe la mascella. Ipercinesia, movimenti eccessivi e ripetitivi. Stereotipia, movimenti apparentemente senza senso (gesticolare nell’aria o gesticolare la scrittura su un cartellone). Catalessia, assenza di movimento, soprattutto in posizione fetale, la regressione può arrivare fino alla vita intrauterina. Il delirio paranoico è una forma di schizofrenia, il soggetto è apparentemente normale negli altri aspetti, il delirio può essere: di grandezza (io sono dio, il presidente ecc.), di persecuzione (tutti sono cattivi tranne me, spesso l’insieme dei cattivi simboleggia la sua mamma cattiva). Di proiezione, rivolto sugli altri, contesto ad altri quello che non mi piace di me e che evoca senso di colpa (Quella donna tradisce suo marito, io desidero tradire mio marito), sempre qualcuno con cui litigare. Il delirio può essere ancora uditivo (sentire voci), visivo (vedere immagini), olfattivo (sentire odori); evidentemente non reali. Per i non credenti, la persona mistica è affetta da schizofrenia. La terapia per la schizofrenia è solo farmacologia. Esistono farmaci di una straordinaria efficacia, i neurolettici, medicine potentissime che bloccano il processo distruttivo della malattia e consentono allo schizofrenico una vita quasi normale.

La psicosi epilettica, o epilessia, è una lesione ereditaria e localizzata del cervello, controllabile attraverso l’elettroencefalogramma. Il cervello non è riparabile, ma è possibile controllarlo con farmaci dedicati. La psicosi epilettica si divide in: grande male e piccolo male. Nel piccolo male, meno grave, si verificano pochi secondi nei quali la persona è come se non ci fosse, spesso è confusa con distrazione. Nel grande male, vera e propria psicosi epilettica, la crisi è annunciata da perdita di coscienza, l'epilettico urla, perde l’equilibrio e cade, si morde la lingua ed emette bava dalla bocca. Segue uno stato confusionale che scompare dopo poche ore. Al risveglio il malato perde completamente il ricordo della crisi. L’epilettico ha una elaborazione rallentata delle idee, il pensiero si perde nei dettagli, l’espressione verbale è laboriosa, presenta viscosità affettiva (tipo appiccicoso). Trova rifugio nella sua malattia, presenta preoccupazioni ipocondriache, è un tipo conformista (atteggiamento rigido moralistico), vive episodi depressivi ed è soggetto a collere improvvise.

La psicosi maniaco depressiva non altera l’intelligenza ma solo il senso della realtà. Si divide in endogena e bipolare. In quella endogena all’interno della persona avvengono alterazioni biochimiche che rendono profondamente depressa la persona. Nella bipolare (maniaco + depressiva) si alternano due fasi, la prima maniacale e la seconda, che segue, melanconico depressiva. Nella fase maniacale il malato è eccitatissimo, nulla apparentemente può disturbarlo, è esageratamente ottimista ed a qualsiasi costo (anche contro l’evidenza), enfatizza i propri sogni e le proprie idee senza alcun filtro della coscienza (buon senso), spende in modo sconsiderato, ride a lungo sguaiatamente, risulta aggressivo se lo si contraddice. E’ apparentemente felice e sta benissimo ma dispersivo nelle azioni. Non si tratta di una allegria sana, rimane un soggetto sconfusionato e soffre di insonnia per iperattività. Quando, per effetto del suo comportamento, si è completamente distrutto economicamente, fisicamente e moralmente, esplodono inclinazioni al suicidio e segue la seconda fase, quella melanconico depressiva. Entra in una forte depressione e “scompare” dalla scena. La depressione è il male del secolo. Pare che tutti i figli di genitori separati diventeranno, chi più chi meno, depressi nella vita; depressione reattiva, che reagisce ad una data condizione. I sintomi sono una autosvalutazione (io non valgo nulla), un profondo dolore morale, associato a forti sensi di colpa e d’inadeguatezza, con conseguente inibizione psichica e motoria (fino a diventare delle statue di marmo). Non bisogna mai dire ad un depresso: reagisci! Se potesse lo farebbe molto volentieri, purtroppo non è in condizione di reagire. Non devono essere stimolati e rimproverati, è necessario puntare sulle emozioni con gradualità, sui sentimenti. Mai sulla volontà! Il pericolo è il suicidio. In questi casi è bene che l’amico o il parente non s’improvvisi psicologo o assistente spirituale e si rivolga ad un terapeuta.



