Energia Radiante

Spunti dal libro 'The free energy' di Lindemann

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  1. sandro-meg
     
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    Per chi non lo avesse ancora, consiglio vivamente di scaricarselo da e-mule o simili.(THE FREE ENERGY SECRETS OF COLD ELECTRICITY DI )
    Finalmente e' un libro che spiega in modo chiaro e semplice i dispositivi radianti free-energy di Tesla e di Gray's ma non solo, forse dirada la nebbia sulle onde longitudinali tanto cercate.
    Devo dire che se avessi letto un paio di mesi,anzi,anni fa il libro,forse le prove fatte recentemente sulle bobine scalari sarebbe progredite (sempre se quel che dice Linderman and & sia reale e che noi possiamo svilluparle).
    Nel libro si spiega che affinche si possa scatenare l'effetto radiante (che poi puo' servire ad avere overunity) bisogna avere una scarica ad alta tensione (in corrente continua !) e,che questa,venga repentinamente bloccata ma senza fare in modo che ci possa esserci una controscarica nel verso opposto.
    Inoltre,afferma,che l'onda longitudinale che si viene a formare,e' perpendicolare alla scarica appena creata.Perfetto !!!Esistono poi altri 7 punti altrettanto importanti ma gia' questo potrebbere bastare almeno per ora.
    Quindi Tesla si invento e breveto' metodi (ellettrocalamiti potenti e flussi d'aria) per riuscire a bloccare la controscarica inversa che avrebbe altrimenti vanificato la crezione dell'onda longitudinale.Non penso che anche con la tecnica attuale sia semplice bloccare la controscarica,voi che ne dite?
    Il libro poi non ne parla ma,io ,assocerei lo stesso tipo di funzionamento con le bobine(e quindi hai test che ho eseguito per il Meg).
    Se tanto mi da tanto,potrei creare un'onda longitudinale trammite il brusco blocco di corrente circolante in una bobina.Il problema,in questo caso, e' la creazione del picco di Lenz ma anche questo potrebbe essere annulato se usassi delle bobine particolari (Smith,io le chiamavo AB) e un circuito adatto(in pratica basterebbe inserire un diodo).
    In questo modo il picco di Lenz (anche se creato),non riuscirebbe a manifestarsi (la controbobina lo cancelerebbe) e le condizioni di Tesla sarebbero rispettate.
    In effetti in entrambi i metodi si verrebe a creare un fortissimo impulso che,io,avevo rilevato e associato ad un particolre tipo di onda chiamata solitone.
    Durante i miei test su queste tipi di bobine,avevo notato comportamenti anomali ma mai avevo provato a lavorare in una maniera descritta come qui sopra.
    Quello che vorrei discutere e' se effettivamente anche per voi sembra esistere la possibilita' di creare le onde longitudinali in due maniere simili ma legate fra loro proprio come il classico campo e corrente elettrica (condensatore-bobina)
    Ciao

    Edited by sandro-meg - 11/2/2006, 00:47
     
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  2. mariomaggi
     
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    Caro sandro-meg,
    scusa ma sono molto a digiuno su questo argomento.

    CITAZIONE
    (in pratica basterebbe inserire un diodo).

    Da quel poco che capisco, il tempo di recovery del diodo potrebbe vanificare l'effetto, o mi sbaglio?

    Ciao
    Mario
     
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  3. Ed.Gray
     
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    nn bastano i diodi, neanche i rettificatori veloci, ci vogliono le valvole..

    PS..e' 1 mese che ho postato il titolo del libro, finalmente qualcuno lo legge..

    PS2..occhio al tempo dell'impulso che scossa sul serio a distanza.

    Edited by Ed.Gray - 11/2/2006, 15:01
     
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  4. sandro-meg
     
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    CITAZIONE
    nn bastano i diodi, neanche i rettificatori veloci, ci vogliono le valvole..

    CITAZIONE
    Da quel poco che capisco, il tempo di recovery del diodo potrebbe vanificare l'effetto, o mi sbaglio?


