La cappelletta di Letizia ( 2)

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  1. schmit
     
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    Inizio qui la cappelletta iniziata sul villaggio dove postero' cose che riguardano la nostra vita. Comincio con un articolo sul rispetto.

    IL RISPETTO: COS'E'?







    LE ANATRE HANNO BUON SENSO E SI RISPETTANO

    di Giuseppe Staffolani


    Il rispetto non è ossequio, deferenza, riverenza. E’ attenzione, considerazione e riguardo per le persone, le istituzioni e le cose. E’ la prima categoria d’ogni forma educativa che non può essere insegnata, ma che si apprende con l’esempio, la prassi, l’imitazione e l’identificazione.





    Personalmente ho introiettato questo sentimento dalle parole, dai gesti e dagli sguardi di mio padre che ha sempre giustificato i contegni offensivi altrui affermando che non sempre “ciò che si dice corrisponde a ciò che si pensa”.





    Ho conosciuto anche il mio nonno paterno, alto due metri, cento chili di peso, lunghi baffi bianchi, busto eretto e simpatica pancetta ben camuffata dalla sua statura corpulenta. Mio padre ne aveva una grande venerazione ed un profondo rispetto. Io di mio nonno ricordo il sorriso, le carezze e le fette di cocomero che amabilmente mi preparava quando ero con lui. Mi prendeva sotto le braccia e mi gettava in aria facendomi volare sotto lo sguardo preoccupato di mia madre ed il sorriso compiaciuto di mio padre.





    Da queste semplici “ricordanze”, mi permetto di dedurre che il rispetto dipende essenzialmente da ciò che ognuno di noi ha ricevuto dagli altri. E se tu sei stato rispettato nella tua entità di persona, tu rispetterai anche le Istituzioni e le cose.





    Il rispetto è come l’amore: se lo hai ricevuto nelle forme giuste riesci a darlo correttamente. In caso contrario lo impari come una lezione scolastica, ma non è la stessa cosa: rimane un apprendimento razionale troppo lontano dal vissuto emotivo. Che fare, allora, in un’epoca in cui i figli uccidono i genitori e i genitori uccidono i figli?





    Tornare alla psicologia del buon senso. Ma che cos’è il buon senso oggi, se non si prende in considerazione l’uomo nella sua individualità per fargli vivere quei sentimenti che determineranno la sua personalità?





    Da un’analisi storica, purtroppo, dobbiamo costatare che l’uomo raramente ha dimostrato buon senso, perché ha fatto sempre guerre ed ha sempre inventato armi per uccidere: dapprima ha ucciso con le pietre, le spade e le frecce, per legittima difesa, poi ha inventato i fucili, le bombe e le armi chimiche per offendere ed imporre il proprio dominio, la propria religione e la propria ideologia.





    La psicologia, una volta definita scienza dell’anima, dovrebbe considerare il rispetto come elemento fondante d’ogni rapporto interindividuale, ma spesso, fra le tante sue interpretazioni, purtroppo si allontana da questo principio, favorendo un eccessivo permissivismo o accettando l’idea di un dannoso autoritarismo.


    Invece di determinarli anch’essa segue la moda imposta dai tempi,. Ma si sa, la psicologia non è una scienza esatta.



    Occorrerebbe formare gruppi di studio e di lavoro per la rivalutazione dell’antico animale, quale essenza della nostra personalità, come facevano i nostri nonni i quali, ignorando la psicologia, si attenevano a questo principio.





    “ Per salvarci – scrive il giornalista Eduardo Galeano in “Memoria del fuego” – dobbiamo raggrupparci. Come le dita di una stessa mano. Come le anatre di uno stesso stormo.Tecnologia del volo collettivo. La prima anatra si lancia ed apre la strada alla seconda che indica il percorso alla terza, e la spinta della terza fa spiccare il volo alla quarta, che trascina la quinta, e lo slancio della quinta provoca il volo della sesta, che fa coraggio alla settima… Quando l’anatra esploratrice si stanca, raggiunge la coda dello sciame e lascia il posto ad un’altra che risale alla punta di questa V capovolta che le anatre disegnano in volo. Tutte a turno prenderanno la testa e la coda del gruppo.”



    Nessun’anatra si considera animale “super” per il fatto che vola davanti, né animale “minus” se vola in coda.

    http://www.studiostaffolani.it/dettaglio.asp?id=12&idS=2
     
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  2. Schou
     
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    Ti sei decisa finalmente ad aprirla qui?

    Il rispetto...purtroppo oggi non si sa piu' cosa è...il rispetto è non fare agli altri quello che non si vorrebbe fosse fatto a noi, a meno che uno non sia masochista!
    Condivido tutto quello che si dice in questo articolo, cosa aggiungere? nulla.