Nevrosi

Le nevrosi. Siamo tutti nevrotici. Sono malattie psichiche meno gravi, non presentano lesioni organiche ed il sistema della realtà non è alterato, infatti, il nevrotico è pienamente consapevole di esserlo. Il comportamento è alterato lievemente ed è possibile convivere con la malattia e avere una vita normale, il problema è quantitativo: quanto sono nevrotico? E: perché sono nevrotico? La nevrosi è una malattia degli aspetti affettivi della psiche, le sue cause sono: intrapsichiche (conflitti interiori), legate ad un arresto dell’evoluzione affettiva. Le cause di tale arresto sono dipendenti da traumi affettivi patiti nell’infanzia e contenuti in situazioni sociali intollerabili (intollerabili per la mente di un bambino). Che cosa è l’arresto dell’evoluzione affettiva? Ogni bambino dalla nascita inizia a relazionarsi con l’ambiente, seguendo un vero e proprio ciclo evolutivo. I primi sei anni di vita sono determinanti per lo sviluppo della persona, un possibile, eventuale squilibrio è riferito ad un trauma vissuto in questa fase della vita (0 – 6 anni). Questo periodo della vita struttura il carattere dell’individuo attraverso quattro tappe fondamentali: orale, anale, fallica e genitale. Nella prima fase, quella orale (0 -2 anni), il bambino ottiene piacere principalmente attraverso la bocca, è totalmente dipendente dalla mamma ed è passivo. Vive una sensazione di onnipotenza, la sua estrema debolezza rappresenta il culmine della sua forza, tutti si occupano di lui. La fase anale (2 -3 anni) è caratterizzata dal controllo dello sfintere anale. Inizia una certa capacità di controllo, è la fase del dare e ricevere. Le prime feci di cui il bambino è consapevole rappresentano il primo dono che è in grado di fare ai genitori, purtroppo molti genitori sono allo scuro di questo importante momento e reagiscono in modo inadeguato per il bambino. E’ l’età del sadismo e del masochismo, si avverte l’eccitazione di padronanza e controllo sugli altri. Impulsi sadici e rimorso. La fase edipica o fallica è caratterizzata dalla conflittualità edipica. Sigmund Freud ha scelto la tragedia greca di "Edipo Re" perchè meglio interpreta i sentimenti dei bambini in questa fascia di età (3 – 6 anni). Ogni bambino s’innamora del genitore di sesso opposto. Esce dal simbiotico rapporto con la madre e scopre che si è in tre. Avverte il piacere di toccarsi i genitali e sente un conflitto con il genitore dello stesso sesso. E’ principalmente in questa fase che l’eventuale scarsa conoscenza dei genitori, unita ad una atmosfera di rarefatta sensibilità ed empatia, può provocare delle ferite nell’inconscio del bambino che si trascinerà per tutta la vita. Il genitore di sesso opposto dovrebbe essere non seduttivo e non repressivo. Quello dello stesso sesso, comprensivo, sereno e non conflittuale. Il vissuto di questa fase potrebbe alterare la meta sessuale e avviare alle perversioni (fantasie) e/o repressioni, caratterizzando il comportamento sessuale nella vita adulta. Tutti hanno delle preferenze e delle fantasie, è del tutto normale. La patologia risiede nella loro intensità ed esclusività. Ogni bambino “esce”, supera la fase edipica identificandosi con il genitore dello stesso sesso. Esiste una differenza tra maschi e femmine. Entrambi hanno un rapporto iniziale definito "diadico" con la madre. Il bambino non sposta la sua attenzione dalla madre innamorandosi di lei nella fase edipica, seguirà un passaggio verso il padre per il naturale processo di identificazione successivo. La bambina ha un passaggio in più: madre, padre, madre. Secondo autorevoli autori tra i quali vorrei citare Lacan, per le donne il marito è sempre il secondo uomo nella vita, dopo il padre. Riguardo l'identificazione con il genitore dello stesso sesso, una eventuale impossibilità di questa naturale evoluzione psicosessuale, porta il bambino ad identificarsi con il genitore di sesso opposto, invertendo la meta sessuale (omosessualità). Una figura arrogante, autoritaria, dispotica e per il bambino spaventosa, facilita questo meccanismo di inversione. L'omosessuale è una persona che al termine della fase edipica, non ha potuto identificarsi con il genitore dello stesso sesso. Alla fase edipica segue un lungo periodo di latenza sessuale, circa dai 6 ai 12 anni di età, in cui i bambini giocano prevalentemente con bambini e bambine con bambine. I passaggi dello sviluppo psicosessuale: orale, anale, edipico, latenza, non si superano mai completamente e condizionano nell’individuo i tratti del carattere. I tratti del carattere sono come una impronta digitale, ogni persona è diversa dall'altra.


