marina53 |
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| E' probabile che la vicenda giudiziaria in cui rimase coinvolta l'abbia segnata per sempre, sta di fatto che sono davvero shoccanti le foto pubblicate dal settimanale “Vero” che ritraggono il dramma della protagonista di “Malizia”: Laura Antonelli, è evidente, non è più riuscita a riprendersi dal dolore della sua vicenda giudiziaria. Il maxi-risarcimento economico concesso dalla Cassazione infatti non ha contribuito alla sua rinascita e lei oggi, agli occhi dei suoi ammiratori, è ormai irriconoscibile. La tormentata odissea giudiziaria di Laura Antonelli inizia il 27 aprile del '91: i carabinieri bussano alla porta della sua villa di Cerveteri durante una festa. Nella perquisizione trovano su un vassoio d'argento 36 grammi di cocaina: inizia il calvario tra esperienze in carcere, avvocati e sentenze. Tutto reso pubblico sulle prime pagine dei giornali. Per lei, che aveva fatto sognare gli uomini dal grande schermo del cinema, la fine è inevitabile. L'attrice viene arrestata e portata nel carcere di Rebibbia: l'accusa è di spaccio. Resta qualche giorno in cella e poi il giudice le concede gli arresti domiciliari. UN CALVARIO DI 9 ANNI - Ma il calvario giudiziario durerà nove interminabili anni, che le lasceranno un segno marchiato a fuoco, sulla sua vita privata e professionale. Viene condannata in primo grado a 3 anni e 6 mesi, poi assolta nel 2000 dalla Corte d’appello di Roma perché la legge, modificata nel frattempo, non considera l’uso personale di stupefacenti un reato. Nel 2007 infine la Cassazione le riconosce 108 mila euro di risarcimento per i danni di salute e di immagine subiti. Ma ormai è troppo tardi, l’angelo malizioso e conturbante che ha stravolto il cinema italiano portando alla ribalta una nuova sessualità ed un nuovo erotismo, provocante ma mai volgare, non c’è più. I è spento con i riflettori sul suo processo. Ed il destino nel frattempo ha fatto il resto: Laura Antonelli, per tornare sul set in occasione del remake Malizia 2000 rivelatosi poi un flop, si sottopone a dei trattamenti di chirurgia estetica che le deturpano il viso. L'inicidente riapre in lei altre ferite ed altri scontri in tribunale: l’attrice infatti cita per danni il chirurgo e la produzione del film anche se poi, alla fine, il giudicestabilirà che la sua era stata un’inevitabile reazione allergica.   leggo.it |
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