    Essendo una materia 'nuova',nessuno puo dare per certe delle informazioni sicure,potreste avere entrambi ragione.
    Forse sbaglio,ma seguendo la mia i-logica deduzione, penso che bisogna creare un forte impulso e che esso non possa essere in grado di eseguire una contro-reazione (quindi sia che usiamo una scarica capacitiva oppure una 'induttiva', l'importante e' creare una specie di solitone )
    E' anche vero che usando un diodo e,quindi ,un componente passivo,esso avra' un certo periodo in cui la contro-reazione potra' manifestarsi.Possiamo sempre usare un componente attivo al posto del diodo usando un transistor,fet o valvola in modo che abbiamo un minore tempo di incertezza e quindi diminuire il tempo in cui la contro-reazione si possa manifestare.
    C'e' anche da dire che il tempo di recovery del diodo puo' essere molto piccolo e quindi non so fino a che punto il gioco vali la candela,ma sicuramente esiste la soluzione di cui sopra.
    Quello che non riesco invece a capire e' il perche' dovremo usare le valvole.....sono antiche e per lo scopo che a noi serve (switch ) sono sprecate.Forse mi sono perso qualcosa, Gray spiegami il tuo ragionamento....
    Ma la mia domanda rimane, secondo voi l'energia radiante sviluppata trammite arco voltaico (scarica capacitiva) e' associabile ad un blocco repentino di corrente circolante in una bobina ? Cioe' abbiamo un potenziale scalare (trammite la scarica capacitiva) e' un potenziale vettore (nel caso della bobina). Si potrebbe cioe' associare ai potenziali e non quindi ai campi(che creano le onde trasversali,quelle che abitualmente usiamo), la creazione delle onde longitudinali?
    D'altronde e' quello che gia' altri stanno asserendo,ma volevo un vostro commento e,magari ,critiche o osservazioni.
    Ciao

    Edited by sandro-meg - 11/2/2006, 15:44
     
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  5. dede00
     
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    Ciao a tutti,

    avevo già scaricato un pò di tempo fa questo libro e adesso l'ho guardato con molta più attenzione... non è l'unico che possiedo.

    Qualunque dispositivo che abbia trovato e che permette di catturare l'energia radiante utilizza dei picchi o scariche elettriche molto forti e in genere nel circuito sono sempre presenti delle valvole o qualche altro circuito per permettere la scarica.

    Io credo che le valvole vengano usate perchè al contrario dei componenti al silicio, permettono di bloccare totalmente la corrente inversa. Anche un transistor che si pone in alta impedenza ha comunque una corrente inversa misurabile (seppur dell'ordine dei micro ampere...), in una valvola invece è pari a zero.

    Propongo di approfondire l'argomento, se a voi stà bene... Ed.Gray, mi sembra tu sia il più ferrato su questo tema... Secondo te riusciamo a realizzare un prototipo funzionante di una macchina in grado di catturare l'energia radiante?

    Consiglio anche un'altro libro: Radiant energy power generation di NU ENERGY TECHNOLOGIES, di cui allego una pagina che descrive le valvole ioniche.



    Edited by dede00 - 11/2/2006, 17:18
    Attached Image
    ion_valve.jpg

     
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  6. Ed.Gray
     
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    CITAZIONE

    Essendo una materia 'nuova',nessuno puo dare per certe delle informazioni sicure


    ..scienza nuova del 1800!!! smile.gifsmile.gif

    lo hai finito di leggere il libro?..quelli sono gli schemi di Edwin Gray!..sono informazioni + che sicure, direi certe, visto anche l'autore del libro..


    PS2..lo sto replicando io (lentamente xche' sono a piedi in q.ti giorni) e 2 mie conoscenze di cui 1 si e' preso la prima scossa radiante (e siamo a 2 che conosco)

    una valvola e' l'unico modo x fare funzionare q.to circuito.
    oppure un forte campo magnetico come usava Tesla, ma e' + difficile controllare i parametri.

    x il resto basta seguire lo schema del libro e lo schema del tubo che ho postato tempo addietro.

    e' una banalita' incredibile smile.gif

    PS..le valvole non sono antiche, io le odiavo fino a prima di iniziare a conoscerle..sono 100 volte meglio dello stato soldio!!

    ci sono valvole a 100KV, valvole da 40A, gli ampli a valvole sono infinitamente superiori allo stato solido smile.gif

    e poi sono anche bellissime!!..






    PS..

    user posted image


    STUPENDO IL VALVOLONE!!!..

    PS.nn e' il mio purtroppo e di chi ha preso la scossa radiante smile.gif

    Edited by Ed.Gray - 12/2/2006, 00:19
     
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  7. Docrates
     
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    QUOTE (Ed.Gray @ 11/2/2006, 21:03)

    PS..le valvole non sono antiche, io le odiavo fino a prima di iniziare a conoscerle..sono 100 volte meglio dello stato soldio!!


    Sacrosanta verità!!!!
    Se poi qualcuno di voi avesse in cantina dei vecchi altoparlanti Philips (o Norelco) da 800ohm (non 8 proprio 800) da abbinare ad un ampli valvolare, rimarrà estasiato.
     