    Edited by schmit - 26/3/2014, 11:24
     
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  3. doroty2
     
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    rispetto? che è cosa che si mangia?
     
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  4. schmit
     
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    CINZIA CIALDINI è nata a VOLTERRA e fin da piccola si è divertita ad osservare il mondo come affacciata ad una finestra, non per morbosa curiosità, bensì per ricercare il senso della vita. Ha sempre creduto che la vera essenza dell' esistenza fosse racchiusa nei sentimenti e nelle emozioni. Questa constatazione è cresciuta insieme a lei fino a divenire certezza assoluta, da qui la nascita delle sue riflessioni che scrive in pochi minuti e senza rielaborazioni: le lascia così come le vengono dettate dal cuore perchè ritiene che la vera personalità fuoriesca con spontaneo sentimento.

    Le riflessioni di Cinzia Cialdini
    L’ARTE NON HA SESSO

    irvi ancora materiale con la speranza che sia di vostro gradimento e ringraziandovi nuovamente invio

    Fortunatamente, a differenza di ogni altra forma di espressione, l’arte non ha sesso, viaggia indenne in un Mondo tutto suo, non esistono confini dove non possa spaziare liberamente, e soprattutto non è forzata dal Meccanismo delle intenzioni. Gli uomini e le donne , dissimili tra loro per pensiero e attitudine, si ritrovano INSIEME, quando qualsiasi forma di arte li unisce, perché l’armonia dettata da questa espressione toglie miracolosamente tutte le barriere, finché tutto possa fondersi in un unico pensiero comune, che riesce ad unire e non dividere. Ecco spiegato il motivo per cui chi possiede il dono di fare ARTE, oltrepassa le barriere della comunicazione, riuscendo ad emozionare il mondo intero, fino a comprendere qualsiasi tipo di linguaggio, e rendendolo universale. E’ un patrimonio di pochi , ma un beneficio di chiunque conservi la sensibilità di comprendere che si può rimanere SOSPESI AD una emozione, e regalare a tutti quanti ne vogliano far parte pensieri che riescano finalmente a trovare spazi sempre più grandi nella nostra FANTASIA .



    …NELLO SPECCHIO…

    Ci sono le nostre immagini nello specchio, riflesse fin dal momento in cui siamo venuti al mondo… Le tre fasi della nostra vita, si ripercuotono e trasmettono: passato, presente, futuro. La prima fase, è quella dei ricordi, la seconda, quella della sicurezza, la terza , quella dell’imprevedibilità. Certo è che la caratteristica di quello che siamo è sinonimo del nostro vissuto, consapevoli del fatto di essersi formati in base alle abitudini ed alle circostanze che si sono rivelate fino ad oggi. Sarebbe impossibile immaginare quale situazione potrebbe verificarsi nel corso della nostra vita, tuttavia siamo spinti dalla necessità talvolta maturata nel corso degli anni, di arrivare a capire cosa potrebbe accadere, se alcuni fatti, dovessero essere forzati da situazioni diverse, da quelle che viviamo attualmente. E’ necessario un reso conto, un inventario che precisi i momenti più significativi del nostro vissuto, affinché quello che siamo attualmente si realizzi nella piena completezza, e, in maniera precisa e consapevole. La differenza che contrasta con il nostro presente, sarà allora puntualizzata, e ci vedrà sicuri di affrontare l’imprevedibilità del nostro futuro, con il beneficio di sapere, che nonostante quello che dovrà accadere, resteremo comunque sicuri di avere scelto il coraggio di portare avanti un discorso cominciato dal momento in cui ci siamo resi conto, che la vita ci appartiene di diritto.



    IL VALORE DI UNA PAROLA

    Ogni parola che pronunciamo, ha un valore fondamentale nel linguaggio, allora perché spesso vengono dette frasi con troppa leggerezza, senza pensare alle conseguenze? Prendiamo la parola AMORE, niente da dire sul suo significato, peccato però che venga usata in modo inopportuno: solo quando deve servire per ottenere uno scopo. Bisognerebbe pensare invece, a quanto danno può fare se detta in inconsciamente, o peggio ancora per arrivare ad ottenere favori in cambio. Esistono ancora persone, in grado di dare alle cose il giusto peso, munite di una coscienza e di una bellezza interiore invidiabili, caratteristiche pagate a caro prezzo, perché ci sono troppi individui che ne sanno abusare e approfittano della loro buona fede. Non ci si può immaginare quanto male viene causato così, bisognerebbe venisse provato, proprio da coloro che sono stati capaci di ferirti a tal punto, ma non accade mai purtroppo, e sono sempre le persone buone a rimetterci. Nemmeno l’arrivo del Natale fa miracoli, nessuno prende coscienza dei propri pensieri, e l’opportunismo, continua a mietere danni incalcolabili. Il fatto grave, di tutto questo abuso, è il pensare, ed accade sempre, di non potersi fidare più di nessuno, con la conseguenza di chiudersi in noi stessi, e di non dare più niente. E’ un mondo malato, quello in cui viviamo, ed il peggio è che di tutto il male che ci circonda, siamo proprio noi i protagonisti, ed i diretti interessati, perché prima o poi, le conseguenze di tutto ciò dovremo pagarle tutti quanti, compresi coloro che in questo modo, si ritengono tanto furbi e padroni assoluti, del male causato agli altri