Le nevrosi si dividono in: strutturali e situazionali. Le nevrosi strutturali si sviluppano nei primi sei anni di età e possono emergere in qualsiasi momento, nel corso della vita dell’individuo. La nevrosi esplode quando viene meno il coperchio dell’inconscio. L’inconscio è il mondo sommerso, formato dalle nostre paure dell’infanzia, dalle vergogne, dai desideri che non abbiamo mai confessato, da forti esperienze violente ed intollerabili per un bambino. Per esperienza intollerabile dobbiamo fare sempre riferimento all'età in curi è stata vissuta. Una esperienza non traumatica per un adulto può dimostrarsi tale per un bambino. L’inconscio è una parte della coscienza non accessibile, infatti, nessuno ha memoria di essersi innamorato del proprio genitore, al contrario, il solo pensiero produce vergogna. L’inconscio emerge unicamente nella vita onirica (sogni), nei lapsus ed in analisi. Le nevrosi situazionali sono reazioni a situazioni esistenziali particolarmente stressanti: la morte di una persona cara, un crollo finanziario, un trasloco ecc. Le nevrosi si manifestano attraverso due stadi, un primo stadio è caratterizzato da angoscia o ansia nevrotica, ansia senza apparente oggetto, senza motivo, senza senso. Quando qualche contenuto dell’inconscio tenta di risalire allo stato di coscienza, emerge l’angoscia nevrotica, che rappresenta la paura che questo avvenga. Nel secondo stadio appare il sintomo, come la paura delle piazze (agorafobia), paura di attraversare una strada, paura di morire, paura dello sporco, ecc. Quello che stava uscendo dall’inconscio censura la vera paura, mascherandola. Il compito dell’analista è soprattutto quello di rendere consapevole l’individuo che un particolare evento spaventoso, terrificante, patito da bambini, non rappresenta più un problema, né un pericolo da adulti. Infatti l'esperienza intollerabile vissuta dal bambino può essere tollerata e anche compresa dall'adulto. L'adulto può perdonare, il bambino non perdona mai. Quando avviene serenamente questa connessione, il sintomo scompare. Questo lavoro può richiedere anni.

La nevrastenia è una nevrosi che presenta una forte irritabilità e stancabilità. Tutte le energie tengono a bada i contenuti dell’inconscio, sfinendo il soggetto. E’ una persona insofferente e tutto la può irritare: un rumore, la luce, un oggetto in movimento, le persone. I personal trainer che lavorano nei grandi centri conoscono questo problema. Molti clienti desiderano l’isolamento, non vogliono dividere gli attrezzi con altri, il rumore della palestra li infastidisce. Come effetto tanti centri di fitness hanno ghettizzato la sala personal separandola dalla palestra, il contrario di quanto suggeriscono sentimenti universali collegati alla socialità e alla sportività, sentimenti che l'atmosfera di una palestra dovrebbe evocare nei frequentatori. Il nevrastenico è ipocondriaco, vive nel terrore delle malattie, trascorre la vita consultando medici e non si convince delle loro rassicurazioni. Mai suggerire un integratore ad un nevrastenico. Il Personal Trainer, soprattutto in questo caso, dovrebbe non uscire dai confini della sua professione e mantenere un distacco professionale senza farsi coinvolgere in argomenti che non gli appartengono completamente. Possono manifestarsi attacchi di panico, insonnia, emicrania cronica, tremore alle gambe durante il riposo; il nevrastenico non riesce a godere della vita perché si sente continuamente debilitato.