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  8. Furio57
     
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    Ciao a tutti smile.gif
    CITAZIONE (dede00 @ 11/2/2006, 17:16)
    ...credo che le valvole vengano usate perchè al contrario dei componenti al silicio, permettono di bloccare totalmente la corrente inversa.

    Ciao Dede ritengo che le valvole vengano usate perchè più adatte a lavorare in un ambiente ad alta tensione e molto inclini a "resistere" ai maltrattamenti. Un semiconduttore invece "parte" in qualche millisecondo. Le valvole come tutti i componenti elettronici non sono perfetti ed una piccola corrente scorre sempre, non per niente è stato inventato il pentodo per limitare molto, ma non eliminare totalmente la corrente emessa dalle griglie che riscaldate dal catodo diventano una sorta di quest'ultimo.

    Salutoni
    Furio57 biggrin.gif
     
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  9. sandro-meg
     
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    CITAZIONE
    scienza nuova del 1800!!!

    infatti ho messo 'nuova' in virgolette. cool.gif
    CITAZIONE
    PS..le valvole non sono antiche, io le odiavo fino a prima di iniziare a conoscerle..sono 100 volte meglio dello stato soldio!!
    ci sono valvole a 100KV, valvole da 40A, gli ampli a valvole sono infinitamente superiori allo stato solido
    e poi sono anche bellissime!!..


    Certo, ma bisogna sempre metterle nel contesto giusto...un amplificatore valvolare e' il migliore che si possa desiderare,ma usare una valvola per farla lavorere solamente come switch,e' di un assurdo bestiale.
    E quindi spiegami il perche' dell'uso della valvola,come giustamente ti ha risposto Furio (ciao !!! biggrin.gif ),anche la valvola e come tutti i componenti attuali di switching presenta delle correnti di fuga .Che valvola usi? Guardiamo i data sheet e poi facciamo un confronto con un fet .
    Polarizzare una valvola e' piu' complicato ed e' maggiormente dispendioso di energia rispetto l'uso di un fet che non ha bisogno di essere polarizzato.
    A me le valvole piacciono un casino,il suono della radio valvolare che ho a casa e' caldo e armonioso,ma facciamo un uso adatto ai componenti che oggi abbiamo e che una volta non esistevano.
    Quindi dimmi se segui Grays perche' lui parla di valvole oppure esiste un motivo valido o anche solo apparente.
    Ciao

    Edited by sandro-meg - 12/2/2006, 10:20
     
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  10. Ed.Gray
     
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    ..nn e' che devo convincervi, ho detto solo che x me qualuque fet, che sia MOS ecc.. nn so se ne esistano da 5KV tanto x i niziare, forse ci arrivi con gli IGBT ne ho visti a 2Kv, poi cmq sono fatti da transistor, nn e' che siano + prestnati di un diodo rettificatore veloce (che costa pure di -)..la valvole se nn la tiri al massimo (condizione necessaria x fare il lavoro che ha detto furio) fa molto bene il suo lavoro, ed e' molto + potente di 1 rettificatore veloce (che nn funziona x q.to)

    tra qualche giorno cmq arrivera' un altro prototipo a base di rettificatori veloci, cosi' ti potro' dire x certo.

    penso che con tutta la roba che hai x il meg tu abbia anche tu gia' tutto quello che ti serve x fare la prova con lo stato solido no?


    x ora siamo a q.to punto.

    CITAZIONE

    Quando ho tentato di misurare la tensione del condensatore di livellamento (mettendo 18*4 mega ohm in serie al multimetro bello) non ci sono riuscito nemmeno sostituendo multimetro: quando il multimetro si trova a meno di un metro e mezzo dal dispositivo va in tilt (va a fondo scala e continua a cambiare valori anche con i fili dei puntali scollegati dallo strumento).

    Ora la sensazione di fastidio  la si sente stando vicino (due metri).

    Il computer che è a 2 metri dallo spinterometro ha finito lo "scrin-saver" quando ho acceso l'apparato.
    In teoria non dovrebbe emettere disturbi in radio frequenza importanti: in serie all' anodo (subito sopra la valvola) c'è una resistenza da 100 ohm che toglie le auto oscillazioni, dal condensatore da 15kv allo spinterometro ci sono 12 resistenze da 680k ohm totali che eliminano i disturbi e la potenza che attraversa lo spinterometro è minima.

    Ora stavo calcolando la corrente circolante: la calcolatrice che uso di solito (una sharp el-250e, di quelle a pannellino solare con le funzionalità di base) si è "sballata".