    CARO BABBO NATALE

    Caro BABBO NATALE , avrei un desiderio grande da chiederti….vorrei che le persone imparassero il rispetto della dignità di ciascuno, e capissero quanto sia importante non oltraggiare la personale sensibilità che contraddistingue ognuno di noi! Forse così ci sentiremo liberi di mostrarci per quello che siamo, senza doverci preoccupare di falsare l’immagine vera della nostra personalità, raccontare e raccontarci per il bene che abbiamo dentro, tesoro unico e inviolabile. Sarà mai possibile che tutto ciò accada , senza forzature ma con l’assidua volontà di creare intorno a noi più sincerità meno volgarità e soprattutto togliere quella MASCHERA che poco si addice al volto che siamo costretti a nascondere dietro essa? Sarebbe il più grande regalo mai richiesto, perché bene o male facciamo parte tutti quanti indistintamente dello stesso universo, ognuno di noi può essere capace di dare per ricevere senza doversi piegare a cotanta ipocrisia, come sarebbe bello spiegare che l’amicizia è fatta per rendere semplici i rapporti, non solo con le persone che ci vogliono bene, ma anche verso coloro che impareremo a conoscere, durante il percorso della nostra vita. E’ così semplice creare l’atmosfera per rendere possibile tutto questo, evitare che la paura prenda il sopravvento, e ci faccia nascondere la verità che invece vuole venire fuori a tutti i costi. Sarà forse l’entusiasmo la parte più bella del mio carattere, mi ha sempre contraddistinto per la sua grande forza, e lo ringrazio per non avermi mai lasciata, anche in momenti più difficili della mia vita, ma se non lo avessi avuto, oggi non mi sentirei di raccontare la mia verità, e di chiedere in cambio, un po’ di comprensione e di lealtà. E’ grande la volontà di sperare che la mia richiesta sia accolta benevolmente, e che TU possa fare il miracolo di cambiare le cose di questo MONDO, dove tutto corre troppo in fretta e non riusciamo a stargli dietro. GRAZIE per la tua proverbiale pazienza, e fai il possibile affinché il mio desiderio possa diventare realtà!



    OLTRE LE CANZONI

    Ci siamo mai chiesti che cosa c’è dietro una bella canzone? Un universo di emozioni, riflessioni, pensieri di vita vera e vissuta. Non esiste un testo o motivo musicale, dove non si ritrovano esperienze quotidiane, con la poesia della loro musica e l’espressione della nostra personalità. E’ geniale riscontrare, e potersi rispecchiare, in situazioni, che oltrepassano il limite oggettivo, delle nostre verità. Se non esistesse la musica, per farci tornare la voglia di sognare, e ritrovarsi vicini gli uni agli altri, non si potrebbero provare emozioni, che incoraggiano il pensiero, per non abbandonare l’idea che tutto quello che ci circonda, è frutto delle nostre sensazioni, che contrastano ogni giorno, e si scontrano con la realtà che troviamo, e con la quale conviviamo benevolmente. Eppure, a pensarci bene, siamo anche noi figli della fantasia, artefici involontari ma sicuri di vivere, oggi, esperienze di vita, che magari altri hanno ormai pianificato e visualizzato da tempo, tanto da poterle già cantare, così da renderle vive nei nostri pensieri. Segnare il tempo, con un MOTIVO, ci farà sentire immortali, perché il ricordo di una Poesia, sarà comunque una bellissima eredità da tramandare, ed un patrimonio da condividere con il prossimo. Si potrebbero intraprendere discussioni, con il testo di una canzone, e sarebbe interessante coinvolgere chiunque, per rendere partecipe il proprio pensiero, come espressione vera di emozione pura. Scambiarci opinioni contrastanti, ma vere, libererebbe la mente, da pensieri indegni di esistere, come ad esempio, la mancanza di rispetto, verso tutto ciò che non capiamo e che ci sembra difficile da raggiungere. L’amore che riesce a manifestare un a Poesia descritta e accompagnata da una bellissima musica, sarà la più bella colonna sonora di un film puro e vero, quale può essere il Teatro della nostra Esistenza, dove tutto ti appare per quello che è, sta solo a noi, trovare il sistema, di accompagnare la nostra vita, con la volontà di non perdersi mai, ma ritrovarsi invece uniti, da bellissime parole descritte e trasportate in quell’Universo di sensazioni riviste con l’ausilio di sole note musicali, ma elaborate con maestria, dalla genialità di artisti, che ci regalano così la loro esperienza, e la loro voglia di Vivere e Comunicare con il Mondo circostante!