La nevrosi fobico ossessiva. I sintomi principali della nevrosi fobico ossessiva sono: ansia, insicurezza e totale sfiducia delle proprie possibilità, si sposta la reale paura ad un oggetto esterno, oggetto fobico. Il fobico evita tutti i contatti per effetto della sua malattia. Le paure più diffuse sono: paura degli ambienti aperti, spesso per un desiderio inconscio di essere sedotti. Paura dello sporco, spesso per bisogno di pulizia interiore. Paura degli uccelli, questi sono un chiaro simbolo fallico, rappresenta la paura del maschio, della libertà della pace. Paura dei ragni, talvolta i ragni simboleggiano la madre cattiva della propria infanzia. Quando la fobia aumenta d’intensità il soggetto riduce sempre più i suoi spazi vitali, allo scopo di evitare l’angoscia. Le fobie possono essere trasferite alle persone vicine, ai familiari. Ci sono mamme che non vogliono assolutamente che il proprio bambino si sporchi, mentre gioca. Per questo timore limitano la frequentazione di parchi, trascurando l'importanza per il bambino di giocare e socializzare con altri coetanei.

La nevrosi ossessiva è la forma più grave della patologia nevrotica, produce idee fisse e azioni automatiche, azioni prive di apparente significato, è il caso della persona che deve sempre lavarsi le mani un numero di volte a destra e un numero di volte a sinistra, che deve fare sempre il giro del letto un esatto numero di volte prima di coricarsi ecc. La sua logica prevede: se non faccio questi gesti che tengono a bada l’ansia non riuscirò a controllare neanche i reali disturbi inconsci. Inoltre, la paura di compiere azioni assurde, immorali, pericolose. Ad esempio, non volere rimanere da soli con i propri bambini per paura di poter fare loro del male. Contro l’ossessione non bisogna combattere! E’ necessario assecondarla con la consapevolezza che quel fatto ignobile non si verificherà mai nella realtà, quindi è possibile pensarlo ad oltranza senza che questo condizioni la realtà.

L’isteria è la prima nevrosi studiata da Sigmund Freud e anche la prima che Freud ha conosciuto. Deriva da un complesso di Edipo non risolto, diventa isterica la persona che è arrivata al periodo edipico anche senza presenza di componenti orali (dipendenza, onnipotenza ecc.). Secondo Freud la causa dell’isteria risiede nella paura, angoscia di castrazione. Quando il bambino si innamora del genitore di sesso opposto teme di essere punito, se è maschio con la castrazione e se è femmina con la perdita dell’amore. Il non superamento di questo conflitto rende difficile una vita sessuale normale. L’Isteria si divide in isteria di angoscia e di conversione. L’isteria di angoscia è l’angoscia fobica. Nell’’isteria di conversione, il disturbo psichico si converte con un disturbo fisico (corporeo). Il sintomo isterico può presentarsi anche di una gravità enorme: cecità isterica (ha visto qualcosa che non si deve vedere). All’epoca di Gesù si conosceva questa malattia, infatti, nella descrizione del vangelo dei miracoli di Gesù, per cecità è indicato: “Cieco dalla nascita”. Si è ritenuto opportuno sottolineare la differenza tra la patologia vera, fisica, da quella psichica di conversione, curabile anche da persone sagge, sensibili, non in possesso di poteri particolari. Tra i sintomi più comuni abbiamo: svenimenti, grida, convulsioni, sempre alla presenza di pubblico, autobus affollati, strade frequentate, negozi, ristoranti, mai da soli. Confabulazioni, inventa cose non vere. Falsi ricordi, la bambina che vorrebbe avere rapporti con il padre, si convince di essere stata violentata dal padre, quando sono unicamente fantasie isteriche della ragazza. Frigidità, spesso si presentano come grandi seduttrici. Altri sintomi tipicamente maschili: eiaculazione precoce e impotenza. Come in tutte le nevrosi, lo scopo del sintomo è quello di tenere a bada ciò che disturba realmente all’interno. Le patologie del comportamento alimentare ed il dimagrimento, sono state trattate negli articoli dedicati, presenti nella sezione alimentazione. Per finire, selezionando gli argomenti più interessanti e utili ad Istruttori e soprattutto Personal Trainer di Body Building e Fitness, concluderei con la trattazione di due malattie comuni: la depressione e la personalità psicopatica.