    Aggiunge 2 zeri dopo ogli operazione prima della virgola.



    oggi dovrebbe tarare l'impulso e poi provare le griglie.


    heheh..gli effetti speciali!!..

    da quando in qua 1 scintilla fa tutto questo casino? smile.gifsmile.gif

    ripeto che nn e' mio purtroppo..ma arrivera' presto anche quello.
     
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  11. ElettroRik
     
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    QUOTE (Ed.Gray @ 12/2/2006, 13:14)
    .....

    da quando in qua 1 scintilla fa tutto questo casino? smile.gifsmile.gif

    ripeto che nn e' mio purtroppo..ma arrivera' presto anche quello.

    Ciao...

    ancora oggi gli amplificatori lineari a RF delle emittenti broadcast (parlo di decine di kW) hanno come finali di potenza i tubi a vuoto, e non transistors ss....

    Il vero limite sono le tensioni, non le correnti....Ci sono limiti di capacità dielettrica che il silicio ha 'di suo', e non ci sono geometrie costruttive che tengano oltre certi limiti.

    Quindi se davvero si devono switchare diverse migliaia di volt , le valvole mi sembrano la scelta più idonea.

    P.s. NON entro del dettaglio, e probabilmente dirò una bambata, ma mi sembra di aver capito che volete generare una scarica elettrica e dovete 'bloccare' una controscarica.... Avete provato a pensare ad una commutazione che metta gli elettrodi 'in corto' allo stesso potenziale subito dopo che si è innescata la scintilla?

    Edited by ElettroRik - 12/2/2006, 15:49
     
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  12. sandro-meg
     
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    Ok Grays,
    non e' che devi convicermi e' che non voglio ripetere qualcosa per poi accorgermi che non funziona e che quello che stavo facendo non e' logico.Penso che arrivato al mio punto (ne ho fatto di prove) voglio capire bene cosa fare e come farlo e quali componenti usare.
    Per il discorso delle valvole ho capito il tuo ragionamento: sono capaci di alte tensioni ,sono robuste, hanno potenze invidiabili.Il punto era che Grays usa 'solo' 3000V e quindi tensioni abbastanza abbordabili.....
    Ma come avete risolto il problema della controscarica ? E' quello il punto importante per avere l'effetto radiante.
    Se anche blocchiamo con la valvola la corrente nel momento della scarica,si formera' comunque un forte campo magnetico e,sopratutto, l'aria ionizzata abbassera' la tensione di innesco e quindi potra' avvenire una contro-scarica nel verso opposto.
    Nel caso invece della bobina,il blocco del picco di Lenz e' relativamente piu' semplice da gestire perche' possiamo lavorare con le bobine di Smith.
    Per quanto riguarda i fenomeni dai tuoi amici riscontrati,speriamo bene... biggrin.gif
    CITAZIONE
    P.s. NON entro del dettaglio, e probabilmente dirò una bambata, ma mi sembra di aver capito che volete generare una scarica elettrica e dovete 'bloccare' una controscarica.... Avete provato a pensare ad una commutazione che metta gli elettrodi 'in corto' allo stesso potenziale subito dopo che si è innescata la scintilla

    Buona idea... biggrin.gif devo ragionare un po su.......ragionato...... tongue.gif da evitare...ora guardo un film altrimenti mia moglie mi lincia e poi ti rispondo.
    Ciao

    Edited by sandro-meg - 12/2/2006, 18:48
     
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  13. Furio57
     
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    Ciao a tutti smile.gif
    Mi ricordo diverso tempo fa di aver parlato con un tecnico che convertì i sistemi di regolazione dei treni da "tubi a vuoto" a SCR. Erano dei tubi a vuoto (valvole) raddrizzatori comandati funzionando da switch ad alta tensione. Probabilmente andrebbero bene per questi esperimenti.
    Bisogna "ravanare" nel surplus e tra le bancarelle di roba vecchia nelle fiere di elettronica. Forse esistono anche SCR ad altissima tensione.

    Salutoni
    Furio57 biggrin.gif
     
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  14. sandro-meg
     
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    Film finito e pace fatta in famiglia biggrin.gif

    CITAZIONE
    P.s. NON entro del dettaglio, e probabilmente dirò una bambata, ma mi sembra di aver capito che volete generare una scarica elettrica e dovete 'bloccare' una controscarica.... Avete provato a pensare ad una commutazione che metta gli elettrodi 'in corto' allo stesso potenziale subito dopo che si è innescata la scintilla
    Buona idea...  devo ragionare un po su.......ragionato......  da evitare...ora guardo un film altrimenti mia moglie mi lincia e poi ti rispondo.