    NON BASTANO LE FAVOLE

    Non basta pensare di dimenticare il nostro passato, è utile verificare sempre comunque la nostra sensibilità a tutto ciò che ritroviamo dentro di noi. E’ come l’esperienza di vivere sempre nel mondo delle favole, che ci hanno accompagnato fin da piccoli, con i loro insegnamenti, con le loro morali. Siamo sempre pronti a tornare indietro nel tempo, perché li ritroviamo la parte vera dei nostri pensieri, dove tutto si converte per il bisogno di raccontare quello che non vogliamo dimenticare. Sarebbe bello per un solo momento, rivedere tutto con gli occhi della nostra infanzia, con la semplicità nascosta dietro un sorriso, vivere come BAMBI o come PETER PAN in compagnia del fedele campanellino, la vita è un gioco in quei bellissimi momenti, dove sei il protagonista di quello che vivi nell’attimo in cui si presentano le tue esperienze. La realtà invece, è tutta un’altra faccenda, ma allora, non potevi saperlo ne sospettarlo. Ecco perché poi non comprendi più quello che hai lasciato, è solo un ricordo che non si può più ripresentare con la naturale spontaneità, vorresti provare di nuovo a viverlo, ma i sentimenti sono cambiati, le esperienze ti hanno portato su ben altre strade, e quello che hai lasciato fa parte solo dei tuoi inutili ricordi. Ma il verificare sempre con un pizzico di nostalgia, può aiutare a credere di poter ancora gioire di momenti fatti solo di piccole cose semplici, ma importanti per non dimenticare di essere ancora presenti, con la nostra immaginazione! Vedere tutto con gli occhi di un bambino, è una grande cosa , un meccanismo di autodifesa, ed un sistema per tutelare, quello che di più grande può ancora esistere: la volontà di credere nelle persone, trovare il buono di ognuno, senza forzare gli eventi, ma con la complicità necessaria per rendere la nostra vita una favola ancora da credere.



    RICONOSCERSI A PELLE

    Sembra strano ma la possibilità di ciascuno di potersi trovare uniti, e potersi riconoscere anche solo dal profumo della nostra pelle, si riflette nelle ambizioni recondite del nostro essere. La disponibilità intesa come mezzo per liberare le nostre passioni, è messa alla prova quando ci interroghiamo su alcuni fatti che coincidono con la voglia di esprimere e liberare i nostri sentimenti più profondi. Ecco allora l’emozione che scaturisce nel provare affetto per una persona con un profumo particolare, una sorta di meccanismo che scatta in quel momento, una attrazione a pelle, un fatto ormonale e chimico, prettamente normale, in individui particolarmente sensibili. E’ una sorta di messaggio individuale, preciso e sicuro, non esistono più interrogativi, ma solo la sicurezza dettata dalle nostre sensazioni, che quella determinata persona fa al caso nostro. E’ probabile che tutto ciò denoti la convinzione che le nostre scelte dispongano di un radar naturale, di cui madre natura ha pensato bene di fornirci, ed è un vero miracolo, che ciò avvenga nella maniera più naturale, tanto da definirlo AMORE!

     
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  5. Kisle.streap
     
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    CITAZIONE
    Ogni parola che pronunciamo, ha un valore fondamentale nel linguaggio, allora perché spesso vengono dette frasi con troppa leggerezza, senza pensare alle conseguenze?

    ne abbiamo un esempio lampante nei forums
     
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  6. D'Atene
     
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    non solo...anche sui giornali...non vi sembra una carognata quella della moglie di Berlusconi di insinuare...:"non mi piace un marito che frequenta minorenni"
     
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  7. cymoril
     
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    secondo me è sua figlia
     
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  8. schmit
     
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    lo avevo pensato anch'io, ma dopo il porta a porta di ieri non lo penso piu'.e' stata una semplice partecipazione ad una festa in un ritaglio di tempo.
     
