Surriscaldamento pianeta, E' allarme rosso!

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Simo 84'
TOPIC_ICON7  view post Posted on 1/2/2006, 15:28




Adesso la diga contro il disastro climatico poggia su un numero. Due gradi centigradi: questo è il tetto che, secondo le stime elaborate dall'Intergovernamental Panel on Climate Change e pubblicate in un rapporto del governo britannico, non va superato.

Se l'aumento della temperatura verrà bloccato entro i 2 gradi, i danni saranno contenuti: i paesi ricchi potranno adattarsi al nuovo clima pagando un prezzo ragionevole; i paesi che possono spendere meno nella difesa contro l'innalzamento delle acque e l'abbassamento del benessere termico subiranno un impatto maggiore, ma tecnologie ad alta efficienza potrebbe migliorare la situazione.

Il ministro della ambiente Margaret Beckett è stato netto: lo spartiacque è l'irreversibilità. Bisogna fermare il cambiamento climatico prima che innesti il processo di scioglimento dei ghiacci che a sua volta farà da moltiplicatore al caldo: in questo caso si potrebbero verificare il collasso d'interi ecosistemi e lo scioglimento dei ghiacci della Groenlandia che provocherebbe un aumento di 7 metri del livello dei mari. Per maggior chiarezza il primo ministro Tony Blair ha aggiunto: "È ormai chiaro che l'emissione di gas serra sta provocando un riscaldamento globale a una velocità non sostenibile". Chiaro dal punto di vista scientifico, non altrettanto dal punto di vista politico.

Per evitare che il termometro salga di più di 2 gradi è necessario che le concentrazioni atmosferiche di anidride carbonica (oggi al livello di 380 parti per milione) non superino la soglia delle 500 parti per milione. Ciò significa procedere a una graduale riduzione delle emissioni fino ad arrivare entro la metà del secolo a un taglio del 60% rispetto al 1990.

È la linea concertata a livello mondiale con il protocollo firmato a Kyoto nel '97 ed entrato in vigore il 16 febbraio scorso: con questo atto i paesi firmatari, guidati dall'Europa, si sono impegnati ad avviare il taglio delle emissioni e si sono esposti a sanzioni economiche nel caso di mancato rispetto. Ma i paesi dell'area Asia-Pacifico hanno ribadito di recente un punto di vista opposto: gli obiettivi delle politiche di difesa del clima devono essere rigidamente volontari; dunque nessun tetto, nessun obbligo di riduzione e di mantenimento della temperatura entro i livelli considerati accettabili dagli scienziati.

Un contrasto che per la Casa Bianca sta assumendo toni da crociata. Dopo le dimissioni di Christine Whitman dalla guida dell'Epa (agenzia federale per l'ambiente) per la censura ai rapporti annuali dell'organizzazione, Bush ha dovuto incassare lo schiaffo di James Hansen, massimo esperto climatico Nasa, che ha accusato il presidente Usa di volergli imporre il bavaglio per impedire all'opinione pubblica di misurare la reale portata della minaccia climatica, e lasciare che il petrolio, principale responsabile del global warming, continui a scorrere.

{fonte: Repubblica.it}

Beh ... adesso sono io che chiedo di sapere cosa ne pensate a riguardo smile.gif
 
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Sè#9
view post Posted on 1/2/2006, 17:49




bè, direi che il problema c'è e nessuno ora puà far finta di niente, bisogna ssolutamente darsi da fare...anche perchè la diminuzione dell'inquinamento tornerebbe anche a vantaggio della nostra salute
certo che però non è una cosa facile, io per prima ogni giorno scarico la mia dose di gas inquinanti nell'aria quando vado in motorino a scuola, penso che dobbiamo metterci tutti di impegno, non solo le grandi industrie,ma tutti, ogni singolo cittadino del mondo può dare il suo contributo...magari si potrebbe cominciare dall'evitare di prendere la makkina per fare 200 m (vi assicuro ke c'è ki lo fa!!!), usare la bici, quand'è possibile, al posto della makkina
 
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Simo 84'
view post Posted on 7/2/2006, 11:02




