Taegukgi

Lee Eun Ju

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  1. rsorrt
     
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    Taegukgi (Sventolare la bandiera)

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    Traslitt: Taegukgi Huinalrimyo
    Trad. lett.: Sventolare la bandiera

    Regia Kang Je-gyu
    Sceneggiatura Kang Je-gyu
    Fotografia Hong Gyung-pyo
    Montaggio Park Gok-ji
    Interpreti Jang Dong-gun, Won Bin, Lee Eun-joo
    Produttore Choi Jin-wha
    Produttore esecutivo Kang Je-gyu
    Produzione Kang Je-gyu Films
    Distribuzione Kang Je-gyu Films
    Corea del Sud, 2004, 35mm, colore, 140’
    Sito Ufficiale: http://www.taegukgi2004.com


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    Dopo una breve pausa riflessiva riparto con la rassegna dedicata a Lee Eun Ju (Lee Eun Joo).

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    Trama
    Jin-tae fa il lustrascarpe e spera di mettere da parte abbastanza soldi per mandare Jin-suk, il fratello minore, all’università.

    La madre gestisce un piccolo ristorante e spera il meglio per i suo figli malgrado dalla morte del marito le cose si siano fatte difficili. Mandare Jin-suk all’università è diventato l’obbiettivo della famiglia.

    Con L’inizio della Guerra di Corea (25 Giugno 1950) Jin-suk è costretto ad arruolarsi e partire per il fronte; Jin-tae decide di entrare nell’esercito per salvare il fratello e farlo ritornare da sua madre.

    Senza soldi o autorità l’unica speranza di far congedare il fratello è riposta nella partecipazione a missioni suicide che possono far guadagnare la Medaglia all’Onore. Questa garantirebbe il ritorno a casa di Jin-suk…


    Recensione
    di Alessandro Leone (www.cinemacoreano.it)

    Film epocale per la cinematografia sudcoreana, non fosse altro per i 13 milioni di dollari Usa impiegati per la realizzazione (cifra che costituisce un record assoluto per la Corea). Un colossal che in patria ha spopolato al botteghino.

    Si racconta la guerra di Corea attraverso le gesta di due fratelli primi uniti e poi divisi sul fronte. I dieci mesi di riprese, le 25.000 comparse, gli effetti speciali, danno l'idea di come il regista abbia voluto realizzare un'opera non distante dai canoni hollywoodiani.

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    La struttura narrativa che si avvale di una cornice ambientata nel presente, dove il sopravissuto (Jin-seok, il fratello più piccolo) ricorda i drammatici eventi passati, rimanda a Salvate il Soldato Ryan, ma in generale anche le scelte estetiche accomunano Taegukgi alle ultime pellicole di guerra prodotte in occidente.

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    Gli scontri sono mostrati in tutta la loro crudezza in sequenze spettacolari dove la carne dilaniata pare uscire dallo schermo, e la macchina saltare in aria con i soldati, anche se a volte il lavoro in digitale quasi smaterializza la materia filmata, rischiando di allontanare emotivamente lo spettatore. Pubblico che invece il regista cerca di agganciare attraverso la storia di Jin-tae e Jin-seok. Tutti e due arruolati e spediti sul fronte (Jin-seok viene obbligato, Jin-tae volontariamente solo per proteggere il fratello minore), vivono il conflitto in maniera differente. Il maggiore, in cerca di onori sul campo da barattare con la vita del più piccolo (Jin-seok era destinato a studi universitari), viene pian piano sopraffatto da deliri d'onnipotenza, lanciandosi in imprese proibitive. Al contrario il più piccolo (che somiglia tanto a uno dei soldati di Malick) comprende subito l'inutilità della guerra e delle azioni di Jin-tae, intuendo anche il "naufragio" psicologico del fratello.

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    Gli scontri tra i due diventano una sorta di battaglia interna, dove Jin-seok cerca di sfuggire all'assurda iperprotettività di Jin-tae. Quest'ultimo, credendo di aver perso il fratello aderisce alla causa nordcoreana, saltando il confine ideologico e diventando capo di gruppi non regolari. Il faccia a faccia è inevitabile. Sul campo i due fratelli si ritroveranno, ma Jin-tae morirà tra le braccia del fratello.

    I coreani hanno apprezzato molto l'opera di Kang Je-gyu, a dimostrazione di quanto forse la guerra del '50 sia ancora una ferita aperta.

    Del resto i rapporti con i cugini del nord sono sempre molto tesi e il tema è molto sentito. Il regista ha voluto realizzare un'opera grandiosa, un'epopea che potesse parlare anche fuori dai confini nazionali. I personaggi assumono forse connotati troppo epici, ma sicuramente lo sforzo di raccontare una pagina di storia a noi poco nota è encomiabile.


    una foto del set..
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    Opinione personale
    Filmone di due ore e passa molto intenso, crudissimo nelle immagini rappresenta in modo efficacissimo l'odio totale tra le due fazioni in conflitto.
    Qui Lee Eun Ju fa una piccola parte ma quel poco è, come sempre, eccellente.
    Intrepreta la fidanzata di Jin-tae, un bravo ragazzo di un villaggio che vive facendo il lustrascarpe.
    L'asse portante del Fim è la guerra, la terribile guerra tra Corea del Nord e Sud che sconquassò il paese negli anni 50.

    In una guerra dove l'odio è totale e non esiste freno cosa accade alle persone, anche a quelle più pacifiche ?

    E se un giorno si trovasse come nemico, dall'altra parte, il migliore amico dei tempi passati ? Cosa accadrebbe ?

    E se la tua patria, la parte per cui hai rischiato la vita e dato tutto volesse prendersi poi la vita delle persone a cui tieni di più ?

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    Film che tocca tanti aspetti.. e lo fa senza alcuna delicatezza, mostra le cose come sono in guerra, orribili.

    Dopo un Film del genere sfido chiunque a giocare alla guerra... anche solo con i soldatini !!!!

    Da vedere.

    Edited by rsorrt - 12/2/2006, 20:01
     
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  2. rino 53
     
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    ecco un film che ho da pochissimo in casa su dvd;ne ho visto solo alcune immagini,molto crude e realistiche,qui da noi si intitola The Brotherhood of War; mi riprometto di vederlo molto presto e mettere la mia impressione
     
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1 replies since 12/2/2006, 19:49   178 views
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