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  9. schmit
     
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    Chiedo scusa se cambio discorso
    La cappelletta su il villaggio l'ho chiusa, non sopporto il giocare con le cose serie. Continueremo quì.
     
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  10. schmit
     
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    Lettura del Vangelo di Domenica 10.5 2009

    http://famigliainrete.myblog.it/archive/20...aggio-2009.html

    Gesu' parla con Dio Suo Padre




     
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  11. schmit
     
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    Commento Giovanni 15,1-8
    padre Paul Devreux
    V Domenica di Pasqua (Anno B) (10/05/2009)
    Vangelo: Gv 15,1-8
    Domenica scorsa abbiamo letto il Vangelo di Gesù buon pastore e abbiamo visto che conviene attaccarci a lui perché è una fonte di vita autentica e gratuita, e l'unica libertà che forse abbiamo è quella di scegliere il pastore giusto, stando attenti da e ad evitare chi promette mari e monti per poi spremerci come un limone, come fanno quelli che propongono crediti a tassi interessanti e poi si rivelano strozzini e usurai, o chi dice di amarti e poi si rivela tiranno e egoista.
    Oggi Gesù insiste e ci mette in guardia.
    Il tralcio che non porta frutto e che deve essere tagliato è quello che non succhia alla vite giusta, perché è attirato da altre fonti che l'ingannano con false promesse di felicità, come succede a Caino che si lascia convincere del fatto che se uccide suo fratello può stare meglio.
    Quello che porta frutto va potato, cioè va aiutato a concentrare le sue energie positive sull'essenziale, che è il comandamento dell'amore.
    Ciò che rende mondo è ascoltare la Parola con l'aiuto dello Spirito santo, che è la fonte che mi consente di capire la Parola e metterla in pratica; ecco perché, preparandoci alla festa di Pentecoste, è bene cominciare la giornata domandando al Padre di mandarci il suo Spirito, per sostenerci e fare le scelte giuste durante la giornata.