    E' proprio quello che vogliamo evitare.Mettendo in corto i due terminali,il campo magnetico appena prodotto puo scaricarsi attraverso i due elettrodi vanificando l'effetto radiante.
    Inoltre c'e' un'ulteriore cosa da dire.Secondo il mio parere l'effetto radiante si crea solamente quando abbiamo tensioni,correnti e tempi (delta t di interuzione corrente) con certi valori caratteristici e,per forza di cose, estremi e di difficile creazione. Io sono dell'idea che lo studio dei solitoni potrebbe aiutarci a capire i valori da raggiungere per avere questo tipo di effetto radiante.
    Tutto questo per dirvi che se limitiamo la corrente dell'arco elettrico(quindi nessuna o minima corrente inversa tra i due elettrodi e risolvendo il problema di cui sopra),non creiamo nessun effetto radiante.

    CITAZIONE
    Mi ricordo diverso tempo fa di aver parlato con un tecnico che convertì i sistemi di regolazione dei treni da "tubi a vuoto" a SCR. Erano dei tubi a vuoto (valvole) raddrizzatori comandati funzionando da switch ad alta tensione. Probabilmente andrebbero bene per questi esperimenti.
    Bisogna "ravanare" nel surplus e tra le bancarelle di roba vecchia nelle fiere di elettronica. Forse esistono anche SCR ad altissima tensione.

    Che bello Furio, mi pare di essere ritornato anni fa quando speravo di realizare il MEG e ogni volta che fallivo cercavo una strada alternativa...e tu e gli altri eravamo sul forum a discutere che fare.... biggrin.gif biggrin.gif
    Per quanto riguarda l'utilizzo delle valvole,be si si potrebbe provare ma il mio problema e' sempre quello di bloccare non tanto la corrente di fuga o inversa della valvola ,quanto quella del campo elettromagnetico che si forma attorno all'arco elettrico.E' li che e' difficile lavorare,non sul metodo di interrompere la corrente nel circuito.Sono stato chiaro?
    Per questo sto cercando un confronto costruttivo per poter anche utilizzare la bobina (e quindi si ritorna al progetto originale del MEG) pur avendo in medesimo comportamento della scarica capacitiva(se ci pensate sarebbe la stessa cosa)
    In fondo in tutti i test finori eseguiti cercavamo proprio il picco di Lenz perche' cosi' voleva Bearden....solo che non specificava che bisognava soffocarlo....o meglio trovare dei valori di frequenze per massimizzarlo per poi annullarlo attivando la bobina di Smith.Se ti ricordi bene quest'estate avevo trovato comportamenti anomali utilizzando quelle bobine,ma non sono riuscito a capire il perche' e come massimizzare il tutto.Forse ora c'e' una strada...

    Ciao



     
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  15. sandro-meg
     
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    Forse esiste un'altra via oltre a quella indicata nel post precedente per attivare l'impulso solitonico ed e' molto piu' semplice.(sto parlando non della scarica capacitiva ma usando la bobina).
    Leggendo la teoria del solitone potrebbe anche bastare anche avere un solo impulso energetico abbastanza rilevante.
    Nel metodo precedente annulliamo con violenza il campo magnetico creato nella bobina di Smith, ma basterebbe,forse,aumentare l'energia immagazzinata nella bobina per poi interrompere la corrente circolante bruscamente come al solito.(a quel punto quel Ba.....do di Bearden avrebbe nuovamente detto la verita'....e il suo brevetto sarebbe preciso sick.gif )
    Per aumentare l'energia immagazzinata nella bobina si potrebbe avvolgerla nel metodo bifilare induttivo quello brevettato(N. 512.340) guarda caso da Tesla.In questa maniera l'energia immagazinata e' enormemente piu' grande (Tesla parla di 250000 volte ) rispetto all'avvolgimento classico e forse basterebbe per creare il solitone.Il motivo che questo avvolgimento riesce ad immagazzinare piu' energia e' dovuta al fatto che si forma una capacita' molto maggiore tra spira e spira.
    In questo caso il circuito si semplifica notevolmente......
    Gray, ho letto che i tuoi amici hanno bloccata la corrente di scarica capacitiva trammite delle resistenze da 680K ohm.Cosi' facendomolto probabilmente la controscarica non si attiva (campo magentico minimo) ma e' da capire se l'impulso rimane abbastanza energetico per poter creare l'effetto radiante.
    Gli effetti che hanno ottenuto sono notevoli..... ohmy.gif
    Ciao

    Edited by sandro-meg - 13/2/2006, 14:35
     
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