CITAZIONE (Sè#9 @ 1/2/2006, 17:49)
bè, direi che il problema c'è e nessuno ora puà far finta di niente, bisogna ssolutamente darsi da fare...anche perchè la diminuzione dell'inquinamento tornerebbe anche a vantaggio della nostra salute
certo che però non è una cosa facile, io per prima ogni giorno scarico la mia dose di gas inquinanti nell'aria quando vado in motorino a scuola, penso che dobbiamo metterci tutti di impegno, non solo le grandi industrie,ma tutti, ogni singolo cittadino del mondo può dare il suo contributo...magari si potrebbe cominciare dall'evitare di prendere la makkina per fare 200 m (vi assicuro ke c'è ki lo fa!!!), usare la bici, quand'è possibile, al posto della makkina

E brava che vai in motorino a scuola happy.gif tongue.gif
Scherzo we smile.gif Beh .. allora allora ..
Il fatto è che si è arrivati quasi ad un punto di nn ritorno..e più si andrà avanti, più la situazione peggiorerà perchè nel mondo ci sono sempre più industrie e cose del genere che crescono..vengono prodotte sempre più macchine,sopratutto in oriente,e ci sarà di conseguenza sempre un maggiore riscaldamento del nostro pianeta.. Adesso..già abbiamo l'effetto serra con le onde del sole che nn riescono ad uscire dalla nostra atmosfera ( credo dal primo strato,la troposfera)..se poi ci mettiamo questo continuo immettere di gas nell'aria..beh..allora andremo a finire per friggere tutti!
Certo Serena..hai ragione quando dici che tutti avremo il dovere di fare certe cose..come non inquinare l'ambiente con i rifuiti,come l'usare il meno possibile la macchina e il migliorare il nostro stile di vita per questa cosa..ma ricorda:quello che possiamo fare noi,è cmnque poco. Perchè? Perchè il 95% dell'inquinamento e del riscaldamento è causato da altri fattori... e sai bene quali sono.
Ti faccio due nomi e ti mando un indizio: Canada,America. Kyoto.. cry.gif
Ovvio no?
Ma pensa solo a questa cosa...anche se tutti i paesi dell'Unione Europea riuscissero a rispettare quel trattato immettendo nell'aria una bassa dose di polveri e gas novici,non cambierebbe praticamente nulla.Davvero...ora, io te lo spiego in parole povere anche se cmnque sono sicuro che saprai già sta cosa..ma te la dico perchè almeno ci faccio il discorso..che poi è quello base di tt .. Dunque..figurati te.. sad.gif
E perchè gli Usa e il Canada non vogliono rispettare quel trattato? Perchè la cosa avrebbe ripercussioni sulla loro economia..e allora invece di pensare a difendere la salute e il futuro dei nostri figli,che si fa laggiù? Si dice he nn c'è niente da fare e che si troveranno altre soluzioni in futuro.
Quali soluzioni? E quando?Nessuno lo sa...
Cmnque è vero, come hai detto tu..ogni singolo cittadino dovrebbe cominciare a dare il suo contributo..proprio vero..ià sarebbe qualcosa... smile.gif
 
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Sè#9
view post Posted on 7/2/2006, 16:53




La qualità dell'aria: uno sguardo dallo spazio
La Commissione europea ha varato la fase Euro5 per ridurre le emissioni dai trasporti e migliorare la qualità dell’aria, con lo scopo di ridurre del 20% le emissioni di ossido di azoto. E proprio la mappa dell’inquinamento da ossido di azoto realizzata dal satellite europeo ENVISAT, nell’ottobre scorso, aveva conquistato le prime pagine dei giornali. Quanto è stata aiutata la politica dai dati spaziali?

Lo spazio è strategico nell’analisi dello stato di salute del pianeta: non è un caso che la Commissione Europea abbia adottato fra le sue colonne portanti il progetto GMES, il Global Monitoring for Environment and Security, che prevede una serie di satelliti dedicati sull’osservazione della Terra.
La mappa del biossido di azoto realizzata dallo strumento SCIAMACHY a bordo del satellite dell’ESA Envisat e resa pubblica nell’ottobre scorso era in effetti piuttosto shockante: mostra chiaramente come la zona dei Paesi Bassi e la nostra pianura padana siano tra i luoghi più inquinati del mondo, insieme alle miniere di estrazione del Sud Africa, alle regioni industrializzate di USA e Cina.