    Fratelli, non amiamoci solo a parole...
    mons. Antonio Riboldi
    V Domenica di Pasqua (Anno B) (10/05/2009)
    Vangelo: Gv 15,1-8
    “C'è nel tempo in cui viviamo una grande scarsità di amore. Intimamente sentiamo che il 'volersi bené è davvero il clima di ogni vita, che sia davvero tale, ma oggi è facile dire 'ti amo', ma spesso è solo un modo di dire e non una verità. La ragione forse è nel fatto che siamo attratti dall'egoismo, che mette sempre in primo piano se stesso, non accorgendosi che così ci creiamo una casa senza porte e finestre, ossia viviamo al buio”.
    C'era un tempo in cui si era davvero poveri di cose, ma questa povertà lasciava tanto spazio all'amore, in famiglia e nella società.
    La grandezza di un uomo si misura dalla profondità con cui sa tessere i rapporti con gli altri che gli sono vicini o che si incontrano nella vita, creando così rapporti che diventano, non solo sicura condivisione in tutto, ma costituiscono solide fondamenta su cui regna la fiducia. Ed è essenziale per la vita questo modo di stare insieme o vicini: un grande dono.
    Così come la fragilità o nullità di un uomo è nella superficialità dei suoi sentimenti: questi apparentemente hanno manifestazioni chiassose, che sembrano 'esprimere' chissà quale amore, ma in effetti sono tanto effimeri, che non sanno andare al di là delle parole o dei gesti manifestati con facilità e apparente effusione. Purtroppo questo nostro mondo è intriso di questo effimero 'abbracciarsi', per poi altrettanto rapidamente 'dimenticarsi', tanto che quasi non è più credibile la parola amicizia.
    Ci definiamo tutti amici: in apparenza ne abbiamo tanti, forse troppi, ma quando ci guardiamo 'dentrò o cerchiamo la loro mano, o vorremmo posare il nostro capo sul loro petto, come fece l'apostolo Giovanni con Gesù nell'Ultima Cena, facilmente incontriamo un vuoto spaventoso, che rivela la misura dei nostri rapporti: un 'girare a vuoto' attorno alla grande e necessaria realtà dell'amore.
    Qui e proprio qui è uno dei profondi dolori che vivono in tanti: quello di sentirsi soli, non abbastanza amati, o amati senza la necessaria profondità.
    Così ci ammonisce oggi l'apostolo Giovanni: “Figlioli non amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti e nella verità, e davanti a Lui rassicureremo il nostro cuore qualunque cosa egli ci rimproveri. Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa. Carissimi, se il nostro cuore non ci rimprovera di nulla, abbiamo fiducia in Dio; e qualunque cosa chiederemo la riceveremo da Lui, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quello che è gradito a Dio” (I lett. Gv. 3, 18-24).
    Sono parole chiare, che non dovrebbero avere bisogno di commenti: il comando di Dio è che amiamo tutti senza eccezioni, tutti quanti il Signore mette sulla nostra strada, e non solo 'con la lingua', che sa sempre trovare bellissime - a volte ingannevoli - parole, che fanno solo parte dei sogni facili da comporre. Se le parole di amore che si dicono tutti i giorni, ovunque, dall'interno delle nostre famiglie, sulla strada, nel sacrario dell'amore che è la Chiesa, quando celebra i grandi eventi di Dio che ama e si dona, diventassero nostra vita, avremmo un mondo senza nuvole e di una serenità primaverile. La realtà invece è che si ha l'impressione di viaggiare nel buio pesto.
    Dobbiamo diventare capaci di 'amare coi fatti e nella verità'.
    Ho sempre sperimentato, in tanti anni di vita pastorale, attraversati da fatti di grande sofferenza, come i terremoti, che, davanti al fratello che soffre per mancanza di casa, di speranza o di altro, che sono poi le infinite croci della vita, le parole sono accolte nella misura che sono accompagnate dai fatti.
    Ricordo i primi giorni del terremoto nel Belice, quando tutti avevamo perso tutto e ci era rimasta solo la vita, per grazia di Dio, era facile provare quel vuoto interiore, che ci soffoca quando sembra di essere arrivati al capolinea della tragedia. L'unico bene era l'amarci. Faceva freddo, non avevamo proprio nulla, vivevamo all'aperto, ma di fronte alle sofferenze di chi ci era vicino, ci si toglieva il soprabito o altro per donarlo a chi vedevamo soffrire di più.
    Una gara di generosità che mi commuoveva e che fu il più bel capitolo del'amare con i fatti', che ho vissuto. Così come era per me e per i miei confratelli una vera ansia di farci vicini, anche solo con un sorriso o un aiuto. Nella notte percorrevo le strade di campagna, passando vicino ai gruppi, gridando: 'Come state? Passerà questa brutta notte e ritornerà l'alba'.
    Un capitolo di storia di amore vero, concreto, che ci accompagnò per tanti anni, fino alla ricostruzione.
    Eravamo tre sacerdoti con la paura in gola, ma che non soffocava l'amore.
    Quella notte, quando tutto era caduto e si era come messo fine alla storia di una comunità, l'unica preoccupazione era di sapere se nelle case era rimasto qualcuno da soccorrere.
    Ricordo come il buio del paese distrutto, caduto in un silenzio irreale, aveva una sola voce: 'C'è qualcuno in difficoltà?'. Ne trovammo una ventina che faticosamente, con ogni mezzo, ponemmo al sicuro. Era il momento di amare 'non a parole, ma con i fatti', mettendo in secondo piano la propria sicurezza.
    L'amore, che è 'dare la vità a chi non ne ha, per noi cristiani, ha la sua origine, non solo dal comandamento: 'Amatevi come io vi ho amati', ma ha una sorgente nell'Amore stesso del Padre, ossia da come viviamo il nostro rapporto con Dio, che non è assente, non assiste impassibile, non è estraneo agli eventi della nostra esistenza, anzi desidera che la nostra vita sia totalmente immersa in Lui e possa così ricevere ispirazione, forza, fino all'eroismo.
    È lo stesso Gesù che oggi ce ne parla. Scrive Giovanni nel Vangelo: “Gesù disse ai suoi discepoli: 'Io sono la vera vite e il Padre è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto lo toglie e ogni tralcio che porta frutto lo pota, perché porti più frutto. Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può fare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui fa molto frutto, perché senza di me non potete fare nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se voi rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate frutto e diventiate miei discepoli” (Gv 15, 1-18).
    Parola impegnativa da parte di Dio nei nostri confronti. Parole che ci fanno riflettere sulla ragione di tanti nostri fallimenti o - Dio voglia - di tanti frutti.
    E’ desolante vivere, affaticarsi, soffrire, ed alla fine avere la sensazione di essere a mani vuote....come dei falliti. E di questi poveri ce ne sono tanti.
    Ma non sono 'falliti' i santi della carità, come Madre Teresa di Calcutta, e tutti i santi che hanno fatto e fanno della vita 'nascosta in Dio', ma nutrita dal Suo Amore, una 'vite colma di frutti'. Basta del resto dare uno sguardo a questo mondo che si affanna tanto per vedere da una parte i tanti che sono 'rimasti a mani vuote' perché le loro fatiche erano solo affanno senza amore e, dall'altra, scoprire come Dio sa coprire i tralci dí frutti, quando trova persone che sanno 'rimanere in Lui'.
    Così scriveva Paolo VI, il 21 agosto 1964:
    “La vita cristiana è come un sole che risplende su l'insieme dei nostri giorni.
    Figlioli miei, se questo sole finisse per spegnersi, che cosa si perderebbe?
    Alcuni dicono niente. E invece si perderebbe il senso della vita.
    Perché lavorare? Perché amare gli altri? Perché essere buoni, essere onesti? Perché soffrire? Perché vivere, perché morire, se non c'è una speranza sopra di questa nostra vita pellegrinante sulla terra?
    È una vita cristiana immersa nell'amore del Padre - giova ripeterlo - a dare il senso, il valore, la dignità, la libertà, la gioia, l'amore al nostro passaggio sulla terra.
    Per questo l'invito paterno: 'Rimanete in me e io in voi' vuoi essere possente come un grido che dovrebbe rimanere come ammonimento.
    Bisogna subito chiedersi con generosità di intenti: che significa per prima cosa essere cristiani?
    Vuol dire accorgersi, ed essere coinvolti, che siamo amati da Dio; che lassù c'è Chi ci vuol bene: una Provvidenza esiste su di noi; l'amore del Padre ci guarda, e una tenerezza infinita ci ammanta.
    Questo Amore si fa fratello per le nostre strade, ha sofferto per le nostre angustie, ha parlato la nostra lingua, è perfino venuto accanto a noi per guarirci, per istruirci e chiarire a ciascuno: voglio stare sempre con te, quale Principio e quale Fine: Io sono il tuo Pane, il tuo Maestro, la tua Forza e la tua Guida”.
    Può il Padre dire di più per manifestare il Suo Amore?
    Ma per viverlo occorre sapere uscire da noi stessi, dai nostri piccoli e angusti interessi e amare in grande: ciò è possibile solo se si 'rimane ogni giorno in Dio'.
    Un'utopia? No.
    la sola regola del vivere qui, assaporando la dolcezza di essere amati da Chi è l'AMORE.
    Voglio augurare a tutti i nostri fratelli, che hanno subito il terremoto, che non solo sentano sempre vicino Chi li ama, ma che trovino una politica saggia dei fratelli, che non ripeta i gravi ritardi del Belice, e non permetta mai che la speranza venga meno, ma soprattutto che essi sappiano insieme scambiarsi amore, rimanere comunità.
    Dopo il terremoto del Belice, noi sacerdoti, su un piccolo rialzo del terreno, installammo una piccola statua intitolata: 'Maria, Speranza nostrà, come ammonimento a non abbandonarsi mai allo sconforto, ma sempre sperare, sostenuti dall'Amore, oltre che del Padre, di Maria. E rimaniate sempre nel cuore di tutti, e tutti, con voi, possiamo essere sentinelle della vostra resurrezione. Auguri!




