Adriano-Inter, oggi il giorno dell'addio

Oggi può essere il giorno dell’addio di Adriano all’Inter. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, nella giornata odierna potrebbe essere spedito il fax decisivo, quello che può finalmente portare all’annuncio. Quello ufficiale. Lo scambio di telefonate e documenti fra i dirigenti nerazzurri e Gilmar Rinaldi, il procuratore del giocatore che ha agito da Rio de Janeiro, è iniziato già nei giorni scorsi, si è intensificato ieri e oggi si completerà con gli ok finali. Dunque, salvo sorprese, Adriano da oggi non sarà più un giocatore dell’Inter: i suoi effetti personali non sono più alla Pinetina già da un po’, il contratto di interruzione del rapporto è pronto e sottoscritto e a questo punto va soltanto depositato in Lega con la stessa procedura prevista per un qualsiasi contratto di inizio rapporto. Il brasiliano lascia la squadra nerazzurra dopo quasi otto anni e con più di un anno di anticipo rispetto alla scadenza (giugno 2010) di un’intesa mai più rinnovata.

Tecnicamente, si chiama risoluzione del contratto: secca e amichevole. Ovvero senza clausole di alcun tipo (che non sarebbero consentite per regolamento) e con consenso reciproco. L’ipotesi è che le parti si siano accordate, con una sorta di gentleman agreement, per far sì che Adriano non possa accasarsi (perlomeno non in tempi brevi) a club non graditi all’Inter. La certezza è che se Adriano non avesse accettato questa soluzione, l’Inter si sarebbe sentita non solo legittimata, ma anche costretta, a percorrere la strada della rescissione unilaterale, chiedendo l’Intervento del Collegio arbitrale della Lega per inadempienze da parte dell’attaccante.

Così, il brasiliano guadagna la sua «libertà» e magari una parte del premio scudetto che sarà e perde un anno e quattro mesi di ingaggio. Fatto un rapido calcolo, si tratta di circa 6 milioni di euro, dunque 12 milioni lordi che rappresentano il «guadagno» scelto dall’Inter: il gioco di un mancato esborso comunque non indifferente vale la candela della rinuncia definitiva a un giocatore nel quale il club nerazzurro non crede più.

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