Le depressioni, dette anche melanconie, si presentano con un profondo dolore, sensi di colpa, insonnia, anoressia e fantasie di suicidio. Possono essere: endogene, secondarie, reattive e nevrotiche. La prima è la psicosi maniaco depressiva, già trattata nelle psicosi. La depressione secondaria non è una psicosi, la persona si deprime in quanto malata. Malattie senili, traumi fisici, tumori, paralisi, cecità, ecc. possono portare alla depressione. Nella depressione secondaria il malato è pienamente consapevole della sua situazione e chiede aiuto, è aderente con la realtà, a differenza della fase melanconico depressiva della psicosi maniaco depressiva. Molti anziani sono affetti da depressione secondaria, soprattutto quando si sentono debilitati fisicamente, soli nel vuoto delle loro giornate, inutili. Tutti conoscono casi d’anziani che si sono uccisi per questo motivo. Le depressioni reattive sono reazioni a qualche evento doloroso o stressante. La reazione è sproporzionata al problema. Ad esempio la reazione ad un lutto è di profondo dolore, si piange, si desidera stare soli, in sola compagnia dei ricordi, del dolore e non si desidera il contatto con gli altri, per un certo periodo di tempo, poi la vita continua. La condizione di isolamento e di lutto a vita è il sintomo di una depressione reattiva. La depressione reattiva è condizionata dall'incapacità di superare una situazione di estremo dolore e non dall'intensità del dolore stesso. Un altro esempio, che appartiene al mondo delle palestre e dei personal trainer, è la depressione reattiva alla pensione. Tanti pensionati negli ultimi anni, frequentano palestre e centri di fitness. Quando una persona, durante il corso della sua vita, s’identifica con la sua professione, al punto da non sentirsi null’altro, alla pensione cade in un profondo stato depressivo, come reazione a quanto perduto. L’atteggiamento che può salvare dalla depressione è la scoperta del proprio valore, indipendente dalla professione. Un uomo, per quanto stimato e indipendentemente dal suo potere nel lavoro, non è solo un dirigente, un avvocato di successo, uno statista straordinario, un alto ufficiale, è anche padre, nonno, amico, persona ricca di sentimenti, di curiosità, di creatività. Il desiderio di scoprirsi oltre la professione è la migliore terapia contro la depressione reattiva al pensionamento.

La depressione nevrotica è uno stato depressivo che accompagna una particolare nevrosi. La personalità psicopatica o personalità antisociale, non è una malattia ma una vera e propria personalità. Riguarda principalmente il sesso maschile e l’appartenenza ad una famiglia caratterizzata da un padre debole, assente e/o eccessivamente autoritario ed una madre anaffettiva, incapace di offrire al bambino esperienze gratificanti. Un'altra causa è l’educazione incoerente, un genitore eccessivamente indulgente, spesso la madre, e l’altro troppo severo, prevalentemente il padre. C’è da dire che a parità di condizioni familiari esistono bambini davvero indistruttibili, che riescono a superare tutte le tragedie di famiglia, altri che manifestano una particolare fragilità nella struttura psichica, tale da non sopportare le frustrazioni affettive.

Psicopatia. Lo psicopatico ha veri e propri comportamenti criminali, si tratta del delinquente che non sta nella banda, non socializza e non ha sensi di colpa. Non avendo un super ego (padre) adeguato, è pericoloso con immediato passaggio all’atto. Lo psicopatico è infaticabile, in palestra può allenarsi per ore senza stancarsi mai, è impulsivo, guai a toccare un attrezzo che sta utilizzando. Non socializza e non si adatta, spesso frequenta in orari dove la palestra è semi deserta. Fa richieste strane, chiede le chiavi del centro per allenarsi di notte o di mattina presto, in completo isolamento. Questi atteggiamenti si manifestano in tutte le situazioni della vita, scuola, lavoro e vita affettiva, è una persona senza amici. Talvolta la massa muscolare lo aiuta ad allontanarsi dal prossimo e questo è il suo reale obiettivo. L’errore più frequente nelle palestre è quello di fare di tutta l’erba, un fascio. I muscoli non sono indice di disagio, lo è il comportamento. Nei casi più gravi lo psicopatico trascorre la vita tra la libertà ed il carcere. La migliore terapia è quella di gruppo, dove lo psicopatico può imparare a relazionarsi con l’ambiente e a rispettare qualche regola, con estrema gradualità. Dovrebbe trovare attraverso la terapia il padre guida che gli è mancato durante l’infanzia. Ritengo che i grandi centri di fitness, con oltre mille frequentatori iscritti, dovrebbero avere la figura dello psicologo quale consulente interno, soprattutto per sensibilizzare e specializzare il personale a contatto con il pubblico.

 
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