    http://www.qumran2.net/parolenuove/comment...mostra_id=15276
     
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  12. cymoril
     
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    CITAZIONE (schmit @ 6/5/2009, 16:02)
    lo avevo pensato anch'io, ma dopo il porta a porta di ieri non lo penso piu'.e' stata una semplice partecipazione ad una festa in un ritaglio di tempo.

    beh sempre meglio che appaia cosi che venga fuori dell altro vah... sennò tutti i cattolici andrebbero in crisi. con tutta sta propaganda della sacralità della famiglia..
     
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  13. schmit
     
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    Antonia Bonomi

    Menzogna secondo il dizionario etimologico è un’asserzione, una dichiarazione coscientemente falsa. E fa una distinzione: “Se uno dice una cosa falsa credendola vera si chiama dire bugie, ma se sa che è falsa, come è, significa mentire”.
    Tenendo presente questa distinzione, considerando che in tutti i segni c’è un pizzico di tutto, in un quadro natale si può distinguere chi dice bugie da chi mente perché le bugie sono indicate da aspetti “leggeri” come una quadratura tra Mercurio e Marte, Giove o Saturno, diventano menzogne quando gli aspetti negativi sono tra Mercurio e Urano, Nettuno e Plutone, oppure tra Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno e Plutone.
    Sfatiamo subito una leggenda salottiera: i segni “Doppi”, come Gemelli, Vergine, Sagittario e Pesci non sono bugiardi per natura, come spesso si sente dire, l’essere segni doppi significa semplicemente appartenere ad un segno che si svolge a cavallo tra due stagioni, infatti sono detti anche Mobili o Mutabili che niente ha a che fare con la menzogna.

     
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  14. schmit
     
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    Quando non ci sono idee non rimane che scandagliare il web per trovare le"sviste"

    CITAZIONE
    Allora essere amici di ebrei e omosessuali, significava essere additati all'udibrio...