In caso di esposizione eccessiva, il biossido di azoto è un gas che può causare danni ai polmoni e problemi respiratori. È prodotto in larga parte dall'uomo: da emissioni delle centrali elettriche, industrie pesanti e trasporto stradale, oltre che dalla combustione di biomasse. Anche eventi naturali come i fulmini creano biossido di azoto, e lo stesso accade nell'attività microbica a livello del suolo. È uno di quei classici prodotti negativi della industrializzazione e dell’uso non sostenibile che ne abbiamo fatto finora.

Ma se i dati satellitari sono così stringenti, perché la politica non ne fa un uso più esteso?

Si procede con grandissima cautela. Lo stesso SCIAMACHY, per esempio, è considerato uno strumento di test. Man mano che lo strumento raccoglie dati dallo spazio, si procede anche alla verifica delle misure attraverso l’utilizzo di stazioni di terra, di aeroplani.

Tuttavia gli scienziati che lavorano con SCIAMACHY non sono solo ottimisti: i dati hanno un grandissimo potenziale, per esempio per guidare quelle situazioni nelle quali le nazioni si scontrano in modo ideologico. I disaccordi fra nazioni, insomma, possono essere risolti con strumenti e dati bene precisi. Non solo questo: ci sono casi di inquinamento atmosferico che i cittadini sembrano conoscere meglio delle istituzioni locali. È il caso per esempio di industrie inquinanti che sono però troppo preziose per l’economia del territorio perché le istituzioni locali abbiano la forza di mettere la salute dei cittadini al primo posto.

A parte le grandi scelte politiche, utilizzando i dati rilevati da satellite sono stati messi a punto anche servizi utili per i cittadini. Un migliaio di londinesi, per esempio, hanno partecipato a un test di previsione di qualità dell’aria promosso dall’ESA. Come sono andate le cose?

Il test ha avuto un notevole successo: nonostante gli obiettivi piuttosto ambiziosi, le previsioni sono state verificate con precisione. In alcune zone di Londra e a sud della capitale, si voleva prevedere il livello di inquinamento strada per strada, fornendo separatamente indici da 1 a 10 su vari elementi inquinanti: polveri sottili, biossido di azoto, ozono a bassa quota. Le previsioni sono state poi inviate via sms a un migliaio di persone con problemi respiratori più o meno lievi.

Per prevedere il livello di inquinamento sono state messe insieme le previsioni sulla qualità dell’aria e tutte le informazioni relative alle sorgenti inquinanti diffuse sul territorio, come per esempio quelle relative al livello del traffico nelle singole strade. Una delle complicazione è dovuta al fatto che è necessario un approccio satellitare perché l’inquinamento urbano non dipende solo dall’inquinamento prodotto in quella specifica città.

Nel caso in questione si è dovuto tenere conto di una massa di aria fortemente inquinata che si è formata sull’Europa Centrale qualche giorno prima e è arrivata su Londra nei giorni dal 24 al 26 giugno, provocando elevati livelli di inquinamento da ozono.

L’esperimento fa parte di una iniziativa più ampia, Promote, che offre un portfolio di servizi ai cittadini. Di che si tratta?

L’esisto positivo di un test come quello di Londra ci spinge a battere questa strada: fornire ai cittadini dei mezzi semplici, pratici e affidabili non tanto per risolvere un problema, ma per subirne le minime conseguenze possibili. Una volta previsto il livello di inquinamento nelle singole strade di una città, si può provare a scegliere un percorso che rende minima l’esposizione alle polveri sottili. Si consideri che solo in Gran Bretagna si stima che ogni anno ci siano 24 mila morti prematuri per complicazioni dovute all’inquinamento atmosferico. Se si riesce a fornire un sistema che permetta alle persone di diminuire anche di poco l’esposizione a fattori di rischio, ne avremmo un guadagno rilevante in termini di vite umane.

Lo stesso vale, per esempio, per la prevenzione dei tumori alla pelle: nota la località e l’ora del giorno, è possibile predire dopo quanti minuti di esposizione al Sole un particolare tipo di pelle corre il rischio di arrossamento e avvertire le persone con uno sms personalizzato. Si tratta, in definitiva, di servizi molto semplici ma che possono avere effetti concreti e significativi.



 
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3 replies since 1/2/2006, 15:28   87 views
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