    Ludibrio cara... Ludibrio...dovevi anche postare il post susseguente...cara Giovanna... non ti è rimasto che lo"scandaglio"
    Perche' non apri un 3d dal titolo:"a caccia di errori..." ti riuscirebbe benissimo!
     
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  15. schmit
     
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    Avete mai sentito parlare della Madonna di Medjugorje?

    Eccovi la storia

    Medjugorje - Breve storia delle apparizioni



    Il 24 giugno 1981 la Vergine Maria apparve a Medjugorje, un insieme di cinque villaggi tra le montagne della Bosnia- Erzegovina. Testimoni della prima apparizione, sul monte chiamato Podbrdo, due giovani veggenti, Mirjana e Ivanka: “ho guardato e ho visto una Signora con un vestito lungo, grigio, come se tenesse un bambino in braccio…in un attimo ho provato dentro di me tutte le emozioni che esistono”, ha dichiarato Mirjana in una intervista ai microfoni di Radio Maria. Il giorno seguente, 25 giugno, la Madonna si rivelò anche ad altri quattro ragazzi, Ivan, Vicka, Marija e Jakov, presentandosi come la “Regina della Pace”, e pregò con loro. Molti abitanti del luogo, che si erano recati sulla collina, videro una luce intensa e credettero. Da allora ogni giorno la Vergine appare ai giovani e prega con loro per varie intenzioni. Numerosi sono stati, negli anni, i messaggi dati dalla Regina della Pace alla parrocchia di Medjugorje e al mondo intero, per mezzo dei veggenti da Lei scelti. Ancora oggi la Madonna ci parla il giorno 25 di ogni mese e il messaggio affidato alla veggente Marija, che ora abita in Italia, viene trasmesso alle ore 21,00 all’emittente di Radio Maria. Anche il 2 di ogni mese si ripete l’apparizione alla veggente Mirjana, a volte accompagnata da messaggi da trasmettere al mondo, più spesso si tratta di colloqui privati. Lo stesso accade il 18 del mese di Marzo. Al termine di ogni messaggio la Vergine ringrazia sempre tutti coloro che accolgono le sue parole e le diffondono e le attuano nella loro vita, poiché permettono così a Dio di realizzare il Suo piano di salvezza con la cooperazione della Madre Sua. A Mirjana é stato affidato dalla Madonna anche il compito di rivelare i Dieci Segreti che riguardano il futuro dell’umanità, il terzo dei quali prevede la comparsa di un segno grandioso sulla collina delle apparizioni, “un segno ben visibile, che non può essere fatto con mani umane; una cosa del Signore che rimane… un dono per tutti noi, perché si veda che la Madonna è qui presente come nostra mamma” (Mirjana). Mirjana comunicherà i segreti dieci giorni prima a Padre Petar, francescano, che li renderà pubblici tre giorni prima che si realizzino. Numerose sono anche le apparizioni straordinarie serali sul Podbrdo al veggente Ivan, che ha l’incarico specifico di pregare per le famiglie. La Madonna ci raccomanda sempre di pregare per le famiglie, per i sacerdoti, per i malati e, chiamandoci “cari figli”, ci indica la via per la Pace vera: “…pregate, pregate, pregate, figlioli, perché la preghiera è il fondamento della vostra pace” (25 giugno 1997). Concretamente ci ha indicato la strada che porta a Dio in uno dei messaggi più ricordati: “Ti regalo l’arma contro il tuo Golia. Ecco i tuoi cinque sassi: IL ROSARIO, L’EUCARESTIA, LA BIBBIA , IL DIGIUNO, LA CONFESSIONE MENSILE ”. I messaggi della Regina della Pace sono uno straordinario compendio al Vangelo, che nulla aggiungono e nulla tolgono ad esso, perché, come Lei stessa ha detto: “ogni risposta è nel Vangelo” (19 settembre 1981).



    “Cari figli, la mia venuta a voi è l’amore di Dio. Dio mi manda ad avvertirvi e a farvi vedere la vera strada. Non chiudete gli occhi davanti alla verità, figlioli miei. Il vostro tempo è breve. Non permettete agli inganni di regnare in voi. La via sulla quale vi voglio portare è la via della Pace e dell’Amore. Questa è la via che vi porta a mio Figlio, vostro Dio. Datemi i vostri cuori, così che in essi io metta mio Figlio e faccia di voi i miei apostoli. Apostoli di Pace e di Amore. Vi ringrazio” (2 novembre 2006)








    “SE SAPESTE QUANTO VI AMO PIANGERESTE DI GIOIA” (25 giugno 1983






     
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50 replies since 4/5/2009, 13:41   652 views
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